Mia moglie e Said

Domenica pomeriggio, pieno inverno, fuori è giorno ma l'aria è permeata da una triste luce soffusa, la televisione è accesa su una rete privata dove quattro bambocci simulano una specie di salotto di discussione infamandosi uno con l'altro per dimostrare a tutti quanto siamo caduti in basso. Sdraiati sul divano annoiati e assenti, fissiamo quasi ipnotizzati il cubo luminoso che mostra immagini che per noi non hanno senso in quel momento. Mia moglie è vestita solo con una vestaglietta che le copre appena il culo e lascia in evidenza seno e gambe.

E' sempre così bella anche quando è in desabillè, la amo anche per questo, sa essere sexy in qualunque momento della giornata. Amo l'inverno ed amo anche questi momenti di stallo, dove quasi il tempo sembra essersi fermato anche solo per un istante, ed ecco che l'istante finisce in un attimo. Il campanello suona rompendo quell'ipnosi irreale che si era venuta a creare. Quasi in trance mia moglie si alza per andare a vedere chi è, scosta lo spioncino e sorridendo apre la porta con un sorriso, dall'alto delle scale la sento dire: “Ciao, vieni entra pure, non aver paura del cane, è tanto buono” “Chi è amore?” dico quasi assonnato “E' un ragazzo di colore che ha dei bellissimi tappeti” “Chi? Come scusa? Tu fai entrare uno sconosciuto coi tempi che corrono senza neanche pensarci su?” “Ma dai, non ti preoccupare, voglio solo vedere che merce vende” sorride e nel frattempo ecco che entra il tappetaro.

Alto, pelle scura, lineamenti alquanto grossolani fanno da cornice ad un viso che ha comunque un certo fascino. La sua pelle odora di selvaggio, non di sporco, ma di un aroma intenso che è tipico della razza di colore. La cosa mi irrita alquanto, non sono razzista anzi, ammiro chi viene in Italia e almeno prova a fare qualcosa, però uno sconosciuto in casa mia di domenica mi fa proprio incazzare. Ormai la cosa è fatta, si presenta con il suo armamentario di tappeti e comincia a sciorinare la solita storia, viene dal Senegal, ha fame, deve mangiare e così via.

Scopro che si chiama Said, e a dire il vero è anche simpatico e per nulla invadente. Mia moglie per niente intimidita dal fatto di essere seminuda davanti ad un estraneo, si mostra interessata ai tappeti, mentre noto Said che non le stacca gli occhi di dosso. Maliziosa come non mai, comincia a fargli domande sulla qualità dei tappeti e se per caso avesse dei tabriz. Il ragazzo dice che per il momento ne è sprovvisto, ma alcuni amici di sua conoscenza potevano procurargliene alcuni.

Vedendo che la situazione si stava protraendo per le lunghe dei tappeti non men ne poteva interessare nulla, decido di sbarazzarmi di Said,dicendo che non ci interessava la merce e comunque per aiutarlo gli avremmo regalato 10 euro. Acconsentendo alla mia proposta, mia moglie va in camera e ritorna con la cifra pattuita. Said nell'accettare il denaro accarezza con malizia la mano di mia moglie e ringraziando saluta e se ne va. Avendo notato la cosa, mi ero leggermente incazzato, ma allo stesso tempo l'idea di mia moglie con uno stallone di colore che la trapana ben bene mi eccitava alquanto.

Sentivo uno strano piacere misto a perversione nell'immaginare la mia donna che gode ad essere stantuffata da una colosso di ebano, il suo corpo bianco e candido, le sue tettine con i capezzoli rosa e la sua fighina stretta e calda, che accoglie un grosso cazzone nero. Sapevo comunque che poteva solo essere una mia fantasia, non sarebbe mai stata possibile una simile situazione nella relatà, troppi timori e troppe paure avrebbero frenato questa folle idea.

Rimasti soli comincio a parlare con mia moglie dei vari problemi che questi ragazzi devono sopportare, le umiliazioni che sono costretti a subire, i viaggi su quei barconi e le speranze che ripongono nella nostra terra. “Mi ha fatto piacere aiutare Said, mi sento meglio, è come aver fatto una buona azione, non trovi caro?” “Si, effettivamente 10 euro non sono nulla, però almeno qualcosa da mangiare si può procurare. Ma hai visto come ti guardava? Certo che potevi almeno ricomporti un attimo, ci mancava solo che ti saltava addosso davanti a me” rispondo io.

“Ma dai smettila, guardare ma non toccare, e poi almeno si è rifatto un po' gli occhi poverino, chissà se ha mai visto un corpo di donna italiana” “Ma sai che sei davvero una civetta? Comunque vedi di stare attenta, perchè non ci vuole niente che te lo ritrovi davanti al portone, e se sei sola un po' mi preoccuperei fossi in te” “Ma dai amore, cosa vai a pensare, e poi sembrava così dolce, sono sicura che non è come pensi tu” “Speriamo” ribatto un po' sull'incazzereccio “non ho per niente voglia di portati al commissariato per stupro subito, la devi smettere di comportarti come se tutti fossero dei santi a questo cazzo di mondo” La breve parentesi ci aveva comunque svegliati dal torpore ipnotico in cui eravamo sprofondati, e aveva eccitato entrambi.

Vedere mia moglie così seminuda mi aveva fatto tirare l'uccello da matti, così senza pensarci due volte l'ho presa sul divano, lasciando scorrere la fantasia a briglie sciolte. Uccelli di dimensioni enormi la trapanavano ovunque, sandwich e gang bang si alternavano nella mia mente, dove io ero spettatore incredulo ed ammutolito dal piacere. Godemmo entrambi come due forsennati, scambiandoci i nostri pensieri più sconci fatti di doppie penetrazioni e sodomie selvagge.
L'indomani andai di buon ora al lavoro, salutando la mia consorte, che si attardava ancor a letto prima di sbrigare le faccende di casa.

Al lavoro non facevo altro che pensare a Said, sperando nel mio cuore che si presentasse a casa proprio mentre non c'ero, e che costringesse quella porcona di mia moglie a soddisfarlo in tutti i modi. Era un tarlo che mi trapanava il cervello, al solo pensiero l'uccello si svegliava dal torpore del lunedì e diventava turgido, non ne potevo più. Dopo pranzo alla mensa dò uno squillo a casa che trova risposta immediata “Pronto?” “Ciao sono io.

Come va? Ho finito di pranzare ora torno in ufficio” “Ciao tesoro qui il solito tram tram, ho appena finito di pulire casa. Ha chiamato mio fratello, mi ha chiesto se stasera ceniamo con loro” “Ok, digli che va bene, ci vediamo stasera allora, non penso di fare tardi. Ciao a dopo” “Ok a stasera allora” Nel momento di attaccare il telefono, ho percepito in maniera nitida il campanello di casa che suonava. Chi cazzo era? Un turbine di pensieri si avvicendavano nella mia mente.

Chi poteva essere? Said? Qualche parente? Ero in preda ad una strana eccitazione, dovevo sapere. Telefono immediatamente in ufficio accampando una scusa patetica riguardo al pranzo in mensa, dovevo assolutamente tornare a casa, dovevo sapere e vedere. Mi precipito in macchina, metto in moto e mi avvio verso ciò che spero sia una intrigante sorpresa. Fortunatamente lavoro a pochi chilometri quindi in 10 minuti sono arrivato. Mi fermo un po' prima, non voglio che mi senta nessuno, non voglio che nessuno sappia che non sono al lavoro.

Cammino di foga, le tempie battono forte, uno strano formicolio pervade tutto il mio corpo, ho le mani fredde, sono eccitatissimo, spero che la mia paura sia realtà, anzi lo desidero con tutto mè stesso, lo voglio dal profondo. Le finestre sono tutte chiuse, gli scuri serrati, strano, molto strano pur essendo inverno è una splendida giornata di sole. In silenzio quasi senza respirare salgo le scale che mi separano dal portone di casa, appoggio per un attimo l'orecchio alla porta, sento dei rumori o per lo meno mi sembra.

Non sono sicuro, non sono sicuro più di nulla ma devo sapere. Infilo lentamente la chiave nella toppa, la giro trattenendo il respiro e apro. Varco l'uscio con passo felpato, e sento dei lamenti provenire dalla camera da letto. L'uccello mi si rizza in men che non si dica in un orgia di desiderio, paura, eccitazione elevata all'ennesima potenza, mi tolgo le scarpe per non fare nessun tipo di rumore e lentamente mi avvicino.

Sento distintamente le voci di due uomini più quella di mia moglie che si limita a emettere dei gemiti sommessi “Mmmmm, mmmm” I due parlano una lingua che non capisco, solo quando si rivolgono a lei stentano un italiano molto strano che lascia comunque intendere che le stanno per fare la festa. Mi sembra di morire, la stanno per scopare selvaggiamente. Sempre al limite di una malsana eccitazione voglio vedere, non mi basta più ascoltare, voglio che i miei occhi si inebrino di ciò che ho desiderato dal profondo delle mie viscere, ma mentre mi avvicino, urto un vaso.

Il rumore li mette in allarme ed entrambi si recano verso il corridoio dove ero accovacciato. Said e un suo amico mi si presentano con indosso solo un paio di jeans, che comunque rivelano un pacco notevole. “Che cazzo state facendo?” sento mia moglie gemere dalla stanza come se finalmente con il mio arrivo la situazione sia cambiata. Non ho il tempo di reagire, mi prendono e mi portano in camera da letto, dove vedo mia moglie imbavagliata e legata alla spalliera del letto a gambe divaricate.

Mi prendono mi spogliano e mi costringono a sedere su una sedia, dove meticolosamente mi legano mani e piedi. Sono immobilizzato e devo guardare, la situazione è un misto di eccitazione e paura, a fatica riesco a non mostrare un erezione da paura. Il mio cazzo con la cappella turgida fa bella vista di sè, i due ridono e si avvicinano al letto. Sanno che hanno tutto il tempo, e si vogliono godere la cavalcata che si presenta alquanto lunga ed eccitante.

Nel frattempo mia moglie tenta di divincolarsi e liberarsi dalla stretta delle corde, ma non ce n'è bisogno Said la slega e le dice di stare calma che è meglio per tutti, tanto suo marito a quanto pare apprezza la situazione. Guardandomi si rende conto che è la verità, e quasi per volermi punire si abbandona come un manichino nelle mani dei due porci, che nel frattempo si sono spogliati e mostrano in bella vista due uccelli veramente grossi, Said fa bella mostra di una canna molto lunga ma non grossa di circonferenza, l'amico che scopro chiamarsi Moad, o per lo meno penso, ha un cazzo con una circonferenza spaventosa.

Si mettono ai lati della donna e la costringono a masturbarli entrambi, poi con forza le schiaffano il cazzo in bocca, prima uno poi l'altro “No, non voglio. Mmmm ba…..sta, vi pre….. mmmm” mentre la porca succhia, le stringono le tette, i capezzoli, le loro mani le frugano la figa. Dopo qualche minuto di succhiate la prendono e la mettono a pecorina, Moad le si mette con la bocca sotto la figa, quasi a chiederle di sedersi sulla sua faccia, e Said intanto le schiaffa l'uccello in bocca.

Non resisto più e schizzo copiosamente senza neanche potermi toccare. I due ridono e mia moglie si limita a dirmi tra un gemito e l'altro “Bastardo, ti eccita così tanto vedermi scopata vero? Mmmmm, guarda cosa mi stanno facendo cornuto. ” Intanto la ritrosia iniziale della porcona, comincia a far largo a un certo godimento visibile da come sta succhiando l'uccello del negrone. Moad intanto si è messo a leccare con abili colpi anche il culo, passando, come se avesse un pennello, dalla base della figa fino al buco del culo, dove incede spingendo sempre più a fondo la lingua nel forellino.

“Ooooooo, sssssiiiiiiii, bravo bel negrone, leccami tutta. Dai così che… vengoooo” Non fa a tempo a dire questo che Said le riversa in gola un fiotto di sborra bollente che le inonda faccia e bocca. “Mmmm, quanta crema calda” L'uccello del negrone rimane comunque in tiro e non sembra essere soddisfatto per ora. Moad intanto ha appoggiato il cazzo nel fighino stretto della porca e con un colpo solo lo infila fino ai coglioni.

“Aaahh” un urlo di dolore squarcia l'aria che odora di sesso e sudore, “così mi sfondiiiii. ” Inizia un lento su e giù, mia moglie è un lago di umori che le colano lungo le cosce, l'andrivieni dell'a****le comincia a farsi sempre più intenso, e sempre più intenso diventa il piacere della maiala che dopo aver pulito ben bene la sua bocca di sperma comincia a urlare come un cagna, proferendo sconcezze immonde da far rabbrividire la più navigata troia da strada.

Said intanto si gode lo spettacolo masturbandosi ed infilando ritmicamente l'uccello in bocca a mia moglie che si cimenta in un ingoio spaventoso. Moad al limite dell'orgasmo, mostrando una resistenza fuori dal normale sfila il cazzo dalla figa e si stende sul letto. Said prende mia moglie e sollevandola come un manichino la fa sedere sulla pancia dell'amico, spalancandole oscenamente le gambe le alza il bacino e appoggia l'orifizio del culo su quel totem di carne.

“Noooooo, sei pazzo, mi sfonda” Said con sguardo diabolico ride e per tutta risposta la mette a pecora affinchè Moad la possa trapanare ancora in figa. “Eccooo siiiii, così mi piace. Dio com'è grosso, che cazzo enorme lo sento fino in gola. Guarda maritino, cornuto che non sei altro, mi stanno scopando come volevi tuuuuu, siiiiiii. ” Un altro orgasmo sopraggiunge scuotendola da dentro, mentre Said le ha infilato un dito nel culo per prepararla ad un tremendo ed infernale sandwich.

Dopo averle umettato ben bene il buchetto proibito appoggia la cappella del suo lungo cazzone e lentamente comincia a penetrarla, su e giù, su e giù, e ad ogni colpo l'uccello entra sempre di più. Moad con ancora il cazzo ben piantato nella figa stringe le tettine di mia moglie e le infila la lingua in bocca. “Mmmm sono tutta piena, bravo così inculami lentamente, piano piano, dai, dai haaaaa” non fa in tempo a dire così che con un colpo l'uccello le si pianta nel culo fino ai coglioni.

I due cominciano a muoversi in perfetta sincronia quando Moad usciva dalla figa, Said entrava nel culo e viceversa fino ad aumentare il ritmo in un sandwich mostruoso che aveva come ripieno la mia amata mogliettina. Sborro per la seconda volta dando della troia a mia moglie, che ormai non sente più nulla presa da orgasmi che le sconquassano figa e culo. Che spettacolo vedere il suo bianco corpo chiuso tra due giganti di ebano che le stantuffano i due buchetti.

Dopo averla trombata in maniera forsennata per 10 minuti le si levano da dentro e cambiano posizione, ora è pronta per farsi impalare da Moad, che rimasto steso sul letto e col cazzo in tiro è in attesa del piatto forte, il culo di mia moglie. Said la solleva prendendola in braccio e tenendole divaricato il culo me lo mostra, era completamente dilatato e rosso. Avevo di nuovo il cazzo in tiro “Slegatemi urlavo non ne posso più, la voglio scopare è troppo” ma era come se la mia voce non venisse sentita, in tutta risposta la impalano su quel cazzone che le scivola in culo come se fosse di burro.

“Haaaaaa. E' enorme” urla la troia ma sono parole al vento, Moad comincia a pomparla lentamente ma ritmicamente “Ho ancora un buco libero, dai infilamelo nella figa negro di merda, riempitemi tutti i buchi” seduta su Moad e col culo pieno da quel cazzo enorme dopo un po' di movimento per goderselo ben bene si stende e allargando le gambe, offre la figa a Said, che col cazzo ancora in tiro le sbatte l'uccello fino alle palle, e di nuovo il sandwich ricomincia, ritmicamente Moad esce dal culo e Said entra in figa, fino a che entrambi escono ed entrano assieme.

“Godooooooo, rompetemi tutta, sono una vaccaaaa, daiiii sborratemi in culo e in figa, spaccatemi. Siiiii” Con un urlo i due le riversano litri di sborra calda dentro i due buchetti, continuando a pomparla per un po' fino a che esausti crollano ai due lati, lasciandola completamente distrutta da una scopata memorabile. Riavutasi dallo sconquassante orgasmo, la mia lei mi si avvicina e prendendomi in bocca l'uccello comincia a pomparmelo come una cagna, ancora legato le sborro in bocca dicendole quanto la amo.

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