Grazie Sky – capitolo 2

La mattina successiva mi sono svegliato dubbioso dell’accaduto in quanto poteva anche essere stato un sogno. Sento pervenire dalla cucina i classici rumori delle pulizie accompagnati dalla voce di Francesca che canta una canzone di Renato Zero (o meglio ci prova visto quanto è stonata), come ha fatto ben poche volte in tutti questi anni.
Quando entro in cucina per fare colazione vengo folgorato dalla vista di Francesca che, tutta nuda, è inchinata per mettere i piatti nella lavastoviglie.

“Buongiorno dormiglione mio, era ora che ti svegliassi”
“Cosa è successo? Perché vai in giro tutta nuda? Non hai paura che arrivi qualcuno?”
“Stai tranquillo. Hanno telefonato i ragazzi che, controvoglia, mi hanno detto che tornano domani sera. Quindi non ci sono pericoli, e volevo farti ricordare che abbiamo un discorso in sospeso”
“Non c’era bisogno. Comunque devo dire che è una bella vista. Dammi il tempo di fare colazione, una doccia veloce e sarò a tua completa disposizione”
“Per ora pensa alla colazione che alla doccia ci penso io”
“Ok” rispondo mentre bevo il caffè
Dopo cinque minuti sono nella doccia in compagnia di Francesca che è tutta intenta a lavarmi le spalle.

“Cosa hai intenzione di fare? Mi vuoi sedurre?”
“questo l’ho già fatto anni fa. Ora mi voglio divertire come non mai, senza remore e/o paure. Oggi ho intenzione di dedicarmi completamente a te e alle tue voglie. Sono curiosa di scoprire cosa abbiamo perso in questi anni. ” Mi risponde massaggiandomi le palle ed il pene che subito si ritrova in uno stadio di semirigidità.
“Uhmm Francesca … stai attenta a quello che fai.

Mai svegliare il can che dorme”
gemo quando la vedo inginocchiarsi per prendere il cazzo in bocca.
“E’ meglio che si svegli con le buone .. altrimenti passo alle cattive” farfuglia smettendo un momento di leccare il mio membro per poi ingoiarlo tutto in un colpo solo
“Cazzo Francesca … che t’è successo? Inizia a piacerti ciucciarlo, eh? te l’avevo sempre detto che ti sarebbe piaciuto … comunque meglio tardi che mai … uhmm si tutto in gola dai …

uhmmmm” gemo eccitato come non mai
Il movimento della testa di Francesca è un su e giù sempre più lungo e profondo, sento veramente il glande toccarle la gola. A volte si ferma come se dovesse controllare un conato di vomito. Chiudo il rubinetto dell’acqua per darle la possibilità di respirare meglio e vedo lei aprire gli occhi e guardarmi fisso mentre continua il bellissimo lavoro che sta facendo. Noto che ogni volta che gemo i suoi occhi acquistano lucidità come se volessero trasmettermi la loro felicità nel vedermi godere.

“Alzati e appoggia le mani sul muro” le dico voglioso di contraccambiare il piacere donatomi con tanto amore
Francesca segue subito le mie indicazioni, mettendo in mostra il suo culo a mandolino, curiosa di vedere e scoprire quali siano le mie intenzioni. Intenzione che scopre subito quando mi chino tra le gambe e poso la mia lingua nel solco delle natiche. Comincio a leccare e raspare tutto quello che incontro a partire dal suo pertugio quasi inviolato per passare sulle grandi labbra e terminare sul clitoride che trovo grosso e gonfio come se fosse un piccolo cazzetto.

“Ohhh … Marco … siiiii leccamela tutta … infilami la lingua dentro … uhmmm” geme Francesca muovendo il culo per facilitarmi “siiiiii” strilla sempre più forte in preda ormai ad una foga nuova
“slurp .. slurp …” continuo a leccare e succhiare sempre più velocemente fino a quando non la sento urlare dal godimento
“ooohhhhhhhhh siiiii godo … godo … siiiii cosììììììì ancora … ohhhhh godo … godo.. ohhhhh …. ” Le gambe le vibrano come se la terra tremasse per un terremoto e sono sicuro che se non fosse appoggiata al muro sarebbe già caduta.

Mi alzo portando il cazzo a contatto con la figa di Francesca che lo inghiotte in un lampo.
“Oggi te la faccio a pezzi … ti rompo tutta … tiè .. tiè … tiè”
“ohhhh sìììììììì fammelo sentire tutto … più forte … più a fondo …. Daiiiii … ohhhhhh”
ormai dalla doccia escono lamenti sempre più forti che aumentano l’eccitazione di entrambi. Non era nostra abitudine “parlare” durante l’amplesso. Ci vergognavamo di quello che provavamo.

Ora invece …
“tiè … tiè … bella troietta mia … ti piace il cazzo eh? ti piace tanto ma non me l’ai fatto capire … tiè tiè e oggi te la faccio pagare …. Tiè tiè …”
“siiiiiiii cosììììììì … siiiiii mi piace il cazzo … mi piaceeeeeeeee … godo .. godo … ohhhh”
il mio cazzo sembra ringiovanito di trent’anni per quanto è duro e, nonostante le continue sollecitazioni, riesco ancora a controllarmi da venire per la prima volta mentre Francesca è già al terzo orgasmo.

Mentre continuo il martellamento della figa che ormai cola come un rubinetto, metto un dito nella bocca di Francesca che prontamente inizia a succhiarlo come se fosse un altro cazzo. Ne aggiungo quindi un secondo e,quando li sento ben bagnati, li porto all’altezza dell’ano di Francesca che al semplice contatto si contrae per un secondo per poi rilassarsi
“siiii daiii mi vuoi inculare … allora fallo … fallo ma fai piano .. ti prego … ohhh”
con calma infilo prima un dito e poi l’altro in quel buchetto da me tanto desiderato e poco goduto ed inizio a spingere per allargarlo il più possibile.

Nonostante la buona volontà la sento tesa e capisco che occorre qualcos’altro.
Verso sulle dita alcune gocce di bagnoschiuma ed inizio a massaggiare l’ano lentamente mentre con il cazzo continuo a infilarla con un ritmo più lento ma profondo. Le dita sentono l’ano rilassarsi sempre di più fino a quando riescono tranquillamente ad entrare senza forzare nulla
“ohhh … siii .. bravo…. Cosììì mi piace .. non è doloroso … anzi mi piace .. mi fa sentire piena … affonda dai più a fondo .. daiii”
“rilassati del tutto che tra poco ti faccio un servizio coi fiocchi … e vedrai che ti piaceràààà .. ohhhh “
sento ormai l’orgasmo arrivare e capisco che non riuscirò mai a fare quello che mi ero ripromesso e che avevo tanto desiderato.

Decido quindi di infilare un terzo dito nel culo di Francesca che ha ceduto del tutto ed accelero il movimento del cazzo nella fregna fino a quando non vengo sconquassato dal forte orgasmo
“Francescaaaaaaa … godooooooo .. godoooooooo”
“Marcoooooo …anch’io … siiiiiiiiiiiiiiii … godo .. godo”
Restiamo malsicuri e ansimanti in quella posizione per diversi secondi tramortiti dal piacere provato fino a quando Francesca non si rialza per posare le labbra sulle mie in un profondo bacio.

“Marco è stato fantastico, non credevo fosse possibile godere in questo modo e tutte quelle volte. Sei stato incredibile”
“Sono anch’io senza parole. Vorrà dire che faremo la doccia più spesso insieme” le rispondo sorridendo mentre mi asciugo “comunque mi sento a pezzi. Ho bisogno di riposare un po’”
“d’accordo. Io vado sul letto. Vieni anche tu?”
“Basta che mi lasci recuperare le forze”
Ci ritroviamo quindi distesi sul letto intenti a parlare di quella che sembra una nuova fase della nostra vita.

Ci interroghiamo sul perché, sul cosa ci abbia trattenuto finora ma la risposta è sempre quella. Non lo sappiamo. Avevamo paura di offendere il partner o di fare la parte dei “porcelli” quando sembrava che all’altro le cose andassero bene così.
In questa atmosfera di relax completo il tempo vola tanto che arriva l’ora di pranzo che siamo ancora sul letto a chiacchierare. Solamente la solita telefonata di mia suocera ci scuote da quello stato.

“hai fame, Marco. ”
“Fame, no! Però un paio di uova me le farei. Giusto per recuperare meglio …”
“Sono d’accordo. Abbiamo ancora poche ore a nostra disposizione e mi piacerebbe sfruttarle come si deve” dice Francesca guardandomi con occhi libidinosi. Deve avere una fame arretrata soprattutto di sesso. E pensare che più volte ho fatto un salto dalla mia amica Luciana (prostituta di professione € 100,00 a botta) tanta era il mio desiderio.

Siamo comunque giunti alla conclusione che, d’ora in poi, non ci dovranno essere né freni né paure nel nostro rapporto.
Dopo aver pranzato chiedo a Francesca se è disposta a realizzare un mio sogno. Le racconto, un po’ imbarazzato, che più volte ho letto racconti erotici in cui uno degli amanti viene bendato e resta a completa mercè dell’altro senza nessuna limitazione e tabù. I suoi occhi mi squadrano attentamente cercando forse di capire se parlo seriamente o se la prendo in giro.

“Mi potresti fare male, anche senza volerlo?”
“ma scherzi? Non ci pensare nemmeno. Proverai solamente sensazioni nuove, anzi proveremo visto che è la prima volta anche per me. Comunque quando mi dirai di smettere, lo farò senza indugi. ”
“Ok. Cosa devo fare?”
“Distenditi e rilassati. Vado a prendere qualcosa e tornerò. Tu rimani tranquilla e spogliati. ” Le dico uscendo dalla camera per fare un salto in bagno a prendere le cinture degli accappatoi e l’occorrente per i giochi che circolavano nella mia mente a una velocità vorticosa.

Quando rientro in camera trovo Francesca nuda, distesa sul letto, con le palpebre socchiuse che guardano in direzione del soffitto. La sua calma è solamente apparente ma apprezzo ugualmente il suo sforzo.
“Francesca, ora ti benderò gli occhi e da quel momento sarei a mia completa disposizione. Hai l’ultima opportunità per bloccarmi. Quando sarai bendata dovrai accettare tutto quello che succederà. Mi potrai fermare solamente dicendo la parola … scegli tu quale sarà”
“Basta!”
“Ok.

Vada per questa parola. Posso iniziare?”
“Sì”
“Bene. Ora rilassati il più possibile” le dico mentre la bendo. Vedo che ha i capezzoli inturgiditi come se fosse eccitata e questo mi fa sorridere pensando che non ero il solo ad avere voglie “strane”. Meglio così sarà più divertente.
Il respiro di Francesca che già era leggermente accelerato aumenta ancora di più quando le lego le mani alla spalliera del letto.
Mi avvicino alle labbra di Francesca che subito si aprono pronte a ricevere la mia lingua in un bacio appassionato.

Nel mentre la mia mano raggiunge il clitoride per stuzzicarlo mentre con l’altra inizio a tirare un capezzolo con forza calcolata. Sento Francesca muoversi e gemere ma non capisco se di piacere o di dolore. Passo ora la lingua sul capezzolo martoriato e inizio il medesimo trattamento sull’altro. Capisco che Francesca è eccitata dagli umori che imbrattano la mia mano. Smetto di occuparmi del clitoride per infilare due dita dentro quella caverna. Vedo le gambe di Francesca che si aprono sempre di più mettendola in mostra e a mia disposizione.

I gemiti sono ora senz’altro di piacere accompagnati dal movimento del corpo sempre più scoordinato. Di punto in bianco mi sposto dal letto e mi dirigo in cucina dove spero di trovare qualcosa che mi possa aiutare. Quando rientro vedo Francesca che muove la testa, come se cercasse qualcuno, cerca di sentire qualche suono che le possa far capire dove sia finito.
Prendo del ghiaccio che poso sui capezzoli torturati fino a poco prima.

Francesca si lamenta al contatto con il ghiaccio ma riesce a restare ferma. Nel frattempo mi sono unto una mano con dell’olio e la avvicino di nuovo alla sua fica. Al contatto Francesca sobbalza facendo cadere i pezzi di ghiaccio che ricadono sul letto. La mia intenzione è quella di infilare tutta la mano nella fica di Francesca anche se ho un po’ paura, non vorrei essere troppo maldestro. Entro in lei facilmente con tre dita ed inizio a muovere la mano come se la stessi scopando.

“Uhhhmmmmm .. sììììììì … di più … più a fondo … di piùùùù” mi incita Francesca che deve aver intuito le mie intenzioni “più forte daiiiiii…”
Nell’aggiungere un dito trovo un leggero ostacolo che comunque riesco a superare abbastanza facilmente
“Ohhh … me la rompi … mi fai male… ohhhhh … sììììì … mi piaceeeeeeee” urla Francesca
Continuo a muovere la mia mano ad un ritmo lento mentre mi ungo due dita dell’altra mano per poi avvicinarle all’ano.

Al solo accostamento di queste Francesca inizia a sobbalzare ancora più forte gridando il suo orgasmo
“godoooooooooo .. oh sì … godo .. godo …ancora .. ancora ..”
I suoi gemiti mi eccitano ancora di più, mi sento il cazzo di marmo, ho voglia di chiavarla ma mi sono ripromesso di possederla interamente, voglio che sia lei a chiedermelo
La fica di Francesca è talmente bagnata e oliata che il quinto dito vi entra senza problemi.

Ho ora tutta la mano nella sorca spalancata della mia compagna che giace sul letto con le gambe divaricate al massimo, come se stesse facendo una spaccata. Infilo anche due dita nel culo di Francesca che vengono risucchiati dal retto come se niente fosse
“Sìììììììì cosìììììììììì … più forte ……. più forteeeeeeeeee. …di piùùùùùùù”
E’ giunto il momento di occuparmi completamente del culo di Francesca. Glielo devo rompere una volta per tutte e, intuendo che Francesca è a conoscenza delle mie intenzioni , e vedendo la sua calma mi sento più tranquillo.

Tolgo la mano imbrattata di umori ed olio dalla fica e le infilo due dita nella bocca che vengono subito succhiati come se fossero un cazzo. Quasi quasi invidio quelle due dita. Le dita nell’ano di Francesca scivolano facilmente tanto che ne aggiungo un terzo per allargare al massimo quel buco quasi inviolato.
“Piano … piano .. mi fai male … mi fai male….. ohhhhhhhh” si lamenta Francesca per il dolore. Mi metto nella classica posizione del sessantanove per leccarle il gonfio clitoride e per giovare il cazzo della sue attenzioni.

Anche lei non aspettava altro che sentire il mio cazzo. E’ quindi con grande gioia che inizia a succhiare e leccare il mio fallo in quella posizione ormai diventata scomoda. Non dimentico comunque di stantuffarle nel culo quelle tre dita che ormai si muovono con facilità agevolate anche dalle mie attenzioni che riceve il clitoride che è sempre più gonfio pronto a esplodere in un altro orgasmo
“ohh .. ohh…” geme con il mio cazzo che ha orami raggiunto una lunghezza ed una durezza insoliti.

Decido che è giunto il momento di godermi quel buco che ho tanto desiderato. Mi sposto ai piedi del letto appoggio le gambe di Francesca sulle mie spalle ed infilo in un colpo solo il mio cazzo nella fica grondolante di Francesca
“ohhh….. siiiiii….. chiavami … rompemela … daiiiiiii” geme mentre la martello con un movimento veloce “sììììììììì … più forte ….. di piùùùùùùùùù” sento il mio cazzo scivolare in quella fica andando sempre più a fondo e più forte toccandole ogni volta l’utero “ohhhhh sìììììììì … godoooooooooo .. godoooo..” urla ora Francesca sussultando sia per i colpi ricevuti sia per l’ennesimo orgasmo “ancoraaaaa …….


Mi fermo un secondo per poggiare la cappella sull’ano che è tutt’ora leggermente aperto e spingo forte per far entrare la cappella in quell’invitante buco
“ohhhh Francesca ora mi sentirai come non mai e vedrai che ti piacerà ohhhhh”
“Ohhh Marco dai inculami .. forte dai … fammelo sentire tutto .. di piùùùù”
spingo ulteriormente il mio cazzo che affonda completamente nel culo senza far sentire alcun dolore a Francesca che, invece, mi incita ad aumentare il ritmo
“tiè .. tiè … ora te lo rompo bene così sarà sempre a mia disposizione … tiè .. tiè”
“oh.. oh .. di più .. più forte .. più forte .. ohhhhh mi piace .. mi piace .. di piùùùùù “
sono sorpreso da questi incitamenti, non me li aspettavo, ma ne sono contento.

La mia verga non è mai stata così dura e grossa e lei mi incita sempre di più. Comunque l’eccitazione è arrivata al culmine sento le mie palle piene di sborra e non riuscendo più a controllarmi invado il retto della mia amata.
“Francesca vengo vengo .. godo .. godo .. oddio .. godo”
“Marcoooooooo siiiiiiiiii ……. Ohhhhhh” gridiamo il nostro orgasmo insieme.
Esausto mi accascio sul letto giusto il tempo di riprendere le forze per poi liberare le braccia di Francesca che si presentano alla mia vista segnate all’altezza dei polsi.

Sono curioso di sapere le sensazioni provate dalla mia compagna ma si è fatto tardi, i figli stanno arrivando, e siamo costretti a rimettere a posto la camera ed il letto per non far capire a quest’ultimi come ci siamo goduti, è veramente il caso di dirlo, questi pochi giorni di libertà.
All’arrivo dei figli siamo seduti sul divano a guardare la televisione e sentiamo il solito commento della figlia più grande che dice, come sempre, “stanno sempre davanti alla televisione! Non c’è pericolo che facciano qualcos’altro.

Stanno sempre là davanti. Me sembrano due vecchi. ”
Io e Francesca scoppiamo a ridere a crepapelle e riusciamo a smettere solo dopo molto tempo e non con poche difficoltà.
Mi colpisce lo sguardo con cui Emanuela (nostra figlia) cerca di capire il motivo delle risate e … sorride a sua volta come se avesse intuito qualcosa.
A cena i ragazzi ci comunicano che il padre gli ha proposto di passare le ferie con lui in Calabria a casa di alcuni parenti della sua nuova fiamma.

Il comportamento del padre mi ha sempre indignato perché non si interessa mai di loro, non telefona mai per sapere come vanno a scuola o se hanno problemi, ma ogni tanto se ne esce, a nostra insaputa, con questi inviti per fare solamente bella figura. Sa benissimo che nessuno dei due accetterà mai questo invito ed è questo il motivo per cui lo ha fatto.
La sera sul letto ci raccontiamo le sensazioni ed anche le paure provate questo pomeriggio ripromettendoci di continuare la scoperta dei nostri sogni nascosti (a questo punto ex sogni nascosti).

Tra un discorso e l’altro me ne esco dicendo a Francesca che potremmo sfruttare l’invito del marito per restare l’estate da soli.
“Potremmo dire che quest’anno le ferie le potrò avere solamente a settembre e che, quindi, rimarremo a Roma aggiungendo che sono stati fortunati che il padre li ha invitati in Calabria. ”
“Ma che sei scemo? Non mi fido di lasciare i miei figli con quello. E’ vero che starebbero in famiglia però … fammici pensare.

Domani prenderò la decisione. Eventualmente sposteremo le ferie a settembre per rimettere a posto casa. ”
Ecco sono rimasto inculato! Però se potrò avere quindici venti giorni di libertà ne vale la pena.
Durante la cena di due giorni dopo Francesca comunicò ai figli la decisione presa e, cioè, che avrebbero passato le vacanze con il padre vista la nostra impossibilità di usufruire delle ferie in quel periodo. Se volevano potevano rimanere tutta l’estate a Roma con noi.

La discussione che seguì non fu certo delle più idilliache ma, alla fine, dovettero ammettere che era preferibile andare in Calabria piuttosto che rimanere a Roma senza amici.
Quella sera io e Francesca andammo a cena fuori per festeggiare la libertà estiva anche se mancavano ancora tre mesi.
Per farci perdonare dell’inganno fummo più disponibili del solito nei loro riguardi permettendo delle cose che in passato non avremmo mai accettato.
Quando Emanuela compì i 18 anni le regalammo un nuovo motorino pagando, inoltre, la festa che diede il giorno successivo con tutti i suoi amici in un noto locale romano.

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