Mia Zia

Mia zia 40 anni una bella donna, 4 di seno, belle gambe lunghe, un culo sodo e pieno e l'adorabile passione per le gonne con spacco, calze con la riga nera dietro, reggicalze e scarpe decoleté con tacco a spillo altissimo.

Ho sempre avuto un buon rapporto con lei, viveva nell'appartamento sopra al mio e eravamo spesso l'uno a casa dell'altro. Lei era separata, una figlia, gran gnocca davvero, ed era spesso sola a casa, quindi di tanto in tanto salivo da lei per passare la serata davanti alla Televisione.

Una sera mi telefona e mi chiede se passo a prenderla dall'ufficio perchè ha l'auto in officina, accetto volentieri anche perché lavoriamo nella stessa zona e il suo ufficio mi rimane di strada, ci accordiamo per l'orario e mi dice di aspettarla davanti all'ingresso.
Arrivo all'appuntamento con una mezzoretta di anticipo, quindi decido di salire in uficio con la speranza che si fosse liberata pure lei o comunque di prendermi un caffé.

Una volta nell'ufficio, lo trovo deserto, non c'era anima viva, decido quindi di farmi il famoso caffè alla macchinetta e aspetto qualche segno di vita.

Spazientito dopo 15 minuti buoni, prendo a girare per i locali, fino a che non sento del lamenti provenire da dietro una porta. Appoggio l'orecchio per sentire meglio e scopro che la porta è solo accostata, sbircio e non credo ai miei occhi!
Mia zia, splendida come sempre era a 90 gradi, le splendide gambe inguainate nelle solite arrapantissime calze, con il busto appoggiato alla scrivania, mentre il suo capo la montava di brutto! Ero basito e subito ho avuto un'erezione potente, quando poi ho sentito il suo capo dire: “Ti piace quando ti spacco il culo eh vaccona?” e mia zia rispondere: “sii siiii, spingi!” a momenti vengo nelle mutande senza nemmeno toccarmelo.

Scendo in auto temendo che mi scoprissero e aspetto la zia con 1000 pensieri per la testa; quando salita in macchina mi da il consueto bacetto di saluto sono quasi pronto a saltarle addosso ma mi trattengo, anche se le sue splendide poppe sono bene in evidenza nella scollatura e lo spacco della gonna generosamente aperto fino al merletto della calza. Lei si accorge che c'è qualcosa di strano in me e per tutto il viaggio mi tortura chiedendomi come mai ero così strano.

Io invento una scusa, un problemino al lavoro e chiudo la discussione, lei di rimando mi chiede se le faccio compagnia per cena visto che la figlia è fuori. Accetto e ci fermiamo qui e la a comprare qualcosa da mettere sotto i denti e noleggiare un film per la serata.

Arrivati a casa ceniamo subito e dal momento che

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lei non si è messa in libertà, io non perdo occasione per far cadere di tanto in tanto qualcosa, per sbirciarle tra le gambe.

terminato di cenare mi porge il caffè e mi si siede sulle ginocchia, intenzionata seriamente a sapere di più riguardo al mio presunto problema al lavoro. A quel punto si scoprono gli altarini, il pensiero di quello che ho visto prima, il suo culo caldo sull'uccello, finisce che indurisco di brutto e lei se ne accorge; per un po' fa finta di nulla, ma quando io mi muovo un attimino discretamente per piazzare meglio l'uccello e godere appieno di quel momento, lei si alza senza dire nulla ma visibilmente imbarazzata.

E' il momento del film, ci piazziamo sul divano l'uno accanto all'altro con la copertina addosso come sempre, lei forse per non complicare troppo le cose, rimane sempre vestita, mentre di solito si mette nuda e coperta solo con la vestaglia. Forse pensa che il fatto di non essersi svestita, serva a placare le mie voglie…Sbagliato zietta mia!
Il pensiero di come è vestita sotto è ancora lì che mi martella e ovviamente il film non lo cago nemmeno di striscio.

Ad un certo punto si addormenta come sempre con la testa sulla mia spalla e io decido di fare una cosa mai fatta prima: delicatamente comincio ad allungare le mani, ad accarezzare le gambe, il seno in un crescendo di eccitazione fino a che lei si sveglia e si accorge di ciò che sto facendo. Sempre imbarazzatissima si alza con la scusa di preparare un thé, io non ce la faccio più e la seguo in cucina e mentre riempie la teiera al lavandino la afferro delicatamente ma deciso da dietro, lei trasale, non si aspettava un attacco e rimane basita per un momento che a me basta per portare le mani su quelle splendide tettone e a massaggiarle mentre le bacio delicatamente il collo e mordicchio il lobo dell'orecchio.

A quel punto la zietta si riprende dalla sorpresa e comicnia ad opporre resistenza, ma con poca convinzione.
Da dietro le stò premendo l'uccello in tiro sul culo, davanti con una mano le massaggio una tetta, le torturo un capezzolo, con l'altra sento già la sua fichetta sotto al leggero tessuto del tanga di seta.
Continua a dirmi “no dai, non farmi questo, ti prego, non possiamo”, ma le sue resistenze sono in calo continuo.

Senza darle tregua e senza lasciarla spostare da quella posizione per me eccitante da morire, inizio ad aprirle e sollevarle la gonna, lei è ancora rigida, ma oramai lascia fare; le tocco lo splendido culo, è un sogno che si realizza, tocco a piene mani le cosce le calze, a quel punto perdo la testa del tutto, tiro fuori l'uccello lo appoggio in mezzo alle chiappe e non sentendo proteste dalla zietta, sposto il tanga e le caccio tutto il cazzo dentro la figa bagnatissima!

La zietta geme, l'ho cacciato dentro proprio di brutto, poi comincia ad ansimare e a muoversi con il bacino per facilitarmi il compito, è fatta penso, ora non ci ferma più nessuno! Purtroppo però tutte quelle ore di eccitazione, il sogno che si realizza, insomma in 4 pompate sono pronto a schizzare, faccio appena tempo a chiederle se prende la pillola e al suo si di risposta le scarico nell'utero mezzo litro di seme bollente.

Ma non mi basta, non posso accontentarmi di così poco e soprattutto non posso fare una figura così! Non lo tolgo, rimango dentro e mi godo le contrazioni della fichetta della zietta bella, lei capisce le mie intenzioni e per nulla appagata da quelle 4 pompate si da da fare per stimolarmi il più possibile.

Tempo 3 minuti e sono bello duro di nuovo, riprendo a pomparla, questa volta con più calma, mi godo ogni pompata appieno, lentamente le scendo nell'utero fino alla radice del cazzo poi mi fermo, roteo un po' e me ne esco, poi ancora e ancora e ancora.

A lei piace da impazzire, mi dice che ho un cazzo bellisimo e se ne viene alla grande. Ora è il momento di realizzare i miei desideri fino in fondo, sfilo il cazzo dalla fichetta fradicia e lo punto deciso sul buchetto posteriore tanto agognato.
Lei mi ferma “no che fai!?” io “Come che faccio, voglio incularti zia” lei “No, non l'ho mai fatto!” “Ma va là” le rispondo io “e oggi il tuo capo dove te lo stava mettendo?”.

Colta in castagna arrossisce e dice: “Ci hai visto? Beh oggi è stata la prima volta, non vorrei esagerare”. Io “Non ti preoccupare che non vai in overdose zia, incularti è il mio sogno da sempre, non voglio rinunciarci”. Al che mi risponde “mettici qualcosa però, mi farà male”.

Vicino al lavello c'è l'oliera, nulla di meglio per facilitare l'ingresso anche se ho il cazzo completamente fradicio di sperma e umori della zia.

Una bella oliata e appoggio di nuovo la testa al buchetto, inizio a spingere e in un attimo sono dentro con la cappella, è una sensazione meravigliosa, sento che si contrae che mi avviluppa tutto il cazzo. Lentamente le entro dentro tutto e rimango fermo un po' a godermi i movimenti del suo sfintere, è come farsi fare un pompino cavolo, una vera delizia! Inizio a muovermi e a mia zia dopo pochi colpi comincia a piacere, la sento aumentare i gemiti di mano in mano che aumento il ritmo, oramai sono fuori di testa di nuovo, il cazzo scorre a meraviglia, mia zia mi incita a spingere di più, pompo come un pazzo e spingo spingo, le afferro le tette e le strapazzo le tiro, e continuo a pompare come un ossesso fino a quando le esplodo dentro di nuovo!

Ah che inculata zia, grazie grazie non me lo scorderò mai.

Lei mi ha risposto “ecco bravo tienilo a mente bene perchè non accadrà mai più”. Le chiesi stupito “Ma come, non ti è piaciuto?” e lei rispose “Si, certo e anche tanto, ma non me la sento di proseguire con una storia di questo genere, per favore non chiedermelo e non provarci mai più se tieni a me”. Feci un gesto di assenso, le diedi un bacio appassionato e me ne andai dicendo tra me che non sarà l ultima volta…

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