Il buon vicinato.

Voglio raccontarvi alcune vicende piccanti occorsermi molti anni orsono, quando io e mia moglie entrambi trentenni, vivemmo esperienze eccitanti, per evitare riferimenti precisi userò degli preudonimi ma cercherò di indicare esattamente i personaggi.

Io Franco sono un impiegato di una multinazionale, lei Lucia una bravissima casalinga madre di due figli, un passato da giovane ribelle di cui non mi nascose nulla. Il luogo un quartiere di Milano, la bovisa.
Per inquadrare il contesto dovete sapere che Lucia uscita da casa appena diciottenne, aveva in quest a zona trovato alcuni amici, che ghli diedero casa e un aiuto.

Quindi quando il nostro amore si concretizzò, grazie alle sue amicizie trovammo il primo appartamento.

Lei era anche una bella donna minuta ma estremamente proporzionata, simpatica sempre propensa al sorriso, socievole e non ultimo un amante favolosa e fantasiosa.
Tutto funzionava sui binari della normalità di coppia. Fose però non avevo fatto i conti con la sua esuberanza.
Ecco che un tiepido giorno di fine marzo , intorno alle dodcici e trenta, mi trovo a transitare con la macchina aziendale sotto casa, e come ogni tanto succedeva decido di concedermi un caffè casalingo, mi fermo parcheggio di fronte alla tintoria di Marzia, una pettegola chiattona baffuta e con un improponibile color biondo di capelli, una incrocio fra un lottatore di sumo e una scopa, mentre azzanna dei poveri maccheroni, mi fa segno di entrare, chiude la porta con farere da agente segreto e portatomi nel retro comincia la una sorta di semone.

<Non ti arrabbiare con me…..> mi fa in tono supplichevole, < ma gurda che tua moglie riceve in casa gli amici nuda …. completamente nuda>. Sorrido alla sua affermazione seguo i miei pensieri che vagano sull' immagine che Invece di allarmarmi mi eccita dolcemente. Ripresi coscienza e con fare canzonatorio porsi la domanda che si aspettava da me <gli amici? > e sottolineando con uno sguardo inquisitorio , <quali amici?>. Inutile dire che la risposta fu fulminea < Bè Giorgio l'elettrauto …pensa sale tutti i giorni dopo pranzo a bere il caffè………>, vista la mia reazione quasi nulla per migliorare l'accusa, < Non volevo dirtelo ma ieri me lo ha detto anche il tecnico della SIP che ha riparato le linee del palazzo> resto sul dubbioso ma incuriosito chiedo di più, e lei prosegue, <Si sai mentre lui lavorava lei era sul divanetto nuda che si accarezzava la passera poi terminato il lavoro lo ha salutato con un bacio …… sulla pienerottolo………> quindi scandendo e marcando le lettere < T.

U. T. T. A…. N. U. D. A. l'ha vista anche la vostra vicina …… ho capito non mi credi ma guarda che quella te la stà combinando>.
Devo dire che l'immagine di Lucia nuda sulle scale che abbraccia e baciava un altro mi eccitava..
vabbè diamo soddisfazione a moby dik e non avendo messo a fuoco tutto il discorso per mettere qualche puntino sulle i chiedo, <Ma chi te lo ha detto non credo che da qui tu veda il quarto piano>, Marzia mette la mano davanti alla bocca e come un agente segreto mi bisbiglia all' orecchio < te l l'ho detto prima non hai sentito è stata la tua vicina di casa,…… sai non ha un cazzo da fare e stà tutto il giorno allo spioncino e a farsi gli affari degli altri>.

“ e tu nò” fu il mio pensiuero quindi uscii dal negozio sperando che qelle affermazioni fossero vere.
Però era meglio non farsi illusuioni anzi pensai che Lucia era una bella donna, movenze eleganti vestita sempre con grazia, linguaggio gentile, e l'invidia è una brutta bestia, chi la stava infamando era una chiattona baffuta una specie di sergente Garcia al femminile, e una zitella a vita acida.
Con passo allegro decido di salire nell' appartamento, prima però do uno sguardo all' officina Paolo l'elettrauto c'è e mi saluta cordiale se avesse la coda di paglia forse sarebbe più sfuggente.

Salgo senza fare rumore e mi accosto alla porta, saluto prima lo spioncino della vicina e aspetto in silenzio origliando alla mia porta , niente solo la radio e ipassi dele scarpe di lei-
Suono al campanello la sua voce squilla il classico < Chi è>, abbozzo una voce gutturale con timbro meridionale e lancio <Raccomandata signora c'è da firmare> lei apre e…..

Ebbi un sobbalzo era realmente nuda le scarpe nere la slanciavano sembrava una pantera.

Dolce e senza vergogna esce sull'uscio, volta le tette alla porta della vicina e le sbatte vigorosamente poi mi abbraccia, <Ciao sei in tempo per il caffè >. Sento un brivido di piacere farsi strada. Faccio finta di risentirmi <Ma come apri la porta così senza veli……..>. Il suo < Siiiiiii> prolungato, sussurrato e iinocente mi eccità ancora di più, allora proseguo < Mi hanno riferito che che Paolo viene a bere il caffè e tu lo ricevi “vestita” con questo completino in pelle>, lei con aria ancora più innocente, < Si mi piace sentirmi osservata e per quello che alla sera son così rovente con te……….

comunque lui mi guarda e basta……. è un vero amico>. In quel momento qual'cosa shitta in me la guardo in modo diverso ora vedo la donna dei miei sogni “altro che riviste porno” Lei è vera bella, felina, mangiauomini. I pensieri vagano ma l citofono mi fa atterrare bruscamente.
Mi guarda negli occhi, poi con la sua voce capace di far sciogliere un iceberg, <Cosa vuoi che faccia ora lo faccio salire> sbatte gli occhi da gatta, <se vuoi smetto subito>.

E nò no posso rovinare il momento non voglio meglio una certezza che mille dubbi, <Certo fallo salire >, mi metto un po defilato e apetto, Paolo suona alla porta lei apre, bella come una statua, esce sul pienerottolo, abbraccia paolo lo bacia sulla bocca e lo fa entrare, prima peràò di rientrare si volta verso lo spioncino della megera si prende le tette e le stringendole al centro le sbatte su e giù con energia e in fine mostra il medio alzato.

Che tigre ho sposato, ma non era la ragazza timida?
Paolo finalmente mi vede, è preoccupato ma lei bella e sorgnona da femmina smaliziata prende il timone con fare allegro e scherzoso chiude le braccia stringendo i seni e facendoli dondolare sentenzia <Che bello ……. oggi siamo in tre per il caffè>. Inutile dire che durante quella riunuone lei non ha perso occasione per farsi ammirare nelle pose da diva, ma il tempo era tiranno quindi allo shitto dell' ora di ripresa delle attività ognuno alle proprie , Io in ufficio non senza un certo irrigidimento, Paolo in officina, e lei la gattona “tolti gli abiti……da sexistar” è tornata la perfetta mamma.

quindi”si è rivestita e via a prendere i figli a scuola. Prese l'abitudine di raccontarmi ogni giorno i suoi incontri.

Ora vista l'apertura, col tempo le esigenze di Lucy erano aumentate, Usciva al mattino e rientrava nel primo pomeriggio, la scusa era che aveva trovato un piccolo lavoro presso una negozio di profumi con sede a Lambrate. Come sempre alla sera messi a nanna i piccoli si sextenava eccitatissima, giochini erotici mille posizioni poi la voglia di fare lei la parte del maschio e io la femmina.

Spesso per iniziare la serata, mi ranccontava le vicende di Tania, la padrona del negozio, stando alla descrizione una ragazza siciliana dalle fattezze normanne. L'erotismo di quei racconti era impressionate.
Tania stando ai suoi racconti era l'amante di un certo Maurizio un camionista Milanese di circa tre anni più vecchio.
I racconti iniziavano sempre con <lo sai che tania è proprio matta> poi proseguiva mentre io la accarezzavo e la eccitavo proseguiva quasi in trance il racconto:

<Oggi è uscita alle dieci, invece di vestirsi come sempre si è messa solo le calze il reggicalze i sandali alti e il cappotto ma un cappotto corto sopra il ginocchio, ed è andata all' aereostazionel da Maurizio, dopo dieci minuti che viaggiavano mentre erano sulla tangenziale, lei si è tolta il cappotto lui la vista nuda si è eccitato e lei gli ha fatto un pompino con ingoio mentre guidava, poi hanno mangiato al bar dell' aeroporto e lei mi ha detto che teneva apposta le gambe aperte sperando che altri la vedessero>;

<Oggi è uscita alle nove, faceva un freddo freddo ma lei testona si è messa la cintura il mio giubbino di pelle a tre quarti che gli lasciava scoperto metà culo e gli stivali poi invece di mettersi le mutande se le è infilate nella figa>.

Già il racconto era torbido così ma lei ha proseguito, <mi ha detto che quando si sono fermati all' autogrill di seriate tutti la guardavano, quando poi sono risaliti sul camion lei ha appoggiato le gambe sul cruscotto è gli ha fatto, vedere e toccare le mutande che aveva dentro, lui ha tirato le tendine è l'ha inculata due volte e per finire ha voluto anche un pompino……… Però sarà una troia ma era felicissima>.

Strano ma vero Tania usava i vestiti di Lucia e guarda caso avevano la stessa taglia, usavano gli stessi vibratori, si aggiunga che non esisteva a Lambrate nessuna profumeria gestita da Tania e il l'equazione era a risultato unico “ Franco mio hai le corna”,
Ma perchè rovinare quel rapporto meraviglioso, l'idea che fosse lei la protagonista mi stuzzicava, e se devo essere sincero ne aveva anche per me di energia, anzi molto spesso alla fine dei rapporti io ero sfinito ma lei abbracciata a me si titillava clitoride con un vibratore per dei quarti d'ora venendo altre volte.

I racconti aumentavano di intensità, fino alla descrizione di una gara di resistenza fra l'uccello di Maurizio e il suo culo, inutile dire chi avesse vinto, alla terza prestazione dopo quasi un ora e mezza lei Tania aveva vinto e lo aveva messo fuori gioco per tre giorni, causa infiammazione della parte. Lei non se ne accorgeva ma descrizione degli indumenti e dei giochini era sempre più congruente con lei Tania e Lucia erano la stessa persona.

Ma dirglielo avrebbe potuto far cessare quel gioco, anzi quando per caso un giorno gli chiesi <ma mica farai anche tu i pompini sui camion> mi guardò con fare sorpresa rispondendo, <Ma sei matto io certe cose le faccio solo a letto con te> … Povera anima innocente.

Un sabato di aprile, mentre attendo il suo ritorno serale godendomi la brezza sul balcone, ha! a proposito i i sabato era il giono libero dai figli, vedo accostare una motrice rossa alla porta del nostro palazzo, qualcuno scende è lei, bellissima indossava uno spolverino bianco, vedo le scarpe rosse, cammina verso la porta con un passo curioso le ginocchia serrate la mano sulla pancia quasi in preda a un orgasmo, mi vede è perplessa, il camion riparte.

Sono curioso di sentire la versione, ormai era ora di rivelarle che che avevo scoperto non esisteva nessun negozio “La porta dell'eden” di profumi gestito da Tanja.
Cosa succederà ora strepiti, urla, pianti, accuse. Le apro la porta, lei mi guarda fissa e prima di entrare non risparmia il solito dito medio allo spioncino della vicina. Poi entra con piccoli passi, legge nei miei occhi che ormai so la verità, non parla va verso la camera toglie lo spolverino, è nuda voltata di schiena, si piega in avanti allarga le gambe apre lo sfitere e mi fa vedere che nel suo culo un piccolo vibratore rosso sta facendo il suo lavoro, si volta mi bacia con passione e come fosse una straniera “Ciao sono Tanja vuoi saapere cosa ho fatto oggi, mentre scopavamo sui sedili del camion ha sentito qualcosa di duro dietro era il pomello delle marce, non ho resistito e mi ci sono impalata sopra…….

ho scoperto di aver bisogno di almeno due uomini per venire come si deve, poi ho scommesso con Maurizio che sto coso non me lo sarei tolto dal culo fino a casa e ho vinto >. Con calma la abbracciai infilai il dito nel suo ano sentendo la leggera vibrazione, con estrema calma gli spiegai come e quando avevo scoperto l'inutile finzione ma di come i suoi racconti di Tania-Lucia con un altro mi eccitavano.

Non so a che ora abbiamo cenato quella sera ma certamente furono momenti meravigliosi.

Ora dovevamo escogitare un modo per attirare il suo amante allo scoperto e finalmente portare il diavoletto Lucy in paradiso.
Ccome la femmina ne sa una più del diavolo e da buona giocatrice sfodero tutta la sua arguzia femminile, convinse Convinse maurizio a presentarsi a cena in casa nostra un sabato, la scusa un'offerta di lavorro in modo da frequentarsi seza dare soapetto.

Arrivò in divisa formale Blazer blu pantaloni grigi e cravatta regimental. Così bardato era un bell' uomo alto fisico asciutto parlantina sciolta e piacevole, data la mia bisessualità piaceva anche a me e come scoprii più tardi normodotato ma sicuramente molto fantasioso e resistente. Data la serata di inizio giugno Lei era in tenuta meno formale come tutte le donne grande libertà una gonna corta a pieghe ibanca a poins blu molto vezzosa, di quelle che quando ti chini lasciano scoperto mezzo sedere, una camicetta bianca senza bottoni legata in vita, niente intimo, sandali blu veriginosi, unghie curatissime, ben truccata e senza dirlo nemmeno a me un nastrino rosso legato a una pallina da ping pong che si era poi infilata nel sedere facendo uscire solo alcuni centimetri di nastro.

Era una scena da film. La prima mossa dopo che fummo a tavola fu quella di fingere di aver dimenticato il pane, ma nell' alzarsi bruscamente fece cadere la forchetta lanciandola distante, si chinò per raccoglierla stando ben attenta a mostrarci tutte le sue grazie, la comparsa del nastrino rosso però fece sobbalzare anche me.
Maurizio fece finta di non notare ma io seguivo tutti i suoi movimenti, poi lei finse di accomodare il bicchiere del suo datore di lavoro inchinandosi e mostraando il generoso decoltè.

la temperatura saliva…..e non solo per la calura estiva proposi di toglierci l'inutile giacca e cravatta, Faceendo finta di rifiutare accettò, in oltre i continui movimenti di Lucia stavano compromettendo la sua incorruttibilità.
I tempi non erano ancora maturi l'imbarazzo di Maurizio era palpabile, Lucy fece la mossa che prelude allo scacco matto, sparecchiò e liberò il tavolo facendo ballare abbondantemente le tette poi da buna padrona di casa fiera dei suoi prodotti <Le offro un liquore di mia produzione> detto fatto prese la scaletta e salì per prendere dall' ultimo ripiano del buffet la bottiglia, non senza mettere le gambe in posizione tale da far vedere sia il culo che le labbra e per farsi ancora più notare, <Scusate non ho messo le mutande ma fa un tale caldo>.

Dal caldo si passò al bollore Io presi la palla al balzo <Bella donna vero> la risposta fu lapidaria <decisamente bella ma è sempre così disinibita?>.
Scacco matto, presi la guida del treno che ormai filava verso la stazione e sentenziai <Bene mentre beviamo parliamo del contratto> lui si fece serio, si accomodo al tavolo Lucy in piedidi fronte a lui ma appoggiata con i gomiti sul tavolo mostrando bene i seni, io alle spalle di Lucy.

Tentando di farsi professionale Maurizio chiese <Signora Ferranti le cosa vorrebbe?> Lo sguardo di lei si concentro e seria < Voglio farti un pompino>, cambio di colore di maurizio, < Ma signora cosa dice> Con un gesto rapido lsfilai la gonna e poi la camicetta alla mia gattona, ormai era nuda lei si sedette sulle sue ginocchia, lo abbracciò < E poi voglio che inculi la tua troiona> era ormai incontenibile lui guardandomi incerto mi sussurrò <ma così non posso resistere>, Lei < E perchè resistere sai cosa mi piace> presi la mia bella maialina la stesi sul tavolo con la figa rivolta a lui, ma ancora c'era titubanza, e fingendo ancora <Signora Ferranti sono un uomo>, Lei il bella e affascinate come il demonio mostrando bene il nastrino,< Vedi dove c'è il segnalino rosso voglio che mi inculi prima tu e poi lui, lo sà che siamo amant basta fingere ma quale signora fFerrantii io sono Lucia la tua troiona”>.

Qui scoprii che lei si era presentata a lui come Tania.
Senza togliere ne il nastrino ne la pallina, estrasse l'uccello e cominciò a spingere in quel buchino il suo attrezzo, poi fu il mio turno, ormai il gioco era fatto. Finimmo a letto e provai anch'io la sua virilità,
Dopo quella notte di fuoco ci addormentammo, al mattino fu lei a svegliarci un bacio per uno e poi prima uno e poi l'altro ci scopò, si alzò e preparò il caffè, era nuda bellisiima la adoravo era una femmina incredidibile.

Ma nella mente diabolica della tigre c'era ancora un progetto. La megera doveva annegare nella sua bile.
Sorseggiando il caffè ci guardò con severità si avvicinò al balcone della camera, confinate con quella della vicina, e sicura che quella la stava ascoltando usci nuda e ad alta voce da essere sentita <Ragazzi questa colazione però è scarsa manca qualcosa ho voglia di .. di…>, Noi ignari di quello che intendeva aternativamente,, cappuccino brioches e via via ostriche champagne, < Ma no due stupidi ho una gran voglia di cazzo…………> , pausa….

,<tu inculami mentre a te faccio un pompino e poi dopo la prima vi scambiate i ruoli>. Sentimmo una finestra sbattere e ci demmo da fare e Lucia fece di tutto per farsi sentire.
Noi maschi eravamo esausti. Lei era radiosa
Maurizio visibilmente soddisfatto uscì con la giacca sotto il braccio, lei lo raggiunse sulle pienerottolo e rivolta allo spioncino come saluto lo baciò pretendendo che mentre lei allargava le labbra gli infilasse profondamete due dita nella figa, rigorosamente voltata veso lo spioncino.

Adesso la vicina aveva da raccontare molte cose ma chi le avrebbe creduto?.

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