tre in uno

Avevo 27 anni bruna carina piccolina, sposata, due figli già in età di asilo e scuola una donna normale, o per lo meno pensavo di esserlo.
Ma appena rientravo nel mio appartamentino ed ero sola sola, s**ttava in me uno strano meccanismo, Impersonavo altre due entità. Marisa una donna che amava rimanere nuda, e Katya una sorta di pornostar sessualmente molto attiva.
Cominciava Marisa col ammirarsi allo specchio nuda. Sandali alti una giarrettiera una fascettina al collo rossa con una rosa, una borsettina e una ombrellino e mi accarezzavo i seni, vedevo i miei capezzoli inturgidirsi, mi mettevo nelle pose tipiche delle dive poi un vestitino e via per le vie di San Remo.

Lasciando che gli uomini sognassero.
Al ritorno a casa marisa si spogliava del vestito ed entrava in azione Katya. Guardava allo specchio Marisa e prima la convinceva ad accarezzarsi i seni poi prendendone possesso del corpo iniziava ad infilarsi nel culo oggetti sempre più grandi e lunghi sognando un uomo superdotato trattasse da puttana la dolce Marisa, le infilasse un cazzo in bocca poi in culo senza troppe domande.

Avrei potuto dirlo a mio marito ma era troppo educato troppo per bene. E Marisa a parte le intenzioni non aveva il coraggio di abbordare nessuno, non aveva nemmeno il coraggio di entrare in un sexi shop ad acquistare un vibratore.
I sogni di Katya sempre più perversi, in quelle vesti perforai i capezzoli di Marisa la dolce riflessa nello specchio, con le spille da balia e lentamente le grandi labbra senza alcun dolore.

Solo al rientro in me mi accorsi di avere i capezzoli forati.
Appena entrava in in azione la cattiva Katia infilava tutti gli oggetti sempre più grandi, arrivò ad utilizzare le gambe una sedia rovesciata dopo averla obbligata a riempirsi la pancia con un clistere.
La pazza e la dolce che vivevano in me riuscivano per cinque o sei volte al giorno a godere.

Poi un giorno uscii con entrambe nella testa dovevo cambiare qualche mobile di casa,nel negozio di mobili poco distante da casa Katya ne scelse uno con le testate in ferro su cui torreggiavano pomelli a tripla palla di ottone, avrebbe avuto un supporto stabile per rompere il culo a Marisa.

Ma per vederla meglio acquisto anche un armadio con degli specchi enormi e uno specchio grande lavorato da porre dietro la testata.

Il giorno della consegna a montare il letto e i mobili vennero due bei ragazzi uno maglietta bianca muscoli guizzanti pantaloncini a pinocchietto da cui emergeva un pacco notevole, e l'altro con una saloppette e la tshirt a rete feci posizionare bene il letto e gli specchi.
Appena Katia volle collaudare nuovo acquisto, guardava Marisa mentre saliiva sulla sponda e con il culo ben ammorbidito con della crema si posizionasse bene la punta del ponello.

Un calore infinito mi prese tutto il basso ventre, prima due colpetti leggeri per posizionarlo poi mi misi sulla punta dei piedi afferrai la spalliera con le mani alzai di colpo le gambe e mi lasciai cadere, il pomello penetrò per tutti i suoi oltre venti centimetri, sentii tutte e tre le sfere, quando il culo si chiuse sull'ultima venni spruzzando liquido caldo, cominciò un dentro e fuori selvaggio facendole uscire e ricadendo con violenza impalandomi fino in fondo e venni per almeno altre quattro volte, guardandola nello specchio Katya godeva E pure Marisa.

Ormai le due personalità si muovevano all'unisono Katia voleva fare di Marisa una troia come lei, non so chi delle due si telefono al negozio chiedendo che i due ragazzi salissero per sistemare un piccolo difetto.
Katya voleva che mi prendessero e mi sbattessero,vada come vada mi disse mi misi i sandali alti rossi un grembiulino allacciato in vita la fascetta al collo, quasi in trans tolsi le viti che fissavano uno dei pomelli.

Entrarono entrambi, li feci accomodare prima in sala e gli offrii da bere una birra fresca, lasciavo che il grembiule scivolasse e si aprisse lasciando in vista bene le gambe, Il più giovane mi fece un complimento, l'altro quello più dotato cercò di redarguire il collega, ma io gli feci capire che gradivo, il dialogo andava scaldandosi, vidi che osservava nella scollatura la collanina do corallo sapientemente annodata, e allora capii che eravamo al punto giusto , Katia che in quel momento prevaleva rispose.

<< Vedo che mi guardi ti piacciono le mie tette>> le afferrai e le feci uscire dal vestito. Un pochino imbarazzato il ragazzone ebbe una evidente erezione nei pantaloncini, e cercando di riprendere il controllo mi chiese quale fosse il problema tecnico. Li portai al letto senza rimettere i seni nel vestito e feci notare la vite mancante, << Vedi succede questo>> slacciai il vestito lo feci cadere e fulmineamente mi sedetti sul pomello lasciandolo entrare completamente.

Marisa mugolò dal dolore ma mi riprese Katia tutto in culo troia, il pomello entrato fino alla fine e alzatami dalla posizione mi resto infilato. <<Vedi mi rimane dentro e non mi diverto>> , loro capirono al volo quando mi buttai sul letto a pancia sotto, il piu dotato si tolse i pantaloncini io spinsi fuori il pomello, lui si diede tre o quattro menate e quel grosso cazzo venne durissimo me lo schiantò nel culo senza parlare.

L ‘altro me lo infilò in bocca. Katia mi obbligò e misi le mani dietro e ancora una volta capirono; mi legarono i polsi con del nastro adesivo e mentre uno mi inculava facendo schioccare i colpi il secondo mi prese per la testa e me lo infilava in gola. Mi rigirarono legarono le mie caviglie alle sponde la testa appena giu dal materasso e ancora quel enorme cazzone riprese ad incularli e a scoparmi metre l'altro me lo spingeva sempre più in gola.

Arrivò ad infilarmi quasi le palle in bocca, avevano il ritmo giusto e mentre sentivo un fiotto di sborra finirmi nello stomaco il secondo con tre colpi fortissimo mi invase il culo. Si scambiarono i ruoli e altra sborra calda mi arrivò in bocca e nel culo. Quando finimmo erano tutti soddisfattissimi. Ma io o Katia o Marisa non eravamo ancora soddisfatte.
Mi rimontarono la vite e spiritosamente mi chiesero se volevo collaudarlo, Non me lo feci ripetere cavalcai il pomello mentre loro si masturbavano, mi leccarono la figa mentre guardavano il pomello da vicino, li feci venire nella mia bocca.

Cosa posso dirvi, andammo avanti con quel terzetto ma per capire quello che facevo mi fecero vedere un filmato ripreso durante una delle giornate, mi meravigliavo di come ingoiavo quei cazzi enormi e di come ingoiavo la sborra. Col tempo Katia e Marisa sparirono e i successivi incontri ebbi delle soddisfazioni di cui ancora oggi ricordo l'intensità e soprattutto di come quei ragazzi mi facevano godere magari arrivando all'improvviso e senza parlare buttarmi sul pavimento e incularmi o farmi fare un pompino volante improvviso o mentre gli offrivo un caffè infilarmi tutta una mano nel culo o arrivando a prendere la cervice sollevandomi da terra.

Mio marito poverino ha sempre dovuto accontentarsi di una anonima scopatina ma a lui bastava così.

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