Resta fermo

Nota al Racconto: Un gesto estremo per una donna ha un valore diverso per un uomo. Quando le differenze tra i due sessi fanno la differenza.

Mi fanno ancora male i muscoli. E' stata una notte davvero intensa. Anche per te, credo.

Eppure sei lì, in piedi, nudo, di fronte al microscopico lavandino della nostra stanza d'albergo portoghese. Il pavimento in legno emana odore di foresta ed umanità. La persiana scalcinata permette alla luce del sole di baciare il tuo corpo perfetto come un lama radente.

Questo strano gioco di luce ti dipinge per quello che sei: una statua di un'eroe ellenico. Un bronzo di Riace, incredibilmente mio. Osservo le tue spalle da canottiere, la schiena ben disegnata, lo stretto bacino, i tuoi glutei muscolosi, le gambe possenti.

Accarezzo il tuo corpo con i miei occhi che durano fatica a stare aperti. Sono ancora incredula. Tutto quel ben di Dio è toccato a me!!! Neanche un mese fa mi sembravi irraggiungibile.

“Sei sveglia?…” – mi chiedi guardandomi con i tuoi occhi neri attraverso lo specchio

Sospiro languida come per risponderti di sì. Pigri rumori della strada interrompono il ruvido scorrere della lama sul tuo viso. Che gesto maschio quello del radersi!!!

Mi sorridi complice. Nuda, mi stiro sul letto, il piacevole fresco delle lenzuola in lino. Mi lanci un bacio nel riflesso. Ci siamo regalati l'un l'altro stanotte!!! Quante volte lo abbiamo fatto? Non ricordo.

L'ultima, probabilmente, sognando anche se sulla mia pelle percepisco ancora il tuo piacere ormai secco.

Come fai ad essere così sveglio?

Ti sciacqui il viso e ti insaponi nuovamente. Seconda passata di lametta per la tua barba fitta e nera. Ah…se ti fossi raso ieri sera!!! Quanto sarebbe stato meglio. Sento ancora la pelle sensibilizzata dal passaggio del tuo viso che, come carta vetro, ha lasciato i suoi maschi segni ovunque tanto che, mi sembra di sentire ancora la tua presenza sul collo, sul seno, tra le gambe.

Sento pulsare tra le cosce. Ma non è il desiderio di farlo nuovamente. E' il semplice desiderio di te. Ti volti verso di me. Sento una fitta di desiderio ancora più forte che mi impone di toccarmi. I tuoi pettorali, gli addominali scolpiti, il bruno cespuglio di peli che incornicia il tuo membro, stanco, ma sempre affascinante.

“Sei incredibile !!! Hai ancora voglia?…non ti è bastato?…”
“RESTA FERMO!!!…” – gli grido mentre la mia mano è già partita

Che rabbia che mi fai!!! Non capisci? Non è il mio organo sessuale che mi spinge a fare questo.

Non è la voglia di godere ancora. E' un regalo, un dono che ti voglio fare e che parte dal cervello, dal cuore, dallo stomaco. Rimani fermo, ti prego. Fammi soltanto ammirare il tuo corpo, i tuoi occhi. E ti prego, non dire niente. Rovineresti tutto con le tue improprie considerazioni maschili.

Hai un espressione sorpresa mentre mi osservi. Cerco di immaginare cosa vedi. Le mie gambe larghe, le dita che allargano le grandi labbra come a creare lo spazio per la tua vista.

Penetrami con quei tuoi occhi neri…li sento!!! Hai la faccia insaponata, la mano ferma a mezz'aria col rasoio in mano. E stai obbedendo alla mia richiesta. Immobile, fermo, attonito. L'unico movimento è quello del tuo membro che risponde, come un “grazie”, al mio regalo.

A nessuno, mai, ho regalato questo. Il gesto più intimo di una donna. Lo sto regalando a te, sfacciatamente, spudoratamente. Sono tua!!! E vedere che ti stai eccitando mi gratifica.

L'eccitazione va alle stelle. Ci guardiamo dritti negli occhi. Forse hai capito?

La tua mano corre verso il tuo sesso eretto. Vuoi ricambiare il dono? Fallo. Fallo, amore mio.

Lo fai lentamente. Con lussuriosa sapienza. Lo tratti bene il tuo membro!!! Lo scappelli, lo sventoli per fargli acquisire quella forma che poche ore prima mi ha devastata. Sostieni il sacco glabro dei testicoli. Anche tu, adesso, sei sulla mia lunghezza d'onda.

E' come se stessimo nuovamente facendo l'amore. Ti sento. Dentro, addosso, ovunque.

Ti volti verso di me. Il mio sesso ed il tuo…. sono in asse. Basterebbe un passo e mi saresti nuovamente dentro. Ma il regalo è questo: guarda quanto amo te, il tuo corpo. Guarda quanto ti desidero. Alzo con fatica le gambe doloranti, le allargo. Sono tutta tua.

E vengo…vengo per l'ennesima volta. Soffoco a stento i lamenti del piacere mentre ti osservo.

Anche tu stai per esplodere. Riversi la testa all'indietro come in uno sforzo. La tua mano accelera sul membro ormai gonfio e violaceo. Lo strizzi, lo trattieni, lo soffochi.

Poche gocce del tuo piacere si depositano come petali di un fiore incandescente.

Distillato d'amore?

Un nuovo flusso di calore violento mi assale. Il calore del tuo seme sul mio corpo.

Ci siamo regalati una cosa davvero grande!!!

Ti aspetto tra le mie braccia.

Chiudo gli occhi nell'attesa di un abbraccio, un bacio a fior di labbra.

Quando riapro gli occhi tu stai di nuovo curando la tua barba.

“Sei proprio una porcellina…. ” – dici ridendo

Neanche il coraggio di evitare il diminutivo.

Non hai capito niente gran bel pezzo di Bronzo di Riace!!!.

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