lucia 5

Avevo promesso alla mia anziana amante di comprarle un paio nuovo di collant, così l’indomani, visto che non avevo lezione, l’accompagnai a far spese. Lucia indossava un abito nero sotto al ginocchio, scarpe nere con tacco medio ed autoreggenti nere velatissime, ormai le avevo sfondato tutti i collant che aveva.
Andammo in un negozio di intimo ad un quarto d’ora d’autobus da casa sua, Lucia preferiva andare in un negozio dove non era cliente per non farsi riconoscere.

Il negozio era piccolo, un po’ demodé, entrando provai una strana sensazione di sensualità.
La proprietaria era una signora sui 45-50 anni, capelli corti color mogano, occhiali grandi, uscì da dietro il bancone e potei ammirarne le forme generose, il vestito che indossava non la conteneva del tutto. Inutile dire che il mio cazzo dava i primi cenni di vitalità dentro i pantaloni, le guardai ovviamente i piedi e notai che calzava dei sandali marrone con tacco alto e cinturino sulla caviglia ben tornita, le calze erano color carne e potevo ammirare le dita dei piedi smaltate di rosso fuoco.

“In cosa posso servirla?” Chiese la donna diretta a Lucia.
“Vorrei vedere un paio di collant. ”
“Sì, di che colore?”
“Uno nero e un altro sul chiaro. ”
“Un attimo solo. ” La signora andò verso la parete dove, in diversi ripiani erano accatastati perfettamente centinaia di confezioni di calze e collant. Come avrei voluto spararmi una sega ed inondare tutte quelle calze con la mia sborra bianca!
Per calmare i miei bollenti spiriti allungai una mano sul culo di Lucia e glie lo accarezzai voluttuosamente; Lucia si voltò di shitto imbarazzata.

“Ma che sei matto?” mi disse a bassa voce. “Se la proprietaria ci vede che figura facciamo?”
“Non ti preoccupare. ” Risposi. “Solo una palpatina, ho una gran voglia di scopare con te!”
Dovetti subito ritrarre la mano perché la padrona tornò con alcune confezioni di collant.
“Queste dovrebbero andarle bene…” Disse aprendo un pacco e mostrandole a Lucia, era un paio di collant neri, poco velati, con la parte alta a maglia fitta.

“Non ci siamo. ” Dissi intromettendomi. “Vorremmo dei collant velatissimi, totalmente trasparenti e con il rinforzo sulla punta e sul tallone. Un paio neri e uno color carne. ”
La padrona del negozio strabuzzò gli occhi, Lucia era visibilmente imbarazzata, dopo alcuni secondi la signora disse:
“Va bene, ho capito cosa cerca, torno subito. ” Mentre la signora andò a cercare i modelli che le avevo chiesto, Lucia mi guardò irritata.
“Ma guarda tu che figura di merda che mi fai fare, chissà che starà pensando quella lì, andiamocene, per favore.


“Aspetta, io comincio a divertirmi. ”
La proprietaria tornò con alcune confezioni, ne aprì una e tirò fuori uno stupendo collant nero che rispondeva ai miei gusti, probabilmente la signora colse qualcosa nei miei occhi perché mi disse:
“Vedo che questo paio le piace. ”
“Sì, eccome. ” Risposi.
“Ti piacciono?” Chiesi a Lucia.
“Sì, mi piacciono. ”
“E allora sono tue, te le compro. ”
“È fortunata ad avere qualcuno che ancora tiene a lei.

” Disse la proprietaria.
“Sarebbe possibile provarle ora?” Chiesi alla signora.
“Di solito non lo permettiamo ma per una volta farò uno strappo, l’accompagno al camerino. ” La signora portò Lucia verso un angolo del piccolo negozio, aprì una tendina rossa e fece entrare Lucia dentro.
Lucia entrò nel camerino, la proprietaria restò davanti e richiuse la tendina, con la coda dell’occhio mi lanciò un’occhiata e sorrise lievemente, il mio cazzo si era ormai ingigantito tanto da farmi male.

“Fatto. ” Disse Lucia aprendo la tendina, aveva messo i collant neri, mi avvicinai con l’acquolina in bocca.
“Come sto?”
“Sei un incanto, però vorrei vedere meglio. ” Le andai vicino e le sollevai la gonna, lentamente, guardai la signora che avvampò, tirai su fino alle cosce.
“Visto che belle cosce? Queste calze le stanno perfettamente. ” la mia mano accarezzava la coscia di Lucia e intanto guardavo negli occhi la signora, alzai ancora la gonna e Lucia provò a fermarmi.

“Basta, ricordi che non porto…” Disse sottovoce al mio orecchio.
“Ma come, ti vergogni?” Dissi invece io ad alta voce per farmi sentire anche dalla signora. “e di cosa dovresti vergognarti? Sei una bellissima donna, vero signora?”
“Sì… scusatemi un attimo…” La signora balbettando si allontanò di qualche passo e, imbarazzatissima, fece finta di mettere a posto uno scaffale.
“Che faccia che ha fatto… andiamo via, dai…”
“Aspetta, voglio vedere come ti sta sulla figa.

” Alzai ancora il vestito e misi in mostra la figona nera di Lucia, posai una mano sui suoi peli andando ad accarezzare lo spacco e le labbra rosate attraverso il nylon dei collant. Lucia chiuse gli occhi per l’eccitazione, io mi voltai verso la proprietaria del negozio e incrociai il suo sguardo scioccato; la visione di un giovane che accarezzava il sesso di una donna di 60 anni l’aveva turbata enormemente.
“Adesso possiamo andare.


Ci avvicinammo alla cassa e pagai i collant, la proprietaria era ancora scossa da quello che aveva visto, le mani le tremavano mentre batteva lo scontrino. Insieme al resto mi allungò un bigliettino da visita del negozio.
“Tornate presto. ” Disse con voce un po’ tremante, io presi resto e biglietto e le sfiorai il polso con un dito sorridendo.
“Sicuramente signora…”
“Eva. Disse la donna.
“Eva. ” Ripetei guardandola fisso negli occhi.

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