Moglie bacchettona

Bacchettona

Avere una moglie bacchettona dopo i 35 anni vuol dire aver sciupato gli anni della maturità sessuale quando il vigore permette prestazioni soddisfacenti e le preoccupazioni della maturità non incidono sulla libido.
Nel mio caso si era andati oltre. Il sesso era sporadico e senza novità. Il sabato sera lei andava in bagno, ne usciva nel suo pigiama azzurro, si infilava nel letto dicendo: “dai!”
Io mi spogliavo, lei si spogliava, io mi toccavo per raggiungere l’erezione, lei allargava le gambe e senza preliminari che potessero lanciare la nostra libido, preparava la sua pigra passera ad accogliere il mio pisello deluso.

Poche spinte, lei rimaneva con la maglia del pigiama, dopodiché dopo essermi sincerato che lei avesse raggiunto il piacere – timido anche lui – uscivo di corsa eiaculando sulla sua pancia. Così da anni.
Non volevo tradirla perche da lei avrei voluto maggior trasporto e quella giusta dose di passione e creatività che del sesso sono i pilastri. Non voleva che gliela leccassi, non voleva che ci giocassi, non amava prendermi il pisello in bocca, insomma, c’era stata una regressione che mi stava portando ad uno stadio di agonia della mia sessualità.

La sua amica Antonella invece veniva da una adolescenza estremamente attiva ed una gioventù dove aveva dato il meglio di sé. Il matrimonio aveva contenuto ma non circoscritto la sua passione per il sesso che consumava con suo marito, un tipo simpatico, prototipo del family man con il quale divideva la sua vita. Con Antonella mi ero confidato già tante volte, lei rideva sebbene comprendesse il mio disagio. Su face book mi scrisse un messaggio: sabato ti faccio vedere cosa ho preparato! Sabato avremmo cenato a casa di Antonella, io non le risposi ma sperai in qualche buona idea durante il viaggio che separava casa nostra dalla sua.

Suo marito Enrico ci accolse con del prosecco (il drink preferito della mia consorte) con il quale brindammo sulla soglia di casa. La cena fu veloce e presto ci trasferimmo nel salotto dove un divertito Enrico stappò la terza bottiglia di prosecco.
“Tanto domani non lavoriamo!” Esclamò Antonella.
“Allora, stasera si gioca al gioco della bottiglia come si giocava anni fa!” Maria, mia moglie rise divertita, “Va bene, però la stretta di mano togliamola come penitenza, ci vuole qualcosa di più stimolante!”
Cominciamo a far ruotare la bottiglia sul pavimento.

Antonella annunciava le penitenze: “bacio con la lingua!” La bottiglia si fermò prima da me poi da mia moglie. Ci scambiammo un bacio come ai vecchi tempi; sentì che dai piani bassi qualcosa si muoveva, un bacio di mia moglie mi aveva eccitato. Antonella spense tutte le luci lasciando quattro candele colorate. “Allora … vediamo chi si mostra al meglio…uomini a torso nudo, femminucce in topless, via!” Girò la bottiglia che si fermò da suo marito e da Lucia che attaccò a ridere con Antonella.

L’idea che Enrico potesse vedere le tette di Lucia mi piacque, tornata dalla camera da letto riprese posto, le luci delle candele valorizzarono i suoi due seni. “Adesso, topless, se capita a chi è già in topless… nudo integrale!” Il nooooo di mia moglie si udì quando la bottiglia prese a ruotare. Si fermò a Enrico che balzò in piedi e si sbarazzò dei calzoni riprendendo posto completamente nudo. Le ragazze sghignazzavano come se fossero in un saloon, io ridevo quando la bottiglia che si arrestò di fronte a mia moglie, in quell’istante mi chiesi cosa sarebbe accaduto.

“Dai!! Se non ti spogli 150 euro di penitenza!” Tutti urlammo e lei rassegnata si alzò per ricomparire nuda dalla camera. Enrico la seguì fin quando sedette a fianco a lui. Mi accorsi di quanto prosecco avesse bevuto dalla difficoltà con cui trovò la giusta posizione per sedersi. All’inizio si era messa a gambe incrociate mostrando la sua passera pelosa, poi Antonella le dette un asciugamano per non farla sedere sul pavimento e sedette inginocchiata.

“Adesso, bacio con la lingua di almeno un minuto, se dura meno si passa a qualcosa di più impegnativo!”
Risata generale che si ripropose quando i due piccioncini scoprimmo essere io ed Enrico.
“E adesso?” Chiesi io. “Baciatevi, un minuto sennò vi do una penitenza che non la dimenticate!”
Ci baciammo. La sua lingua sapeva di fragola visto che prima del gioco aveva fatto gli sciacqui con del colluttorio alla fragola. Nel buio e in quella situazione sentì che mi piacque, le due donne ridevano incitandoci, con la coda dell’occhio vidi la mia signora guardare il pisello di Enrico che non si sapeva come era in erezione.

“Vedi che gli piace?” – Urlò Antonella. Compresi che Enrico evidentemente era un bisex, comunque erano passati meno di quaranta secondi e il mio naso avvertì l’odore acre degli umori maschili. Alla fine del lungo bacio il suo pisello era in erezione e il mio in tiro. Ridemmo tutti, un altro flute di prosecco che si passò al prossimo giro. “Adesso, sempre bacio di un minuto ma questa volta abbracciati!”
Mia moglie era entusiasta.

Il giro toccò a lei e ad Enrico.
“In piedi, e baciatevi!” – ululò Antonella.
Entrambi erano nudi e nell’abbracciarsi il pisello di Enrico si stagliò nella pancia della mia signora che prese a baciare con passione il marito della sua amica.
L’odore dolciastro degli umori si sentì più forte, il pisello di Enrico era scomparso perché a contatto con lo stomaco di Lucia che stava al gioco in una maniera imprevedibile.

“Adesso, gran finale: il primo che indicherà la bottiglia farà petting esterno con il o la seconda!” – “Che vuol dire?” disse inopportuna mia moglie.
“Che devi fare un lavoro manuale!”. La risata fu generale ma in cuor mio ero preoccupato.
L’esito della bottiglia fu inaspettato, Enrico avrebbe dovuto masturbare… me!
Mi spogliai fra l’ilarità generale, Enrico sembrava contento, io mi misi a gambe incrociate ed Enrico cominciò a smanettare il mio pisello che raggiunse subito la sua forma migliore.

Mentre mi masturbava pensavo a quando e a come sarei venuto, presi a guardare Antonella come per trovare una fonte di ispirazione, Enrico sembrava estasiato, mia moglie come se vedesse per la prima volta il mio pisello maneggiato da una mano capace la vidi imbarazzata, non me ne fregava, sentì l’orgasmo prossimo, mugolai con i fiotti del mio sperma che investirono il tappeto senza che Enrico rallentasse la sua mano che mi portò al termine di una esperienza piacevole.

Antonella e Lucia applaudirono, Enrico mi portò delle salviette umidificate per pulirmi. Tornato dal bagno appresi che lo stesso lavoro lo avrebbe dovuto fare Lucia ad Enrico, accidenti!, esclamai tra me. Già in erezione Enrico si propose a mia moglie che ridacchiando cominciò a masturbarlo, sentivo gli applausi ritmici che guidavano il suo lavoro. Il mio pisello nel frattempo era rientrato nei ranghi, avvertivo le poche ultime gocce del mio sperma umido, Enrico chiese se poteva toccare, “Si!” fu la risposta di sua moglie, “Non lo farò!” – disse, “vediamo cosa succede!”.

Nel frattempo il suo pene raggiunse dimensioni ragguardevoli che non passarono inosservate all’occhio esperto della mia signora che sembrava prenderci gusto. Ad un tratto un sospiro più forte fu prodromico all’amplesso di Enrico che si palesò con dei fiotti che lasciarono tutti noi sorpresi. “Cara, hai visto il mio maritino?” Disse Antonella.
“Peccato che voi due avete già dato sennò potevamo continuare!” – Disse Antonella. Sparirono in bagno con mia moglie, Enrico si alzò, “Bella serata vero?” – “Si!” – Dissi, io, in fondo il gioco mi era piaciuto e in cuor mio avrei sperato – magari in un futuro non troppo lontano – di andare diciamo così … oltre.

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