Quando ero fidanzato – prima parte

Le esperienze vissute negli anni con i miei genitori hanno fatto si che crescessi in maniera consapevole che la vita ci riserva sorprese ad ogni angolo di strada. Indubbiamente ho vissuto sempre il sesso come la cosa più bella che possa esistere, specie se fatto con le persone alle quali tieni di più. Ma se l’amore della tua vita non è presente non significa che non bisogna cogliere al volo le occasione: come dice il saggio “ogni lasciata è persa”.

Fu così che un’estate ero senza la mia ragazza che era andata al mare per tutto il mese di agosto con sua madre e la sorella. Il padre, che gestiva un negozio, le raggiungeva il sabato mattina per poi ritornarsene la domenica sera. A sua detta quello era il mese migliore in quanto tutti gli altri negozi erano chiusi per ferie e i suoi clienti aumentavano. Ogni tanto andavo nel negozio per aiutarlo o fargli compagnia, ma principalmente perché non avevo un cazzo da fare in quanto i miei amici erano tutti in villeggiatura ed io già c’ero stato con i miei nel mese di luglio.

Era una persona piuttosto simpatica e pronta alla battuta, anche se era piuttosto rigido sotto l’aspetto morale. Spesso rimanevo al negozio fino alla chiusura serale in quanto in zona c’erano diversi cinema a luci rosse ed io ne approfittavo per farci una capatina. Anche se in effetti non potevo accederci per l’età, all’epoca bastava dare una piccola mancia alla maschera per fargli chiudere un occhio, anzi, entrambi. Fu così che una sera come al solito salutai mio suocero aiutandolo ad abbassare la serranda e mi avviai verso uno dei cinema.

Ormai la maschera mi conosceva abbastanza bene e a volte mi diceva anche se valeva la pena di entrare oppure no. Come al solito mi accomodai in una fila di poltrone in fondo a tutto in modo da avere sott’occhi tutta la sala. In effetti più che i films mi piaceva guardare le persone che cercavano di fare sesso con altri sconosciuti. Quella sera il cinema era piuttosto vuoto: un paio di persone sedute vicine alcune file più avanti, un altro paio dal lato opposto e tre o quattro anime in pena che girovagavano in cerca di compagnia.

Dopo un po’ iniziai a seguire con attenzione il film rigorosamente con una trama praticamente inesistente, anche se con scene molto molto arrapanti. Dopo qualche minuto avvertii che era entrato un altro spettatore che superando la fila di poltrone dove stavo io, si avviò verso il centro della sala. In un primo momento non feci caso a lui, ma poi, guardandolo da dietro, mi resi conto che lo conoscevo: Cazzo!! Era mio suocero. Senza pensarci su neanche una volta mi alzai di shitto e scappai via dalla sala.

Quando la maschera mi vide, capì subito che qualcosa non andava e preoccupato:
– Ragazzo, che c’è? Qualcuno ti ha dato fastidio?
– No no, è che credo di conoscere la persona che è entrata adesso
– Chi quello? Viene abbastanza spesso
– Veramente? Questo non me lo aspettavo proprio
– Ma tu come lo conosci? Non farai casino vero? Se ti beccano qui io passo un guaio.
– No, non si preoccupi, anzi ora me ne vado prima che mi scopra
– Bene, anche se…
– Anche se cosa?
– Anche se ti scopre cosa vuoi che faccia? Tanto è qui per lo stesso tuo motivo e anche…
– Anche? Cosa mi vuole dire?
– Voglio dire che se v’incontrate qui dentro ha più lui da perdere che tu
– Non capisco cosa vuole dire
– Io non posso dire di più.

Se vuoi vai dentro e scoprilo da solo
– E se mi becca?
– Ti assicuro che se ti becca sarà lui a pregarti di non dire niente che lo hai incontrato qui
Quelle parole mi misero addosso una curiosità indescrivibile, al punto che decisi di rientrare, ma facendo bene attenzione a non farmi vedere da mio suocero. Nella mia mente pensavo che il caro paparino della mia ragazza faceva tanto il moralista ma sotto sotto anche lui era appassionato del sesso.

Con circospezione mi guardai in giro rimanendo un po’ dietro il tendone che separava la sala dall’ingresso. Aspettai che gli occhi si riabituassero e iniziai a guardare in giro. Immediatamente lo riconobbi seduto verso il centro. Trascorsero alcuni minuti senza che accadesse nulla di particolare e nel frattempo iniziai a pensare che tutto sommato era entrato in quel cinema tanto per svagarsi un pochino. Anche lui ne aveva diritto. Ma poi ricordai che la maschera mi aveva detto che era un cliente abituale e quindi l’ipotesi dello svago occasionale non era valida.

Andai a sedermi come al solito all’inizio della sala. Quello era un posto che mi aveva consigliato la maschera in quanto difficilmente qualcuno mi poteva dare fastidio stando troppo vicino all’ingresso. Trascorsero altri minuti durante i quali, sempre prestando attenzione a mio suocero, fui preso nuovamente dal film. Ad un certo punto mi accorsi che un altro tizio si era seduto sulla poltrona vicina a lui. Quando qualcuno si sedeva vicino ad un altro era il chiaro segnale che aveva intenzione di farci sesso in un modo o in un altro, quindi pensai che mio suocero sicuramente si sarebbe alzato o quanto meno avrebbe detto al tizio di cambiare posto.

Del resto lui si era sempre dichiarato contro il mondo non eterosessuale. Invece fui sorpreso dal fato che non accadeva proprio nulla. Anzi, dopo un po’ il tizio gli mise il suo braccio sulle spalle. Mio suocero non sembrava per niente protestare. I secondi che trascorsero furono veramente pochi perché subito vidi che la testa del padre della mia ragazza si abbassava in direzione delle gambe del tizio vicino. Porca miseria! Ma gli sta facendo un pompino! In quegli attimi nella mia mente furono formulati mille pensieri e tra le altre cose mi ritrovai il cazzo, già duro per il film, che quasi mi scoppiava.

Decisi di andare ad accertarmi di quello che stava accadendo. Succedeva quel che succedeva. Così mi alzai e andai a sedermi proprio dietro di loro. Come mi sedetti il tizio che si stava godendo il pompino di mio suocero mi guardò negli occhi come ad invitarmi a guardare ancora meglio, così allungando la testa potei chiaramente vedere mio suocero con il cazzo in bocca che succhiava avidamente. Al tizio bastarono pochi secondi ancora che sborrò, ma mio suocero sembrava non avere intenzione di smettere, al punto che fu l’altro a doversi staccare.

Non sputò nemmeno. Quando rialzò la testa il tizio gli disse sottovoce che aveva goduto molto anche perché c’era uno spettatore. Mio suocero si girò verso di me per capire e in quell’istante scommetto che sarebbe voluto sprofondare negli inferi. Rimase con la sborra in gola senza neanche riuscire ad ingoiarla, così, tutto rosso in viso e senza riuscire neanche a respirare. Gli feci un sorriso sornione e scappai via senza dargli il tempo di reagire.

Quando tornai a casa avrei voluto raccontare tutto ai miei genitori, ma nonostante la nostra libertà sessuale fosse totale, i miei non volevano che frequentassi certi posti da solo in quanto li ritenevano poco puliti e anche pericolosi. E certamente non potevo neanche dire che ormai ero amico della maschera. Decisi quindi di tenermi tutto per me. Trascorsi alcune ore senza riuscire a dormire, cercando il modo di come trarre vantaggio dalla mia scoperta.

Il mattino successivo dissi a mamma che sarei andato al negozio ma che non sarei tornato per pranzo in quanto lui aveva bisogno di aiuto per sistemare alcune cose. Con la scusa di non sporcarmi presi alcuni pantaloncini che usavo alcuni anni prima. Ormai mi andavano piuttosto stretti e indossati senza slip mettevano molto in risalto le mie forme. Alle 11 circa varcai la soglia del negozio. Lui era lì che evidentemente mi aspettava e senza neanche salutarmi:
– Cos’hai intenzione di fare adesso? Vuoi sputtanarmi?
– Assolutamente no.

Perché mai?
– Vuoi dire che non hai intenzione di spifferare quello che hai visto ieri?
– Ho già detto di no. Poi del resto credo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole senza doverne dare conto alla gente. Certo che….
– “Certo che”?
– Certo che a quanto pare le persone predicano bene ma razzolano male
– Potrei dire anche io la stessa cosa di te. Del resto anche tu eri lì
Mio suocero si era messo sulla difensiva, anzi, addirittura sembrava voler attaccare, ma io lo stoppai immediatamente.

– Caro suocero, anzi, caro Alberto, una cosa è godersi un film porno e una cosa e sbocchinare un altro uomo
– Come ti permetti? Insolente che non sei altro
– Stai calmo, non ho nessuna intenzione di fare la guerra e poi non mi sembra che tu stia nella situazione da poter dettare legge
Mio suocero chinò il capo come un condannato a morte al patibolo.
– Veramente non hai intenzione di dire nulla?
– Si, non preoccuparti.

Non dirò nulla a nessuno
Le mie parole lo rincuorarono. Riprese colore e respiro.
– Ora telefono al bar e ci facciamo portare qualcosa da bere. Cosa vuoi?
– Visa l’ora un aperitivo andrebbe bene, grazie.
Trascorremmo il restante tempo prima della chiusura pomeridiana senza fare il minimo accenno a ciò che era successo. Quando abbassammo la serranda lui mi disse:
– Senti Mario, io credo che comunque dovremmo parlare di ciò che hai visto ieri, che ne dici di venire a mangiare qualcosa mentre ne discutiamo.

– Per me non c’è problema Alberto, se ti va di parlare facciamolo pure
Ci avviammo insieme verso casa sua che era a due minuti dal negozio. Quando fummo sopra gli chiesi se potevo farmi una doccia veloce visto il caldo che faceva. Logicamente non ebbe nulla in contrario.
– Per fortuna nel borsello ho sempre un paio di pantaloncini. Non si può mai sapere
Mi guardò con aria stranita. Certo non era normale che si andasse in giro con dei pantaloncini nel borsello.

Comunque non disse nulla ed io andai nel bagno a farmi la doccia. Quando uscii prestai bene attenzione a non asciugarmi le parti basse, in modo che indossando i leggerissimi e aderentissimi pantaloncini, questi prendessero bene le mie forme. Avevo già il cazzo barzotto. Quando entrai in cucina trovai già pronto da mangiare.
– Siediti al po….
Guardandomi rimase nuovamente senza fiato
– Ehmmm , siediti al posto di Maria
Avevo fatto effetto
Durante il pranzo vidi che mio suocero aveva tutte le buone intenzioni di discutere del fattaccio ma non ne trovava il coraggio, così fui io ad iniziare.

– Volevi dirmi qualcosa in merito a ieri sera?
– Si… si volevo parlartene
– Dimmi pure
– Ecco io volevo dirti che a volte ci si ritrova in situazioni strane: la lontananza di mia moglie, lo stare da solo…
– Senti una cosa, facciamo un patto
– Si dimmi
– Io so benissimo che sei un frequentatore abituale di quel cinema e di conseguenza so anche il motivo per il quale ci vai. Quindi non iniziare a tirare fuori scuse strane perché sono inutili.

Ammetti solo che è una cosa che ti piace e facciamola finita.
– Mi stai spiazzando. Cosa vuoi che ti dica?
– Dimmi solo che ti piacciono i cazzi. Io non ci trovo nulla di male
– Ma che dici? Veramente trovi che non ci sia nulla di male?
– Assolutamente no. Te l’ho detto: ognuno è libero di fare ciò che ritiene più opportuno fare senza darne conto a nessuno. Però me lo devi dire
– Ok, va bene.

Si, mi piacciono i cazzi.
– Finalmente ti sei deciso.
– Ora però scommetto che ti faccio schifo
– Perché ti piacciono i cazzi? Ma per niente. ognuno ha i suoi gusti particolari. Anche io ne ho
– Cosa?
– Di gusti particolari
– Cosa intendi?
– Per esempio mi piacciono le fesse mature
– Cacchio, usi un linguaggio piuttosto esplicito
– Si, credo sia meglio visto l’argomento
– Ok
– Hai detto che ti piacciono le fesse mature, ne hai viste molte?
– Non tante quante ne vorrei aver visto.

E a te? La fica piace? O ultimamente ti dedichi solo ai cazzi?
– No no, mi piace. Eccome!
Nel frattempo avevamo finito di mangiare ed io mi alzai mettendo in mostra il mio pacco già evidentissimo per fatti suoi. Mio suocero guardandomi fu costretto a deglutire.
– Ma tu vai spesso in quel cinema?
– Almeno una volta a settimana, ma io ci vado per guardare il film
– Si si, ne sono sicuro
Era evidente che l’aria iniziava a diventare ardente e mio suocero iniziava ad eccitarsi con quei discorsi e con la vista del mio corpo.

– E dimmi, cosa ti piace di più guardare?
– In genere preferisco quando ci sono donne mature che magari si fanno chiavare da ragazzi con il marito che guarda. È molto bello
– Si è vero, è una cosa molto eccitante
– Piace anche a te?
– Si
– Come nel film che hanno dato la settimana scorsa dove il marito si masturba mentre la moglie viene chiavata da un ragazzo?
– … si
– Sei proprio un bel porcone
– E si, devo ammetterlo
– Ma ti piace solo vederlo nei films o è una tua fantasia?
– Cosa vuoi dire?
– Ti piacerebbe assistere mentre tua moglie viene chiavata?
– Ma cosa dici? Ma no
– Non ci troverei nulla di male.

Anzi, visto che ci siamo ti dico la fica matura che vorrei tanto vedere
– Quale?
– Quella di tua moglie
Altri attimi senza respirare
– E… e vuoi dire che te la…
– Si, me la chiaverei molto volentieri
– Scusami, ho bisogno di bere un goccio d’acqua.
– Io nel frattempo vado sul divano e ti aspetto, così siamo più comodi.
Dopo un attimo Alberto mi raggiunse accomodandosi in poltrona di fronte a me.
– Ma tu non senti caldo con la camicia e i pantaloni? Io stò solo con i pantaloncini e già sono tutto sudato.

– Hai ragione. Ora mi metto anche io in pantaloncini. Torno subito
Dopo un paio di minuti ritornò indossando solo un paio di pantaloncini e a torso nudo come me. Aveva un po’ di pancetta, ma tutto sommato non era niente male.
– Dicevamo?
– Dicevo che mi chiaverei molto volentieri tua moglie in tua presenza.
– È una dichiarazione forte
– Si, ma sincera
– Ma com’è possibile che ad un ragazzo come te possa interessare mia moglie
– Perché a volte me la immagino nuda e mi si indurisce subito il cazzo.

– Mmm capisco.
– Sai, una volta l’ho spiata anche nel bagno
– Ah. La cosa mi dovrebbe fare incazzare
– E invece ti eccita. Giusto?
– Si hai ragione. Immaginarti a spiarla mi fa eccitare. Ti piacerebbe ora?
– Ora cosa?
– Ti piacerebbe guardarla ora?
– Certo che mi piacerebbe, ma purtroppo non c’è
– Aspetta un attimo
Mi suocero si alzò e si avviò verso uno sgabuzzino. Lo sentii prendere una scala. Dopo un minuto ritornò con in mano una shitola.

– Cos’hai lì dentro?
– Visto che ormai siamo in confidenza ti voglio fare vedere delle foto
– Che foto?
– Foto che ho fatto a mia moglie
– Nuda?
– Si anche
Questa volta fui io a rimanere senza parole.
– Lei però non ne sa niente. le ho shittate mentre dormiva
– E quando le hai portate a sviluppare? il tizio del negozio di foto non ha detto nulla?
– Ehm, è un mio amico
– Amico! Capisco
Si risedette in poltrona e iniziò a tirare fuori dalla shitole delle foto porgendomele.

La prima era di mia suocera nel bagno con le tette al vento evidentemente ripresa di nascosto.
– Accidenti che zizze!
– Ti piacciono?
– E me lo chiedi? Sono magnifiche
La sua e la mia eccitazione saliva in maniera esponenziale al punto da non poter fare a meno di toccarci da sopra i pantaloncini. La seconda foto la ritraeva completamente nuda mentre dormiva. Un’altra era a cosce completamente aperte a letto e senza mutande
– Mi stai facendo arrapare.

Tua moglie mi fa impazzire
– A me fa impazzire che tu la possa guardare
Dopo avermi fatto vedere una quindicina di foto che ritraevano la cara suocera in varie pose, rimise il tutto nella shitola e fece per andare a riporla.
– Ma scusa, non mi sembrava che fossero finite
– No no, ti assicuro che erano proprio finite
Un rossore improvviso mi fece capire che mentiva
– Senti, ormai non credo che tra di noi ci debbano essere altri segreti.

Penso che ormai…
– Ma tu non sai tutto di me
– Certo che non so tutto, ma proprio per il fatto che so alcune cose non vedo perché tu me le debba nascondere
– Sei sicuro di quello che dici? Non è che poi t’incazzi?
– M’incazzo? E perché mai dovrei incazzarmi?
– Come vuoi, però non dire che non ti avevo avvisato
– Mi stai facendo morire di curiosità. Che cazzo altro hai lì dentro?
Mio suocero allora mi porse tutta la shitola
– Ecco, guarda tu stesso
Erano tutte foto.

Iniziai a guardarle una per una. Le prime erano di mia suocera, altre erano sue fatte evidentemente con l’autoshitto in pose alquanto oscene ma molto eccitanti e dopo… Oh santo cazzo! Ma quella era Maria, la mia ragazza. Ed era completamente nuda ripresa di nascosto.
– Ma sei veramente un porco. Questa è tua figlia
– Si è lei. Ora t’incazzi?
– Ma per niente, anzi, la cosa mi eccita molto
– Quindi anche a te piace che qualcuno guardi la tua ragazza.

– Certamente che mi piace. Spesso la porto a pomiciare proprio dove ci sono i guardoni
– E sarei io il porco?
– Ma quante cazzo ne hai fatte
– Aspetta a parlare.
– Che vuoi dire
– Voglio dire che la sorpresa non è ancora arrivata
Continuando a tirare fuori le foto mi resi conto che ritraevano Maria nuda in età sempre più giovane, fino ad arrivare a quando poteva avere più o meno l’età della prima comunione.

– Ma tu sei un pazzo a tenere queste foto.
– Si sono pazzo, lo so
– Ma ti eccitavi a fotografarla?
– Non solo
– E cos’altro facevi?
– La spiavo in continuazione, ogni volta che andava nel bagno, ogni volta che si spogliava e quando ero solo in casa e lei dormiva mi ci masturbavo addosso
– Ora mi hai fatto proprio arrapare maledettamente.
– Perché non te lo tiri fuori?
– Ah il porco! Vuoi vedere il mio cazzo vero?
– Si voglio vederlo
– Ti accontento
Mi alzai e lentamente mi sfilai i pantaloncini facendo rimbalzare il cazzo come una fionda.

Era durissimo
– Ti piace?
– Mmmm bellissimo, mi piace molto. Credo che mia figlia ci si diverta molto. Te la chiavi?
– Certo che me la chiavo. Principalmente mi piace metterglielo nel buco del culo
– Mi fai impazzire. E a lei piace?
– Piace? Ne va matta. Se non ha la sua dose di cazzo nel culo non è contenta
– Mmmm e… dimmi.. cosa fate
– Sei un porcone matricolato. Scommetto che ti piacerebbe anche guardare tua figlia mentre chiava
– Siiiiiiiiiii
– Mi piace sborrarle in bocca e poi baciarla
– Come?
– Si, hai sentito bene, mi piace baciarla quando ha la mia sborra in bocca
– Ma allora anche a te piace la…
– Se mi sbocchini prima di farti ingoiare la mia sborra ti ficco la lingua in gola
Quelle parole furono come uno “start” per mio suocero.

Si tuffò su di me e mi prese il cazzo in bocca succhiandolo avidamente. Ero talmente arrapato che dopo pochissimo gli riempii la bocca del mio sperma. Non ne lasciò uscire neanche una goccia. Quando ebbe finito si staccò dal mio cazzo e mi guardò come per invitarmi a baciarlo. In un attimo la mia lingua era avvinghiata alla sua, tra la saliva e il mio stesso sperma.

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