La rivincita

Mio marito mi tradiva. Da tempo. La prova scioccante la ebbi quando accettai di ospitare la sua segretaria a casa. La stronzetta veniva dalla Russia dove mio marito aveva diversi affari legati all'import export. Per ragioni di lingua ( ma pensa tu…. ) aveva assunto una specie di interprete/segretaria per aiutarlo a comunicare meglio. Quando la vidi capii subito l'andazzo, perchè lei, in effetti, l'italiano lo parlava anche benino, ma l'aria che aveva e il fisico lasciavano intendere anche tante altre cose.

Ma andiamo al sodo.
Fu terribile svegliarmi nel cuore della notte e non trovarlo di fianco a me. Scesi le scale per andare al piano di sotto e appena arrivata dietro la porta che separa la scala dal corridoio cominciai a sentire gemiti e grida. Andai avanti, dovevo andare avanti. Le grida della zoccola erano il canto della mia sconfitta. Dietro quella porta c'era mio marito, l'uomo cui avevo dedicato una vita e due figli, che stava sfondando letteralmente un'altra, più fortunata o, evidentemente, più bella e più brava di me.

Rimasi lì non so quanto tempo, ricordo solo che lei godeva continuamente, sentivo i suoi colpi forti, rapidi, affamati…. li conoscevo, ma quasi me li ero scordati, non mi scopava così da tempo, da troppo ora mai.
Tornai su e piansi.

Noi donne siamo forti e abbiamo la grande dote di risorgere sempre da ogni sconfitta, noi che doniamo la vita, possiamo donarne sempre una nuova anche a noi stesse. Così pensai quella mattina.

Ne parlai con Veronica, una delle mie migliori amiche, già separata, molto disinibita con gli uomini. Lei mi disse letteralmente di riprendermi la vita, che ero ancora bella e che potevo pendermi tutte le rivincite che volevo. E così fu.
Sono una bella donna tutt'ora, lo ero anche tre anni fa. Decisi di farmi avanti, con charme e classe, con tutti e tre i colleghi di mio marito. Tutti e tre. Sì, mi sarei fatta scopare da tutti e tre.

Uno di loro, mi piaceva anche parecchio e spesso mi ero sentita guardare da lui con un certo interesse. Con lui bastò un sms. Un semplice: ciao F, ti devo parlare. Ci incontrammo per un caffé. Da lì una eccitante travolgente discesa che ci portò dopo venti minuti ad avere la sua lingua tra le mie cosce sul divano di casa mia. Gli piacevo, gli piacevo eccome, mi riempì di complimenti, impazziva per le mie bocce ancora belle e turgide, piene di desiderio.

Leccava da Dio, e fremetti sorprendentemente in preda ad un orgasmo inondandogli il viso. Poi lo divorai, ingoiai tutto il suo bastone fino a leccargli le palle. Poi mi impalai su quel ben di Dio sbattendogli le mie pere infuocate in faccia. Poi mi prese da dietro sculacciandomi tenendomi per i capelli, sussultai altre tre volte, allagai quel divano, non godevo così da anni, da troppo…. quegli orgasmi ripetuti e crescenti spalancarono una porta su una nuova dimensione di me stessa, libera, disinibita, vogliosa e caparbiamente desiderosa di orgasmi!
Mentre mi spaccava a pecora, senza pietà, con la prepotenza che deve avere un uomo, gli chiesi di farmi delle foto, volevo le prove….

le prove da mostrare allo stronzo che io, forse più di lui, ero ancora molto desiderabile. Poi glielo presi in bocca lo appoggiai alla mia lingua e lo segai, mi spruzzò tutto quello che aveva e documentò tutta quella meraviglia con una serie di foto. La mia bocca piena di sborra, questo volevo che mio marito vedesse, forse non gli importava nulla, ma forse sì, in ogni caso era parte della mia rivincita.
Continuai a vedermi con F.

Era troppo piacevole e lui era molto bravo. Mio marito era in Russia e quindi ero libera di muovermi bene quando i bimbi erano a scuola. Con un amante si instaura spesso anche un rapporto di complicità che va al di là del sesso, si crea una certa confidenza che permette di spogliarsi di tanti cliché oltre che dei vestiti. Così lui mi raccontò che sia lui che gli altri due colleghi ce l'avevano a morte con mio marito perché la faccenda della Russia aveva preso una piega negativa per l'azienda.

In pratica quello stronzo si era accaparrato il portafoglio clienti per mettersi in proprio. Agli altri tre soci non era rimasto niente. Lui aveva già fatto sapere loro che a fine anno se ne sarebbe andato. Al che colsi la palla al balzo informandolo che il mio piano di rivincita prevedeva di farmi sbattere da tutti e tre. E F. , da grande maiale quale era, rilanciò la posta: fatti scopare da tutti e tre alla volta, ci vuole poco a convincerli, credimi, sai quante volte abbiamo parlato tra noi di te, di quanto sei bona? Basta che vieni un giorno durante la pausa, l'ufficio è chiuso dalle 13 alle 15, in due ore facciamo tutto.

L'idea mi sconvolse, i miei ormoni cominciarono a pensare a quell'evento e così gli proposi per l'indomani. La risposta fu scontata. Appena entrai nell'ufficio ci fu chiaramente un po' di imbarazzo, ma F. ruppe il ghiaccio togliendomi la gonna, mi fece svaccare sulla scrivania e scostate le mutandine incominciò a masturbarmi. Non ebbi il tempo di realizzare che la mia prima gangbang era cominciata che avevo gli altri due cazzi che mi sbattevano in faccia cercando di entrarmi in bocca.

L'appellativo più gentile fu puttana. F. cominciò a spaccarmi la fregna sulla scrivania mentre gli altri due mi scopavano a turno la gola. Poi mi spostai sul divano mi impalai su uno, F. mi entrò nel culo senza ritegno, con forza, come si sfonda una vera vacca da monta, il terzo mi infilò l'uccello in bocca e prendendomi a schiaffetti affondò sempre di più fino a farmi sentire le palle che sbattevano sul mento.

I miei orgasmi furono diversi, non so quanti. Alla fine mi misero in ginocchio e fecero il video da mandare al cornuto traditore: io a bocca aperta e loro tre a turno a schizzarmi in gola. Alla fine ce l'avevo piena zeppa di crema bianca, mi chiesero di dire qualcosa a mio marito ma faticavo a parlare, non volevo che tutto quel ben di Dio uscisse dalla bocca. Ci giocai un po', prima di ingoiare tutto.

La vendetta era compiuta per intero. Io ero soddisfatta, avevo anche rotto un tabù: quello di essere presa contemporaneamente da più uomini. Avevo goduto fino allo stremo: l'avrei fatto ancora e ancora e ancora……

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