Il culo favoloso di Sonia

Mia cognata era una splendida venticinquenne, biondina con i capelli a caschetto, occhi azzurri due tettine piccole ma sode e un culettino che da solo bastava a far girare la testa ai ragazzi. In tutta verità spesso mi ero masturbato pensando a quel bel culetto. Sonia, questo il suo nome, stava attraversando un periodo di transizione, si era lasciata da circa un anno dal fidanzato “storico” e aveva accettato la proposta della sua ditta di trasferirsi in una sede diversa, in modo da poter cambiare radicalmente tutto, almeno questo era stata la sua affermazione.

Il nostro rapporto era molto buono, durante la settimana ci tenevamo in contatto via e-mail e così ero aggiornato su tutta la sua vita, anche quella affettiva che a dire il vero da quando si era lasciata con il fidanzato era piatta per non dire nulla. Io francamente non capivo come una così bella ragazza non riuscisse ad avere nuove storie, forse era lei che ancora pensava all’ex fidanzato e non ne voleva avere o forse era anche un po’ frigida.

Specialmente d’estate, dato che la nostra città era sul mare, tutti i fine settimana faceva ritorno alla casa dei genitori e spesso finivamo per andare al mare tutti insieme.
Quella domenica come al solito eravamo andati al mare anche se per uno sciopero dei treni mia cognata avrebbe dovuto prendere il treno prima e quindi, dato che i genitori erano in vacanza, mi aveva chiesto se la potevo accompagnare alla stazione.
Quella giorno devo dire che era più arrapante del solito, aveva un bikini molto ridotto che metteva in risalto le curve del suo splendido culetto e io dovevo stare spesso a pancia sotto per evitare di far vedere l’erezione che tale vista mi procurava.

Dopo aver mangiato alcune schiacciatine Sonia mi chiese se potevamo andare dato che voleva fare una doccia e un riposino prima di partire non era male come idea così ne avrei approfittato per vedere il gran premio di formula 1.
Arrivammo a casa e mentre mi posizionavo sulla poltrona per vedere la televisione, Sonia andò a fare la doccia. Dopo un po’ mi venne sete e andai a chiedere a Sonia se per caso anche le volesse qualcosa.

Quando entrai in camera era di spalle e metteva in mostra la sua parte migliore: il culo.
Non potei fare a meno di commentare “Ma lo sai che hai proprio un gran bel culo!”
“Ma che cavolo dici, sei scemo…. ?”
“Beh non mi dirai mica che sono il primo che te lo dice…” e così dicendo mi avvicinai a lei.
Lei indietreggiò un poco “no dai ma tu sei mio cognato”
“e allora….. ? Ho gli occhi per vedere come gli altri…… e non solo….


Ormai eravamo vicinissimi lei protese le mani in avanti per cercare di allontanarmi, mai io ormai volevo il contatto con il suo corpo. Allungai una mano e le toccai il seno, lei di rimando mi diede uno schiaffo fu allora che la strinsi a me cercando di baciarla e di farle sentire l’erezione che nel frattempo mi era venuta. Cercò di divincolarsi mai io orami l’avevo completamente stretta a me, sentivo il cazzo che mi stava scoppiando nei pantaloni l’afferrai per il sedere e la strinsi ancora più a me mentre con la lingua avevo trovato un piccolo pertugio tra le sue labbra, sembrava cedere le nostre lingue si intrecciarono le presi una mano e gliela misi sul mio cazzo, lei all’inizio titubò un attimo poi me lo prese in mano.

Fu allora che la presi e la buttai sul letto, mi sdraiai sopra di lei e in un orecchio le dissi “Quanto tempo è che non prendi un cazzo tra le cosce…..?” ….
“tanto…” mi rispose ansimando lei.
“Ora ti faccio recuperare il tempo perduto…. ” Inizia a baciarla su tutto il corpo, prima il collo, poi il seno e qui mi soffermai sui capezzoli che erano grossi e ritti, li succhiai tutti per bene e poi continuai a scendere sulla pancia e poi tra le cosce….

La penetrai con la lingua e succhiai tutto il suo nettare, iniziava a godere, era arrivato il momento di penetrarla le feci allargare le gambe e posizionai il mio cazzo all’entrata della sua fighetta e con un colpo solo la penetrai. Emise un leggero grido, forse non si aspettava un colpo secco, iniziai a muovermi dentro di lei la baciai nuovamente e dai movimenti del suo corpo capii che era vicina all’orgasmo così smisi di penetrala e tirai fuori il mio cazzo dalla sua fighetta “ma cosa fai…..” mi chiese con un sussurro di voce.

“non lo vedi….. se lo vuoi ancora devi chiedermelo…. ” …“dammi il tuo cazzo……” disse Sonia.
“lo sapevo che sei una gran troietta…. lo vuoi….. allora prendilo è tutto tuo” e la penetrai con un colpo ancora più violento del precedente. La stavo penetrando sempre con maggior vigore tra i suoi incitamenti, raggiunse l’orgasmo con un brivido che gli scosse completamente il corpo, continuai a penetrarla ancora un po’ e poi quando sentii che ero vicino all’orgasmo uscii e le sborrai sulla pancia e sulle tette.

Raccolsi con un dito il mio sperma e poi lo avvicinai alla sua bocca, che immediatamente si aprii e iniziò a ciucciarmi il dito. Il mio cazzo ebbe una nuova erezione tolsi il dito dalla sua bocca e lo sostituii con il mio cazzo. Iniziai letteralmente a scoparla in bocca, faceva fatica a respirare ma io stavo continuando, anzi le presi la testa e la spinsi con decisione verso il basso, volevo penetrare il più possibile nella sua bocca.

Quando sentì che ero vicino all’orgasmo cercò di divincolarsi per fare in modo che non le arrivassi in bocca, ma io le tenni ferma la testa fintanto che non ebbe ingoiato tutta la mia sborra.
Eravamo entrambi sfiniti ……. le toccai il suo splendido sedere e le dissi “la prossima volta tocca a lui…. ”
“Scordatelo” fu la sua risposta. Da quella fatidica domenica il nostro rapporto cambiò. Durante la settimana continuavamo a tenerci in contatto per e-mail che però erano diventate decisamente più piccanti.

Ci scambiavamo i nostri desideri e le nostre voglie…. devo dire che era diventata decisamente più troietta di quanto non avessi mai potuto immaginare. Spesso mi diceva che voleva essere scopata nuovamente in bocca, oppure che spesso si masturbava pensando a me e una volta raggiunto l’orgasmo assaporava i suoi umori ma che in realtà era la mia sborra che voleva sentire nuovamente in gola. Io cercavo di mantenere sempre molto alto il livello erotico dei discorsi le scrivevo tutto quello che volevo fare con lei fin nei minimi dettagli, però quando si trattava di parlare del suo culetto, mi diceva sempre “Quello te lo puoi togliere dalla testa….

scordatelo”.
Quando invece veniva per passare i fine settimana a casa dei suoi, cercavamo, pur senza cercare di destare sospetti, di incontrarci il più possibile. Ogni occasione era buona per baciarci, strusciarci la cosa che più mi eccitava era abbracciarla da dietro e fargli sentire la mia erezione tra il solco del suo sedere di cui avevo sempre più voglia. Una giorno che eravamo a mangiare a casa dei genitori di lei e di mia moglie mi chiese di aiutarla perché doveva andare in cantina a prendere delle cose.

Non appena fummo in cantina ci baciammo e subito lei non perse tempo, si inginocchiò e me lo prese in bocca. “Quanto tempo era che volevo riassaggiarlo…. ” disse. L’eccitazione era talmente tanta che in poco tempo le riempii la gola di sborra. Quando si rialzò la baciai e subito con le mani le alzai la gonnellina che aveva e andai a toccarle il sedere, poi infilai una mano dentro le sue mutandine e andai a stuzzicarle il suo buchetto.

“ma che fai…?” tentando di divincolarsi un poco. “Zitta e pensa a quando te lo spaccherò con il cazzo…..”. “Tanto lo sai che non te lo permetterò mai” disse mentre si ricomponeva alla meglio per far ritorno in casa.
Un sabato si presentò l’occasione per passare l’intero pomeriggio insieme, i suoi genitori e mia moglie dovevano recarsi a far visita ad una zia malata che stava in una città distante dalla nostra.
Sonia accusò un malessere che non le poteva permettere di andare con loro.

“caso mai faccio un salto io più tardi da Sonia a vedere come sta” dissi a mia moglie “bravo sei sempre molto premuroso” rispose lei.
Non appena furono partiti, mi recai da Sonia, a scanso di equivoci, venne ad aprirmi con addosso solo il reggiseno e un paio di ridottissime mutandine. “E il tuo malessere come sta” le chiesi mentre le piazzavo la mano tra le coscie e la muovevo sopra le sue mutandine.

Ci dirigemmo subito nella sua camerina, qui ci spogliammo ed iniziammo a baciarci sul tutto il corpo dopo di chè ci ritrovammo avvinghiati in uno splendido sessantanove. Mentre ero intento a leccargli la fighetta, con il medio, opportunamente insalivato, iniziai a massaggiargli il buchetto posteriore. Inizialmente non ci fece caso, forse anche perché presa dal vortice della libidine, poi quando iniziai a forzargli lo sfintere iniziò a cercare di sottrarsi a quella intrusione. Io però non mollavo orami gli avevo infilato dentro mezza falange e iniziavo a cercare di muoverla in su e in giù lei però si divincolò e mi sfuggì, riuscii a riagguantarla lei era a pancia sotto, così affondai il mio viso tra il suo sedere ed iniziai ad insalivare il suo buchetto dove ogni tanto cercavo di far penetrare anche la mia lingua.

Questo trattamento produsse i suoi effetti, la piccola troietta iniziava a godere fu allora che decisi di affondare il colpo. Le allargai per bene il sedere e puntai deciso il mio cazzo verso il suo buchetto, ancora una volta cercò di divincolarsi e sfuggire, ma mentre le tenevo allargato il sedere al tempo stesso la schiacciavo sul letto in modo da limitare i suoi movimenti. All’inizio lo introdussi piano, lei gemeva cercando di convincermi a des****re cosa che invece a me provocava l’effetto opposto.

Poi preso dall’eccitazione sprofondai completamente nel suo sedere tra i suoi lamenti di dolore. Iniziai a muovermi dentro di lei sempre con maggior vigore lei continuava a lamentarsi, ma ogni tanto potevo sentire anche qualche gemito di godimento fino a che non prese addirittura ad incitarmi “si…si… dai… spaccami il culo…”
Ad ogni affondo cercavo di penetrare sempre di più anche se mi rendevo conto che non potevo infilarci anche le palle alla fine detti tre colpi vigorosi e sborrai nel suo intestino.

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