Le mie storie (6)

Pur studiando giurisprudenza, certi pomeriggi mi ritrovavo in casa a fare da psicologa alle ragazzine lasciate da mio fratello. In fatto di questo era di una puntualità quasi svizzera, le cambiava con scadenza mensile, e quasi tutte venivano lamentarsi dalla sottoscritta. Io, conoscendo bene con chi avevano avuto a che fare, avrei voluto dir loro che lui (ma non solo lui) era fatto così, dopo tutto non essendo mai stata bella, non ho mai provato la sensazione di poter scegliere.

Invece le ascoltavo annuendo a tutte le loro critiche e dicendo (sapendo di mentire) che prima o poi sarebbe ritornato da loro. Ero consapevole che anche da parte di queste ragazzine piangenti, il sentimento sarebbe finito di lì a poco. Mio fratello intanto mi rendeva partecipe delle sue conquiste anzi mi chiedeva anche consigli sui vari approcci da tenere. Io al contrario vedendolo all'opera e soprattutto ascoltando i suoi piani diabolici di rimorchio, ho velocemente imparato come e soprattutto cosa pensavano i maschietti.

Non è che fosse difficile da immaginare, ma non credevo potessero avere solo un'idea al massimo due (il calcio) in mente.
Una mattina ero per strada a fare shopping e con mia somma felicità mi vidi di fronte l'amica di mia zia con il figlio (per chi ha letto i racconti precedenti, il ragazzino dalla sorpresa). Fui davvero felice di averli incontrati entrambi, lei mi disse che erano tornati stabilmente a Napoli e m'invitò a pranzo qualche giorno dopo.

Questa giovane mamma era (ed è tuttora chi ha più di cinquant'anni) una donna bellissima. Capelli ricci e scuri, alta più di una settanta gambe chilometriche e tette di marmo. In passato aveva anche lavorato nella moda, salvo chiudere velocemente la carriera a casa della nascita del figlio. Quando stavo con lei per strada era un continuo di sguardi dei maschietti, oltretutto lei soprattutto quando uscivamo la sera, indossava delle minigonne da record (potendosele permettere, fortunata ).

Non vi dico quando assistevo alle sue “vestizione” del sabato, pur essendo donna (anche se penso proprio di avere una bisessualità latente) avevo letteralmente la lingua di fuori. Il figlio intanto, quel ragazzino curioso ed imbranato, era cambiato tantissimo. Non nella statura (purtroppo per lui) né tantomeno nell'estetica (non era particolarmente carino), ma non aveva più quell'aria da secchione. Anzi lo vidi completamente diverso, vestito alla moda, con i capelli all'indietro, le lenti a contatto.

Insomma in quell'anno e più che non c'eravamo visti, aveva avuto una vera trasformazione.
Il giorno del pranzo incontrai il ragazzino sotto il palazzo che andava a comprare dolci, lo accompagnai e parlammo un po'. Mi disse che in Emilia si era trovato benissimo e che aveva avuto un paio di ragazze con le quali oltretutto lo aveva anche fatto. Mi complimentai con lui e vidi nel suo sguardo una malizia che non avevo mai visto.

Di ritorno verso casa sua, nell'ascensore (me lo ricordo come se fosse adesso) mi ritrovai una sua mano sul culo, io di s**tto mi girai e feci finta di arrabbiarmi, dopo aver capito che era piuttosto arrapato. Mi aveva detto che pensava spesso a ciò che era successo fra di noi. Pranzammo tutti e tre insieme, poi lui andò a studiare.
Io e la mamma ci raccontammo tutto ciò che era successo in quell'anno il più che non ci eravamo viste.

Lei mi disse che fortunatamente le cose spiacevoli che l'avevano portata a nord, erano passate e che il figlio si era ambientato molto bene. Adesso non passava tutto il tempo soltanto studiare, anzi mi disse ridendo che pensava solo ed esclusivamente al sesso. Io le dissi che pur non essendo mamma la capivo benissimo visto che ero stata testimone volontaria e non della tempesta ormonale di mio fratello, che era “a mio carico” visto l'assenza dei nostri genitori.

Ridemmo come non mai, anche se con il senno di poi avrei scoperto che mio fratello rispetto al figlio per quanto riguarda la mania del sesso era proprio un novellino. Quella giornata però stava per riservarmi un'altra sorpresa. Infatti mentre la mia amica stava per scendere, per fare un servizio, io la stavo seguendo a ruota, quando il ragazzino mi chiamo' chiedendomi una consulenza sulla versione di latino appena tradotta. La mamma scese, io feci in tempo a sedermi dietro la scrivania ed a dare un'occhiata alla versione che capii le sue vere intenzioni.

Detto tra noi in latino era bravissimo, non aveva bisogno di nessuna consulenza. Mi ritrovai la sua mano tra le gambe, mi sorpresi della sua audacia che però stesso tempo mi faceva piacere. In tutto quel tempo, mi era capitato più volte di pensare al suo uccello enorme. Cercai di tenere un po' a bada le sue tante mani che mi toccavano ovunque, io ridevo, lui toccava, poi un po' giocando un poco no, finimmo sul suo letto ed io gli tirai fuori l'uccello.

Ricordavo benissimo quanto fosse grande, ma vederlo di nuovo li di fronte a me tutto eretto mi fece nuovamente impressione. Cominciai a prenderglielo in bocca, e ricordo che mi piaceva davvero molto, anche se più di tanto non entrava. Non passò molto tempo che venne, per fortuna riuscii a schivare quasi del tutto la sua “felicità” che usciva copiosa dall'uccello. Ma il pomeriggio non era finito. Lui tornò ad eccitarsi in tempo record (in questo era bravissimo), mi tolsi i pantaloni e cominciammo a scopare.

Era molto irruento, d'altra parte aveva sempre sedici anni, io lo invitavo ad essere più tranquillo, la mia micia era delicata, volevo portarla a casa sana e salva. Nonostante una durata non eccezionale di tutta la situazione, venni con piacere e lui questa volta si sfogò del preservativo. Non ero più abituata ai rapporti così “adolescenziali”, ma ne fui più che soddisfatta. Lui mi confesso' che aveva sognato di fare sesso con me per tutto quel tempo.

Io gli sorrise contenta.
Da quel momento cominciò un rapporto di amicizia “sessuale” che sarebbe durato parecchi anni. Il tutto incredibilmente senza che sua mamma, mia amica lo scoprisse mai.
A parlarne oggi posso dire che quando ero con lui, ridevo, ero spensierata, magari non era il migliore a scopare, ma quante ne abbiamo fatte, e quanto mi sono divertita.
Lo sentirete ancora nelle mie storie….

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com