Il seduttore maturo

Salve amici, mi chiamo Patrizia. Io e mio marito Marcello non siamo più giovanotti ma il sesso continua a intrigarci e a emozionarci parecchio. Lui poi è un vero porco, non si fermerebbe davanti a nulla. Tuttavia, dopo tanti anni, i soliti giochi di coppia stancano. L'attrazione sessuale va via via annullandosi. Ci vogliono nuove idee, nuovi stimoli, come dice sempre Marcello per convincermi ad accettare di fare scambio di coppia. A tal proposito, proprio qualche mese fa, mi ripeteva in continuazione: “Bisognerebbe frequentare gente giovane per rifiorire, non vecchiacci come noi”.

Probabilmente aveva ragione. Essendo sempre stata una troia che si eccita a trasgredire scopando con altri uomini, godendo nel fare le corna a mio marito, comunque consenziente anche se non l'ho mai fatto partecipare, è stato facile convincermi che fosse venuto il momento ma mancava l'occasione. Fatto sta che un giorno venne a casa a farmi visita Monica, la figlia di Ginetta, una mia cara amica. Sua madre, abile nel preparare dolci, mi mandava gentilmente in regalo una torta.

La ragazza era molto carina. Mio marito l'adocchiò subito e ci scambiò quattro chiacchiere. Lei, dopo un po' di conversazione, affermò di esser fidanzata con un ragazzo di nome Matteo. Alla fine la convinse a organizzare un'uscita in quattro. Due coppie, quindi, una giovane (loro) e l'altra matura (noi). Andammo al cinema e poi in pizzeria. Presa una certa confidenza, Marcello li invitò a cena da noi il giorno seguente. Il mio estroso coniuge ha un modo tutto suo di porsi con le persone.

Quella sera si mise anche a strimpellare la chitarra. A Monica riuscì molto simpatico ma, per poter approcciare intimamente con lei, mio marito avrebbe dovuto liberarsi in qualche maniera del ragazzo. Lo fece inventando un scusa, affermò che in casa non c'era rimasto molto liquore e gli chiese la cortesia di andarne a comprare dell'altro. Matteo, in buona fede, ci andò subito lasciando Marcello in piacevole compagnia di noi donne. Quest'errore si sarebbe rivelato fatale.

Dopo aver bevuto un drink bello forte, il marpione partì all'attacco e io, come d'accordo, gli feci da complice. Mi disse di scoprire il seno davanti alla ragazza e io lo feci. Poi fece degli apprezzamenti e la ragazza disse che le mie tette erano sexy. Mio marito chiese di vedere anche quelle della brunetta. Dopo aver visto le mie, la ragazza si sentì un po' coinvolta in una sorta di competizione e così le tirò fuori.

Erano tette molto carine anche se più piccole delle mie. Il ghiaccio si era rotto, la ragazza, alquanto puttanella nell'indole, gradiva il gioco. Mio marito proseguì facendomi mettere alla pecorina mentre mi tirava giù le mutandine. Disse alla brunetta di guardare com'ero ben messa anche sotto e dietro e lei concordò. Il porcone dilatò i bordi della passera in modo che lei potesse vedermi bene la spacca figale. Monica si era eccitata e mio marito non ebbe difficoltà a far mettere pure lei a pecorina accanto a me, sapendo che tra donne c'è sempre competizione.

Quale miglior situazione per un uomo tenere non una ma ben due donne messe a pecorina. Lui le accarezzò il culo, poi si spogliò. Fui io ad accostare il cazzo duro di mio marito alla bocca di Monica. Lei esitò qualche istante, poi lo leccò delicatamente. Misi anch'io la lingua in modo tale che fossimo in due a spompinare. Dopo qualche minuto di leccata doppia. Marcello ebbe una bella erezione e fu pronto per scopare la ragazza a candela.

A quella troietta il cazzo di mio marito piaceva eccome e godeva come una maiala mentre mi palpava le tette. Era per lei una situazione nuova, piccante, trasgressiva e sentiva il consenso dell'amica di sua madre a gioire di sentirsi una vacca, di prendere un cazzo nuovo, di mettere le corna a quel becco di Matteo, proprio come dicevo che eccita a me farmi chiavare da altri. Io però, anche per lasciare a loro un po' d'intimità e a Monica di rompere il ghiaccio e gustarsi il cazzo di mio marito, non ero da meno sparandomi un grosso dildo nella fregna.

Marcello si chiavò la ragazza anche tenendola a cavalcioni, così che durante la cavalcata io e lei ci baciammo con quel sottile e delicato piacere bisex che piace a tutte noi donne. Lui continuò a farsela di fianco mentre io godevo col vibratore accanto a loro. Scopata sempre più veloce, la ragazza venne gemendo con gli occhi chiusi. Io riversai un lago di umori figali sul dildo. Poi io e lei riprendemmo a leccare il cazzo di mio marito che esplose nelle nostre bocche bagnandole di densa e copiosa sborra.

Proprio in quel momento sopraggiunse il povero Matteo con due bottiglie di liquore in mano che aveva comprato. L'espressione della sua faccia delusa era tutto un programma. Del resto non poteva essere altrimenti vedendo quello scenario: mio marito col cazzo di fuori, io mezza nuda e, soprattutto, la sua ragazza nuda solo coi tacchi e ancora la sborra addosso di Marcello che le colava dalla bocca.

Era dispiaciuto di essere stato tradito oppure di aver perso la possibilità di divertirsi e di scoparmi? Sul momento pensai che fosse stato uno choc nel vedere che la sua ragazza era così troia e così, dopo aver posato le bottiglie, mentre si era recato al bagno per fare pipì, lo raggiunsi.

Non aveva chiuso la porta e vidi che aveva tirato fuori una sberla di cazzo duro che se lo stava già menando. Mi accostai a lui per toccarglielo, chiedendogli se gli dispiaceva per Monica. La sua risposta fu che, vedendomi già la sera al cinema, aveva una voglia matta di chiavarmi in tutti i modi ma non osava dirlo per educazione, essendo più vecchia di lui e in presenza del marito. Per cui Matteo era rammaricato di aver perso una situazione erotica e lo rassicurai che anch'io avevo voglia di farmi riempire la figa dal suo bel cazzone.

Così almeno si consolò con un pompino veloce che gli feci e poi andammo a bere tutti e quattro in salotto per poi ricominciare più tardi a giocare, quando l'alcool aveva liberato i nostri freni inibitori.

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