La tettone di mamma

All'epoca avevo avuto solo un rapporto, ma molto squallido, con una prostituta nigeriana fredda e sbrigativa.
La sera mi masturbavo abitualmente a letto, pensando alle mie compagne più troie, alle cugine, alla vicina, all'amica di mamma: godevo ad immaginarle nude e spregiudicate, a farmi dei pompini, a farsi scopare svelando l'aspetto più perverso del loro essere. Ma la donna che più me lo faceva diventare duro e che spiavo anche dal buco della serratura nel bagno era mia madre.

All'epoca aveva i capelli neri lunghi, due tettonr molto grandi,a pera e pesanti con dei capezzoli larghi e scuri. L'ammiravo di nascosto mentre si faceva la doccia,mentre pisciava e cagava,quando si cambiava l'assorbente, pulendosi poi la figa pelosissima, e l'ammiravo mentre si toccava le tettone davanti allo specchio.
Pensavo che non avei mai avuto il coraggio di chiederle qualcosa di intimo, e di provare a farla spogliare davanti a me.
Un giorno invece accadde tutto e più dell'immaginabile.

Guardavamo casulamente in TV un film con Carmen Russo, in cui lei faceva l'insegnante, con qualche scena soft che comunque mi faceva arrossire davanti a mamma.
Di colpo mi chiese se avevo fatto l'amore, se conoscevo il sesso, se mi avevano spiegato tutto a scuola o se avevo imparato con l'esperienza diretta. Io ho fatto il furbo dicendole che ero all'oscuro di tutto e che non avevo visto una donna nuda dal vivo.

Si mise a ridere dicendo:
– Davvero, neanche le tette?
E nel dirlo si sbottono' la camicetta mostrandomi le tette con i loro capezzoloni che fuoriuscivano a metà dal reggiseno bianco. Il cazzo mi diventò durissimo, anche se conoscevo bene le nudità di mia madre, ma facendo la parte del ragazzino curioso ed inesperto le chiesi se me le faceva toccare. Dapprima le accarezzai dolcemente, ma poi facendomi vincere da un desiderio che nascondevo da anni, le saltai addosso baciandogliele e leccando i neri capezzoli.

Lei non fece resistenza, anzi si sfilò la gonna e mi disse:
– Immagino che nessuna ti abbia fatto vedere la figa…
Le dissi di no, che ero curioso di sapere come era fatta una donna, e le toccai la fica attraverso gli slip. Le labbra erano prominenti ed umide,sentivo il suo odore forte e pungente di vacca vogliosa. Capivo che stava godendo anche lei, che la eccitava farsi toccare (sapevo bene che fosse una porca, perchè la notte non sentivo altro che gemiti dalla stanza accanto).

Si sfilò le mutandine e mi mostro' la sua fica ricoperta da un folto pelo nero. Le infilai un dito dentro, dicendole che era bellissima, che mi piaceva toccarla e che sentivo il mio cazzo indurirsi.
Appoggiò allora la sua mano sulla patta dei miei jeans e mi carezzò l'uccello gonfio. Mi chinai e le infilai la lingua tra le gambe.
Ormai ci eravamo lasciati andare. Il mio cazzo pulsava intensamente e la sua fica colava di piacere.

Me lo tirò fuori e mi fece una sega.
Quando avvertii di essere al colmo del piacere le dissi:
– mamma ti prego, fatti sborrare in faccia.
Lei si chino' assecondandomi anche in questo;
le spruzzai tutto il viso di sperma e non resistetti poi alla voglia di infilarglielo nella bocca per depositare le ultime gocce.
Alla fine mi bacio' delicatamente in bocca.
Mai più successe nulla tra di noi, meglio così, tanto ero ormai soddisfatto e il ricordo di quella serata mi eccita sempre.

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