Enzo e Mama

Vidi Enzo una mattina pere caso. La scuola era finita da un pezzo e lui era sparito dalla circolazione. Era appena tornato e mi stava cercando. Io ero il su migliore amico e aveva bisogno di confidarsi con me.

A suo padre era stato offerto un ottimo lavoro con un mucchio di soldi. In più gli pagavano l’albergo fino a che non avesse trovato casa. Fu così che si ritrovarono in tre in una stanza d’albergo.

Per la prima volta da quando era piccolissimo avrebbe dormito in camera con i suoi. Fino a lì niente di strano. Fu quando si stava addormentando che sentì i rumori dei suoi che facevano l’amore. Dai primi mormorii si passò ai mugolii, lo sciacquettio del cazzo in fica, i grugniti dell’orgasmo. Enzo si era un po’ eccitato, ma era cosi contento per i suoi che se la godevano, che si addormentò tranquillamente. Fu quando si svegliò al mattino che successe.

Fecero colazione, poi il padre uscì. La madre venne a sedersi sul letto accanto a lui che era ancora nudo sotto il lenzuolo. La madre comincio a scusarsi per quello che aveva fatto, per essersi dimenticata di lui. Enzo non capiva. Lei si agitò, la vestaglia si aprì sul davanti, mostrando a Enzo le tette sode, e giù fino al pelo scuro. Non se ne accorse, cercava di spiegare al figlio che si sentiva male per essersi lasciata andare a scopare col marito mentre lui dormiva a fianco a loro.

Alla fine gli disse che doveva perdonarla che anche se una mamma era pur sempre una donna. Lui le ripose con lo sguardo alla vestaglia aperta che se ne era accorto, e che era molto bella. Lei non fece niente per coprirsi anzi si sedette dritta lasciandosi vedere ancora meglio. A Enzo tirava un po’ e lei se ne accorse. Gli chiese se vederla seminuda lo eccitava e gli posò una mano sull’uccello che divenne duro del tutto.

Lui disse di si e lei scostò il lenzuolo.
“Cavolo, Enzo! Come sei cresciuto, sei proprio un uomo adesso!” Gli prese una mano e se la porto al seno mentre l’altra tornava a chiudersi sul suo uccello. “Sai, ho una confessione da farti. É stato proprio perché tu eri qui che ci sentivi che mi sono lasciata andare stanotte. Il pensiero che tu potessi eccitarti e farti…. farti una…. ”
“Una sega, mamma?”
“Si tesoro! Il pensiero che tu potessi farlo mentre facevo l’amore con tuo padre mi ha fatto godere molto più del solito.

“Beh, stanotte ti ho sentita godere, ho sentito i rumori che facevate, ma, anche se mi era venuto duro, avevo paura che mi sentiste e cosi non ho fatto niente, ma adesso credo proprio che dovrò correre in bagno!
“No tesoro! Tu non scapperai a chiuderti in un cesso a menartelo perché quella porcona di tua madre te lo ha fatto tirare! Non è giusto!”
Ed incominciò a menarglielo!
“Capisci Stefano! Mia madre, mia madre mi stava facendo una sega! Due o tre colpi e me ne stavo già venendo.

Lei se ne accorse e si curvò a prenderlo in bocca proprio mentre venivo. Me l’ha succhiato tutto, poi si e coricata a fianco a me e mi ha fatto mettere la mano in mezzo alle sue gambe, era così bagnata! Mi ha chiesto di farla godere! Fortuna che con Bruna ho imparato! Le ho fatto un ditalino, e ci siamo baciati mentre lei godeva. Mi era tornato durissimo. Allora lei ha aperto le gambe e mi ha fatto montare addosso e … infilarla! Chiavarla!! Ci pensi Stefano?!! Ho chiavato mia madre!!!
Si era agitato, un po’ eccitato, un po’ ancora scioccato da quello che gli era successo.

Non sapeva di essere un fortunato ad avere una madre che gli voleva cosi bene da darsi a lui a quel modo. Glielo dissi e le mie parole lo calmarono un po’. Fui anche tentato dal raccontargli che anche a me era successo, che lo capivo, che anch’io scopavo mia madre. Ma non ne ebbi il coraggio.
“Pero’, poi lei e’ rimasta con tuo padre!”
“L’ha fatto apposta! Ne abbiamo parlato. Non ha voluto che la nostra relazione si trasformasse in odio per mio padre, non ha voluto rovinarmi la vita.

Ha detto che lui è suo marito e lei lo ama. Che quello che era successo tra noi era solo qualcosa da ricordare con amore, ma che non poteva continuare, mai più!” Adesso Enzo piangeva, singhiozzava. Lo abbracciai, lo accarezzai, lo baciai sulle guance bagnate di lacrime. Di nuovo gli parlai del gran bene che sua madre gli voleva. Ancora si calmò!
“Dopo la prima volta, quel giorno, anzi quel mattino abbiamo scopato ancora tre volte.

E il giorno dopo, appena mio padre è uscito mi sono infilato a letto da lei ed abbiamo fatto l’amore tutta la mattina, perfino il sessantanove abbiamo fatto. Il terzo giorno fu quando mi fece il discorso. Quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo goduto assieme. Però volle darmi qualcosa che sarebbe stato solo mio, solo mio e suo, qualcosa che non avremmo diviso con nessuno. Stefano, mi ha dato il culo! Si è voluta far inculare!! Mio padre non glielo aveva mai fatto.

Aveva cercato qualche volta all’inizio, ma lei aveva sempre rifiutato. Adesso voleva darlo a me!! Tutto il dolore che provavo in quel momento fu come cancellato, ero talmente eccitato. Andò in bagno a prepararsi, poi tornò e si mise sul letto a culo per aria. “Vieni” mi disse solo. Di nuovo mi vennero in mente le esperienze con Bruna. Cominciai a leccarle il buchetto scuro, un po’ rigido fino a quando la sentii cedevole,fin quando la mia lingua riusciva a forzarlo senza fatica.

Mi lubrificai l’uccello con il suo sugo mettendoglielo nella fica per un momento e poi l’infilai. Appoggiai la cappella al suo buchetto e spinsi. Eravamo tutti e due eccitatissimi, talmente che, mi disse poi lei, non senti’ alcun dolore. Lei se la menava a due mani,martoriandisi la fica con le dita, strizzandosi il grilletto. Non aveva mai sentito simili sensazioni, non pensava fosse possibile godere tanto. Appena l’infilai cominciò subito a godere ed anch’io venni quasi subito.

Il suo buchetto mi serrava il cazzo come un guanto una misura piu’ piccolo. Sorrai infilandoglielo tutto, il piu’ a fondp possibile. E’ stata davvero l’ultima volta. ”
“Non ci pensare ora, Enzo!” dissi consolandolo ” Solo la morte e’ certa. Sono sicuro che quando sarete di nuovo assieme, l’amore che avete uno per l’altra, vi spingera’ a cercarvi nuovamente. Vedrai. Poi mi racconterai!.

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