La moglie dell’assessore

Ero un sabato pomeriggio nel megastore dove lavoro. Sono il direttore dato che i proprietari erano i miei genitori. Loro avevano una azienda tessile, che mi avevano lasciato in gestione, da me trasformata in supermercato con annessi negozi privati.
Essendo, quindi, il proprietario di tutto avevo carta bianca su molti aspetti e mi piaceva esercitare tale potere. Camminavo curioso tra le corsie piene di gente indaffarata negli acquisti e ammiravo naturalmente la fauna femminile che ogni anno si faceva più audace nel vestire e nel mostrare le proprie grazie sia da sole che in compagnia di mariti e compagni.

Nella corsia dei trucchi notai due ragazze che al mio apparire ebbero un sussulto, poi capii come mai. Una di loro, una moretta riccia e formosa era stata sorpresa a, diciamo, non aver calcolato bene quale era il carrello e quale era la sua borsetta, e portata nel mio ufficio aveva avuto una sana lezione su cosa era uno scambio di favori, ma ve lo racconterò un'altra volta. Se non sbaglio si chiamava Moira.

Ciò che mi colpì fu la sua amica, bionda, gambe lunghissime in un jeans elasticizzato che le sembrava dipinto addosso e una faccia stupenda, da ragazza semplice ma con un lampo negli occhi di estremamente erotico che già mi fece arrapare. Stavo per andare da loro ed ecco uno squillo dalla tasca. Mi fermo quasi maledicendo il telefono. “PRONTO!!” urlo al numero che mi dice essere Max il guardiano “CAZZO VUOI PROPRIO ORA anzi corri da me ai trucchi!!!”
“Dottò venga subito nel suo ufficio” mi dice
“che vuoi proprio ora” stizzito gli urlo “ho beccato una a rubà ma questa non ve la potete perdere correte dottò! “.

Riattacco a malincuore e mi avvio, notando invece di sollievo quasi un dispiacere negli occhi delle due ragazze mentre mi guardano allontanarmi da loro.
Se non vale la pena questa volta lo inculo, giuro, penso tra me e me. Vado a passo veloce verso la zona riservata salutando con cenni di capo dipendenti e clienti ed entro nel mio ufficio. Seduta vedo una donna sui 35 vestitino corto filo passera tacco alto spolverino nero e accenno di autoreggenti che fuma tranquilla e mi guarda con sfida.

Max è in piedi con una borsa in mano presumo della signora. Max è tipo… avete presente Vin Diesel come forma fisica ma un po’ più basso e dell’aria più intelligente… mi porge la borsa “guardate la signora che spesuccia aveva fatto” e tira fuori un completo intimo che avrei pagato io per vederlo indossato alla bella dama alcuni trucchi rossetti creme di cui una di gran marca quasi 500 totali.
“Ah però signora mia e qui ci vuole proprio la polizia non si può mica sorvolare” dico e le guardo fisso le gambe con un sorriso.

“Senti” mi dice “non fare troppe storie, dammi la borsa” fo un cenno e Max gliela porge. Lei tira fuori il blocchetto degli assegni ,scrive mille euro, lo firma e lo alza tra le dita verso Max.
“e come mai mi dovrei fidare” dico “sono la moglie dell’assessore G…, controlla, e vedi di far veloce. ” Siccome sto iniziando anche a incazzarmi sia per il tu che per tutto il resto strappo l’assegno di mano a lei ,leggo Eva G….

lo do a Max e gli indico la porta. Lui si avvia e appena esce mi avvicino alla signora, lei si alza ,buon odore, la fisso negli occhi e le dico ”sa che suo marito ha fatto di tutto per non farmi aprire il negozio e per le sue cazzate ho speso quasi 500. 000 euro in più. Ora arriva la sua zoccola a prendermi per il culo. ” Cambia repentina sguardo, la vedo meno sicura, sta balbettando qualcosa e io le do uno schiaffo che le gira la testa, vola un orecchino e barcollando si appoggia alla scrivania.

“Ma ma io io ..” “zitta troia e spogliati o stanotte sarai in galera vedremo chi conosce più poliziotti. “Non puoi farlo” replica “oh si che posso e dammi del lei” altro schiaffo su altra guancia e va dritta in terra un rivolo di sangue dal labbro “alzati e spogliati o il prossimo pompino lo farai al secondino di turno stanotte “ titubante si leva lo spolverino e io allora agguanto il vestitino e con un colpo lo strappo lasciandola in intimo.

“Noo che fai” “ la prendo per i capelli vedo la sua paura la costringo in ginocchio e sempre tenendola per i capelli dico ”ora fammi un pompino e deve essere eccezionale.
Mi guarda negli occhi e vedo che non è poi così terrorizzata, anzi sembra eccitata mi slaccia la cintura sbottona i pantaloni gli abbassa con le mutande, sobbalza vedendo l’uccello già in tiro e di dimensioni ragguardevoli , comincia a leccarlo su e giù soffermandosi sul filetto e poi sulle palle sento che comincia a respirare più veloce e sempre tenendola per i capelli lo infilo tutto fino in gola cominciando a scoparla in bocca.

Cerco di arrivare sempre più in fondo ad ogni colpo e i suoi conati mi dicono che ci sto riuscendo, sbava ogni volta che lo levo e strabuzza gli occhi ogni affondo. Cerca di dire qualcosa ma si vede che lo fa solo per non sembrare troppo d’accordo. Intravedo la sagoma di Max dietro il vetro fumé della porta e premo il pulsante per aprire. Noto che non è troppo stupito dalla situazione, era sicuro di trovarci a scopare.

“Max ti dispiacerebbe scopare questa ladra per evitare che intraprenda la carriera del crimine” dico e lui ubbidiente come al solito si piazza dietro la tira su a novanta strappa lo slip ,sente il lago che riempie la figa della signora e tirato fuori il cazzo, più corto del mio ma largo, quasi una lattina come diametro, lo pianta fino alle palle con un sol colpo che sento anche io attraverso la gola della nostra amica.

Un urlo soffocato dal mio cazzo esce dalla bocca di Eva, io esco dalle sue labbra e la guardo fissa, gli occhi sono vitrei, vedo che sta godendo della situazione “signora cosa ne pensa del servizio che il nostro negozio le sta offrendo, sembra di suo gradimento” lei prende fiato e dice “cazzo zitto e continua” e si rituffa sul mio cazzo mentre Max la stantuffa da dietro con colpi sempre più forti.

A questo punto anche io sento salire il godimento e comincio a sborrare in gola “ingoia tutto troia se cade una goccia chiamo tutti i maschi che son fuori e ti fo scopare. Poi con un urlo vengo e anche lei sento che gode sul cazzo di Max. Mi sfilo di bocca la prendo per le spalle la tiro su e le strappo anche il reggiseno scoprendo due tette puntute che ballettano davanti ai miei occhi, una terza abbondante.

Comincio a baciarle, salgo al suo viso e le infilo la lingua in bocca, sento il mio sapore e la sua lingua che serpeggia sulla mia ansimando per la scopata ancora in corso. Le cingo il busto reggendola strette e dico “dai Max ora puoi venire dentro alla nostra troia” lei cerca di divincolarsi urla di no ma io la stringo di più finché sento Max ululare mentre si scarica nella fica con colpi di reni tremendi e lei allora viene ancora rantolando frasi sconnesse.

La lascio e scivola a terra lentamente perdendo sborra che cola dalle gambe. “via Max non vuoi provare la sua boccuccia credimi merita e poi pensi sia finita così cara Eva?” La sollevo e aiutandola a barcollare la porto alla scrivania la stendo sopra dal lato corto in modo che la faccia sia precisa davanti al cazzo di Max che sta in piedi davanti alla mia poltrona. “ Per piacere ora basta io vi.. “mugola ma il cazzo di Max che entra in gola non fa finire la frase.

Mentre lui comincia il su e giù in gola io mi apposto dietro a lei e aprendo la crema corpo rubata prima vi infilo due dita e con quelle comincio a ungere il buchino di dietro. “Ora avrà un dimostrazione dell’eccellenza dei nostri prodotti non vorrà mica andarsene senza provare la crema da lei tanto voluta” e intanto continuo a spalmare dentro di lei con due dita poi tre allargando il suo culo mentre lei tenta di dire qualcosa ma non può.

A questo punto mi piazzo bene dietro, le sculaccio con forza prima una chiappa poi l’altra ripetutamente mentre lei con movimenti convulsi tenta di spostarsi e dopo una decina di schiaffi sempre più forti entro in quel culo meraviglioso. Devo dire che la crema ha svolto la sua funzione , o forse la signora non era proprio digiuna di inculate, ma entro come nel burro anche se lancia un urlo ma sembra un rantolo di goduria invece che di dolore.

Prendo il tempo con Max e alterniamo le nostre entrate e uscite vedendo Eva che in pratica si è accasciata e ci lascia fare il nostro andirivieni sottolineandolo solo con un gemito ininterrotto. Acceleriamo il ritmo e urlando al cielo il nostro godere veniamo quasi insieme con Eva che è scossa da un orgasmo che sembra non finire mai. Max si butta sulla sedia dietro a lui io barcollo verso il divano laterale e lei resta distesa sulla scrivania senza un fiato solo il tremito dopo l’orgasmo muove il suo corpo.

Passano una decina di minuti poi mi alzo la prendo per le spalle la tiro su le do un goccio di whisky lei apre gli occhi ma non credo mi veda le infilo lo spolverino con sotto solo le calze, la guardo mentre lungo le cosce colano i nostri liquidi e in faccia non vi dico com’è messa, lo chiudo infilo il completo rubato la crema e i pezzi dei suoi capi nella borsa e la prendo sotto braccio.

“la macchina spero sia sottosuolo, non vorrai passare dal negozio così” ”Si si è sotto”
Prendiamo l’ascensore mio privato arriviamo sotto “è l’audi bianca laggiù” ”bella macchina “ quando siamo vicini all’auto la giro e comincio a baciarla lei contraccambia con ardore mentre io controllo che la telecamera di sicurezza sia in posizione slaccio il vestito si vede che sotto è nuda le infilo una mano tra le gambe entro con due dita in fica e mentre lei geme le dico ad un orecchio ”cara Eva questa non è sicuramente l’ultima scopata con te e penso che se a casa hai tuo marito ti conviene rimetterti in sesto prima di tornare.

” Per sua risposta vedo che fruga nella borsa e alza la crema usata prima da me con un sorriso. “spero proprio che sia vero che non è l’ultima” dice e mi bacia. Io le rilego il vestito e poi la fo entrare in auto. Mette in moto abbassa il finestrino e io salutandola ”Comunque tutto quello che è successo su è stato registrato sei molto fotogenica “ al suo sgranare di occhi la saluto e rientro in ascensore non vedendo l’ora di fare una doccia e rivedere la cara Eva nel suo film.

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