Valentina ed i suoi incontri

Valentina ed i suoi incontriAdesso a detta dei due coniugi , ci voleva il piatto forte cioè il dessert ; si guardarono negli occhi e subito vidi una luce nei loro occhi. Eravamo ancora tutti nudi stravaccati sul comodissimo divano, contemplavo il bel cazzo possente e nervoso del mio amante e lo risentivo tutto nella mia insaziabile bocca. Il pensiero di spalancargli le cosce per accoglierlo in tutto il suo splendore nella mia fica, mi dava le vertigini.

Provavo solo un pochino di imbarazzo nei riguardi della moglie; non avendo mai avuto rapporti con donne, mi sentivo in colpa verso me stessa e quasi non avevo il coraggio di guardarla negli occhi. Non potevo però negare che mi era piaciuto assai ed oltretutto, l’avevo ardentemente desiderata ed a dire il vero la desideravo ancora; sentivo una forte attrazione nei suoi confronti e non potevo distogliere i miei pensieri dalla bella leccata ricevuta precedentemente e dall’enorme piacere che mi aveva regalato.

Ero ansiosa di ricambiare il piacere, cimentandomi in una poderosa leccata alla sua bella fica tutta pelosa. Durante le mie divagazioni erotiche i due si erano apprestati a telefonare ad un loro amico, invitandolo da loro. Alla notizia divenni paonazza e presa dal panico li pregai di riaccompagnarmi a casa. I due non vollero sentire scuse e mi pregarono di rimanere per gustare una sorpresa davvero invitante. Non furono loro certo a convincermi, il mio aspetto fisico mi tradiva inesorabilmente: capezzoli appuntiti come due lapis, appena temperati, continui flutti di umori che mi colavano dalle cosce, iniziando sgocciolare sul divano, il mio ego represso reclamava trasgressione; di fronte ad un eventuale ampliamento di persone quindi un aumento sicuro di piacere, la mia parte cattiva, prevalse su quella buona ed assennata.

Mi sarei trovata per la prima volta in vita mia ,a soddisfare due uomini ed una donna contemporaneamente i due avrebbero con i loro cazzi riempito ogni mio pertugio approfittando di tanto in tanto della mia bocca. Senza replicare fui adagiata sul divano supina e subito penetrata dall’uomo, mentre la moglie adagiatasi sul mio volto, sinuosamente strusciava la sua fica contro il mio naso provocandosi orgasmi a non finire, con logica espulsione di liquidi vari che lentamente iniziavano ad imbrattarmi tutto il volto.

Il tizio mi aveva preso i piedi e tenendomi per i calcagni, aveva divaricato le cosce allargandomele, per penetrarmi ancora più profondamente. Sentivo il suo cazzo duro andare su e giù dentro di me; arrivare fino alla fine della corsa e tornare indietro, avvertivo lo sbattere delle palle contro le mie chiappe ed il rumore dello sciacquettio della fica. In un brodo di giuggiole, completamente appagata, sfoderai la mia linguetta ed iniziai ad aspirare e leccare tutta la fica della mia amica Il sapore acre delle secrezioni vaginali mi eccitava procurandomi sovreccitazioni.

Persi completamente il lume della ragione, nel sentire la lingua del mio amante,durante l’amplesso, districarsi tra le dita dei miei piedini, inumidendoli tutti con la saliva per successivamente succhiarli ad uno ad uno. Continuavo a leccare la fica, allargando il raggio di azione fino al buco del culo, cimentandomi in vero proprio bidet con la lingua. I due vennero quasi all’unisono, iniziando mugugnare ed a vociferare ad alta voce. Il loro frasario colorito mi spinse a masturbarmi durante la sublime penetrazione per arrivare con loro al tanto agognato traguardo.

Lui fu il primo a sborrare riempiendomi la fica; subito dopo fu la mia volta mentre godevo con le due dita stringevo la clitoride rischiando di farmi male per la tanta la foga. Ultima la padrona di casa che urlando come una pazza presa d’ impeto, quasi mi soffocò tanto si incollò sul mio viso. Nell’attesa del loro amico avevamo un pochino ingannato il tempo dilettandoci tra di noi prendendo ancora più confidenza. Non passò molto che bussarono alla porta; lei si alzò e sculettando, completamente nuda, andò ad aprire.

Quando tornò nel salone, rimasi di stucco: il loro amico era un nano, un ragazzo di circa trenta anni poco più poco meno. Avevo conosciuto un nano tanti anni prima, un’estate in vacanza al paese dei miei. Avevo con lui instaurato un bel rapporto di amicizia sfociato poco dopo in un flirt; roba da ragazzini, qualche bacetto una tastatina, fu il primo cazzo che presi in mano, la mia prima pippa. Non ero assolutamente imbarazzata di trovarmi nuda al cospetto di uno sconosciuto; ero consapevole che di lì a poco avrei assaggiato il suo cazzo abbeverandomi della sua sborra.

Il ragazzo molto educatamente si presentò e si prodigò con mille lusinghe nei miei confronti. Subito dopo iniziò spogliarsi rimanendo completamente nudo. Rimasi impressionata dalle misure sproporzionate del suo cazzo; ne avevo visti ed avuti cazzi grossi ma con quelle caratteristiche mai, oltre la lunghezza, vi era la circonferenza, non era un cazzo era un grosso fungo. Non si trattava della solita diceria sui nani, il ragazzo in questione era un superdotato a prescindere la sua condizione fisica.

L’idea di prendere quel coso così grosso mi atterrì; fui aiutata nel vincere tutte le paure, dalla mia amica che prendendomi la mano me la poggiò sul grosso arnese , iniziai ad accarezzarlo prendendolo a fatica tutto in mano dato la esagerata circonferenza,. Gradualmente, lo sentii crescere divenendo ancora più grosso. Per esperienza personale, ogni qual volta mi era capitato di avere rapporti con superdotati, il risultato era sempre lo stesso: piacere misto a dolore.

Il tutto risolvibile con una serie di lavande vaginali nei giorni a seguire. In questo caso avrei dovuto usare una lavatrice e non una semplice lavanda. Certo la curiosità di introdurmi quell’elefante dentro la fica era tanta. Tutte le mie riflessioni furono captate quasi telepaticamente dalla mia amica la quale prendendomi in disparte con la solita scusa del bagno, ne approfittò per consigliarmi l’uso di una crema vaginale da lei usata per una migliore lubrificazione.

Preso il tubetto, me ne infilai dentro una grande quantità. Tornammo nella stanza dove i due uomini con il cazzo in mano, smaniavano dalla voglia di possederci. Fui presa e messa a quattro zampe sul lungo tavolo di cristallo pronta ad essere impalata (nel vero senso della parola) dal superdotato. Prima di aprirsi un varco nella mia fica, il grosso cazzo fu ben unto con un abbondante dose di crema. Lo sentii entrare lentamente, la sensazione fu che non finisse mai; me lo sentii quasi in gola.

Il mio amante mi cavalcava con movimenti pacati entrando ed uscendo lentamente facendomelo sentire tutto nel suo splendore. Mentre mi scopava aumentando progressivamente il movimento pensavo alla sborrata che mi avrebbe fatto e se tanto mi da tanto…… Mi preparavo ad accogliere il bianco e gelatinoso liquido , quando l’altro uomo mi mise il suo affare tutto nella bocca: stavo scopando e nello stesso momento mi prodigavo in un bocchino da sballo. Continuai per un poco di tempo a trastullare i due maschietti , sentivo i loro cazzi pulsare dentro di appagando ogni mio desiderio.

Quando si scambiarono di posto ebbi la visione ravvicinata del grosso cazzo; temendo di non riuscire a prenderlo tutto in bocca, spalancai le fauci a dismisura. Inizialmente assaporai solo l’ enorme cappella, cercando di ingoiare il resto del cazzo senza soffocare. Aspirai il suo cazzo fino alla metà circa regalandogli sapienti giochi di lingua sulla punta del glande. I due tizi godevano dentro di me, sferrando i loro attacchi sotto gli occhi vogliosi della bella signora che ne approfittava per masturbarsi infilandosi dentro la fica il tubetto della crema lubrificante sfregandosi la clitoride con l’indice ed il pollice.

Continuammo in quella posizione per un poco fino a ché, sotto precisa indicazione della donna , ci disponemmo in altro modo; il suo scopo era di farmi riempire entrambe i buchi dai due uomini. Stavo per provare una doppia penetrazione; mi sarei trovata un cazzo nel culo ed uno nella fica , raggiungendo piaceri sia fisici che psicologici mai provati prima. Fece sdraiare il marito sul tappeto in terra, mi fece adagiare a cavalcioni su di lui facendo sparire il suo cazzo nel profondo della mia fica, lasciandomi con le chiappe divaricate all’aria a culo pizzo o all’insù.

Dopo avermi avidamente baciata sulla bocca, deglutendo parte della mia saliva l’aveva sputata nel mio buco del culo, cimentandosi in un bel massaggio anale con tanto di crema. Lo aveva allargato diligentemente, prima con un dito, poi con due per arrivare ad introdurle tutte. Non ero vergine di culo ormai da anni,tutti i ragazzi con cui stavo assieme , amavano prendermi nel didietro , per potermi sborrare dentro senza alcun problema, evitando gravidanze indesiderate e l’uso del preservativo, a molti ostico.

Stava per entrare nel mio buchetto, la grossa proboscide del piccolo uomo. Avvertii la grossa e dura cappella tra le mie chiappette, nella ricerca spasmodica di aprirsi un varco profanando il mio ormai navigato buco del culo. All’ingresso del grosso arnese, ebbi un sussulto ed un enorme fitta mi pervase tutta,facendomi emettere un urlo non di piacere bensì di dolore. La sensazione oltre che dolorosa fu molto sgradevole la grossa circonferenza e la notevole lunghezza, non giocavano a mio favore, al contrario ; più entrava e più mi aumentava la sensazione di farmela sotto e non parlo della pipì.

Sensazione spesso avuta in passato , durante la performance , per fortuna sempre scongiurata. Godersi i due cazzi assieme, sentirli stantuffare dentro di me mi mandava in estasi, li sentivo entrambi andare su e giù; ormai il dolore ed il disagio erano svaniti come neve al sole. Ero concentrata a gustarmi i due dentro di me, quando mi sentii invadere la fica da un caldo getto di sborra; il primo era venuto allagandomi completamente.

Subito si tolse dalla sua posizione lasciandomi a quattro zampe con un bel cazzo nel culo. Non avendo più nessun intralcio o impedimento dalla presenza dell’altro cazzo il tizio dietro entrava senza fatica aumentando il movimento. Lo sentivo in tutta la sua lunghezza penetrarmi nel profondo delle mie viscere. Dopo qualche attacco ben indirizzato nell’intento di sturarmi per benino, il tizio preferì uscire dal mio culo per raggiungere con un balzo la mia bocca.

Trovandomelo davanti a pochi centimetri, spalancai le fauci e lo presi ingoiandolo il più possibile. Lo continuai a succhiare quasi fino all’epilogo; togliendolo dalla bocca, lo puntò sulla mia faccia ed aiutandosi con la mano se lo menò fino a riempire la mia faccia di sborra. Non finiva ami di schizzare il suo sperma usciva violentemente e copiosamente , sembrava inarrestabile; mi aveva imbrattata tutta la faccia ed in parte i seni, la sborra mi colava dal volto sul corpo, alcuni grumi biancastri gelatinosi, mi erano rimasti a penzoloni sulle guance.

Con queste parole Valentina concluse il suo racconto , lasciandoci tutti a cazzo dritto e con tanta voglia di scopare. Ora sarebbe toccato a Claudia trastullarci con qualche esperienza di vita vissuta , ammesso che ne avesse. La mia fidanzata violentataDovresti camminare per strada con un ramo di quercia nel culo e poi incontrare tre balordi neri che dopo averti sgarrato tutti i buchi fino a farti sanguinare, dopo aver bevuto il tuo sangue ed averti lasciata coperta dei loro morsi e dei loro graffi, come belve fameliche, riprendano a scoparti, fino a succhiarti l’anima.

Ti hanno lasciato sicuramente qualche profilattico nella fessa, distratti questi neri che sono abituati ad incularsi le scimmie. Ma tu dimentichi che sei stata la loro scimmia, il loro a****le schifoso. Appena uscita dal supermercato questi tre bingo bongo ti stavano seguendo. Si sono offerti, gentili, per posare le buste della spesa nel vano portabagagli della tua scassata station wagon mentre uno, rapidamente, ti ha preso le chiavi si è messo alla guida e gli altri due ti hanno dato un calcio in culo e ti hanno spinta dentro.

Uno dei tre ha preso una sua mutanda sporca e te l’ha messa sugli occhi mentre la macchina sgommava verso un bosco in provincia di Piacenza. La tua testa scoppiava, i tuoi pensieri frullavano, eri un ruminante, ridotta ad una vacca con una nerchia in culo, una in bocca ed uno streppone in un orecchio. Sì, uno di questi, forse era stato in Sicilia, conosceva la parola streppone, sapeva il significato di quel termine che altro non era che uno dei tanti sinonimi del cazzo.

Ma sei vittima inconsapevole di questi tre a****li che ti stanno inculando a turno. Forse il profilattico che ha usato il primo ti è rimasto nella pucchiacca…. ha detto quel mostro che ti sarebbero entrati altri. Mentre il primo ti impiastricciava i capelli perchè aveva spruzzato nel tuo orecchio, gli altri stavano entrando nella tua fica usando quello stesso profilattico. Eri ridotta uno schifo. Puzzavi di sesso, eri appiccicosa ed eri l’a****le del piacere di questi tre mangia banane.

Mentre ti fottevano a pecorina, ti avevano sbattuta a terra in un cespuglio infatti, tutta la tua vita di brillante quarantenne in carriera ti passava davanti agli occhi. Il college in Inghilterra, il Master negli Stati Uniti… tutto nel cesso sarebbe andato dopo quell’esperienza, se fossi uscita viva, segnata nell’anima e nel cervello. Ma a quelle bestie, figli di sciacalli e vigliacchi, non interessava nulla. Avevano ben altri progetti su di te…. ti avevano studiato, avevano seguito le tue giornate, i tuoi orari, la tua famigliola, tuo marito ed i tuoi tre figli.

Erano pronti per ricattarti, ormai sapevano tutto di te. E tu ? Come hai fatto a non notarli. Le tue preoccupazioni erano la manicure, il parrucchiere, il centro massaggi…e nulla più. Tutto fa parte della vita insulsa di una arredatrice imballata di soldi perchè il marito è direttore amministrativo di una Società di Gestione del risparmio. Mentre loro scaricavano il loro seme nelle tue viscere, tu morivi. Ma sono bravi, vogliono ancora giocare con te e le tue amiche.

Le tue lacrime non li commuovono, i tuoi gemiti, le tue grida non li impressionano, anzi. Tutti e tre iniziano a sputarti in faccia. Sono stanchi. Dimostrano anche loro di avere un briciolo di dignità che viene dai postriboli degli Inferni che frequentano. Ti rinfacciano le volte che ti hanno chiesto l’elemosina e tu non li hai degnati di uno sguardo. Adesso stai pagando con gli interessi, ti hanno già derubato di quei quattro soldi che hanno trovato nel tuo portafoglio graffato.

Sono molto pochi. Vogliono di più. Tu, intanto rimani a quattro zampe con la testa nel cespuglio di rovi. Le spine e le ortiche stanno sfregiando il tuo bel volto da bambolina. I tuoi capelli neri, ben acconciati, il trucco e la tua lingerie. Sei smostrata, a questi tre a****li non è bastato strapparti calze e slip per fotterti ben bene. Ti hanno tolto anche gli stivali. Sei scalzi e quasi completamente nuda. Non puoi vedere cosa succede al di là di quel cespuglio.

Forse ti hanno portato in una boscaglia. Senti la puzza rivoltante dello sterco degli anamali mentre le tre bestie hanno iniziato a mangiare quello che avevi comprato al supermercato. Qualche tua percezione ti fa presagire che in quel bosco ci saresti rimasta a lungo. Tenti di parlare con qualcuno di loro ma ti arriva un calcio, con uno dei loro scarponi, dritto nel buco del culo, talmente forte che ti fa mancare il respiro.

Da quel momento in poi ti rendi conto che la tua vita è stata piana di stronzate insignificanti, il tuo brillante lavoro, le serate con tuo marito, le vacanze di lusso con gli amici vip. Tutto scivola giù per il cesso, come un fulmine che ti balena davanti agli occhi adesso vedi un’altra vita. La Vita Nera che questi tre diavoli ti prospettano. Ti hanno già fatto capire che rimarrai, loro serva e schiava per ogni necessità, in quel bosco per un po’ di giorni.

Ormai sei una loro proprietà. Queste tre bestie, sputate dai cunicoli di qualche Inferno hanno invertito la tratta degli Schiavi. Adesso sono i negri che fanno i negrieri con i bianchi. Forse la prima sei stata tu. La forza dei costosi cosmetici che hai usato, Silvia, non ti ha messo su un livello diverso dal loro. Ognuno ha la propria Anima Nera e tu stai vivendo il tuo personale Inferno. Ad uno dei bingo bongo, dopo aver farfugliato qualcosa con gli altri due è venuta nuovamente la voglia di slabbrarti quel tuo culetto bianco e profumato.

Gli altri due vanno a prendere delle siringhe usate, erano lì per terra. Poi un altro si stacca e si allontana. Quello che voleva farti il culo, visto che sei già in posizione, inizia a toglierti quel preservativo di colore verde chiaro che fuoriesce appena dalla tua passerina. Lo succhia un pochettino ritenendo che quelle fossero tutte vitamine, e così beve anche un po’ di sperma dei suoi amici di bagordi. Loro in quel pezzo di boscaglia hanno anche un capanno.

Ormai, da quando sono in Italia, venuti chissà da dove, da quale parte dell’Africa o del Sudamerica hanno fatto di tutto. Tutto il male possibile ad ogni tipo di persona, utilizzando tutta la rabbia che avevano in corpo di una generazione, quella dei trentenni e dei quarantenni dei Paesi del Terzo Mondo dimenticati dai Paesi civilizzati. Si arrogavano il diritto di essere dei Cavalieri della Vendetta, senza macchia e senza paura per i loro conterranei umiliati e offesi da circa due secoli di dominio e di guerre.

Tutte bufale, balle rivestite di zucchero filato e cannella, riempite di miele e marmellata di mirtilli da propinare alle loro vittime. Avevano fatto truffe, rapine in banca, sequestri di persona e violenze di ogni tipo. Erano liberi, nascosti come lupi, come predatori tra i più feroci, in quella striscia di bosco. Erano sicurissimi di farla franca. Le violenze carnali quasi mai, per pudore, venivano denunciate dalle donne, che si limitavano a nascondere dietro qualche lacrima, nelle cucine delle loro case, quanto avevano subito.

Gli uomini violentati venivano poi, dalla banda dei tra Satiri, per compiacere altri riccastri quando erano in fregola di farsi un bel palestrato o di succhiare e accarezzare il petto depilato di un quarantenne in splendida forma. A questi uomini facevano subire ogni tipo di gioco sado-maso, convocando anche dei transessuali brasiliani per far succhiare la fava e incularli di brutto. Adesso le chiamavano T-girls, un modo come un altro per dire che erano uomini travestiti da donna ma con una nerchia dalla dimensione asinina che lacerava il culo fino a farli sanguinare mentre i ricchi avvocati, industriali e viziosi italiani assistevano allo spettacolo.

A questo punto, nessun uomo avrebbe confessato alla propria compagna quello che aveva subito, dopo essere stato assente da casa per due giorni ed essere passato per le fogne di Napoli o di Milano per ricevere quel tipo di trattamento. Sarebbe stato sufficiente dire alla adorata mogliettina che un improvviso viaggio d’affari lo aveva portato dall’Italia a Bruxelles per incontrare degli investitori e lei, anche senza uno straccio di telefonata, era lì pronta a bersi tutti.

L’alta borghesia vive di falsità e si nutre di continue bugie pur di non perdere i propri privilegi per cui ben venga il viaggio d’affari, anche se estremamente hard e sado-maso, pur di non perdere il proprio collier d’oro che il maritino che le porta in regalo, facendole credere di averlo acquistato pensando a lei. Così il ricco capitano d’industria da vittima riesce a passare per impegnatissimo uomo d’affari, dopo aver visto passare i topi delle cantine di Napoli, o di qualche altre città italiana rischiando la leptospirosi mentre qualche trans gli rompeva il culo e qualche brutto sgherro gli fracassava la faccia per sfogare le sue frustrazioni da disgraziato che spesso aveva mangiato topi arrostiti perchè non poteva permettersi l’aragosta a colazione.

Ed essendo schedato dalla Criminalpol era costretto a vivere nelle fogne, nei tempi di magra per evitare qualche ergastolo. Gli odori del sessola Signora rincarò la dose<tua moglie mi ha detto quanto ami l'odore dei piedi , e sono due giorni che non li lavo , ho calzato questi stivali proprio perchè me li fanno puzzare da matti , vorresti annusarli??>Stefano<siiii>Marzia< Magari più tardi…. >finendo la frase aprì la bocca , e cominciò a succhiare tutta la pianta<mmmm….

sudata…sapore acre…. molto erotica , vorresti leccarla schiavo??>Stefano<siii..siiii>Marzia lo fissò<come sarebbe??vorresti leccare i piedi di un'altra donna???>lui era confuso , capì cosa la moglie voleva provare , che come lei lui voleva tradirla< Se accetti il tuo ruolo , potrò concederti qualche piccolo strappo alla regola…. >lui rimase in silenzio , non sapeva cosa fare , il pene gli faceva male , aveva troppa voglia di godere , ma ancora non se la sentiva di cedere.

Marzia lo conosceva troppo bene , sapeva che era prossimo a diventare totalmente in suo potere , guardò la Signora e disse<forse mio marito ha bisogno di un piccolo incoraggiamento…. >il sorriso delle due era malizioso e sadico , poi la donna si alzò e si diresse verso Stefano , mentre Marzia si mise in piedi ad osservare il marito. La Signora si distese sul letto , mettendo i piedi sopra il petto di lui, erano caldi , sudati ed appiccicosi , lentamente salirono , un afrore invase le narici di Stefano , e quando li ebbe sotto il naso , cominciò ad annusare , il loro odore lo mandò in estasi , forse era quasi meglio di quello della moglie , ma non lo disse.

La Signora cominciò a spingere le piante sulle labbra di Stefano , che da bravo schiavo guardò la moglie , in attesa di un cenno di consenso< Se vorrai leccarle i piedi , sai cosa devi fare???accetti??>lui era completamente sfinito , non aveva più forze per resistere<si Divina , voglio essere il suo schiavo cornuto , ma la prego , mi conceda un po di piacere, sono distrutto…..!!>Marzia pienamente soddisfatta con sguardo malizioso fece si col capo , dando il consenso al marito , e lui aprì subito la bocca e si deliziò di quelle piante saporite , molto intense , classico sapore di sudore misto al cuoio degli stivali.

Marzia si avvicinò a Stefano e si sedette sul letto , mentre osservava suo marito intento a leccare e succhiare i piedi della Signora , afferrò il pene , che mai era stato così eretto , e lentamente lo scappellò<ora potrai godere , d'ora in poi farò tutto ciò che voglio , e tu saprai sempre cosa faccio , con chi , se mi piace e non , potrai fotografarmi e riprendermi , e tu potrai andare solo con chi vorrò io e quando vorrò io!!!>lui come ipnotizzato<si mia Divina , tutto ciò che desidera…..>il suo schiavo meritava una ricompensa.

Anche lei si distese sul letto , e mise anche i suoi piedi sul volto di Stefano , il quale pensava di sognare , quattro piedi puzzolenti sul suo volto , quattro piante da annusare e leccare , solo per lui , era felice di aver accettato il suo ruolo , non gli importava se la moglie avesse avuto 1000 amanti , in fondo lui capì che ne traeva eccitazione , dovette per l'ennesima volta riconoscere che la sua Divina aveva sempre ragione.

Mentre leccava ed annusava tutti e quattro i piedi , le due donne cominciarono a giocare con il suo pene , lo toccavano , lo palpavano , lo scappellavano , poi gli accarezzavano il glande , stava per esplodere. Dopo un piccolo gesto di intesa le due malvage si fermarono , e Marzia disse< Potremmo fermarci , o portarti al piacere , ora voglio per l'ultima volta sapere se sei veramente convinto , e se posso considerarti il mio schiavo cornuto..!!??>Stefano non aveva scelta , e non aveva intenzione di deludere la sua Divina<si , si Divina , sono il suo schiavo cornuto , per sempre , per tutta la vita lo giuro!!>Marzia fu convinta dal marito , guardò la sua amica e disse<penso che sia sincero!!>la Signora<si ne sono convinta!!>Marzia<si merita una bella ricompensa !!>la Signora<bè penso che quello che abbiamo fatto ieri a mio marito gli possa piacere,….

>Marzia sorridendo< Ne sono convinta…>mentre le due si spostarono Stefano ebbe ancora un senso di gelosia , pur non sapendo cosa gli stessero per fare , il pensiero che l'avevano già fatto ad un altro uomo non gli piaceva , ma si sforzò di accettare, ormai sarebbe stata la sua permanente condizione. Marzia e la Signora si misero una difronte all'altra con il bacino di Stefano tra loro due , alzarono i piedi e con grande maestria comiciarono a masturbare l'uomo a quattro piedi.

Era bellissimo per Stefano , sentire il suo pene toccato da quattro piante , vedere i piedi che si intrecciavano sinuosi su di lui , vedere e sentire le dita solleticargli i testicoli , vedere le due donne che lo fissavano austere e maligne , era il sogno di una vita. Non resisteva più , il massimo lo raggiunse quando la pianta destra di sua moglie schiacciò il suo pene contro la pianta sinistra della Signora , le due muovendosi all'unisono cominciarono a scappellarlo lentamente , erano perfettamente sincronizzate , le dita gli solleticavano la punta , sentiva sulla pella il sudore delle due piante , sentiva il pene schiacciato , era sublime.

Dopo poco un getto prepotente di sperma schizzò verso l'alto , sembrava un pozzo di petrolio , l'eiaculazione di Stefano fu abbondante e poderosa , e non riuscì a trattenere le grida di piacere<aaaaaaaaaa…..SIIIIIIIIIIIIIIIIIIII…VENGOOOOOOOOOOOO…. GODOOOOO!!>le due donne non si fermarono , lo sperma ricopriva i loro piedi , e anche quando ormai Stefano era completamente vuoto , le due coninuavano a masturbarlo. Le due sembravano molto esperte , ed abituate a certe pratiche , insieme misero i piedi sporchi di sperma sul viso di Stefano , e Marzia ordinò<puliscili schiavo cornuto….

>lui senza obiettare cominciò a leccare i piedi delle due donne , ripulendo completamente il suo sperma , la sua mente ormai era completamente annichilita , capì che era come un pupazzo nelle mani della moglie. Rimase per un pò solo , Marzia aveva accompagnato alla porta la Signora , ebbe modo di ripensare a tutta la situazione , ancora non accettava a pieno il suo nuovo ruolo , ma sapeva di non avere alternativa , ed era fiducioso , che ne avrebbe tratto un forte eccitamento.

Marzia lo liberò , delle fitte di dolore attraversarono tutto il corpo di Stefano , ormai braccia e gambe erano completamente intorpidite , si rannicchiò in posizione fetale , la moglie lo guardò e per nulla impietosita disse<spero di non trovarmi più costrette a fare certe cose per farti capire che mi devi obbedire senza nessuna riserva…. >Stefano con un filo di voce<si divina , non dovrà più farlo…. >la soddisfazione di Marzia era alle stelle<bene , fatti una doccia , che questa sera mi serve un fotografo , sono stata invitata da un gruppo di amici….

>Quella troia di mia moglie vuole essere fottuta per beneMi arriva un msg. “Mi chiami?” c'è scritto. Il numero è quello di Sergio, il master che si scopa mia moglie da un po e un uomo 65 enne molto arrogante e sa condurre mia moglie a livelli altissimi ,”Ciao, come mai?” Chiedo. “Ho avuto un' idea, un' ideona per una serata super. “E' sempre esagerato. “Ok, dimmi. “”Scusa , ma preferirei non dirtelo adesso, vorrei che fosse una sorpresa.

Se volete, ci vediamo domani sera Chiedo a mia moglie se va bene ma credo che non ha nessun problemaLe telefono. Lei, come prevedevo, accetta con entusiasmo. Richiamo Sergio e gli dò conferma. “Benissimo…dì alla troia che si vesta sexy, molto sexy. “L’ appuntamento è in un parcheggio fuori citta' e sergio e li che ci aspetta. federica indossa un vestitino di raso aderentissimo, praticamente trasparente e molto, molto scollato. Sotto, solo calze color fume' con riga con reggicalze e delle scarpe con tacco 15 comunque abbiamo con noi il borsone con altre cosine sexy.

Un breve saluto e gli chiedo cosa sia questa sorpresa. “Ecco, via avevo parlato di un locale dove la troia si puo esibire insieme a me ci vado io al posto tuo, e ci penso io a farle fare la porcellina. “”Va bene – dico – fate pure. “”Però – aggiunge lui – tanto perchè non ci siano malintesi ti dico chiaramente che lei farà tutto quello che voglio io, anche in pubblico. “”Tu che ne dici?” le chiedo.

“Va benissimo. ” Sembra che la novità la intrighi, e molto. “Ok, allora andate. “Prendiamo accordi per dove e quando rivederci. L’ appuntamento è dopo un’ ora. , tutto solo, vado in un Pub a sorseggiare una birra e ad ammazzare il tempo che sembra non passare mai. Sono impaziente…anzi, ansioso. Non vedo l’ ora di rivederli, di…sapere cosa è successo. L’ ansia è mista ad eccitazione. Finalmente l’ ora dell’ appuntamento si avvicina.

Finisco di bere la birra e salgo in macchina, recandomi al luogo convenuto. E’ un parcheggio. Di solito, in questa stagione, è deserto. Stavolta ci sono quattro macchine, i cui passeggeri sono fuori dalle vetture e, a quanto capisco, aspettano che altri li raggiungano. La macchina del bull non c’ è ancora. Il parcheggio è abbastanza ampio per permettermi di fermarmi ad una decina di metri dalle altre macchine. Finalmente, con un leggero ritardo, vedo arrivare la macchina che aspetto.

Lui mi vede e si ferma vicino. Spegne i fari e io mi accorgo che…è solo. Ho un tuffo al cuore: cosa è successo? Dov’è mia moglie?Scendo di corsa dalla macchina, faccio due passi verso quella del bull e… mi rassicuro. Lui non è solo: federica , nuda a parte le calze e reggicalze, è semisdraiata sul sedile e gli sta succhiando il cazzo. Il bull abbassa il finestrino e io gli chiedo come si è comportata la troia.

Bene, dice lui, le ho toccato la fica, mi son fatto toccare il cazzo e le ho tirato fuori le tette. Di fronte c’ era qualche coppia che guardava…Mentre parlava, federica continuava a succhiargli il cazzo, senza mai rialzare la testa e senza dire una parola. Chiedo al bull da quanto glielo stava succhiando, e lui mi dice che, appena usciti dal locale e saliti in macchina le ha fatto togliere il vestito e le ha detto di ciucciarlo mentre guidava.

Quindi, ho fatto un rapido calcolo, ha attraversato tutto il paese in quelle condizioni…. In quel momento arriva una macchina, evidentemente il “ritardatario” del gruppo e si ferma proprio accanto a noi. Scendono due uomioni, guardano una prima volta quel che succede nella macchina, si guardano in faccia, poi guarda nuovamente lo spettacolo, si mettono a ridere e raggiungono il gruppo. Evidentemente riferiscono quel che hanno visto agli altri, che lanciano occhiate verso di noi, ma salgono ognuno nella propria auto e ripartono.

A quel punto, il bull fa sollevare mia moglie e le dice semplicemente: “Vai”. Lei sa quel che deve fare: scende, così com’ è, dalla macchina, apre il bagagliaio della nostra e ne estrae il borsone. Nel frattempo, il bull mi chiede se conosco un certo posto lungo la strada, alla mia risposta affermativa, mi dice di andare ad aspettarli lì, e, una volta arrivato, di restare in attesa. Mentre vedo federica risalire sulla macchina del bull con il borsone, metto in moto e parto.

Il posto che mi ha indicato è un tratto di lungomare di una cittadina balneare. Le macchine parcheggiate sono pochissime, e io mi fermo in un posto praticamente deserto. Passano cinque minuti e la macchina del Bull si ferma davanti alla mia. La portiera del passeggero si apre e federica scende. Senza mai guardare verso di me si avvia sul marciapiede. Ha le stesse calze, ma ora indossa una minigonna di raso nera, con, sul davanti, una cerniera che va dal basso all’ alto, attraversandola completamente.

Sopra, un body di tulle nero trasparente che mettono in evidenza i suoi seni. Io mi sposto, senza però scendere, sul sedile del passeggero, abbasso il vetro e la seguo con lo sguardo. Il reggicalze delle calze fa capolino da sotto la gonna e il passo, ancheggiante per le scarpe con l’ alto tacco a spillo, è lento ma deciso, sicuro. Percorsi una trentina di metri Federica si ferma,. Posso così constatare che sotto indossa solo un body nero trasparente.

Poi, chinandosi leggermente, fa scorrere verso l’ alto la lampo della gonna rivelando chiaramente che, sotto, non ha nient’ altro che le calze!e…comincia a passeggiare avanti e indietro. Dieci metri avanti…si volta, e dieci metri in senso contrario, lentamente, ancheggiando. La tentazione di scendere e fermarla è tanta, ma l’ eccitazione che mi provoca quel che vedo è ancora più tanta. Mai avrei pensato di vedere la troia trasformata in zoccola, in…battona da marciapiede, pronta a soddisfare le voglie dei clienti…Una macchina si ferma, il guidatore abbassa il finestrino del lato passeggero, le fa un cenno.

Lei si china, poche parole e la macchina riparte. Non ho nemmeno il tempo di “realizzare” quel che ho appena visto che un’ altra macchina si ferma con due persone a bordo uno scende e fa salire mia moglie avanti e lui si siede dietro da come vedo sono anziani, questa volta, federica sale nella macchina, che riparte. Io mi sposto sul sedile del guidatore, metto in moto e mi lancio all’ inseguimento. Nello specchietto, vedo che ho dietro la macchina del bull.

Dopo pochi chilometri , la macchina svolta e imbocca una stradina asfaltata ma stretta. Io sempre dietro. Durante il tragitto ho notato che la macchina che ho davanti non fa niente per “seminarmi” ma anzi, procede tanto lentamente da consentirmi di seguirla agevolmente. Arrivati ad uno spiazzo sterrato la macchina si ferma. Io accosto ad una diecina di metri e, subito dopo, arriva il bull. Scendo e gli chiedo se sa cosa stia succedendo.

“Cosa vuoi che succeda – risponde – la troia ha trovato un cliente e ora farà quel che fanno tutte le zoccolone come lei. Vieni, dai, andiamo a vedere. ”Ho il cuore in gola e…anche più giù. Il cazzo mi pulsa mentre mi avvicino alla macchina. Mia moglie si sta dedicando a succhiare il cazzo del cliente. Questo è un tipo sulla sessantina , con un cazzo già durissimo. Lei è praticamente nuda. Lui smette di farsi spompinare, abbassa lo schienale del sedile del passeggero, fa inginocchiare Federica sul sedile e le infila la faccia in mezzo al culo.

Mentre glielo lecca si mette un preservativo e, appena è sistemato, con due rapidi, violenti colpi le infila il cazzo in fondo al culo mentre l' altro uomo gli ficca in cazzo in gola e gli dice che di succhiare bene si accosta al cazzo e spompina da zoccola mentre suo amico continua a incularla e schiaffegiarle il culo poi si danno il cambio a turno la scopano e inculano per un bel po fino a che non decidono di sborrare quello che ha il cazzo in culo se ne viene nel preservativo e si vede che e bello pieno c’è una grande quantità di sperma.

Lei glielo sfila con delicatezza e lo tiene in mano mentre con la lingua e la bocca ripulisce accuratamente il cazzo da ogni traccia di liquido e poi con calma impugna il preservativo con entrambe le mani, infila la lingua nell’ apertura e, rovesciando la testa all’ indietro fa scivolare in bocca quella gran quantità di nettare. Dopo averci mostrato, socchiudendola, che aveva la bocca piena, lo ha ingoiato tutto e se la ride poi si dedica a far sborrare direttamente in gola altro cliente che le tiene la testa premuta sul cazzo per non farne cadere nulla e la troia ingoia tutto e ripulisce e lecca palle e culo di entrambi se la ridono tutti e tre e si fermano un po a parlare e si fumano sigarette mentre noi ci allontaniamo vediamo che ripartono e riaccompagnano la troia dove era stara prelevata anche noi torniamo allo stesso posto.

Il bull si ferma, scende e viene verso di me: “Ancora un pò di pazienza – mi dice – tu resta qui, guarda e…godi. “Mio malgrado, lo assecondo. Ormai sono preso in un meccanismo che con la realtà non ha più niente a che fare. E' come se fossi drogato. Aspetto solo di…vedere cosa ha ancora escogitato il bull. Tornato alla sua macchina, fa scendere mia moglie e attraversano la strada Federica e il Bull si fermano, un po' troppo avanti, rispetto a dove sono io, allora sposto la macchina fino ad essere esattamente alla loro altezza.

Come so, oltre la siepe ci sono della panchine. Il bull sale in piedi ad una e, immagino, tira fuori il cazzo. Vedo la testa della troia muoversi nel tipico ritmo del pompino. Solo pochi secondi (o così mi sembra in quella confusa percezione dello spazio e del tempo in cui sono come invischiato) e il bull scende. Ora vedo la faccia di Federica rivolta direttamente verso di me, e dietro a lei il bull.

Capisco che lei è inginocchiata sulla panchina e il bull (come verrò presto a sapere) la sta inculando. La situazione è questa. Lei, inculata all' aperto mentre, a pochi centimetri, solo oltre la siepe, passano auto e moto. La vedo socchiudere le labbra, poi stringerle per trattenere un lamento. Il bull pompa come un forsennato. Oltretutto lei non è nemmeno lubrificata…ma non cede. Socchiude gli occhi e…si masturba. Non lo vedo ma SO che si sta accarezzando.

E infatti, dopo pochi minuti federica gode, gode rovesciando la testa all' indietro e gridando “Siiiii…. siiiiiiii. “la vedo godere con una troia e dimenarsi e mi vedono cheIo, senza quasi accorgermene, mi sono abbassato i pantaloni e ho liberato dall' elastico degli slip un cazzo durissimo mi fanno le corna e continuano a scopare come forsennati vedo che il bull e pronto per schizzarle in bocca la sborra la fa abbassare e mette in modo che io possa vedere bene quando schizza in faccia e in bocca a mia moglie che lecca tutto lui si riveste e ci saluta e mi dice che e stata bravissima ce ne ritorniamo verso casa lei mi ha spiegato che i clienti erano amici del bull , col quale si erano incontrati nel locale e, tutti assieme, avevano ideato la…recita “solo” per me.

…..Coinvolti in un’orgiaUna volta la mia fidanzata Beatrice ed io fummo, a nostra insaputa, attori di una gangbang da paura. Fummo invitati da un mio amico a 3 giorni di vacanza presso la sua baita in montagna. Tengo a precisare che, essendo un discreto sciatore, la montagna d'estate non mi piace, ma tanto B. insistette che alla fine aderii al suo progetto di camminate ed escursioni. Giunti a destinazione notai subito che le altre tre coppie erano molto più datati di noi e oltretutto c'erano anche tre singoli di cui due di colore.

Boh…Pensavo che fossero domestici o giardinieri visto che il mio amico era oltremodo benestante per dire un eufemismo. Mi sbagliavo di brutto. Subito mi fu chiaro che le altre tre vacche ogni tre parole dicevano: cazzo, figa, pompino, lecca qua, lecca la…Beatrice si sentiva in astinenza per il solito motivo. Mi ero scelto una fidanzata che avrebbe fatto sesso in continuazione con tutti e con tutte. Questa è stato il motivo per cui mi ha conquistato ed era questa l’essenza della nostra unione.

Nulla di più, nulla di diverso. Quando Beatrice capiì che sarebbe finita in un’orgia sembrò quasi scossa dalla corrente elettrica a 220volt, tanto era sconvolta e eccitata dai racconti delle tre tardone. Il mio amico mi divise subito dalla mia fidanzata, spiegandomi che noi uomini dovevamo andare “per legna” in mezzo al bosco. Mi diede la classica tuta da lavoro, avrei dovuto indossarla… nudo…Nudo ? Ma che cazzo dici? Mi spiegò che sudando molto potevo far traspirare meglio la mia pelle.

Come no?Accetta, seghe a mano, seghe a motore, cinghie e cosi via ci incamminammo senza le donne che sinceramente non sapevo dove fossero. Giunti in una piccola radura, un paradiso terrestre, con qualche mucca (quelle vere da latte) che pascolava iniziammo i lavori. Poco dopo fummo raggiunti dalle donne che erano vestite in una maniera così assurda da “fuori di testa” che anche oggi a pensarci rido di gusto. Ogni donna indossava un costume, tradizioni di quelle parti, Beatrice fu vestita da Cappuccetto Rosso con tanto di cestino e così via, una tardona da Biancaneve, un'altra da Alice e così via.

Praticamente dovevamo inscenare dei racconti a noi noti, ma in una maniera piuttosto “strana”…La mia Biancaneve fece finta che noi fossimo i sette nani e ci portò da bere. Per fortuna Beatrice fu contenta di quello che aveva capito avrebbe fatto e fu molto felice anche per il costume che indossava. Biancaneve avrebbe dovuto dissetare noi i sette nani, e ad ogni bicchiere un nano si inginocchiava, estraeva il cazzo, chi duro chi ancora mollo, e veniva spompinato da Beatrice/Biancaneve.

Beatrice riusciva bene nel suo lavoro di locandiera. Ogni nano era felice. Venivano spompinati così bene che su sette, cinque spruzzarono per terra subito. Beatrice, conoscendola, mi sembrava quasi in una trance da medium, tanto era eccitata. Io ed un an ragazzo di colore fummo invitati da Biancaneve alla doppia penetrazione che non fu per niente facile visto l'arnese di Brontolo, il ragazzo di colore. Inutile dirlo, ma Biancaneve, alla fine fu letteralmente bagnata ed ansimante.

La situazione mi stava prendendo sempre più quando si aggiunse un nano a farsi succhiare il cazzo ancora gocciolante dalla sborra di prima. Sarà stata l'ambientazione o non so che, ma spesso ancora adesso mi masturbo quando ci penso. Immaginate cari amici, in mezzo al verde l'odore del bosco e figa e ancora figa da scopare. Quando arrivò il turno della mia Biancaneve ero elettrizzato dal vedere la mia donna posseduta da più uomini.

Essendo la più giovane era il bocconcino prelibato. Arrivò inscenando tutto alla perfezione, un ragazzo di colore travestito da lupo ed il mio amico da cacciatore che salvava lei e la nonna. Beatrice, nello stesso momento, era penetrata davanti, dietro, in bocca e in tutte due le mani le passavano il cazzo esattamente cinque uomini. Io dovevo ancora riprendermi, mentre vedevo la mia Bea che veniva devastata con colpi incredibili. Lei era così felice che da quel momento iniziai a eccitarmi ed iniziai a offenderla, sapendo quanto le piaceva, lei ebbe un orgasmo così forte che svenne facendo una sborrata che sembrava una pisciata.

Si riprese subito con circa, e non scherzo, mezzo litro di sborra in giro per il corpo, volle che tutti e sette la lavassimo con una pisciata corale. Quella fu la prima volta anche per me, nonostante conoscessi la promiscuità della mia Bea che, per affetto, per amore, o soltanto per amore del mio cazzo, disgraziatamente di dimensioni importanti, volle abbracciarsi al mio Willy, mentre io ero imbarazzatissimo e, dopo averlo succhiato, frenando ogni mia eiaculazione mi aspetto finché non bevve tutta l’urina.

Era la prima volta che mostravo i miei venti centimetri in pubblico. Con Beatrice non erano ammessi rifiuti di nessun tipo, non volevo perdere la donna sempre pronta per ogni tipo di gioco. La mia fidanzata pronta ad indossare i vestiti della principessa e della puttana da taverna e dovetti accettare il suo affettuoso abbraccio al mio Willy, quasi fosse un bimbo da coccolare, ed anche una sua battuta: “Cosa vuoi…? Devi fare piss….

piss perché il tuo piscio è pieno di ammoniaca ed io ho bisogno di lavarmi bene i denti, forza, dai…amore mio. ”Urinai copiosamente e finì tutto tra le sue labbra e nella sua bocca. “Dopo questa esperienza, a casa, nella vasca da bagna ti farò urinare addosso al mio corpo…. stavolta userò te e non il bagno schiuma…. preparati…hai capito, cucciolotto ?” Questa fu la promessa di Bea a me e così chiudemmo quella mattinata in attesa di altre performances sessuali della mia ragazza ninfomane.

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