Vita di parrocchia Cap 2

Capitolo 2
La sera dopo, appena libero degli impegni universitari e al termine della messa vespertina, ci trovammo ancora una volta soli al lavoro. Gli dissi che avevo visitato i siti porno gay nei quali navigava lui e ne consultammo alcuni eccitandoci in maniera pazzesca. Con un breve sguardo d’intesa eravamo già a letto completamente nudi, tenevo i capo sul suo petto villoso mentre osservavo estasiato il suo splendido cazzo, i nostri ritmi erano quelli di chi non ha fretta, lui spendidamente non si poneva con impazienza e consentiva che facessi gradualmente le mie prime esperienze.

Oltre al sesso io certamente provavo anche l’infatuazione tipica del primo amore e apprezzavo gli opposti che rappresentavamo. Lui certamente poteva considerarsi quello che viene definito Bear ed io biondino, con gli occhi chiari il suo boy-toy. Gli dissi che mi piaceva il suo pelo virile e Franco, e lui candidamente mi confessò che amava la mia pelle liscia e bianca, anzi, mi disse “mi piacerebbe depilarti e renderti ancora più bello, magari potresti farti crescere i capelli ancora più lunghi…” Decisi di accontentarlo lasciandomi radere il pube e le gambe.

Fu dolcissimo e delicato cospergendo la base del mio pene e lo scroto di fresca schiuma, poi con fare molto sensuale cominciò a rasarmi fino a farmi assumere l’aspetto di un ragazzino. A termine della rasatura facemmo una bella doccia insieme che culminò con un fantastico pompino di Franco e l’ingoio del frutto della mia venuta.
Inoltre cominciai a curare l’aspetto con pettinature più adatte ai suoi desideri e durante i nostri incontri successivi, anche un filo di trucco e di rossetto.

Fui molto meravigliato del risultato che progressivamente raggiungevo al punto che, anche per soddisfare le mie perversioni, andai a saccheggiare un enorme emporio di cinesi di una citta vicina con biancheria, scarpe e abbigliamento molto femminile. Ero in estasi, Franco la prima sera in cui mi vide enfemme rimase senza fiato, avevo le sue mani e la sua bocca ovunque, succhiò e lecco le mie parti intime, concentrando le massime attenzioni al mio ano vergine e stimolato frequentemente con la lingua e i polpastrelli.

Io ricambiai con dedizione consentendogli di venirmi finalmente in bocca, produsse una quantità sorprendente di sperma bollente che non riuscii ad ingoiare scappando in bagno a scaricarmi ma che mi lasciò per giorni il suo sapore in bocca. Nascosi a casa sua il mio guardaroba nuovo e i trucchi in modo che, prima dei nostri incontri potesse scegliere quale mise farmi indossare e andammo avanti per settimane nei nostri giochi.

L’unico nostro taboo rimasto da abbattere era la penetrazione, ne parlammo più volte, lui sicuramente lo desiderava ardentemente ma rispettava le mie paure, avrebbe voluto ricevere anche lui il mio cazzo ma non mi sentivo a mio agio nel ruolo e dovette aspettare ancora settimane prima di essere accontentato.

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