Guida allo squirting

Questa guida allo squirting non si pone come un
semplice manuale di istruzioni per l’uso, ma
piuttosto come un viaggio attraverso la complessa
sessualità femminile.
Questo percorso riflette i cambiamenti che si sono
avuti nel corso degli anni non solo come spaccato di
una società moderna ma anche come immagine
della donna stessa.
Negli anni 60 è un oggetto come la lavatrice a
cambiare la concezione stessa del tempo libero e di
libertà.

Negli anni 70, la scoperta della pillola anti
concezionale porta con sé il desiderio di una nuova
sessualità da vivere in piena autonomia e
consapevolezza.
Negli anni 80 si fa strada la necessità di avere una
maternità cosciente, da vivere come una scelta e
non un caso fortuito, non una croce, non un danno.
Negli anni 90 la sessualità per un po’ lascia spazio
alla carriera: la donna ascolta la testa, l’ambizione,
e lascia da parte il corpo inteso come sinonimo di
femminilità.

Nel secondo millennio la donna ritrova il giusto
equilibrio, riprende a conoscersi ad ascoltarsi e chi
non l’ha mai fatto, adesso comincia a farlo.
La sessualità ed il suo mondo non è più quindi
appannaggio di giovani donne ma delle donne.
Donne di qualunque età, estrazione sociale,
nazionalità che adesso scoprono lo squirting, lo
sentono nominare, cominciano a parlarne tra loro,
lo vogliono provare, scoprendo che non c’è limite di
età al piacere e alla sua conoscenza.

Il piacere va di pari passo con lo squirting così
come lo squirting va di pari passo con la
conoscenza del proprio corpo e delle sue
meccaniche psicofisiche.
La guida nasce quindi per fornire gli elementi
necessari per un approccio al proprio corpo e/o a
quello del partner, tipico di una sessualità
consapevole, equilibrata e serena.
C. Calvi
Tabella dei contenuti
Introduzione
Perché questa sorta d’interesse smisurato?
Di preciso cos’è lo squirting?
L’eiaculazione femminile
Come arrivare a ottenere lo squirting
Livello zero: prima di tutto
Livello uno: la cerimonia
Livello due: preambolo
Livello tre: descrizione del massaggio
Emisfero posteriore
Emisfero anteriore
Livello quattro: le routine di Kegel
Livello cinque: tecniche di stimolazione
Punto G
Non ce la faccio più
Tecnica tradizionale
Tecnica atipica
Contatti
Introduzione
Mi chiedono spesso: Ma è possibile? Ma è vero? Ma
si può? La risposta sembra unica: SI.

Le donne che
“spruzzano” in modo naturale sono decisamente
rare. Un po’ come i maschi che riescono ad avere
orgasmi senza eiaculazione in maniera spontanea.
Finché non li trovi di persona non credi che queste
cose capitino davvero.
La presente guida è pensata per orientarti nelle
diverse tecniche e metodi per raggiungere i famosi
orgasmi con lo spruzzo ben noti come squirt.
Naturalmente nulla è garantito, l’orgasmo femminile
è un qualcosa di molto personale e quindi
soggettivo, ma attraverso queste mie esperienze
potrai avere una valida idea di come arrivarci,
magari con applicazione ed anche un po’ di fatica
iniziale.

Innanzitutto bisogna tener conto dell’indole volubile
e imprevedibile della mente femminile. È inutile
cercare di capirla, la loro testa è sempre stata e
rimarrà ad aeternum un mistero (e meno male).
Tanto per citare un esempio, il fallito progetto del
Femigra (il cosiddetto Viagra rosa) sviluppato dalla
nota multinazionale Pfizer, con budget “illimitati” e
coi migliori professionisti specializzati al mondo, ha
dovuto fare i conti con la rude realtà che dimostra
che la testa delle donne non è risolvibile come un’
equazione matematica.

Ogni approccio che ti evidenzio ti aiuterà nella
strada prefissata, sappi in anticipo che non sarà
facile ma allo stesso tempo non impossibile. L’unico
rischio che corri mettendo in pratica quanto descritto
qui, è che tu debba prendere occhiali di sicurezza per
proteggere i tuoi occhi dagli spruzzi “involontari”.
Ti suggerisco di prendere la guida come qualcosa
che ti aiuterà nel percorso di consapevolezza della
tua sessualità e rinnovamento delle strade del piacere
e non come un obbligo e tanto meno come un plus
per una gara di sesso.

Questa guida è stata scritta per le persone sensibili al
concetto del dare, per chi non soffre il giudizio
altrui e per chi si preoccupa per il proprio piacere e
di quello della compagna. A volte mi rivolgerò a te
come se fossi una coppia, come se tu fossi un uomo
o una donna. Vorrei che mi sentissi parlare come se
fossi lì davanti a te.
Ti spiegherò come riuscirci potenziando tre elementi
di base: corpo, anima e mente.

Quando parlo di
anima, sto parlando di qualità d’affetto, tutto ciò che
sei in grado di trasmettere al partner per creare
confidenza, fiducia, elementi di base per creare
l’intesa fra due esseri. Quando parlo di mente mi
riferisco alla dinamica racchiusa in questa intesa,
alla sensibilità, all’intuito che ti permette di decifrare
i gesti da anticipare. Quando parlo di corpo parlo
della meccanica che descrive ogni tecnica.
Questa guida è il frutto dell’esperienza che ho
maturato eseguendo la mia arte nelle vesti di
massaggiatore erotico per donne a Milano (Velvet è
il nome con il quale sono conosciuto).

La riscoperta dello squirting conosciuto e diffuso
grazie ad internet è diventato una sorta di leggenda
metropolitana. “Ma davvero si può fare una cosa
così?” “Ma non vedi che è pipì?” “Ma se è tutto
finto, ma guarda che roba”, “io mai sentita una roba
del genere”. Commenti che mi capita di sentire e
leggere all’unisono dappertutto dove si parla dell’
argomento.
In genere rifiutiamo quello che non conosciamo. È
un meccanismo di difesa inconscio comune al nostro
genere umano.

“Vedere per credere” si dice da
sempre. È il principio di base del metodo scientifico.
Ma quando ci si arriva si pensa di aver scoperto la
pietra filosofale (quando in realtà è come riscoprire
il metodo per ottenere l’acqua calda). Capita anche il
contrario. Donne che quando spruzzano durante
l’orgasmo credono (e neanche il ginecologo riuscirà
a toglierli dalla testa) di soffrire d’incontinenza
urinaria.
Quindi, non è un invenzione o una moda diffusa
grazie alla spettacolarità dei generosi multimedia
che circolano in internet oppure dalle innumerevoli
serie televisive.

È un qualcosa che è sempre esistito
nell’indole femminile, ma in genere non se ne
parlava come qualcosa di positivo vista la
somiglianza evidente che ha con l’urina (e
conseguente relazione mentale con l’incontinenza).
Ma perché questa sorta di interesse smisurato?
È chiaro che i canali multimediali come internet
fungono soltanto come veicoli, l’interesse rimane
nell’immaginario collettivo.
I motivi li definisco in termini semplici:
Il primo in assoluto è la curiosità, non c’è dubbio.

Se ne parla, si sente dire e quindi sembra ci vendano
il concetto che manca qualcosa nella nostra lista di
compiti da fare.
Il secondo è che negli ultimi anni c’è stata una
riscoperta del benessere individuale, una ricerca del
proprio piacere, questo fa sì che la gente abbia più
consapevolezza del potenziale del proprio corpo ed
una maggior cura nei confronti di sé stessa.
Semidigiuni a base di alimentazione sana, discipline
di zen e yoga, corsi di sesso tantrico oppure di
movimento armonico rientrano in questo ventaglio
di scelte.

Praticamente tutto ciò che porti alla consapevolezza
dello stare bene con se stessi e la natura con cui si
convive quotidianamente per migliorare il proprio
benessere.
Coltivare la propria sessualità significa approfondire
il piacere corporeo e la capacità d’intesa all’interno
della propria coppia.
Il terzo, penso sia il meno altruista di tutti ma quello
che spinge questa curiosità: l’edonismo, quella
ricerca del piacere come fine del benessere proprio.
Sentimenti primari come la gratificazione dell’ego
trovano appagamento in questa ricerca.

Frasi del genere “non mi dimenticherai se…”
rispecchiano letteralmente questa motivazione.
È spettacolare quando succede e le occasioni in cui
ti capita sono così fuori dal comune che chiaramente
non te le dimenticherai mai. È un modo indelebile di
lasciar un segno, sia per chi fa che per chi riceve.
Vedere di persona una donna eiaculare fa lo stesso
effetto che trovar un fiore nel deserto. Se sei donna e
sei consapevole che non rientri nella tua indole, le
volte in cui ti è capitato avrai notato che l’intensità
degli spasmi ti fa perdere il controllo del tuo corpo.

Se sei maschio ti senti come l’autore del miglior
orgasmo mai esistito sulla terra. È una cosa
bellissima partecipare a uno scoppio violento
gratuito, appagante e ravvicinante. Ti apre nuove
strade nell’intesa di coppia, un percorso fatto
insieme che ti riempie di gratificazione.
Il quarto, potrebbe essere, e perché no, che alla fine
c’è un senso di ribaltamento dei ruoli rispetto ai
soliti video dove sono le donne ad essere schizzate
in volto.

Penso sia valido dopotutto: i succhi che colano dal
volto, la sorpresa del risultato, l’espressione degli
occhi e l’intensità degli spasmi, sono sensazioni che,
come cita il famoso slogan, “non hanno prezzo”. Il
sorriso che viene dopo non te lo dimenticherai MAI.
Di preciso cos’è lo squirting?
Per parlare di squirting bisogna cominciare a parlare
di orgasmi femminili. L’orgasmo è una reazione che
determina il culmine dell’eccitazione erotica. Si
esprime attraverso la contrazione della muscolatura
e trasmette una sensazione intensa di benessere e
appagamento fisico.

Nelle donne ha una componente cerebrale molto
forte. Se non si sa sollecitare a dovere la libido
neuronale il rapporto sessuale perde parecchio in
intensità e piacere. Un uomo attento e sensibile
conosce bene l’importanza della seduttività
intellettiva nell’ambito della sessualità pratica.
Esistono basicamente 4 tipi di orgasmi femminili dei
quali nessuno è migliore dall’altro, semplicemente
sono diversi: orgasmo clitorideo, orgasmo da
stimolazione del punto G, orgasmo vaginale e
orgasmo anale.
L’orgasmo clitorideo è il più comune in assoluto (in
tanti infatti sostengono sia l’unico scientificamente
dimostrato).

È dove si capisce veramente il savoir
faire di chi lo dona per la sua delicata raffinatezza.
L’orgasmo di stimolazione del punto G è una sorta
di declinazione del clitorideo. Scoperto grazie a
studi eseguiti sulla popolazione lesbica è tutt’oggi in
discussione. L’orgasmo vaginale si manifesta in
modo più a****lesco e meno cerebrale. Si dice che
tre donne su dieci provino questo tipo di orgasmo.
L’orgasmo anale è alla pari di quello vaginale, ma
chiaramente da un canale diverso.

Di questo si
intende la popolazione omosex maschile.
Ogni tanto si sente parlare di altre versioni di
orgasmi, quasi tutti della sfera del feticismo, forse
l’unico che potrebbe quasi aver diritto a rientrare ad
essere considerato tale è quello che in rarissime
occasioni provano le donne con la stimolazione dei
seni.
Dimostra solo e soltanto che il piacere femminile
risiede nel cervello più che negli organi sessuali.
L’eiaculazione femminile
E’ una reazione generata dalla cosiddetta prostata
femminile composta dalle ghiandole uretrali,
parauretrali e le ghiandole di Skene.

Il liquido è
espulso durante l’orgasmo dall’uretra e a volte da
due piccoli dotti localizzati fra l’uretra e la vagina.
Ha un colore cristallino, un sapore che richiama in
un certo senso quello delle lacrime e un odore
aromatico. Il quantitativo di fluido rilasciato può
essere considerevole, attraverso il ripetersi di
riempimento e svuotamento delle ghiandole durante
l’orgasmo.
I principali detrattori ritengono che le scene tratte
dai video in giro descrivono soltanto spruzzi di urina
controllata a volontà (non è gratuito che sia
considerata una pratica derivata dall’urofilia).

Lo squirting, è il termine col quale viene denotata
l’eiaculazione femminile nell’industria pornografica,
non è frutto di un tipo di orgasmo in particolare.
È chiaro che più intenso è stato l’orgasmo più vicini
si giunge a questa reazione.
Per arrivarci bisogna far crollare i muri fisici e
inconsci che possono bloccarlo.
E’ una situazione che tutti noi qualche volta
abbiamo vissuto, chi come protagonista, chi come
testimone, a cui non abbiamo pensato e di solito non
riconosciamo.

Studi sostengono che quattro donne ogni dieci
ammettano di averla provata qualche volta nella loro
vita, di cui una lo sperimenta come una reazione
propria e continuativa.
Riconoscere come propria questa indole fa sì che il
piacere femminile diventi più intenso e meraviglioso
oltretutto in dolce compagnia. Infatti il rapporto
instaurato con l’essere con il quale raggiungi questa
esperienza oltrepassa le definizioni di quello che
conosciamo come affetto. Si entra in sintonia, in
connessione, in silenzio armonico con la coppia, con
l’universo.

Riguardo alla quantità di liquido, questa varia da
donna a donna e dal livello di eccitazione in quanto
possono essere piccoli ma intensi spruzzi di gocce
fino a qualche centilitro di fluido tiepido.
La consistenza che troverai al gusto è diversa
dall’urina (anche se non è detto che non ci sia).
La secrezione vaginale è più densa e vischiosa delle
altre due ed ha un suo odore caratteristico.
Esiste il modo per dimostrar la differenza fra l’urina
e la secrezione eiaculata.

E’ dispendiosa ma
dimostra sia l’esistenza che la differenza.
Mangiando gli asparagi l’urina assume quell’odore
tipico a causa della asparagina. Isola un campione e
mettilo da parte dopo che avrai svuotato
completamente la vescica. Inizia a accarezzarti
arrivando vicino al momento dell’orgasmo. Quando
senti la curva che ti riporta al punto di non ritorno
porta un batuffolo di ovatta (meglio ancora un
vasetto identico al primo campione) e raccogli quel
che puoi del liquido secreto.

Puoi trarre le tue
conclusioni annusando i campioni: se entrambi
odorano di asparagi si parla di urina. Se il secondo
campione ha un odore diverso si parla di eiaculato.
Se distingui un lieve sentore di asparagi vuol dire
che è un misto, cosa assolutamente normale. E’ una
prova utile oltretutto per distinguere le due
sensazioni mentre impari a lasciarti andare.
Uno dei muri che bloccano lo stimolo dell’
eiaculazione è la paura di sentirsi giudicate nell’
urinare durante l’orgasmo.

Più avanti parlerò di questo particolare. Infatti
dovrebbe bastare parlare col partner al riguardo e
preparare in anticipo un asciugamano sotto il bacino
per far sparire queste sensazioni. Tutto dipende
dall’intesa che hai con la tua coppia. Magari ti
aiuterebbe pensare che un uomo non si preoccupa di
sporcar il lenzuolo con il liquido seminale. Perché
mai dovresti soffrire per una piccola chiazza di
flusso?
Come arrivare a ottenere lo squirting
Alcune donne arrivano a provarlo come frutto di un
rapporto particolarmente intimo e fiducioso con un
partner che amano profondamente.

Altre come il
risultato di una strada di ricerca personale mediante
il piacere in solitudine.
Oscar Wilde diceva: “amare sé stessi è l’inizio di
una storia d’amore lunga tutta la vita”.
Si parte da qui, come una ricerca di consapevolezza
della propria essenza, del proprio corpo e anche
della propria relazione col partner.
Livello zero: prima di tutto parlale
Le parole hanno un potere unico che spesso viene
trascurato. Per arrivare all’orgasmo femminile
bisogna in primis passare dall’orecchio.

Predisporla,
sedurla e aiutarla ad abbassare la guardia. Ci vuole
molto prima di arrivare al punto in cui lei scioglie i
suoi pregiudizi (che sono i muri più invalicabili) ma
non sempre è facile e tanto meno scontato.
Le donne adorano l’arte della seduzione e quando
trovi la strada giusta vogliono gustarla al massimo.
Sanno che la strada diretta porta al punto da
entrambi desiderato, ma a loro piace tanto
(addirittura quasi di più) il percorso che non il
traguardo finale.

Insegui il suo gioco, impara a leggerla, scoprila e
denuda la sua intimità dimenticando la fretta
dell’ansia.
I principali pregiudizi sono frutto del bagaglio di
esperienze individuali, da una parte il vissuto
personale, il vissuto in famiglia e per ultimo quelli
del gruppo sociale in cui siamo cresciuti. “Io non
sono così”, “non sono di quelle”, “in vita mia mai mi
son toccata”, “Oddio che schifo ma che diranno se
poi vedono sporche le lenzuola?” Frasi incoerenti in
essenza ma alle quali si dà un peso smisurato e che
spesso rovinano bei momenti, bloccano esperienze.

Rimorsi, paure, sensi di colpa, d’inadeguatezza, e
forse il più pesante (e banale) fra tutti, la vergogna:
-“cosa penserà se poi mi lascio andare?”
-“Oh il mio odore/sapore come farà a sopportarlo?”
Il senso di pudore, la paura di essere giudicata e
magari qualche trauma inconscio nascosto nell’
infanzia creano blocchi profondi da superare.
Siamo cresciuti col pensiero che bagnare le lenzuola
sia qualcosa di sporco e cattivo.
Le donne che hanno provato lo squirting da sole
spesso bloccano il piacere mortificate a conseguenza
del rigido senso di pudore col quale son cresciute.

Solo quelle con un’ indole fallica amano manifestare
il loro piacere in maniera maschile.
Nessuno ci pensa se un maschio macchia i tessuti
col suo orgasmo, è scontato, anzi, socialmente è il
doveroso culmine che promulga la cultura del porno.
Woody Allen diceva “il sesso è una roba sporca,
solo se fatto bene”. Racchiude un’ ironica saggezza
intramontabile.
Rassicurala, falla ridere (il più meraviglioso
afrodisiaco) e riempila di coccole. Il buon umore è
essenziale per conquistare le sue sentinelle, stimolala
a lasciarsi guidare, avvolgila con la tua anima,
coinvolgila a farsi aprire e sconvolgila con questa
esperienza che percorrerete insieme guidati dalla tua
mano.

Faccio leva sul fatto che se vuoi ricevere, devi dare e
in questo caso ti ricordo che devi dar tutto te stesso
per il solo e semplice piacere di dare. Sii altruista!
La tua mente deve essere sgombra e devi aprire i
tuoi sentimenti, la tua anima se vuoi creare questa
comunione nella tua coppia.
Divorala con gli occhi e falla sentire importante,
desiderata, bellissima e irresistibile. Stuzzicala,
stimola gradualmente i punti coi quali verifichi
sensazioni e risposte più intense e impara a dosare il
ritmo.

Ma se vuoi dare le tue carezze devono essere
in sintonia con i tuoi pensieri. Non puoi toccarla,
leccarla o baciare il suo tesoro senza che lei senta
quello che passa per la tua testa. È un’empatia che
oltrepassa la ragione e in questo le donne sono
ipersensibili, sii sincero, rimangiati i tuoi pregiudizi
e lasciati andare. Allinea le tue parole, pensieri e
intenzioni nella stessa direzione. Quando lei lo
percepirà si lascerà andare nelle tue mani.

Se ritieni
di non essere capace di spogliarti dei tuoi pregiudizi,
è meglio ripensare a quanto vale la pena continuare
avanti con questo proposito.
S’incomincia:
Livello uno: La cerimonia
Io suggerisco vivamente di elaborare un vero e
proprio rituale per seguire questa ricerca. Il motivo è
semplice: si tratta di dare un valore, un senso a un
atto che in qualche modo arricchirà la propria
esperienza. Ogni singolo istante vissuto con
significato diventa un’esperienza indimenticabile
nella nostra esistenza.

Per configurare un rituale ci vogliono alcuni
elementi: innanzitutto la volontà di far qualcosa di
speciale. Questa intenzionalità fa sì che il tempo
trascorso nella sessione sia eccezionale nella nostra
quotidianità. Sembra scontato ma senza questo ogni
atto eseguito diventa anonimo e privo di valore.
Secondariamente bisogna organizzare un tempo e
uno spazio dove svolgerlo, in modo da potersi
programmare mentalmente in anticipo. Un po’ come
accade quando fissi un primo appuntamento con una
persona speciale, l’ansia dell’attesa stimola.

Questa
predisposizione cerebrale aiuta considerevolmente
ad arricchire l’esperienza. Riguardo allo spazio ci
vuole una superficie comoda, il letto va bene ma
anche un tappeto sul pavimento.
In particolar modo nei mesi freddi bisogna stare
attenti alla temperatura in quanto il freddo inibisce il
desiderio.
Ci vuole un asciugamano da spiaggia per proteggere
le superfici, specialmente dall’olio.
Un pò di fiori freschi, candele profumate e la luce
soffusa (e perché no, anche una benda per gli occhi)
creeranno l’atmosfera giusta per incominciare.

La
musica scelta apposta per invogliare al rituale ti
aiuterà a stimolare ma anche a dare un ordine
preciso alla sessione, impone un inizio e una fine e ti
permetterà regolarti coi tempi.
Io spendo buon tempo impostando la playlist della
sessione, per me la musica è molto importante, deve
svegliare il desiderio, essere suggestiva e oltretutto
stimolare il percorso. Scelgo il brano in base al mio
gusto, ma che abbia un ritmo lento, pausato,
profondo e con carattere evocatore dove l’eros si
libera.

Se vuoi aver qualche suggerimento di musica prova
andare sul mio canale di YouTube, nelle playlist
troverai buoni spunti che ti possono aiutare a creare
l’atmosfera evocativa che vuoi.
Riguardo all’olio a te la libera scelta. Io in genere
uso un olio di mandorle spremute a freddo che
compro in erboristeria. Vegetale e 100% naturale.
Sano e senza controindicazioni, tranne quando si è
allergici alla sostanza precisa in particolare
(informati anticipatamente in merito alle sue
allergie/intolleranze).

E’ una sostanza che si abbina perfettamente anche
coi flussi del corpo, ricca di minerali e sostanze
emollienti, nutre e soavizza la pelle in modo
stupendo.
Non ha odore né colore e si può abbinare a essenze
di ogni genere (meglio se di natura vegetale) per
profumarla e rendere la sessione indimenticabile per
ore e ore (ahimè se cade sulle lenzuola, è difficile da
togliere). La scelta di preriscaldare l’olio a una certa
temperatura aiuta a far diventar il rituale più ricco di
dettagli ma non per questo è imprescindibile.

Per la temperatura basta il calore naturale delle
mani.
Livello due: Preambolo
È necessario dedicare il tempo giusto alla
sincronizzazione del respiro. Ventilando i polmoni
con la respirazione addominale si predispone la
circolazione del sangue per tutti i capillari in modo
che la tensione venga sciolta.
A me personalmente piace iniziare la sessione in
ginocchio dietro di lei nuda. Metto le mani sul suo
ombelico e regolo il ritmo del respiro profondo e
pausato in sincronia col mio.

L’obbiettivo è riuscire
a invertire il respiro che facciamo normalmente e far
sì che si gonfi per prima la pancia e poi il petto
nell’inspirazione, e sgonfiare per primo il petto e per
ultima la pancia nell’espirazione. Il suo respiro
diventerà da adesso in poi il tuo faro guida: leggilo
sempre, non trascurarlo mai perché è il tuo
principale alleato nella strada del suo piacere.
La respirazione addominale predispone i muscoli a
lavorare in relax.

È il tipo di respiro che fanno i
neonati. Da adulti lo facciamo anche noi solo
durante il sonno, o quando siamo felici e ridiamo
spontaneamente. Crea una sorta di sensazione
anestetica sui muscoli al punto che devi stare attento
a non permettere alla noia o al sonno di entrare nella
sessione (il senso di pace è tale che è facile rimanere
addormentati mentre si viene massaggiato).
Mentre lo fai ricordati di sorridere sempre.

È un
piacere dare e devi trasmetterlo, altrimenti perde
senso quello che fai. Il sorriso ha una sorta d’incanto
che fa irradiare quello che fai col tatto. Trasmette
calore umano ed è un invito a lasciarsi andare. La
voce che usi deve trasmettere dolcezza e amore ma
oltretutto sicurezza: lei è nelle tue mani..!
Faccio leva su questa nota forse scontata ma non
banale: se non te la senti, se non stai bene
fisicamente e/o emozionalmente è meglio rimandare
la sessione.

Trasmetterai tutto il tuo disagio e senza
volerlo puoi anche far del male. Ricordati che devi
dare il 100% di te stesso. Allo stesso modo se sei
una donna e hai zone infiammate, hai sofferto da
poco un trauma oppure soffri di ernia discale è
meglio far eseguire il tocco con estrema dolcezza e
prudenza oppure rimandare se il problema fisico
coinvolge qualche infezione urinaria o l’uretra.
È scontato parlare dell’igiene assoluta di entrambi i
partner.

Fai attenzione anche alle unghie che siano corte e
ben curate. Puoi ferirla!
Livello tre: Descrizione della routine di
massaggio
Il primo step consiste nell’ andare a caccia di nodi di
tensione sul corpo. Si parte da qui perché bisogna
sbloccare qualunque elemento possa disturbare il
flusso dell’energia sessuale.
In genere questi nodi sono frutto dello stress e
dell’ansia, causati dal ritmo di vita che ci impone
questo tempo frenetico. Non a caso esistono
movimenti che coltivano lo slow food, l’arte dell’
imparare a gustare in santa pace un rituale di base
semplice ed elementare come mangiare senza paura
del tempo.

Lo slow sex fa parte di questo stile di
vita, dove il tempo viene escluso dalle variabili del
gioco. Qui si parla di qualità d’affetto, d’amore e di
tutta la bontà e volontà di donar agli altri il meglio di
noi stessi.
Il massaggio serve proprio a dissolvere i nodi di
tensione accumulati nel corpo. Diciamo che senza
questo passo il nostro percorso diventa più difficile
da fare.
Percorrendo coi polpastrelli la cute dei capelli
troverai in genere all’altezza delle tempie, dei
parietali e dietro la nuca delle masse di tensione.

A volte si percepiscono come palline, a volte come
masse muscolari massicce.
Bisogna spendere il tempo che è necessario per
dissolverle. Il tocco andrà dal gentile e dolce fino
all’ energico e vitale. Regolare questo tocco farà
parte dell’intuito che tu riuscirai a percepire. Dovrai
imparare a leggere le tue sensazioni ed anche le sue.
Saprai dal suo respiro, dal suo sudore, dai suoi
movimenti e dalle sue espressioni come procederà il
tuo tocco, se starai sbagliando mettendo nella
sessione l’ingrediente indesiderato della noia oppure
se starai andando per la giusta strada.

I movimenti saranno eseguiti in cerchi, piccoli e
puntuali nelle aree che presenteranno i nodi, e grandi
e con il palmo quando si tratterà di far scorrere la
tensione fuori dalla zona dove era concentrata.
Il tocco nei nodi della testa aiuta a far rilassare e ad
abbassare la guardia. Più morbido lo farai più
facilmente si dissolveranno. Il sangue incomincerà a
fluire in modo più libero, e un senso di pace invade
il suo corpo facendo preludio alla sua voglia di
dormire.

Non potrai far svanire tutti i nodi in una
singola sessione, ci vorranno circa 10 sessioni di
novanta minuti in genere per ottenere che il corpo se
ne liberi completamente. C’è chi impiega di meno,
c’è chi impiegherà molto di più.
Cominciando la sessione dalla testa otterrai
l’apertura della porta della fiducia del partner. A te
la scelta su come guidare la sessione. Sai già in
anticipo che non basterà una singola sessione per
raggiungere l’obbiettivo.

Se vorrai cambiare il ritmo
basterà che tu concentri un tocco vigoroso nei
capelli attivando segnali che cambiano la
predisposizione del massaggio da un linguaggio
rilassante a uno più sensuale ed stimolante.
Alternando i ritmi, per ogni nodo sciolto con
estrema dolcezza potrai avvolgere i capelli fra le tue
mani. Le ciocche sono dei poderosi interruttori che
predispongono l’eros a sbocciar a fior di pelle. Un
giro nella mano mentre li tiri dalla cute e poi li
molli, meglio ancora se eseguito con entrambi le
mani, scioglieranno la donna più stressata e la
renderanno molto più disponibile a ricevere le tue
carezze.

Lasciati guidare dall’intuito, percepiscilo e
leggilo.
A continuazione i punti che devi aver presenti nella
tua sessione di massaggio per ricercare i nodi di
tensione residua:
Dalla radice dei capelli fino alle spalle: La zona che
concentra la maggior tensione individuale è il collo.
Tutta la tensione emotiva e vigile passa da lì, a causa
del maggior flusso di sangue alla testa, linfa vitale di
energia. Nella testa si sciolgono i nodi sedimentati
dallo stress ma nel collo si tolgono i nodi che li
originano.

Lo sternocleidomastoideo è un muscolo
poderoso che gestisce il capo e sul quale ricade una
enorme responsabilità di movimento consapevole.
Sciogliere la tensione del collo significa guadagnare
in sensazione di benessere di un terzo fin dall’inizio.
Alternando le dita sul cuoio capelluto l’energia si
libera e si predispone a farla fluire fino a farla
sparire verso le estremità. I nodi della testa e del
collo per questo stesso motivo sono quelli che si
riformano di più nelle sessioni successive.

Personalmente io preferisco incominciare la sessione
a pancia in giù e poi pancia in su. Ho notato come in
questo modo la continuità di gesti sia in crescendo.
Emisfero posteriore
Dorsali e scapole
E’ un area dove si annidano tanti nodi a causa del
collo e del movimento dei polmoni. Accade lo stesso
nella fossa delle clavicole. Sotto l’osso della
scapola, sollevando indietro il braccio e mettendo le
dita verso l’interno si trovano in genere parecchi
nodi che di solito sono irraggiungibili da soli.

Schiena
La colonna vertebrale è protetta da poderosi muscoli
che racchiudono la gabbia toracica. Dai dorsali agli
addominali retti ed obliqui sono muscoli che
accumulano parecchia tensione e determinano la
nostra postura. Dopo un morbido passaggio di
riconoscimento, identificati i nodi vengono sciolti in
primis in direzione delle costole seguendo il senso
delle ossa, poi a seconda dell’altezza verso le spalle
oppure verso le natiche. L’obbiettivo di base è
riportare questo stress in direzione delle dita che
fungono in questo caso come poli a terra che
scaricano la tensione.

Glutei
Dalla zona del sacro fino al quadricipite le tensioni
si trovano in ogni dove.
È la zona più divertente in assoluto da massaggiare,
anche che ovvie ragioni. Il tocco trova il suo senso
erotico in quest’area così ricca di terminazioni
nervose. Dall’altezza del sacro le mani bagnate di
olio scivolano facendo scorrere la tensione con un
movimento simile a una parentesi verso l’esterno e
poi in basso. Il passo delle mani nella linea di
giunzione fra gli emisferi deve far attenzione a
mantenere separati i flussi di energia e non
mischiarli.

Un’ area che predispone tanto l’eros e che nasconde
parecchi nodi è all’altezza dei reni dove si
demarcano le fossette pelviche e la zona sacrale.
Spendi tutto il tempo che vuoi qui perché è un
delicato preludio. Aprire le natiche con le dita in
modo soave, in cerchio, predispone la libido a fluire
liberamente. Aumentando la tensione gradualmente
dal centro all’esterno libera lo stress in modo
considerevole. A seconda della tensione accumulata,
a volte basta soltanto questo per far provar piccoli
orgasmi senz’ancora aver mai toccato il sesso né lo
sfintere anale.

Gambe e braccia
A questo punto abbiamo convogliato l’energia
ristagnata nella zona delle spalle e delle gambe.
Bisogna eliminarla immaginando come se i suoi
polpastrelli fossero scarichi che fanno la funzione di
poli a terra.
Seguendo passaggi lunghi che iniziano dolcemente
dall’origine e finiscono energicamente verso le dita
la tensione viene liberata lasciando il corpo carico di
energia pulita.
Va fatto sia pancia in giù che pancia in su, alla fine.

E’ sempre il preambolo per lo step successivo.
Emisfero anteriore
Volto
Dalle tempie alle guance, stimolando le linee facciali
del sorriso. Appoggiando il palmo sulle guance e
riportando le carezze con le dita che si perdono nei
lineamenti degli occhi fino arrivare ai capelli. Qui
non si dissolvono tensioni apparenti, ma invece si
creano legami di complicità e comunione.
Il benessere che si prova è davvero coinvolgente.
Fossette clavicole e nodo anteriore delle spalle
Da trattare come descritto sopra.

Qui si annidano
una grande quantità di tensioni.
Seni
Da toccare con estrema delicatezza. I nodi si trovano
in genere in linea con la circonferenza delle areole.
Si deve riportare la tensione dal centro all’esterno
del seno. Se si vuol aggiungere un po’ di ghiaccio
aiuta sia a rassodare le coppe che a stimolarli (in
genere nella punta dei capezzoli). Se dovessi
riscontrare formazioni nodulari in varie zone che
non siano menzionate meglio non toccarle e andare
dallo specialista.

Diaframma
Nel contorno della gabbia toracica, all’altezza del
plesso solare si annidano una grande quantità di nodi
di tensione. Se farai attenzione noterai come la sua
durezza dimostrerà quanto sia pieno di tensione, ma
ha importanti motivi per esserlo: gestisce
innanzitutto il respiro, contribuisce al movimento di
un apparato importante come i polmoni, ed anche le
nostre emozioni.
I sentimenti primari e le emozioni che governano la
nostra emotività si sedimentano in questo muscolo.

È qui che bisogna concentrare gli sforzi per
sciogliere i nodi, vista l’importanza che hanno. In
genere i blocchi emotivi si possono “toccare” qui.
Riportando le dita verso l’interno fra le costole e i
polmoni, si trovano i nodi più evidenti. Se ci provi
su di te li trovi e noterai immediatamente come si
comporta la tua mente toccandoli. Non appena li
attivi vengono a galla ricordi di ogni genere, è quasi
come un joystick di emozioni e ricordi, da quelli più
belli a quelli più brutti che fanno parte del nostro
bagaglio di esperienze nella vita.

Devi agire con cautela e molta delicatezza, con
calma e molto tatto. Bisogna identificare i punti che
stimolano il piacere mentre su quelli che fanno male
concentrarsi soltanto a scioglierli nel modo più
tenero possibile. Quando abbiamo ricevuto un colpo
emotivo indimenticabile la nostra prima impressione
è una profonda espressione di inaspettata sorpresa.
Il respiro gestisce le nostre sensazioni ed è per
questo che rimangono impresse sia nella nostra
memoria che nel diaframma.

È possibile toccare con mano l’allegria e la tristezza,
ricordi rimossi di ogni genere. Bisogna concentrare
tutta la nostra prudenza qui e non insistere se si
prova troppo dolore in un nodo particolare.
Pancia
Come nella zona sacrale, percorrere dalla linea alba
verso l’esterno e in basso. Qui si trovano tanti nodi
generati dall’ansia. Il percorso delle mani va
concentrato sul dissolverla e mandarla giù a
parentesi per i fianchi per lasciarla concentrata
all’inizio delle gambe.

Pube
Riportare la tensione dall’osso pubico verso
l’interno in basso. Concentrarsi oltretutto a
sciogliere i nodi del contorno delle labbra mentre si
fa pressione con il palmo delle mani e si distribuisce
il flusso con le dita. A questo punto si ripete il
passaggio delle braccia e delle gambe senza
confondere interno con esterno.
La predisposizione a ottenere l’obbiettivo di questa
guida oramai è a buon punto. Non bisogna esagerare
né con la pressione né con la quantità di tempo.

novanta minuti son più che sufficienti se lo fai
due/tre volte a settimana.
Livello quattro: le routine di Kegel
Lo step successivo consiste nel lavoro vero e proprio
pertinente ad allenare i muscoli vaginali e
predisporli all’eiaculazione. Qui si parla della
routine di esercizi di Kegel, famosi anche perché
prescritti clinicamente per i problemi di incontinenza
urinaria.
Si tratta di allenare con semplici contrazioni
volontarie gli anelli coinvolti col muscolo
pubococcigeo (detto PC).

Gli esercizi devono essere
eseguiti con la vescica vuota, si tratta di rieducare
volontariamente il muscolo che regola il flusso di
urina.
Onde rendere coinvolgente l’esercizio in coppia
suggerisco di inserire un dito, indice o medio
all’interno della vagina (oppure entrambi) facendo
pressione verso l’alto (almeno all’inizio seduti in
ginocchio).
Lei deve stringere il PC eseguendo una sorta di
movimento di suzione verso l’interno facendo
entrare il dito per la distanza di una falange circa e
ritirarlo quando si rilassa tenendo sempre conto della
respirazione addominale descritta anteriormente.

Qui si tratta di fare una sorta di respirazione eseguita
coi genitali che carica di energia il cervello e la
veicola attraverso la colonna vertebrale. Bisogna far
il lavoro mentale di creare la sensazione che ogni
volta che s’inspira si sente l’aria entrare dalla vagina
in contrazione attraverso la colonna vertebrale fino
al cervello, e poi espirando si senta uscire dalla testa
passando dall’ombelico mentre si rilassano i muscoli
Kegel.
Eseguire questo esercizio per circa 40 volte in modo
pausato tonifica i muscoli PC, aumentando
considerevolmente la sensibilità al momento della
penetrazione si sente vibrare l’energia dell’intero
corpo.

A volte bastano solo questi esercizi per
provare piccoli orgasmi.
Grazie a queste routine ci sono donne che esercitano
più forza nel canale vaginale che in quello anale
(fisiologicamente un muscolo poderoso che di regola
viene usato con maggior frequenza), aggiunge
controllo e consapevolezza all’orgasmo, aumenta la
predisposizione agli orgasmi vaginali, dona tono

muscolare a chi ha avuto un rilassamento
conseguenza di un parto naturale e allontana i
problemi di incontinenza urinaria.

Fai attenzione a non contrarre i muscoli addominali.
Se si prova dolore alla schiena, significa che non si
stanno facendo gli esercizi in modo corretto, basta
massaggiare dolcemente con le dita. Provare mal di
testa è frutto dell’energia ristagnata. Bisogna rifar
l’esercizio della respirazione concentrandosi sul
visualizzare il flusso d’energia. Se invece si sa di
avere una infezione ti conviene di fare una visita
medica e risolvere questo problema prima di
riprendere.

Fuori sessione nel quotidiano l’esercizio
può essere fatto in solitudine in qualunque momento
della giornata. Bisogna non esagerare col sovra
esercizio, basta farlo fino a tre volte al giorno.
Aiuterai molto a creare un vero e proprio rapporto di
complicità nella tua coppia e acquisirete un’intesa e
una consapevolezza reciproca unica.
Finora sono state descritte le routine di esercizi che
predispongono al raggiungimento dell’obbiettivo di
questa guida. A continuazione enuncio le tecniche
che completano la sessione del rituale.

Livello cinque: Tecniche di stimolazione
Hai percorso circa l’ottanta per cento della strada
che ci vuole per arrivare. Avrai creato un’intima
complicità basata su una intesa reciproca di
sentimenti. Ti manca soltanto concludere. Per finire
descrivo un paio di tecniche, una tradizionale che
troverai descritta un pò dappertutto e un’altra invece
trovata e sperimentata nel mio vissuto.
Ognuna richiede un’alta dose di pazienza e
sensibilità in modo da ridurre la casualità e la
fortuna.

Non prendere l’insuccesso come un’offesa
personale, ma impara con umiltà a leggere e tradurre
queste risposte in piacere. Non forzarti. Ci si arriva e
si gode come un dono divino. Se non si arriva non
cambia niente e si riprova in un’altra occasione
come se fosse la prima volta.
Magari ti aiuterà sapere che spesso capita che il
volume di liquido è proprio scarso oppure viene
reindirizzato verso la vescica creando una
eiaculazione retrograda (motivo per il quale pur
essendoci non è visibile).

Concentra la tua attenzione ad attivare a livello
inconscio il suo desiderio, sussurra mordendo
delicatamente il suo orecchio mentre appoggi le tue
mani sull’ ombelico: “oggi spruzzami” predispone
lei ad assecondarti. Sii persuasivo senza essere
insistente. Se sei da sola, basta dirti mentalmente:
“oggi mi lascio andare veramente”.
Una volta che riuscirai a dominare entrambe le
tecniche, sii orgoglioso ma non vantarti. Non è una
gara di potere, è un percorso di consapevolezza fatto
in coppia, qui si parla di amore.

Chi veramente sa, è
aperto, umile e sensibile, non ha bisogno di
vantarsene. Se non fai attenzione a questo il tuo dare
diventa banale.
La prima tecnica suggerisce di aver la vescica vuota,
aiuta ad allontanare il senso di paura e vergogna che
il pensiero di farsi la pipì nell’atto possa creare.
Sappiate tutti e due che la sensazione dello stimolo
alla fine è la stessa, quindi dovete far i conti prima o
poi con questa realtà.

È da questo che prende spunto
la seconda tecnica che si basa su fattori biologici
comuni anche a noi maschi.
A questo punto sei sensibile al respiro, sei in attenta
sincronia coi gesti, e il flusso di energia circola in
assoluta fiducia, è il momento di ottenere il Graal.
La zona vaginale deve essere abbastanza lubrificata.
Aiuta un po’ avere le mani bagnate d’olio. I tocchi
che eseguirai sul clitoride dovranno essere dolci.

In
caso di secchezza mai correre il rischio di attaccare
le mucose interne alle tue dita in quanto causano
dolorose irritazioni.
Punto G
Entrambe le tecniche coinvolgono il famoso punto
G. Da sempre controverso e contestato oramai è una
realtà assodata. È stato dichiarato da studi come la
prostata femminile e come tale viene denotato nella
terminologia medica.
È una zona altamente sensibile, molto recettiva al
piacere. S’identifica come un tessuto erettile della
spugna uretrale che coinvolge la parte interna del
clitoride situato nella parete anteriore vaginale a due
falangi circa di distanza verso l’interno.

Non è detto che piaccia a tutte, purtroppo bisogna
tener conto di questo fatto. Allo stesso modo in cui
esistono donne che non tollerano la stimolazione
clitoridea, forse perché non riescono a dissociare la
sensazione di dover urinare con le sue conseguenze
auto mortificatorie.
Lo si trova seguendo la strada nervosa del clitoride
verso l’interno della vagina, a un certo punto si
percepisce un tessuto rugoso diverso dal resto (a
volte dalla forma di piccole creste).

Per stimolarlo
basta far pressione lì. Appoggiando una o due dita
premendo in circolo o come un pulsante oppure
stringendo come chi fa il gesto “vieni qua da me”, la
tua sensibilità ti aiuterà a trovar la strada giusta.
Non ce la faccio, mi scappa la pipì..!
Ebbene si, sei nel posto giusto. È una sensazione
tutt’altro che negativa. È il momento di far i conti
col respiro, col modo in cui guidi il coinvolgimento
emotivo e dalla maniera in cui le contrazioni
invadono l’intero corpo.

Identificato il crescendo dell’onda sinusoide che
riporta all’orgasmo, bisogna rallentare il ritmo,
addirittura fermarsi se necessario. Individuando le
carezze che piacciono di più l’ascesa della curva
diventa più intensa e trattenere l’irruenza crea una
sorta di dolce tortura che porta alla gioia d’impazzire
di piacere.
Di principio più alta è l’eccitazione accumulata più
violento diventa l’orgasmo ottenuto. È l’obbiettivo
primordiale di rieducare il gusto del piacere nel
sesso ma (sempre quel benedetto ma…!) curando il
fatto di non creare ansia a conseguenza
dell’impazienza, che diventa l’antidoto del piacere.

Tecnica 1: modo tradizionale
A titolo preliminare stimola con grandi cerchi l’area
interna delle cosce, pancia, ventre e pube. Qui non
c’è una ricetta precisa, bisogna riportar lo stato di
“ebollizione” con sapiente delicatezza. Ricordati di
seguire il ritmo del suo respiro, oramai lo capirai dai
suoi gemiti, man mano che ti avvicini al clitoride i
cerchi diventano più puntuali e precisi. Stanne
lontano almeno all’inizio, toccalo ma indirettamente,
prima nelle grandi labbra e poi lasciando scorrere
l’umidità che sgorga dalle piccole labbra.

Aprile in
modo da lasciare in vista il grilletto del piccolo
glande.
Basta questo per farle provare micro orgasmi. Li
riconosci dal modo in cui si contraggono le labbra.
Molto spesso loro stesse non se ne rendono conto
oppure non le riconoscono come tali. La cultura del
porno ha venduto l’idea che l’orgasmo sia una
esplosione dove si grida in modo fintamente
spudorato!!! e in tante si chiedono come mai sono
addirittura anorgasmiche.

Il motivo per cui è meglio non toccare il clitoride in
modo diretto è perché man mano che si va avanti
diventa ipersensibile al punto che si irrita ed obbliga
a fermare la sessione.
A questo punto siamo pronti e non resta altro che
ultimare. Inserisci il dito medio e anulare finché i
polpastrelli si appoggiano al punto G. nella maniera
in cui riesci a stimolarlo oppure nel caso lei fosse
molto sensibile dovrebbe bastar questo per farla
arrivare.

Alcune delle declinazioni sono:
Stimolazione del Punto G da solo: delicati massaggi
in piccoli cerchi nell’area identificata.
Stimolazione del Punto G + stimolazione del
clitoride in modo orale oppure con le dita. Non ci
vuole molto per immaginarla.
Pressione sul punto G + pressione sul clitoride.
Rimane forse meno invasiva delle altre, nel senso
che risparmia l’irritazione del clitoride più a lungo.
Funziona in questo modo:
Con entrambi polpastrelli appoggiati sul punto G si
fa una leggera pressione.

Le dita non si muovono da
li, rimangono fisse. La mano invece esegue un
movimento longitudinale alle labbra. I Kegel devono
muoversi ritmicamente con le dita eseguendo il
movimento di suzione verso l’interno. L’indice e il
mignolo della stessa mano invece eseguono il lavoro
di stimolare le grandi labbra.
Con l’altra mano si esegue pressione sull’osso
pubico col palmo, in modo di trasmettere una forza
maggiore, costante e continua che cerca il riscontro
della pressione puntuale esercitata all’interno dalle
altre due dita.

Il gioco è fatto: toccare delicatamente
il grilletto del clitoride a modo di campanello.
L’indole di questo tipo di orgasmo è verso l’esterno,
quindi nel momento in cui si decide di arrivare al
grande botto bisogna spingere, anziché contrarre,
dallo stesso modo come si fa quando si ha la pipì ed
eccovi arrivati.
Man mano che impari a dominare la tecnica puoi
stimolare punto G, clitoride e anello anale con la
stessa mano (cinque dita e un palmo non sono pochi,
eh!).

E hai ancora una mano libera per accarezzare,
rassicurare e riempire di tante dolci coccole. Ah…!
E la bocca, la lingua (anche i denti) lì pronti ad
entrare in azione; per non parlare di quello che vi
aspetta in chiusura del dolce finale in coppia.
Come vedi hai un sacco di risorse da utilizzare per
riportarla letteralmente in ebollizione. Il segreto
consiste nel controllare l’imminenza dell’orgasmo e
liberarla consapevolmente. In questo modo il piacere
oltrepassa la sfera vaginale e finisce per coinvolgere
l’intero corpo.

Ad ogni spasmo, asseconda il
tremore, accompagnalo, avvolgilo e riportalo in pace
durante il percorso che durante il percorso di tutta
questa esperienza. Concediti tutto il tempo che è
necessario e non togliere la pressione dalle mani se
non c’é impellente bisogno.
NB: Mai permettersi di toccare la vagina con il dito
che è entrato nell’ano. È scontato ma bisogna
menzionarlo, per una questione d’igiene e salute, il
rischio di batteri nella mucosa vaginale è da
prendere molto sul serio.

Tecnica 2: modo atipico
È una sorta di compendio di tutto quanto c’è scritto
su questa guida. È molto più leggera e oltretutto
idonea per “rubacchiare” lo squirt senza tanto
ricercarlo. Potrebbe essere giudicata meno ortodossa
ma l’esperienza che offre vale la pena di provarla.
È chiaro che se sei qui oramai non ti inorridisci per
lo sporcarsi o meno, dopotutto è in preventivo.
Questa tecnica si fa con la vescica piena.

Ci vuole
una sorta di “brute f***e” per raggiungerlo e ci si
riesce se il gioco è quello di divertirsi in assoluta
confidenza.
Come già detto il muro più difficile da scavalcare è
quello del senso di vergogna, magari di sporcare
materasso e lenzuola. Per sormontarlo basta
cambiare ambiente con uno che sia umido per
eccellenza e che ci faccia perdere ogni senso del
pudore: il bagno. Psicologicamente ha un valore
profondo in quanto in solitudine lo si ritiene una
sorta di oasi di calma dove troviamo pace con noi
stessi.

Farlo nel bidet, nel wc, nella vasca o doccia è solo
una esigenza di comodità e di gusti. Io preferisco
rimanere dietro di lei sul bidet mentre lei ci è seduta
sopra, appoggiata con la punta dei piedi al
pavimento e il viso rivolto verso il muro.
Il fatto di essere alle sue spalle esclude la sensazione
di sentirsi giudicata visto che non ci sono occhi che
scrutano ogni singolo gesto. Bisogna bere in
precedenza almeno un litro d’acqua, meglio se un
litro e mezzo.

Si tratta di giocare con lo stimolo della pipì. È
scomodo (e lei potrebbe provare anche un poco di
dolore ma è più frutto del senso del pudore). Se sei
seduto dietro di lei bisogna guidarla molto
dolcemente. Devi tirar fuori il meglio del tuo
buonumore per farla ridere mentre è seduta.
Sulla vasca, è meglio farla stare seduta in punta di
piedi per accentuare la tensione nelle gambe e i
muscoli addominali.

Ricordati di far scorrere l’acqua
(senza bagnarla per non perdere la lubrificazione
naturale), il suono aiuta a lasciarsi andare più
facilmente.
La prostata come meccanica funziona nello stesso
modo per maschi e femmine. Mentre si è eccitati lo
stimolo dell’orgasmo biologicamente blocca la pipì.
Nel caso dei maschi questa tecnica aiuta le situazioni
di eiaculazione precoce. Nel caso delle donne
provoca uno squirt forzato e misto ad urina.
Il trucco consiste nel giocare con questa tensione,
gambe, vescica, muscoli addominali e respiro
contrastato con dei gesti delicati come il semplice
sfioramento del polpastrello sulla punta del clitoride.

Se si aggiunge tensione al clitoride, con le dita
oppure con qualche mini molletta apposta per il clito
(io adoro quelle che si usano per fare lo chignon), in
modo da lasciare il grilletto gonfio scoperto, basta il
dito umido che esegue il gesto del campanello. La
molletta serve anche per avere entrambi le mani
libere.
Riiiiiing Riiiiing scherza sussurrandole all’orecchio
e spronala a far la pipì mentre stringi la sua mano
con forza all’altezza dell’ombelico.

Questo punto è
importante, una mano appoggiata sulla sua pancia da
una parte sprigiona la forza delle sue farfalle allo
stomaco, da un altro la rassicura con un senso di
tenera sicurezza. Appena spara il primo getto aiutala
a chiuderlo rilassando la mano, mentre intanto le
accarezzi con l’altra che hai libera gambe, sedere e
seni. Mordicchia le sue orecchie, sussurra le vostre
parole magiche, accarezza il suo anellino anale e
punto G delicatamente in contemporanea da dietro.

Apri, chiudi, apri, chiudi, riiiing, riiiing sul clitoride
e sullo sfintere anale, stringi, molla la sua mano, e
hai ancora una mano libera per aiutar la sua energia
a fluire per la colonna vertebrale accarezzandola
dalle natiche, schiena, collo e i suoi capelli …
Se vuoi ancora torturarla oltre lo stimolo, inchioda
con fermezza le dita nella cute dei capelli e tirali allo
stesso tempo che pieghi dolcemente la sua testa
indietro. Questo gesto rallenta per qualche attimo
l’orgasmo, dovuto al fatto che in qualche modo
stronca il flusso di energia verso il cervello.

Mai
dimenticarti del controllo del respiro.
Seguendo questa routine la farai esplodere in poche
mosse con un violento orgasmo corporale che non
c’entra niente con quelli provati precedentemente
(attenzione ai vicini mi raccomando).
Le contrazioni ritmiche dei muscoli pelvici, durante
l'orgasmo, produrranno l'espulsione del fluido
accumulato. Il quantitativo di fluido rilasciato può
essere considerevole, attraverso il ripetersi di
riempimento e svuotamento delle ghiandole durante
l'orgasmo. Non andare via, lascia la mano sul
grillettino, senza far pressione, soltanto appoggiato.

Degusta il suo respiro, il misto dei suoi succhi, le
vibrazioni delle sue pulsazioni, il battere del suo
cuore. Aiutala a sostenersi in quella nuvola
dell’orgasmo, con non molto sforzo puoi strapparne
altri. È la prova fisica dell’indole multi orgasmica
femminile.
Per fare questo (se tu non sei multi orgasmico) devi
accettare che lei può continuare e continuare a
scalare la curva degli orgasmi, a te la sensibilità di
continuar a esplorare questa sua capacità.

Diventa
una sorta di meditazione di coppia. Adesso è il
momento di degustare il tuo meritato premio, fare
veramente l’amore con il tuo partner felice.
Per chiudere ufficialmente il rituale, aiutala a
rimettersi la sua corazza. Il suo ego ha bisogno di
essere rassicurato, è spoglia di ogni difesa, molto
vulnerabile. L’amore dopo l’amore è fatto di
tenerezza, dolcezza e tanto affetto. È la chiusura
perfetta che predispone l’attesa per la prossima
puntata.

Buon divertimento!.

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