Il regalo del mio compleanno

Mancavano pochi giorni al mio 20 esimo compleanno, e come di consueto chiesi a mia madre cosa avremmo fatto per festeggiare l’evento.
Beh piccola premessa mi chiamo Antonino ho appunto quasi 20 anni e vivo a Gallipoli con mia madre, i miei si sono separati ormai da molti anni e io e lei dividiamo lo stesso appartamento. Io sono al secondo anno di università e mia madre è impiegata in banca. Da qualche anno la mamma mi ha proibito di avere rapporti con ragazze l’unico sfogo sessuale è dato dalle masturbazioni che lei stessa esegue su di me.

Devo anche aggiungere che da qualche mese alle seghe della mamma assiste sua sorella, mia zia Sonia che vive poco distante a noi ed è single. Insegna inglese nella scuola in cui ho conseguito il diploma. Le prime volte mamma raccontava solo ciò che avveniva tra di noi nelle sue chiacchierate con la zia, ma poi la curiosità della zia fu tale da dover assistere ai trattamenti di mia madre e in seguito anche lei divenne protagonista.

L’abbigliamento delle due durante la sega varia a seconda delle occasioni, quasi sempre la zia toglie il reggiseno mentre mia madre no. Nessuna delle due osa scoprire dalla vita in giù. A volte capita anche che la zia venga a farmi il trattamento in assenza di mamma, lei ha le chiavi di casa ed è libera di fare qualsiasi cosa.
Torniamo alla festa di compleanno, chiesi a mamma se avesse in mente qualcosa, lei inizialmente non mi disse nulla ma poi vista la mia insistenza si decise a parlare.

M: per il tuo compleanno abbiamo pensato con la zia di farti divertire con dei trattamenti speciali..
Io: in che senso speciali visto che tu e la zia siete abituate a farmi le seghe?
M: beh speciali perché intanto parteciperanno altre due donne
Io: cosaaaaaaa???
M: hey signorino, stai calmo! Decidiamo noi, come sempre!!
Io: e chi sarebbero?
M: non sarebbero ma sono l’amica della zia, Marina e sua sorella Silvia ovvero la tua ex insegnante di italiano, che ha saputo dei trattamenti ed è curiosa
Io: Aiutooooo!!ma mamma mi vergogno da morire
M: certo caro lo capisco, ma fa parte del gioco…l’umiliazione a volte eccita
Io: e che trattamenti saranno? Sempre se posso saperlo
M: ecco!!vedo che i toni si sono calmati…quindi ti anticiperò qualcosina…dunque girando su internet insieme alla zia ci siamo imbattuti su una categoria molto interessante di video “handjob femdom” cioè donne che dominano l’uomo durante la masturbazione…all’inizio del video non riuscivo a capire perché l’uomo fosse legato alla panca o al letto oppure immobilizzato con della pellicola…ma man mano che le immagini scorrevano capii l’utilità.

Nel video si vede una o piu donne che praticano una lentissima sega con olio al membro maschile, con tantissimi rallentamenti e varie carezze, solletichi con le unghie con le dita, intervallati da dei movimenti circolari abbastanza vigorosi sulla cappella, che sembrano dare un effetto di fastidio all’uomo, ma non è nulla rispetto il seguito.
Questo trattamento continua fino a quando dopo molto tempo l’uomo raggiunge l’orgasmo..la donna si adopera per rendere difficoltosa l’eiaculazione e a quanto io e la zia abbiamo capito bisogna tappare il buchino rovinando l’orgasmo, mentre l’uomo vorrebbe essere ancora segato.

Il bello viene adesso, la cappella è molto sensibile e la donna deve continuare a segare ma concentrando la propria attenzione sul glande il risultato è che l’uomo scalcia e cerca di liberarsi, o per il dolore o per il fastidio/ solletico ma è stato preventivamente legato, ecco il perché dell’immobilità. La pratica che rende meglio e causa movimenti frenetici dell’uomo è la stretta della cappella nella mano e i continui giri fatti col palmo attorno al pene, da come l’uomo cerca di divincolarsi e urla sarà sicuramente tremendo.

Questo trattamento dura fino all’orgasmo successivo, in un video che mi ha colpito particolarmente al secondo orgasmo una delle due donne tiene ferma tutta la mano a tappare il buchino e si vede proprio lo sperma che cerca di uscire tra le dita ma la pressione della mano deve essere notevole…davvero eccitante… immagino già starai in tiro!
Io: in effetti (rosso come un peperone) si, un po’ mi ha eccitato
M: ecco questa è l’idea che ci ha incuriosito e ci ha spinto a cercare delle collaboratrici giovani e carine, una delle quali è stata tua insegnante e mi sembra giusto che ti mostri a lei senza veli.

Io: quindi a quanto pare sarà una dominazione su di me?
M: esatto! Sarà il tuo regalo di compleanno!! Non sei felice?
Io: insomma! Ma mi farete male?
M: ecco a questa domanda adesso non saprei rispondere, perché non so come potrebbe evolvere la cosa. Ma a te piacerebbe?
Io: cosa mi piacerebbe?
M: ti piacerebbe che ti facessimo male?
Io: questo dipende da ciò che voi avete pensato e deciso, immagino avrete già calcolato tutto
M: ti sbagli abbiamo pensato a come iniziare e non a come continuare e finire.

Sicuramente la prima sega, che sarà lunga la farò io e sarò sempre io che cercherò col ditino di tapparti mentre provi a schizzare. La seconda sega la farà Marina l’amica della zia, sarà compito suo causarti del fastidio ruotando la mano con forza sulla cappella fino al secondo orgasmo che si concluderà tappando con forza con la mano, questo credo sia già più fastidioso rispetto alla mia sega. Chiaro adesso? Dopo la seconda sega si continua alternandoci provando svariate varianti alle seghe
Io: ok, quindi parli di fastidio, di forza sicuramente mi farete un po’ male
M: sono gia due volte che parli di male, dimmi un po’ vorresti che ti facessimo male? Non c’è nulla di strano che tu faccia pensieri del genere parlando di dominazione femminile
Io: ma io…io…non saprei non ho mai provato queste cose
M: ma scemino non avere paura di confidarti con me, so tutto di te! ti conosco alla perfezione anche nelle parti intime.

Quindi che mi dici?
Io: non lo so davvero!
M: dai su chiedi a mamma ciò che vorrebbe sentirsi chiedere
Io: ho paura a dirlo!
M: ma scherzi?!paura di me? sono tua madre non dimenticarlo, so fino a che punto potrei spingermi, cerca di stare sereno e poi ricorda che puoi chiedere qualsiasi cosa, tranne interferire su ciò che ho già spiegato che sicuramente sarà fatto. Tutte le persone che parteciperanno sono più che fidate, quindi non hai nulla da temere.

Adesso vado di là a fare due chiamate per lavoro, quando torno voglio trovarti pronto perché devo farti una seghina, sarai teso in questo momento.
Dopo qualche minuto la mamma tornò, mi trovò eccitatissimo avevo il pene più lungo e duro del solito, la cappella lucida e viola, che non vedeva l’ora di essere toccata dalle mani sapienti che mi avevano sempre procurato immenso piacere. Mamma cercava di ottenere qualcosa da me ma non ne ero certo, si tolse la camicia restano con un reggiseno rosa semi trasparente, che non potevo non fissare, cosa di cui lei si accorse.

Guardandomi negli occhi la mamma iniziò a fare una sega lenta, dopo aver versato un po’ di olio aromatizzato sul mio arnese, durò un paio di minuti e si fermò, io in preda all’eccitazione chiesi, ciò che la mamma sicuramente aspettava da diversi minuti:
Io: mamma tornando al discorso di prima ecco io vorrei che tu e le altre donne che sarete alla mia festa mi facciate male…ecco finalmente l’ho detto.
La mamma cacciò gli occhi fuori dalle orbite e mi chiese di formulare bene la richiesta, dopo essermi rivestito e indossato le mutandine.

Non fu facile rimettere l’arnese in super tiro dentro lo slip, ma dopo qualche secondo ci riuscii, la mamma non si rivestì e restò in attesa della mia richiesta che puntualè arrivò:
io: mamma vorrei che alla mia festa mi faceste male
M: male dove?
Io: male giù nelle parti basse
M: sii più esplicito!
Io: io desidererei che mi faceste male al pene
M: male come? Non farti strappare le parole di bocca
Io: mamma male come vuoi tu
M: e non mi chiedi come vorrei farti male io?
Io: si mamma come vorresti farmi male tu?
M: molto molto male…
Io: potrai farlo mamma
M: oh tesoro, non sai come mi rendi felice, ma così non mi stai dicendo nulla.

La tua richiesta fa già parte della sottomissione e voglio sentirti dire ciò che mi eccita molto, potrei anche premiarti un giorno di questi.
Io: grazie mamma, io…io vorrei che tu mi aiutassi a capire cosa vorresti che sopportassi nelle parti intime. Cosa vorresti farmi?
M: oh carino della mamma, io vorrei carta bianca per poterti fare tante cose insieme alle persone che verranno qui, che si aspettano molto da te, lo sai?
Io: e cosa si aspettano mamma?
M: ecco vediamo innanzitutto che queste richieste le farai a loro, sai anche loro dovranno, usiamo il termine corretto, punirti
Io: ma punirmi di che?
M: ma no scemino! È solo il termine usato in questo genere di giochi, la punizione sfocia sempre in un piacere collettivo, per tutti.

Io: punirmi dove mamma?
M: tesoro vorrei poterti dire solo come da bambino sulle mani o sul culetto con qualche sculacciata ma purtroppo non sarebbe veritiero.
Io: e quindi punirmi cosa? Punirmi dove?
M: ma fino adesso di che abbiamo parlato? Tesoro punirti sul pene, e anche se mi lasciassi carta bianca sul sedere
Io: ma con qualche sculacciata?
M: ma no! Vorrei punirti in modo severo, vorrei farti male come credo sia giusto
Io: ma quindi dandoti carta bianca il male lo faresti soprattutto sul sedere?
M: no aspetta…innanzitutto specifichiamo sul sedere e nel sedere intendo dentro e poi prima attenzione è il pene, mi interessa che formuli le richieste anche quando sarà il momento indicando il pene ad esempio con frasi come “mamma puniscimi per bene il pene”… e li saranno dolori
Io: quindi male sul serio mamma!
M: si si, farti male per bene
Io: inizio ad avere paura mamma!
M: stai calmo stiamo solo parlando, fermo restando che la parte già descritta la subirai senza storie.

Adesso volevo dirti che ecco, mi aspetto un atteggiamento volenteroso da parte tua
Io: capisco mamma, immagino che a parte la zia le altre due donne siano esperte di queste punizioni agli uomini vero?
M: beh si non posso negarlo…hanno molte conoscenze in merito
Io: sono cattive?
M: ti ho chiesto carta bianca per questo!
Io: ma molto cattive?
M: si lo sono e anche tanto. Ma vedi non si tratta solo di cattive o no, diciamo che sono molto precise e attente le cose vanno fatte bene, ma te ne accorgerai da solo caro
Io: mamma no dai! Ho pauraaa!! Sono cattive mi faranno malissimo
M: vorrei tanto che ti facessero male come spero accada! Il premio sarebbe tutto il mio corpo per te, una volta finito il compleanno saresti il mio uomo, con le dovute regole.

Io: ma io se sapessi a cosa andrei incontro potrei anche chiederti di farmi ciò che vuoi, ma non so proprio a cosa vorresti arrivare
M: posso dirti che mi piacerebbe sculacciarti e farti sculacciare con arnesi vari sul sedere nudo, in presenza di queste signore che mi aiuterebbero.
Io: anche frustate?
M: si caro, anche frustate
Io: ma forti?
M: si gioia nei miei sogni è cosi, sculaccioni a sangue!
Io: addirittura?!
M: vedo te che con le mani allarghi il culetto per permettere alla zia e a noi tutte di colpirti l’ano col frustino…ti ecciteresti anche tu.

Sul pene invece non ti anticipo nulla perché altrimenti non vuoi più fare nulla
Io: così mi spaventi mamma!
M: si non posso negarti che ho idee davvero fantastiche ma che sicuramente faranno divertire noi a discapito tuo, sebbene ritengo doveroso che tu per devozione e per farmi un regalo, e per avere il mio corpo mi chieda di farti ciò che sia giusto
Io: vuoi farmi tanto male?
M: oh si gioia mia!
Io: tanto tanto mamma? Abuserai anche sessualmente di me? Mi violenterete nel sedere?
M: si certo…sarebbe la tua prof ad iniziarti al sesso anale, in modo naturale e dolce senza farti male, almeno all’inizio.

Io: in che senso almeno all’inizio?
M: mmm non so come poi possono evolvere le cose. Magari mentre la tua prof sta penetrandoti da dietro potrebbe essere il caso che proviamo ad entrare in due! Ecco perché devi essere convinto. Adesso sarai duro dentro le mutande stasera intanto ti farò la sega con lo slip indossato, so che ti da fastidio ma non sempre posso essere io ad accontentare te.
Io: lo so cosa vuoi mamma…vuoi che ti dia carta bianca vero?
M: si che mi dia carta bianca specificando per che cosa
Io: carta bianca per essere punito
M: a cosa?
Io: al pene e al culo
M: punito e basta?
Io: punito seriamente
M: semmai punito severamente
Io: si severamente
M: sarebbe il mio desiderio più grande che mi chiedessi di farti male sarei poi costretta a mantenere la promessa e a concederti il mio corpo che mai nessuno ha violato oltre tuo padre
Io: ecco mamma la paura è tanta…non so se chiederlo ufficialmente o no
M: se lo chiedi a me poi dovrai mandare un messaggio alle altre persone chiedendo di essere punito come la mamma desidera e secondo le capacità di ognuna.

Io: aiutooo!!
M: sarebbe una goduria anche per te altro che paura…certo magari non sempre godere ma faresti felicissima me e le altre, specie la zia che come me non vede l’ora
Io: l’ora di che
M: di farti male scemino!
Io: anche la zia vuole farmi male?
M: certamente! Come me e le altre del resto! Vogliamo che tu sia a nostra disposizione
Io: immagino non durerà solo la sera del compleanno
M: certo che no, sarà un week-end completo chissà se non avrai subito il premio che ho promesso…
Io: mi farai male mamma?
M: si tesoro tanto male…ti metteremo persino l’ortica sulla cappella al posto del dito mentre stai venendo
Io: l’ortica?? Oh mamma!!! Puoi assicurarmi che non userete oggetti dentro il pene?
M: non posso assicurarlo questo, anzi vorrei che lo chiedessi tu esplicitamente di essere cateterizzato, Marina non vede l’ora di segarti mentre lo hai dentro…brrr che bellezza non vedo l’ora!
Io: no no!! Hopaura!
M: dai forza ormai sei quasi convinto, manda il messaggio a marina chiedendo di essere a sua disposizione…chiedile anche di essere particolarmente severa!! Ormai lo vuoi anche tu!
Io: no mamma non lo voglio!
M: e non mi vuoi felice? Lo sai che voglio vederti a completa disposizione di noi quattro la sera del tuo compleanno.

Ecco adesso scrivo alle donne. Stasera saranno qui e farai la tua richiesta così è deciso. Ok?
Io: va…va bene mamma!!
M: wowwww…finalmente

Dopo una interminabile discussione arrivarono le amiche della mamma, le fece accomodare in salotto e poi venne a chiamarmi.
Io scesi e subito salutai tutte le presenti, con un immenso imbarazzo davanti alla mia prof (dopo 5 anni a scuola era il minimo).
La mamma fece le dovute premesse, nel senso che erano state convocate per una mia richiesta esplicita e prima che iniziassi a parlare la mamma mi invitò a togliere tutto specie le mutandine e a mostrarmi nudo, giusto per mortificarmi ancora di più.

Inutile dire che lo feci con grande lentezza causa imbarazzo e quando ebbi finito di spogliarmi, con i complimenti di chi ancora non mi aveva mai visto iniziai con un filo di voce a parlare:
io: come sapete a giorni sarà il mio compleanno e in occasione della festa, ho voluto dare alla mia mamma, per la sua gioia carta bianca per subire la punizione severa che lei ha ideato. Non è stato facile anche perché mamma è stata onesta nel dirmi che sarà doloroso anzi molto doloroso ma che è un suo sogno e non ho potuto dirle di no.

Mi ha anche detto che tra voi qualcuna è pratica di queste cose e come è giusto devo chiedere a voi di aiutare mamma a coronare il suo sogno. Le tre donne sapendo a cosa mi riferivo apprezzarono e batterono le mani. Ad ognuna di voi do come vuole mamma carta bianca, ma la mamma vuole che io chieda alla signora Marina la cosa che più temo ma so che su questa cosa la mamma non transige.

Si tratta come dire di subire (mentre parlavo la signora Marina non credeva ai suoi orecchi) ecco di subire l’inserimento del catetere…allorchè appena lo dissi mia zia disse:
zia: wow ma bravo, coraggioso vieni qui fatti abbracciare
io: ma non è tutto devo anche specificare di essere severa con me, come desidera mamma
Marina: rivogendosi a mamma ma lo devo segare anche?
M: si si…
Marina: sei davvero un amore di figlio, ti prometto che sarò inflessibile come mamma vuole e lo sarò sin da subito se lo vorrai
Io: grazie signora Marina, ma in che senso sin da subito?
Zia: beh siamo tutte qui, tu sei pronto o almeno spero, perché aspettare il prossimo fine settimana? Sarebbe per te un continuo pensare a ciò che sarà a come ti faremo male, invece anticipando e magari ripetendolo per il tuo compleanno non staresti una settimana sulle spine.

M: ma dai non ci avevo pensato! Sarebbe fantastico iniziare sin da subito. Ma lui dovrebbe iniziare a formulare bene le richieste senza di quelle non possiamo fare nulla, o meglio possiamo iniziare e aiutarlo a chiedere mentre facciamo il trattamento.
Davvero non mi restava scelta e non so fino a che punto mia madre non avesse giia previsto di iniziare oggi stesso. Presi il coraggio in mano e mi diressi da quella che avevo capito era la professionista del gruppo, la signora Marina e dissi:
Io: in occasione della mia festa vi chiedo di anticipare a oggi i trattamenti magari continuando anche altre volte cosi come mamma vuole, spero di saper formulare le richieste come voi sperate.

Sono pronto
Ci fu un attimo di pausa interminabile, la zia e la mamma restarono in reggiseno le altre donne tolsero la giacca e restarono con delle normalissime maglie. Ero proprio vicino alla signora Marina che subito si mise a ispezionare il pene toccandolo con forza, aveva davvero l’aria di chi ci sa fare. E mi disse:
Marina: cosa devi chiedermi?
Io: di essere severa
Marina: non basta di essere severa in cosa?
IO: nella punizione del pene signora
Marina: ok…lo sarò
Marina: adesso iniziamo, saremo severe sin da subito, qualora non senta abbastanza male sei pregato di dirlo, cosi che posso rimediare.

TI metterai a pancia in giu sul bracciolo lasciando spazio sotto il pene, a questo punto inizieremo la sega, faremo cosi: la zia ti fa una bella sega e io provvedo a tappare il cazzo più ti pesi verso il basso piu la punta del mio dito farà strada nella cappella, è bene che collabori magari chiedendo di aumentare la forza, ricordati vogliamo farti male e lo vuoi anche tu. La zia nel frattempo ti sega e quando con la sega ti porterà verso il basso il fastidio aumenta.

Mia sorella e la tua mamma provvederanno al sedere, faranno come meglio credono, sebbene sarebbe opportuno che ti stuprassero da subito così coi colpi il corpo va verso il basso e posso entarare meglio col ditino…ahhahaha bello no?
Tutte erano felici e ridevano per il programma gia fatto, ormai era deciso quindi con l’aiuto della signora marina mi posizionai, ma prima che mi finissi di sistemare sentii subito il dolore perché la signora aveva tappato con una minima quantità di dito il mio pene…che fastidio
Io: grazie signora Marina, zia sono pronto
La zia si cosparse le mani di olio e diede il primo colpo verso il basso cosi facendo sentii la signora marina farmi male e ho detto:
io: Ahi!ahi!
Marina: di già nemmeno abbiamo iniziato, immagina appena inizia lo stupro in culo e inizi a scendere verso il basso come entra bene dentro, mi devi senz’altro chiedere qualcosa
Io: si signora le chiedo che mentre vado giu non sposti il dito,
ma mentre chiedevo la zia iniziò a trascinarmi piu in basso tirandomi per il pene mentre faceva la sega, il dolore iniziava ad essere tremendo e la zia rideva sentendomi lamentare,
Marina: scusa dicevi?
Io: dicevo di non spostare il dito in modo che i movimenti imprevisti che faccio verso il basso a causa dello stupro possano farmi male
Marina: oh si certo caro, adesso devi fare due cosette.

Chiedere alla zia di scendere bene quando fa la sega poi chiedi alla tua prof che ha indossato lo strapon di iniziare e coraggio allargati le nariche, mostra il buco di culo
Io: zia volevo chiederti di scendere per bene mentre mi seghi, grazie
Zia: e perché mai?
Io: perché cosi mi spingi verso il dito della signora e mi fa molto più male
Zia: ma vuoi che ti facciamo male?
Io: si zia
Zia: male male?
Io: si zia certo come avete deciso voi
Zia: e che cosa aspetti a chiedere per bene cosa vuoi adesso?
Io: zia segami forte e porta il pene verso il dito della signora Marina cosi che possa farmi male
Zia: ma lo devi chiedere ti stiamo accontentando in un desiderio che non hai mai avuto il coraggio di chiedere.

Non ti sto vedendo aprire il culo e chiedere la violenza a sangue.
La zia aveva ragione non sapevo cosa chiedere prima, mi stavano gia facendo male, ma se volevo continuare dovevo chiedere il resto, allora con decisione mi allargai le natiche e dissi
Io: prof mi scopi a sangue su
M: dopo vorremmo entrare in due te lo anticipo
Io: ok mamma, come vuoi!
La zia scese di colpo il dito della signora si fece strada cacciai un urlo e la signora Marina mi disse:
Marina: su chiedi ancora dai voglio sentirti urlare!
Io: quasi piangendo ziaaa…non riuscivo a dire piu nulla..
La zia scese di nuovo e continuò cosi trascinandomi giu ad ogni segata e iniziai a piangere, nel frattempo la prof mi mise solo un po di saliva e mentre tenevo le chiappe aperte iniziò a spingere
M: dai tesoro chiedi alla prof quello che aspetti…su su
Io: sempre piangendo prof mi violenti nel culo
M: violentare come?? Sii piu preciso nelle richieste capisco che stai soffrendo ma è solo l’inizio, gia piangi?
Io: a sangue mamma, fatemelo a sangue!!
Prof: ok entro…
Stavo per morire…il dolore al culo era insopportabile, mi avevano rotto letteralmente il culo, ma col contraccolpo precipitai verso il basso e la signora marina non si era mossa di un millimetro e me lo sono beccato per bene dentro,
marina; vedi sono stata di parola, non mi sono mossa, come ti avevo promesso…sono entrata di un bel po’ !ti avrò fatto davvero molto male
Io: decisamente si, ma è giusto che continuate come vuole la mamma
M: bravo ragazzo…dai su continuiamo
La prof iniziò a spingere senza tenere conto del ritmo della zia, e questi movimenti disordinati mi portavano giu in modo pesante cosi chè la signora marina era felice,
dopo alcuni minuti sebbene il dolore era atroce raggiunsi l’orgasmo ma col dito ben piantato dentro, in modo da farmi molto male.

Marina: ti sto facendo male??
Io: molto signora
Marina: bene adesso ti libero e cosi la tua mamma potrà farti ciò che aveva anticipato sulla cappella, dobbiamo legarti, oppure collabori stando fermo?
Io sto fermo mentre la mamma mi punisce la cappella
M: chiedimi cosa vuoi
Io: mamma mi puoi punire la cappella? Stringila forte mi sta facendo già facendo male a causa della sega di prima
M: fa tanto male?
Io: si
M: sono felice
Io: sono felice per te mamma
M; chiedimi d farti ancora male
Io: si mamma tutto quello che vuoi
E mentre ruotava il palmo della mano a velocità pazzesca e mi causava un fastidio enorme urlando mi diceva:
M: chiedimelo forzaa!!
Io: fammi male mamma!!!
Cosi la mamma strinse la cappella dopo che avevo raggiunto un secondo doloroso orgasmo e iniziò a insistere ruotandola nel palmo della mano, e stringendo forte.

urlavo e volevo muovermi ma la prof da dietro stava ancora scopandomi in culo
M: bravo bambino ubbidiente.

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