LA MIA FAMIGLIA……..APERTA – Capitolo 2

La mia sorellina Claudia – La faccio godere

Cosa dovevo fare? Ero eccitatissimo. Al solo pensiero di metterlo nella fichetta di mia sorella potevo venire. D'altronde non e' che la violentavo, era lei che lo voleva. Combattei un po' ma poi mi arresi e andai.
Passai davanti la camera di mia madre, la sentii gemere, molto probabilmente sognava.
La porta era socchiusa e, eccitato come ero, mi avvicinai, la spostai un po' e di nuovo vidi il culo di mia madre.

Dormiva, faceva caldissimo e si era scoperta. La camicia da notte, nel rigirarsi, era salita, lasciando scoperto il suo gran bel culo.
Mi avvicinai un po' e nella penombra creata dal riflesso della luna, lo potei vedere benissimo.
Piccolo, tondo, stretto e profumato. Avvicinai il mio naso tra le sue cosce e potei sentire l'odore del suo culo. Dio cosa avrei dato per metterglielo dentro! Poi si giro, sussurando qualcosa. Mi sembro che dicesse il nome di papa' e qualcosa come :
– Mettimelo dentro, ti prego.

– ma non so se avevo ben capito. Poi pero' con la mano destra sollevo' la camicia da notte e infilo' il dito medio tra le grandi labbra della fica.
Dio…. mi sembrava di sognare, non gliel'avevo mai vista. Mamma era un po' in carne, non troppo, ma piu' del normale.
Le sue grandi labbra pelose, si aprirono mentre il dito medio si infilava tra i ricci e cominciava ad andare su e giu:
– Siii…dai…..Carlo……e' tanto che non mi fai godere…….

dai…. mettimelo dentro. – la sentii mormorare.
Mi sembrava che ilmio cazzo volesse scoppiare, lo tirai fuori dai pantaloni del pigiama e lo menai un pochino. Avevo paura che si svegliasse, ma lei continuava a muovere il dito tra le grandi labbra, mentre il suo odore si spargeva nell'aria, era proprio in calore, ma di la' c'era la mia sorellina che mi aspettava quindi usci dalla stanza ma mi ripromisi di tornare un'altra sera per masturbarmi davanti a lei.

Cosi' mi diressi verso la camera di Claudia ancora piu' eccitato.
Entrai e vidi che aveva lasciato una piccola luce accesa, la porcellina, voleva vedere.
Era sotto il lenzuolo e mi guardava. Tirai giu' i pantaloni e li lasciai cadere. Il cazzo usci prepotentemente e rimase puntato verso di lei.
I suoi occhi erano puntati su di lui e poi disse.

– Giorgio, mamma mia quanto e' grosso, la mia patatina e' piccola! Mi farai male.


– Non ti preoccupare – dissi io ed entrai nel letto.
Era nuda. Le sue tettine con i capezzolini rosa appena accennati e giu' tra le gambe un accenno di peluria lasciava intravedere la sua patatina, come la chiamava lei.
Mi avvicinai a lei e le dissi di girarsi e di mettersi a pancia sotto. Obbedi'.
le misi il dito medio fra le cosce e cercai il suo buchetto. Le aprii le grandi labbra, poi le piccole e infilai il mio dito.

Lei sussulto' ed emise un gemito. certo il dito entrava a fatica, immaginiamoci il mio cazzo.
la titillai un po' con il mio dito, su e giu' dentro e fuori. La sentii gemere di piu', ansimare, poi:
– Giorgio, mi piace, continua. Sento un fuoco caldo tra le gambe…. e una morsa allo stomaco……cos'e', non ho mai provato una cosa cosi'…..continua, dai…. –
Mentre il mio dito andava e veniva nella sua fichetta, con l'altra mano andai a cercare il suo bottoncino, era gia' turgido.

Lo stuzzicai un po'.
– Oddio Giorgio, mi sento male……. cos'e'……. mi gira la testa…..che mi succede…..ma non smettere…. anche con l'altro dito…. continua…. dai…. continua…. !-
Le dissi di girarsi a pancia all'insu' e mentre con un dito entravo ed uscivo da lei, avvicinai la testa sulla sua pancia, scesi giu' e fui subito inebriato dall'odore della sua fichetta…..le buttai la lingua tra le grandi labbra e cominciai prima a succhiarle il bottoncino e poi a leccarglielo su e giu' sempre piu' forte.

– No Giorgio, che fai…..e' sporca…..non cosi'…..come …. si…. siiiii…. si non ti fermare. oddio che bello…..mi sembra di morire…..non so…. dai…siii……. oddio..oddioooo!-
Sentii il suo corpo fremere agitarsi le sue gambe irrigidirsi, e il mio dito quasi essere risucchiato all' interno della sua fichetta.
Stava venendo per la sua prima volta, con il mio dito dentro e la mia lingua che le torturava il suo piccolo clitoride. Veniva…. godeva sotto di me.

Svenne per il piacere.
La girai con il culetto all'insu'. La sua fichetta bagnata era li’ tutta per me.

Non ne potevo piu', misi il mio cazzo tra le sue cosce e lo strusciai su e giu contro la sua fichetta. Le grandi labbra si aprirono e la punta del mio cazzo si fece largo, ma non pote' andare piu' giu'. La fichetta di mia sorella era stretta, le piccole labbra aperte lasciavano passare a malapena il mio dito medio….

muovevo il cazzo su e giu' ma non resistetti molto. Quando capii che stavo per venire, le aprii le cosce per vedere il suo buchetto del culo e sborrai.
I fiotti di sborra continuarono per parecchi secondi, non mi ero mai eccitato cosi tanto, avevo goduto come non mai. Mi lasciai andare giu’ e mi addormentai sopra di lei.

Quando mi risvegliai, lei era sotto i me, l'interno delle sue cosce ed il buchetto del culo erano coperti di sborra e lei ancora dormiva.

La ripulii subito, poi la coprii e tornai nella mia stanza.

(continua).

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