Storia di Franca

Mi chiamo Franca, ho 43 anni, sono sposata e non avevo mai avuto una relazione con un'altra donna prima dell'avventura che ho avuto. Per me il raccontarlo è per partecipare a voi che l’esperienza è stata magnifica e prima che la facessi, anche impensabile sotto molti aspetti. Sono passati quattro anni da quando ho fatto un viaggio a Parigi. Era di giugno ed ero lì per uno stage utile al mio lavoro. In quei giorni ho preso la metropolitana ogni mattina ed ogni sera per spostarmi tra il mio hotel e la sede dello stage.

Una sera della prima settimana mi sono soffermata un po' a discutere con il docente e mi sono ritrovata a prendere la metro nel pieno dell'ora di punta. Ho contato le stazioni ed ero alla terzultima e la carrozza era affollata e per lasciare il passo a chi entrava ed usciva mi ero messa un po’ in disparte ed ecco che ho sentito una mano passare sulla natica sopra il vestito leggero. La mia prima reazione è stata quella di voltare la testa per dire ciò che pensavo e mi sarei aspettata di trovare un uomo magari un po' troppo intraprendente.

Invece non è stata una sorpresa trovare una donna che annuiva per scusarsi. Quindi non ho detto niente ed il viaggio è proseguito ma dopo circa 5 minuti è ricominciata il gioco con nuova tecnica e nuovi gesti della testa, con un sorriso in più. Poi di nuovo la mano che ha toccato ma questa volta non con le dita ma con il palmo stringendomi un po' il sedere. Non c'erano dubbi sul gesto che non era casuale.

Era la prima volta che venivo toccata sfacciatamente da un'altra donna in quel modo ed in un luogo pubblico assai frequentato. Avrei voluto respingerla ma allo stesso tempo non volevo oltraggiarla davanti a tutti dando scandalo, quindi non mi sono mossa aspettando che lei scendesse o arrivasse insieme a me alla mia stazione. Purtroppo alla stazione successiva sono salite molte persone e mi sono ritrovata praticamente incollata a lei con la schiena. Subito ho sentito la sua mano tornare sulla mia natica e mi ha accarezzato più seriamente senza che fossi imbarazzata dalla situazione.

Devo dire che, sinceramente, sentire le sue dita attraverso il tessuto sottile mi ha turbato. Questa suo gioco è durato il tempo per passare tre stazioni fino alla Gare de l’Est dove sono scese parecchie persone. Con mia grande sorpresa, poiché la zona della carrozza era diventata un po’ libera, mi sono preparata per scendere ma quella donna non si è spostata se non di molto poco, solo quel tanto per sussurrarmi all'orecchio “Scendo anche io alla prossima”Senza curarsi dell’avvio del treno mi sono predisposta a scendere alla fermata successiva e quella donna non mi ha dato neanche uno sguardo venendo con me alla successiva fermata non senza lasciare che le sue dita toccassero le mie natiche.

Non so perché mi ha seguita, avrei voluto protestare dicendole ciò che pensavo dei suoi gesti. Una volta a terra sulla banchina della stazione della metropolitana, lei si è voltata mi ha sorriso e si è incamminata verso l'uscita aspettandomi in cima ai gradini della stazione. Ora che c’era meno gente stavo per parlare ma lei mi ha anticipato e sorridendo mi ha detto a voce bassa “Shhh, seguimi e poi dimmi cosa ne pensi, ma non qui, non sul marciapiede”Stupidamente, senza pensarci, l’ho seguita per due isolati mentre lei mi diceva che stavamo andando a casa sua.

Stavo proprio per protestare per la lunga camminata quando siamo arrivati all’ingresso del suo palazzo. A pensarci con il senno di poi non sarebbe stato un discorso molto convincente ma ho comunque iniziato a parlare. Lei sorrideva mentre mi ascoltava assumendo un atteggiamento che sapeva di impudenza, però mi ha lasciato finire, poi si è avvicinata, mi ha fissato con gli occhi ed ha appoggiato le mani sulle mie natiche tirandomi dolcemente verso di lei.

Le mie braccia penzolavano insensibili verso il basso. In quel momento avrei voluto scappare ma non ho fatto una mossa. Lei ha appoggiato delicatamente le sue labbra sulle mie, ho sentito il suo corpo aggrapparsi al mio, la sua lingua sulle mie labbra e, come se tutto fosse normale, le mie labbra si sono aperte per lei. Tenendo le labbra unite alle mie, con le sue mani ha fatto scivolare a terra il mio zainetto, poi le sue mani hanno sganciato i bottoni del mio vestito messi nelle spalle finché non è caduto dolcemente ai miei piedi lasciandomi in reggiseno di pizzo e tanga.

La mia lingerie non era molto aggiornata, forse per un’occasione simile sarebbe stato meglio indossare perizoma in pizzo striminzito molto sexy e branette per sostenere le tette, ma mai avrei immaginato di essere spogliata da una lesbica. Quando ha fatto scorrere la mano sulla pelle nuda della schiena, ho avuto dei brividi ed ho fatto il mio primo vero gesto mettendole le mani sul collo. La mia mossa ha liberato lo spazio sui miei fianchi che lei ha sfruttato per sganciare il reggiseno e ha fatto scivolare dolcemente la bocca sui miei capezzoli prendendoli uno dopo l'altro facendomi gemere dandomi un piacere diverso che sapeva di piacevole perversione.

Poi è andata a leccarmi lo stomaco per arrivare alla parte superiore delle mutandine che ha tirato delicatamente verso il basso per fare spazio alla sua lingua scoprendo il mio pelo scuro ma ben curato. Il tanga è stato abbassato liberandolo dai glutei, dove si era inserito, e l’ha lasciato andare sul pavimento ai miei piedi depositandosi sul vestito. Mi sono così ritrovata nuda tremando ma curiosa quasi come un ragazzino che scopre l'amore.

Lei mi preso una mano incrociando le dita e mi condotta nella sua stanza dove mi ha subito distesa sul letto. Senza spogliarsi si stesa sopra di me, mi ha baciato di nuovo lasciando che la sua bocca fosse nuovamente incollata alla mia ed ha fatto scorrere dolcemente le mani sui miei fianchi. Come se conoscessi le pratiche lesbiche, ho aperto le mie gambe e le sue dita sono risalite dal ginocchio all'interno della mia coscia.

Non ho idea di che cosa mi abbia portato a casa della donna, mi rendevo perfettamente conto che ero lì solo per mio piacere, senza più domande in testa, senza più riluttanza ad un rapporto omosessuale che mi stava dando un fantastico godimento dovuto all’entrata della sua lingua nella figa e dovuto anche alle sue dita andate dentro di me facendomi stringere le cosce sulla sua testa facendomi sollevare il bacino mentre tremavo per i brividi di goduria lasciandomi stordita sul letto.

Ho chiuso gli occhi ma poi, passata la tempesta di piacere, aprendoli leggermente l’ho vista guardarmi con uno sguardo pieno di desiderio. Lei si è accorta che mi stavo riprendendo e mi ha baciato di nuovo teneramente, poi si è alzata e si è spogliata davanti a me. Lì ho scoperto il suo corpo che non avevo assolutamente immaginato per un solo secondo; da quando ero stata abbordata avevo visto solo i suoi occhi ed il viso circondato da capelli lunghi fino alle spalle con riflessi rossi.

Denudatasi ma tenendo ai piedi le scarpe a tacco alto, si è sdraiata appoggiandosi a me ed ho avvertito il calore della sua pelle del suo corpo ed anche le punte dei suoi capezzoli che spingevano sul mio fianco. Ci siamo rotolate un po’ sul letto e mi sono portata delicatamente su di lei per farmi prendere la testa tra le sue mani che ha dirottato sulle sue tette. Non ho avuto indugi e le ho succhiate ritmicamente ma nella mia mente si è fatta avanti la voglia di scendere velocemente verso la sua figa.

Da ragazzina avevo visto le fighette delle mie amiche ma poi ho avuto solo rapporti con maschi e di fighe non ne ho visto più. La leccata di figa era anche per lei un irrinunciabile gesto ed affinché lo facessi mi ha spinto la testa in basso e lasciandola andare da sola per darmi la possibilità di decidere cosa avrei fatto. Timidamente con dolcezza la mia bocca si è avvicinata al suo cortissimo pelo sul monte di venere e la mia lingua scivolata sulle sue calde labbra umide scoprendo il profumo della figa di un’altra donna.

Come ad eseguire dei comandi datemi senza parole, ho timidamente insinuato la mia lingua insalivata tra le grandi labbra e mi sono lasciata andare scoprendo il piacere di sentirla ondeggiare sotto di me per fermarsi proprio al limite del godimento. Non l’ho fatta venire ed ho ripreso a farla gemere mettendo le mie dita dentro di lei per poi portarle alla sua bocca con i segni del suo piacere. Quando la stavo sditalinando ho visto che le secrezioni erano abbondanti ed ho ripreso a succhiarla con la bocca diventata avida finendo per banchettare con il suo miele.

Poi mi sono avvicinata alla sua bocca mettendole le mie dita piene delle secrezioni e siamo rimasti un attimo abbracciate accarezzandoci dolcemente fino a quando lei ha rotto il concerto di sospiri e mugolii dicendo “Io sono Sandrine e tu”. Ho sorriso ed ho risposto “Io Franca”Questa è stata la mia prima volta con un'altra donna e ho avuto la grande fortuna di farlo con Sandrine. Durante il mio soggiorno sono tornata spesso per dormire con lei in quella casa che ogni giorno sentivo sempre più il mio nido d’amore.

Le settimane a Parigi dovevano essere due e sono diventate quattro perché ho chiesto ed ottenuto di anticipare le ferie estive. L’ho fatto per poter conoscere meglio Sandrine, con lei ci siamo trovate subito in sintonia. Ho scoperto che era simpatica, solare, divertente e mi piaceva chiacchierare in qualunque momento della giornata. insieme ci divertivamo come pazze, siamo andate in piscina, a ballare, al cinema e tra noi si stava creando davvero un bel rapporto.

La sua casa era un appartamento all’ultimo piano di un palazzo e c’era la possibilità di prendere sole e scaldarsi dopo mesi di freddo. La temperatura di quella giornata di giugno era altissima ed avevo indossato il bikini ed in terrazzo avevo messo un materassino gonfiabile acquistato il giorno prima come regalo alla mia nuova amica. Appena arrivata dal lavoro Sandrine le ho proposto di prendere un po’ di sole stese sul terrazzo su due asciugamani posti sopra il materassino.

Si stava davvero bene: il materassino era molto morbido, sembrava un tappeto soffice ed i raggi del sole accarezzavano la pelle dei nostri corpi. In quei pochi giorni me ne ero innamorata ed il ritorno a casa era diventato ul lontano ricordo, avrei voluto stare sempre a Parigi a vivere con lei. Sandrine, oltre che piacevole caratterialmente, era anche molto attraente e non come l’avevo vista la prima volta nella metropolitana. Lei è mora, carnagione scura, con due bellissimi occhi grigi, un bel fisico formoso e la cosa che saltava subito all’occhio erano le tette di una quinta misura abbondante che lei metteva in mostra in ogni occasione ed appena possibile utilizzando abiti scollatissimi.

Con il costume da bagno è davvero stupenda. Il reggiseno sembra voler esplodere sotto la spinta di quelle tette fantastiche, anche i capezzoli sono molto grandi e si distinguono chiaramente sotto il tessuto chiaro e delicato del bikini. Devo impegnarmi per non guardarla in modo un po’ lascivo anche per non farle capire che sì, è un’amica, ma mi sarebbe piaciuto divertirmi con lei facendo sesso come mi ha insegnato. Ad un certo punto, chiacchierando tra di noi, abbiamo toccato l’argomento massaggi “Io sono abbastanza brava, sai? Le mie amiche me lo dicono sempre” mi fa lei.

“Davvero? Allora voglio assolutamente metterti alla prova” le ho detto facendomi vedere molto interessata. “Come vuoi, tesoro!” mi risponde dandomi un bacio a stampo e dato che eravamo distese mi ha fatto girare mettendo la pancia sotto e si è seduta a cavalcioni su di me. Ero contenta di quell’occasione a cui sarebbe stato difficile resistere e l’ho trovata anche intrigante. Mi ha slacciato il reggiseno ed ha iniziato il massaggio, prima piano, anche in modo abbastanza professionale, ma via via più energicamente e sensualmente.

Mi piaceva da morire farmi toccare mi eccitava perché sentivo il suo culetto tondo così vicino alla mia passerina. In breve tempo ero eccitatissima e speravo che per il momento non si accorgesse che mi stavo bagnando. Non è che me ne vergognassi ma avrei preferito che se ne accorgesse sul lettone con le mie gambe aperte. Ad un certo punto Sandrine ha fatto qualcosa di inaspettato: ha cominciato a muovere il sedere allo stesso ritmo dei movimenti delle mani, in modo da farmi andare su e giù.

Mi sono rilassata ed avevo delle favolose sensazioni. Il mio clitoride stava sfregando su di lei in un estenuante ma piacevolissimo gioco sessuale. ‘Sei bravissima davvero! Mmh, continua, sìì!”Era eccitata anche lei, lo sentivo e come se mi avesse capito con le mani è scesa lungo i fianchi per risalire fino alle mie tette, che messa in quella posizione non erano certo belle, cercando di infilarmi sempre di più tra il mio corpo e il telo.

Per essere toccata meglio e farla arrapare ho sollevato il busto per permetterle di toccarmi meglio. Infatti Sandrine ha preso in mano i miei capezzoli e li ha pizzicati parlandomi all’orecchio. “Hai delle tette fantastiche, amore”“Mmh, ti piacciono? Ti prego, continua! Mi fai impazzire. !”“Girati, tesoro!”Mi sono sollevata un attimo affinché mi potessi girare e mi sono trovata davanti agli occhi le sue grandi e sode tette con quei capezzoli turgidi. Non mi sono ridistesa ma ho avvicinato la bocca per leccare un capezzolo mentre con le mani le massaggiavo i fianchi risalendo per prendere nel palmo della mano la mammella.

Intanto ho sfregato la mia passerina sulla sua torturando il mio clitoride ormai gonfio e voglioso. “Mmh, sei fantastica con la lingua! Che ne dici di scendere un po’ più in basso?” mi fa Sandrine. Non me lo sono fatta ripetere. Dopo tante volte con cui avevo fatto sesso con lei in quelle settimane, iniziando dal giorno dell’incontro sulla carrozza della metro, sapevo dove andare e come fare a scendere. Sono partita con la lingua dalla sua pancia, poi le ho sfilato in fretta il costume e ile ho leccato la fighetta completamente depilata e bagnata.

“Sì, leccami! Brava!” tenendo la mia testa tra le sue gambe ed io ho succhiato il suo clitoride, l’ho penetrata con la lingua stuzzicando con ampie leccate le grandi labbra. “Adesso ti restituisco il favore. Girati, tesoro”Mi sono spostata per mettere la mia figa sulla sua faccia ed abbiamo dato l’avvio ad uno splendido 69. Poiché eravamo su un terrazzo dove ci potevano vedere altre persone, non ci sismo spogliate del tutto, quindi lei per leccarmi ha spostato di lato le mie mutandine leccandomi e penetrandomi con le dita.

È stato un momento grandioso. Siamo andate avanti così per qualche minuto finché ho sentito che l’orgasmo era vicino. “Hhhoooo, sììì, sto per venire” e pochi secondi dopo con Sandrine che seguitava a leccarmi, ho detto a voce un po’ più alta “Vengo, amore! Sììì, continuaaa, sìììì, bravaaa!” ma lei non era dello stesso parere ed ha interrotto dicendomi “No, aspetta, non ancora!” e si è fermata. Si è fermata e mi ha fatto sdraiare per baciarmi sulla bocca affondando la lingua nella mia bocca facendomi sentire il sapore della mia figa che aveva appena smesso di leccare.

Il mio sapore si è mischiato al suo. Poi ha slacciato il mio reggiseno liberando le mie tette e si è avvicinata per sfregare le sue sulle mie. “Oh, sì! Così mi fai morire! È troppo eccitante!”‘”Davvero?” e si è seduta a cavalcioni su di me. Ora la sua figa colante è contro la mia e quelle belle tette mi arrivano dritte in bocca. “‘Voglio farti godere ancora di più” e si è alzata ed è entrata in casa, io sono rimasta lì sul terrazzo nuda e non capivo che cosa volesse fare.

Intanto sono rimasta con le gambe spalancate nella stessa posizione in cui lei le ha lasciate per alzarsi, ho anche una mano sulla figa per toccarmi per non perdere l’eccitazione, non ce la facevo a non toccarmi. Poi l’ho vista correre verso di me con quelle tette che si muovevano ad ogni passo tenendo in mano un grosso fallo di plastica. Vista così sembrava uscita direttamente da un film porno. Non riuscivo più a controllarmi, mi rendevo conto che ero nelle sue mani.

Sandrine si è inginocchiata accanto a me e mi ha infilato quell’oggetto tra le gambe per poi muoverlo avanti e indietro scopandomiSandrine mi stava scapando con quel cazzo finto come se fossi stata un uomo ed io godevo da morire, mi muovevo al suo ritmo ed intanto mi toccavo le tette. “Sei bellissima, proprio una porca! Ora puoi venire”Sono stati sufficienti pochi colpi ed ho raggiunto un orgasmo fortissimo, quasi da perdere la cognizione del tempo e dello spazio, agitandomi come un’ossessa, respirando profondamente emettendo dei suoni gutturali inequivocabili di ciò che stavamo facendo.

Poi mi sono fermata con quel coso ancora infilato dentro e Sandrine lì davanti a me con le gambe aperte. Era il suo turno. L’ho fatta mettere alla pecorina ed ho sfondato anche la sua figa con lo stesso dildo che era stato in me fino a pochi secondi prima. Intanto con una mano toccavo e stringevo le sue tette ed ho proseguito finché non l’ho sentita urlare e stendersi a terra sfinita e fuori dal mondo.

Ha avuto un orgasmo incredibile che l’ha stordita e drogata per pochi minuti. Poiché anche io ero esausta, mi sono coricata al suo fianco abbracciandola, lei ha socchiuso gli occhi, ci siamo baciate e accarezzate ancora un po’ per poi prendere il sole al fine di dare un po’ di colore alla pelle, questa volta nude ed ancora più amiche. Nelle settimane seguenti siamo diventate inseparabili, non perdevamo occasione per rifugiarci a casa sua, dove io abitavo ormai stabilmente.

Sandrine mi ha detto che aveva un fidanzato e che da ragazza si è sentita sempre bisessuale non trovando niente di perverso o di peccaminoso e scandaloso avere rapporti etero ed anche lesbici. Anche io le ho detto che avevo un amore ma niente di fisso e nonostante la mia età avevo deciso di non approfondire il legame con il mio lui lasciandolo in un limbo da cui lo prelevavo quando avevo voglio di essere riempita di cazzo.

Nelle settimane dopo il suo abbordaggio ed il sesso fatto all’insaputa dei nostri fidanzati ci siamo quotidianamente perse in ore di sesso travolgente diventando, soprattutto io, sempre più esperte nel darci piacere reciprocamente e sempre più affamate l’una dell’altra. Eravamo uguali e parlandone fra noi due siamo arrivate alla conclusione di non essere esclusivamente lesbiche, infatti ci piaceva raccontare le nostre esperienze con gli uomini. Dai racconti è venuto fuori che lei era porca quanto me, senza limiti, ed ero felicissima di avere trovato un’amica così.

Una domenica mattina eravamo a casa dopo un sabato sera passato a fare le stupide in discoteca. Come sempre ci siamo svegliate accarezzandoci e dopo poco la situazione si è surriscaldata. Sandrine mi ha leccato fra le gambe mentre io le raccontavo la mia ultima scopata con Marco, il mio ragazzo. Le ho descritto come in una occasione mi ha scopata da dietro nel bagno di un locale. La mia amica ascoltandomi con attenzione si è sempre più eccitata ed ogni tanto mi diceva “Stai godendo anche tu?”Era vero, il mio racconto mi eccitava ma soprattutto era la sua lingua fantastica a farlo girando intorno al mio clitoride gonfio e duro, che aveva preso il vizio di stare sempre esposto, poi lei è scesa a fare un su e giù andando dal mio buchetto alla figa ormai fradicia di umori.

Io le ho accarezzato i capelli spingendo la sua testa contro di me proseguendo il racconto ed intanto immaginando il cazzo duro di Marco dentro di me con Sandrine che ci leccava. Con lei la confidenza era tale da dirle tutto ed allora non mi sono trattenuta ed ho raccontato la mia fantasia. “Chiamalo! Ti prego, facciamolo! Che dici, si arrabbierebbe?” mi fa Sandrine. “Ma dai, Sandrine! Non posso!” le ho risposto con le labbra sporgenti e molto imbarazzo ed anche poca convinzione.

“Secondo me gli piacerebbe. Da quel che mi dici, è un gran porco!” ha insistito lei ed in effetti, poteva aver ragione: Marco era tutto, fuorché un moralista quando si trattava di sesso. Sandrine mi ha convinto ed ho deciso di provare, ne avevo troppa voglia. Ho preso il cellulare ed ho composto il numero mentre Sandrine, intanto, ha proseguito la sua opera continuando a slinguare la mia figa. “Ciao amore! Come va? Lo sai che ti ho chiamato perché ho voglia di te, del tuo cicciolino, insomma di cazzo”Ho detto così nella speranza di eccitarlo.

“Certo Tesoro! È una strana combinazione, anche io ne ho voglia, lo sai? È tutta la mattina che penso alla tua bella figa”“Dove sei ora?”“Sono a casa”“Allora ti puoi fare una sega al telefono. Dai, ti voglio sentire venire!”Sandrine, ascoltate le mie parole, si è accostata al mio orecchio per dirmi con un fil di voce ‘Brava Franca! Vedrai che si divertirà e tu godrai come una pazza … ed anche io. Apri bene le gambe! Fammela leccare finché resta tutta per me”Intanto ascoltavo ciò che diceva Marco che mi diceva “Sei una porcellina, anzi di più una maialona, sei fantastica! Continua amore! Oh sììhh tesoro! Sei proprio ….

Ahhhh, che belloo!”Io da Parigi gli dicevo “Vieni, in fretta! Non resisto più! Ti voglio dentro fino in fondo! Scopami, chiavami! Mettimi incinta!”Marco è venuto dopo circa cinque minuti ed io mi sono goduta la leccata di Sandrine che mi ha fatto sbrodolare non so quanto. La leccata della mia amante francese è stata interrotta dal suono del campanello di casa. Sandrine si è staccata da me andando ad aprire la porta completamente nuda.

Ho avuto un istante di panico ed imbarazzo assoluto, ho cercato di coprirmi ma non avevo niente lì vicino e correre a farlo mi avrebbe esposto agli occhi dell’ospite. Ho sentito la persona entrare e dal tono della voce ho capito essere un giovane uomo “Ciao, amore. Che cosa stavate facendo? Franca dov’è?” ed intanto la porta d’ingresso è stata chiusa e lui si è andato a sedere sul divano. “È di là, vieni, amore, ho voglia di te!” gli ha detto Sandrine salendo a cavalcioni su di lui sbottonando la camicia baciandolo con passione.

Lui era esterrefatto e tentava di fermarla ma si stava eccitando e lo si capiva da come la toccava e dal rigonfiamento creatosi nei suoi pantaloni. “Sei pazza? Può vederci la tua amica?”“E allora? Io e lei non abbiamo segreti!”“Franca, tesoro, vuoi venire a salutare Eric?”“Ma cosa fai! Sei fuori?”A quel punto sono entrata nuda come mamma mi aveva fatta, non avevo altra scelta. Sandrine intanto si è messa in piedi, me lo ha presentato ed ha chiesto un attimo di riservatezza andando in camera da letto.

È tornata dopo mezzo minuto indossando soltanto una vestaglia, anche abbastanza trasparente. Eric ha guardato lei, poi me ed ha capito facendo un mezzo sorriso per poi baciare Sandrine mettendo le mani sul mio sedere, premendo il mio corpo contro il suo. Era fatta ed io mi sono sistemata meglio per poter accarezzare le tette della mia amante da dietro. Non avrei mai immaginato che quella situazione a tre sarebbe stato tanto eccitante, ne avevo visto nei film porno on line ma per me è stato sempre un sogno.

Ora, però, il sogno si è realizzato e già a quel punto non capivo più nulla. Eric ha fatto un complimento alla sua donna Sandrine “Mmh! Non credevo di avere una ragazza così!”“Così come?”“Così porca. Ma vieni Franca accomodati meglio” dice rivolto a me. Sandrine si si è seduta accanto a Marco smettendo di baciarla ed ha afferrato una mia mammella da sotto la vestaglia per palparla. “Non sono mai riuscito a fare a meno di immaginare le tue tette, sai? Sono incredibili!”Ero talmente presa dalla situazione che non ho dato peso a quelle parole.

Eric ha afferrato anche l’altra mammella con la mano sinistra facendomi eccitare ancora di più perché non riuscivo a togliere gli occhi dalle tette di Sandrine che ogni volta mi facevano lo stesso effetto. Sono salita sulle gambe di Eric e mi sono piegata per leccare le magnifiche tette della mia amica mentre lui le toccava. Sandrine ha iniziato a mugolare di piacere, poi si è un po’ abbandonata poggiando le spalle allo schienale del divano aprendo le gambe rivelando tutto il suo splendido corpo, infine ha fatto scivolare una mano tra le cosce ed ha dato inizio ad un ditalino.

“Franca, ho voglia della tua lingua qui!”Non potevo non ignorare quella richiesta e l’ho accontentata abbassandomi tra le sue gambe per succhiare la sua figa già completamente bagnata. Marco ha smesso di toccarle le tette ed è rimasto a guardarci. Ha sfruttato quel piccolo lasso di tempo per liberarsi in fretta dei vestiti mettendo ij mostra il suo bel cazzo durissimo. Nel vederlo ho avuto sussulto perché i miei sogni si stavano avverando. Lui si è messo dietro di me, mi ha toccato la figa con due dita, Sandrine mi accarezzava i capelli.

Era bellissimo avere in bocca i suoi umori mentre Marco mi toccava divinamente. Abbiamo continuato così per un po’ finché non ho sentito la cappella di Marco passare sul mio sfintere ed ho capito che avrebbe voluto incularmi. Non ero nuova a quelle penetrazioni, Sandrine mi aveva istruito ed educato con dei dildo. Marco con le sue mosse mi ha fatto capire che voleva la sua parte e così mi sono girata e gli ho leccato il glande insalivandolo ed anche rendendolo più grosso e turgido.

Subito Sandrine si è unita a me. Le nostre lingue si sono intrecciate attorno all’asta di Marco e lui tremava di piacere. Abbiamo succhiato a turno tutto quel ben di Dio e ne abbiamo approfittato per darci dei baci profondi tra noi due perdendoci nel piacere che ne abbiamo tratto. Marco ci ha accarezzato le tette stringendo anche i nostri capezzoli tra i polpastrelli facendoci impazzire di piacere. Il mio toy boy rimasto in Italia e nessun altro prima mi aveva stretto i capezzoli; da quelle strette ho avuto scariche di adrenalina fortissime che mi hanno fatto perdere la testa.

“Chi vuole essere scopata per prima? Vi avverto che ce n’è per tutte e due!”“oh, no! Io non ce la faccio più!” ho esclamato. Sandrine si è messa alla pecorina appoggiandosi sulla spalliera del divano e prontamente Marco si è messo dietro di lei penetrandola con un solo colpo ed ha iniziato a pompare. A me non è rimasto che guardarli eccitata ma con tre dita affondate in quella che definisco la mia fighetta fradicia.

Ad un tratto Sandrine si è spostata ed ha fatto stendere Marco sui cuscini del divano per poi impalarsi sul suo cazzo e saltarci su. Ero perduta nel piacere che i due mi stavano dando a cui sia Marco che Sandrine mi avevano già avviato. Mi è venuta un’idea che avevo già realizzato altre volte, non molte, con altri maschi durante avventure al solo scopo di fare sesso. Mi sono seduta sulla faccia di quel ragazzo che subito mi ha leccato con fervore.

Marco mi leccava in modo fantastico, era veramente bravo, inoltre vedere Sandrine che saltava, le sue tette che ballavano andando su e giù con il cazzo di Marco che la stava penetrando, mi ha portato molto vicino al parossismo. Ho allungato le mani ed ho stretto i capezzoli di Sandrine facendola urlare ancora di più portandola all’orgasmo più in fretta di quanto avrebbe fatto Marco. Poi soddisfatta si è abbandonata su di lui cadendo sul fianco di Marco.

Io sono rimasta su lui che ha proseguito a leccarmi la figa ma mi ha leggermente spingendo con le mani sul sedere. Questo gli ha permesso di potermi dire “Franca, ora è il tuo turno!”Non vedevo l’ora che me lo dicesse. Senza rispondergli mi sono messa sul suo cazzo ancora durissimo lucido dagli umori di Sandrine e mi sono seduta facendolo entrare tutto dentro dando la schiena a Marco. Mi sono fatta scopare come mai avevo fatto.

Solitamente era il maschio a chiavarmi, stavolta ho preso la decisione io ed è stato bellissimo. Urlando e muovendomi senza limite ho gridato la mia felicità immensa. Ero felicissima che la mia amica fosse lì a guardarmi e questo fatto mi ha arrapato ancora di più. Quando ho visto che Sandrine si è ripresa un po’, le ho stuzzicato la passerina con la mano e lei ha avvicinato le sue labbra ai miei capezzoli succhiandone prima uno e poi l’altro.

Intanto Marco mi stava penetrando sempre più forte e più veloce. Sono arrivata all’orgasmo anch’io e non so descrivere la sensazione che ho provato. Sono venuta saltando su un cazzo fantastico mentre la mia Sandrine giocava con le mie tettine come solo lei sapeva fare. Quando i tremiti e le emozioni sono leggermente diminuite, mi sono levata da dentro la figa il cazzo di Marco lasciandolo alla bocca di Sandrine che sapientemente ha iniziato a spompinare Marco.

Mi si è presentata una scena fantastica e sede stante ho deciso di godermela senza intervenire. Dopo pochi minuti, Marco ha iniziato a gemere molto forte ruggendo, aprendo la bocca per fare dei profondi respiri, ululando preludio di un orgasmo molto forte che è stato segnato da un fiotto di sperma che è uscito dal suo cazzo colpendo Sandrine in pieno viso e sulle tette. È stata una scena bellissima ed in quel momento ho sentito il bisogno di godere ancora, così mi sono infilata tre dita nella figa e con il pollice mi sono sgrillettata molto velocemente.

Anche Sandrine ha fatto come me ma prima di venire ha affondato il viso ancora gocciolante di sborra tra le mie cosce dandomi un altro stupendo orgasmo. Questo è stato l’inizio di un periodo parigino molto entusiasmante.

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