Sogno erotico di una notte di mezza estate – 2

Lunedì della passata settimana era il giorno di Ferragosto e pure io, naturalmente, ho trascorso il pranzo di Ferragosto fuori casa, benché non fossi più in una località di villeggiatura. Ho pranzato in una trattoria tipica non lontano da casa mia, dove per altro c'ero già stato un'altra volta. Dopo essere sceso dalla macchina, appena aprii la porta d'entrata mi si parò d'innanzi una donna matura, che avrà un'età che si aggira attorno ai 45 anni, non particolarmente avvenente ma tuttavia assai formosa, di corporatura robusta e perameata da una certa grazia e da un certo fascino.

Faceva le veci della titolare, la quale si era presa un periodo vacanziero per spurgarsi un po', perché gestire una trattoria non dev'essere uno scherzo. La signora mi accompagnò al primo piano dello stabile, il quale è adibito completamente a sala da pranzo. Dopo qualche minuto che ero a sedere, vedo arrivare al mio tavolo una ragazza che avrà sì o no la mia età, o forse uno o due anni in più, molto carina, attraente, assai in carne, con un bel viso pieno e rotondo e con due occhi assai maliziosi.

Era essa l'unica cameriera della locanda, addetta a girare attorno ai tavoli e a servire le portate; infatti, sùbito mi chiese che cosa volevo da bere. Le ordinai di portarmi solo dell'acqua naturale non fredda, niente vino. Quando ritornò con la caraffa piena dell'acqua, mi diede anche, ovviamente, il menu, sebbene, per quella circostanza, era menu fisso, e mi porse pure il cesto con il pane appena fatto. Quando se ne andò dal mio tavolo, mi chiedevo se per caso potesse essere la figlia della donna che doveva coordinare sia i piatti da servire sia l'accompagnare gli avventori ai loro tavoli prenotati.

Non glielo chiesi alla ragazza, ma il mio cervello, non so per quale oscura ragione, trovò invece un rapporto di parentela stretta tra le due donne: figlia per la giovane ragazza e madre di lei per la signora matura. Per quanto concerne il cibo che mi cucinarono e che mi offrirono, non mi potei lamentare perché tutte le vivande furono squisite. E poi a ogni pietanza posta al mio cospetto, la cameriera mi concedeva furtivi sorrisi che io ricambiavo gentilmente.

Avevo conquistato la ragazza e, penso, sicuramente sarebbe stata volentieri con me. Ritornai a casa soddisfatto, satollo e felice per il bel pomeriggio appena trascorso.

La sera mi sollazzai con un film capolavoro del cinema italiano degli ultimi vent'anni: Mediterraneo. Forse quelle scene nelle quali era protagonista il personaggio di Vassilissa, la meravigliosa prostituta interpretata dalla ex-modella e attrice greca Vana Barba, mi fecero venire alla mente le due donne che avevo incontrato nella locanda dove pranzai.

Quando andai a letto, capii che stavo pensando ancòra a loro due. Infatti il mio sonno fu alqaunto turbato e agitato. Il motivo è semplice: sognai le due donne.

Anche questa volta, il mio sogno erotico fu pervaso da una trasgressione allo stato puro, da una perversione ai limiti della decenza e del pudore e i miei desideri e le mie fantasie poterono liberarsi da ogni freno inibitore. Immaginai le due donne che si accarezzavano a vicenda, baciando appassionatamente le loro labbra, aprendole soltanto per inserire a vicenda le loro umide lingue.

Io ero lì che le guardavo, sentendo il mio cazzo che si ergeva nei pantaloni, duro e turgido per l'eccitazione. Appena mi videro, le donne mi fecero il gesto di partecipare ai loro giochi e sùbito mi misi in mezzo a loro, palpando le loro sode membra femminili, in particolare i seni e le chiappe davvero dure. Baciai con foga entrambe le bocche e infilai pure la mia lingua con vero piacere. Poi scesi fino ai loro colli, dando loro fuggevoli succhiotti che facevano miagolare le due donne come due gatte in calore.

Ad un certo punto, la donna più anziana mi prese per i capelli e mi ordinò di aprire per bene la bocca e di inginocchiarmi. Feci come mi ordinò e vidi che anche lei aprì la propria bocca, dalla quale uscì un'abbondante quantitativo di saliva che me la stava amorevolemente concedendo. Quando sentii la sua saliva entrarmi in gola, la deglutii con estrema goduria. Poi la donna mi chiese di farle la stessa cosa che aveva appena fatto a me.

S'inginocchiò e io le sputai con foga dentro la sua bocca tremante, raccogliendo tutta la mia saliva che colava come un fiume in piena. Godeva ferocemente, mugolando e ansimando a causa di tutta la saliva che le stavo donando. Nel frattempo, la ragazza se ne stava a guardare con trasporto e con frenesia, e io capivo che avrebbe voluto prendere il mio posto. Non so come, lo intuì anche la donna matura: infatti mi chiese di interrompere la mia donazione di saliva e chiamò proprio la giovane ordinandole di fare ciò che aveva visto fare sia da me sia da quella che poteva essere sua madre.

Quando la ragazza iniziò a sputare dentro la bocca della donna matura, notai che quest'ultima accettava la saliva che grondava dalla bocca della giovane con maggior passione di quanto non avesse fatto con la mia. Non so quante volte le due donne si scambiarono i posti, ma ormai non riuscivo più a sopportare questo gioco erotico e sentivo che il mio cazzo pulsava all'impazzata. Istintivamente, lo presi in mano che era più grosso di prima e più duro.

Le due donne, alla vista del mio pene eretto, mi fecero capire che lo volevano in mezzo alle loro bocche sudicie e bagnate dalla mia e dalla loro rispettiva saliva. Feci come mi chiesero e non so quante volte il mio pene turgido s'infilò facilmente dentro le due calde bocche, bagnate all'inverosimile. Poi, ad un certo punto, la donna matura si alzò, dandomi uno spintone che mi fece stendere per terra. Prese bramosamente la mia asta e vidi che se la infilò tutta nella sua gola.

Quel donnone era davvero una gola profonda: riusciva letteralmente a “nascondere” il mio cazzo per circa trenta secondi. Sembrava uno stantuffo impazzito dal tale ardore che metteva a succhiare il mio cazzone. La ragazza guardava con meraviglia questa signora che faceva un pompino a un giovane che poteva essere suo figlio. A un certo punto, la signora matura fece avvicinare la ragazza dicendole di tentare di fare la stessa cosa. Sul primo momento, sembrava essere addirittura timida, ma la donna la tranquillizzò dicendole che poteva riuscirci anche lei.

In effetti la ragazza, dopo qualche tentativo, riuscì meravigliosamente a prendere in bocca tutto il mio cazzo, facendomi godere di questo secondo pompino. Dopo un po', dissi alle donne che volevo scoparle. E così feci: prima mi occupai del donnone, che non vedeva l'ora di farsi fottere la sua fregna umida e di farsi inculare dal mio fremente cazzo. La signora matura godeva del mio batacchio mugolando, ansimando come prima e dava perfino l'impressione di annaspare agli affondi feroci che riceveva.

Quando entrai col mio pene nel suo ano, la signora emise un fortissimo gemito e sentivo che pure quel buco era ormai fradicio di umori e di liquidi interni. La scopata anale era fantastica: riuscii ad allargarle il suo buco con rapidi colpi e vedevo il mio pene impregnato delle secrezioni anali della donna, che parevano un misto fra muco e seme vaginale femminile. Ad un certo punto, preso anch'io dalla foga di questo amplesso selvaggio, estassi il mio cazzo e iniziai a lubrificare la mia mano destra con della saliva.

Avevo intenzione di mettere dentro quel buco che era diventato enorme la mia mano intera. Quando riuscì nell'intento, il donnone si agitò, quasi ebbe una scossa, un sussulto di piacere. La mano entrò senza tanti ostacoli dentro il buco di quel culone bagnato di vari umori. Il fisting che seguì fu eccellente: l'ano della donna riusciva a sopportare gli affondi della mia mano. Dopo poco che estrassi la mia mano dal suo ano, la signora mi chiese se avessi accettato di lasciarmi fare la stessa cosa che avevo appena fatto a lei.

Ero talmente frastornato che non riuscì a dire “sì” con la bocca, ma annuì solo con la testa. La donna mi fece distendere, mi divaricò le gambe e iniziò a massaggiare delicatamente il mio ano. Dopo un'accurata lubrificazione, riuscì a inserire una sua mano dentro il mio ano. Il sogno proseguì con scopate vaginali e rettali alla giovane ragazza, altro fisting, rapporto culo-a-bocca (cioè una veniva sodomizzata e l'altra puliva il mio cazzone dai succhi anali prodotti dal culo della sottomessa), lavori di tette e altre svariate posizioni.

Infine, per finire in bellezza, chiesi al troione maturo di mungermi la protasta, ovvero di infilare un dito nel mio buco anale per circa cinque centimetri. Lo lubrificò a dovere e iniziò a sbattermelo su e giù, fino a quando ebbi un tremendo orgasmo che culminò con una sborrata sensazionale nella faccia e nella bocca della ragazza giovane. Essa non ingoiò tutto il mio seme, ma lo tenne in bocca per scambiarselo con la signora anziana: questa pratica è chiamata, in inglese, cum swapping.

Spero che questo mio secondo sogno vi sia piaciuto.

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