All’aperto

Fermo la macchina in un parcheggio isolato. Getto lo sguardo al mio fianco, dove siete la mia schiava. Mi porge le spalle, le metto la benda sugli occhi, una volta messa, scende dalla macchina.

Faccio altrettanto, apro il baule e ne traggo gli oggetti che mi servono. Lei è vestita come io le ho indicato: tacco 12, calze autoreggenti nere, corsetto che lascia scoperti i seni, con reggicalze incluso, niente intimo. A coprire questo scarno abbigliamento, un cappotto lungo fin sotto le ginocchia.

Le aggancio il guinzaglio all'anello del collare e la faccio camminare verso l'interno della strada. Si tratta di un posto isolato, che pochi conoscono, dove, una volta parcheggiato la macchina, si cammina su un sentiero cementato fino ad arrivare vicino ad un fiume, un luogo che nella bella stagione viene sfruttato da peshitori e dalle famiglie che fanno un picnic.

Siamo nel mese di marzo, quindi fa ancora piuttosto freddo, per tutto questo.

Camminiamo per qualche minuto, fino ad arrivare ad una curva del sentiero che lo nasconde dalla vista della strada. Per tutto il tragitto, breve, è rimasta bendata ed in silenzio. Ora che siamo arrivati il suo respiro si fa più affannoso, so che si sta eccitando, le succede sempre.

“Mani dietro la testa” è il mio primo ordine, che lei esegue rispondendo, come sempre “Si Padrone”.
Lascio che il guinzaglio penzoli, le giro intorno, infilo una mano sotto il cappotto per toccarle i seni, strizzarle i capezzoli.

Ha un filo diretto tra capezzoli e figa, nel momento in cui glieli strizzo, si bagna come una cagna in calore. Le ordino di aprire le gambe, le infilo due dita dentro e le ritraggo fradicie di umori. La insulto sorridendo, so quanto si eccita in situazioni come queste.

“Togli il cappotto e poi mani di nuovo dietro la testa”. Il suo corpo non è attrente in ogni suo aspetto. Ha un bel seno abbondante, molto, ma è abbondante anche di pancia e di culo.

Mi piacciono le donne abbondanti perchè assorbono meglio i colpi. Prendo la corda che ho in borsa e le lego i seni come salsiccie. Diventano viola quasi subito, le sfioro e lei rabbrividisce. Strizzo di nuovo i capezzoli, i suoi grugniti di dolore si mischiano agli ansiti di piacere, è un mix che la scombussola ogni volta. “Vieni” le sussurro e lei, dopo pochi secondi di strizzamento dei capezzoli, viene, ringraziando subito dopo “Grazie Padrone per avermi concesso di godere”.

La faccio mettere in ginocchio, prendo il cane e comincio a colpirle i seni. I solchi vengono subito a galla, mentre lei conta ogni colpo “Uno. Grazie Padrone. Due. Grazie Padrone”… e così via. La faccio contare fino a 50 poi mi fermo, i seni ben segnati. Apro la patta e tiro fuori il cazzo ben duro, le apro la bocca e la scopo dentro mentre lei emetti suoni gorgoglianti. Le sputo in bocca, di nuovo dentro con il cazzo e la scopo così.

Tolgo il cazzo, qualche schiaffo per scaldarla sul viso, e di nuovo dentro la bocca, fino in gola. Mi fermo con il cazzo dentro, poi lo tiro fuori, e lei respira a pieni polmoni. Continuo a scoparla in bocca fino a quando le inondo la gola con la mia sborra calda. Lei, come sempre, non ne perde una goccia, la ingoia tutta.

La faccio alzare, appoggiarsi con i palmi per terra, e prendo a colpirle il culo con il cane.

Questa volta deve contare fino a 100 prima che mi fermi. I solchi striano tutto il culo, e la visione di quei segni me lo fa tornare duro. Me lo faccio succhiare un pò, poi la metto a pecorina, preservativo, e la inculo profondamente. L'ho abituata ad usare plug di dimensioni enormi, quindi il mio cazzo scivola dentro il suo culo senza il benchè minimo sforzo. Lei geme in modo disperato, ma fino a mio ordine non può venire.

Quando sento che sto per svuotarmi, le concedo di venire, così, mentre lei latra il suo orgasmo, io le faccio un clistere di sborra.

La faccio alzare, getto a terra una coperta, e la faccio sdraiare. Mi metto seduto tra le sue gambe aperte, e dopo aver dilatato con le dita la figa, indosso i guanti, prendo il lubrificante, e procedo al fisting. Non una cosa facile, come al solito, ma alla fine riesce, e lei ha la sensazione di essere scopata da un toro.

Geme, sbuffa, respira ventilando ed alla fine, quando glielo concedo, viene con un orgasmo intensissimo.

Le tolgo la benda, tolgo la coperta, la faccio mettere in ginocchio. Tiro fuori il cazzo, e la faccio bere una discreta varietà di fluidi, il primo di colore giallino, il secondo di un bianco candido. Lei non perde una goccia, ingoia tutto. Le fornisco qualche salvietta igienizzante, le faccio rimettere il cappotto, e la benda, e torniamo alla macchina.

Una volta arrivati al parcheggio, ancora deserto, la faccio sdraiare sul baule della macchina e la scopo lì, finendo con un gustoso cream pie. Mi faccio pulire il cazzo dai residui di sborra, poi saliamo in macchina.

Fine.

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