I VIZI SEGRETI DELLA MIA ANZIANA ZIA

Leggendo di questi primi episodi della storia tra io ventenne e mia zia sessantenne, molti amici di “Xhamster” mi hanno chiesto che tipo di vita conduceva questa mia anziana parente prima che entrassi nella sua esistenza, trasformandola totalmente.
Intanto, come potete vedere da alcune delle foto che abbiamo inserito su “XHamster”, era una donna abbastanza alta di statura, dal corpo burroso e statuario e con tutte le curve al posto giusto.
In una delle ultime foto che ho pubblicato su questo sito e che ho shittato con una “Polaroid” che lei e lo zio mi regalarono quando diedi il primo esame all’Università, la zia appare vestita come una normalissima e modesta donna di casa; ricordo che al momento di questo shitto (uno dei primissimi che feci con quella Polaroid appena regalatami) aveva finito di cucinare e stavamo per metterci a tavola.

Ed anche quando usciva di casa non indossava nulla di particolare, ma i soliti vestiti borghesi e “bigotti” di una donna avanti negli anni (gonne di panno fino a sotto al ginocchio, camicie a tinta unita, giacconi invernali a tre quarti color “cacca” o “grigio topo”, mocassini riposanti, ecc. ).
Del resto non poteva essere diversamente in quanto non faceva alcuna vita mondana, visto che quel deficiente di mio zio le consentiva solo di uscire per fare la spesa e per andare in chiesa.

E dire che era un uomo incapace di soddisfarla anche quando erano giovani: nei primi anni di matrimonio si limitava ad una scopatina settimanale fatta in maniera assolutamente “ortodossa”, ossia senza preliminari, senza sesso orale ed, ovviamente, senza sfiorare il culo e l'ano della sua donna nemmeno con lo sguardo. Lui era molto cattolico, come può anche notarsi da ciò che appare in una delle mie foto Polaroid sulla parete alle spalle di mia zia (un crocifisso, un calendario della Madonna ed un quadro di Padre Pio), ed il sesso lo viveva come un peccato da esercitare con estrema moderazione.

La coppia non ebbe nemmeno figli; ma forse per il sottoscritto è stato meglio, visto che, una volta deceduto suo marito, mia zia è rimasta completamente libera, senza dover dar conto a nessuno.
Con l'avanzare dell'età del suo, per così dire, “uomo”, alla mia povera zia non rimaneva che darci sotto con la masturbazione, pratica che iniziò ad abbracciare assiduamente intorno ai cinquant'anni utilizzando le dita, ma anche i soliti cetrioli e zucchine nonché i manici dei cacciavite e qualsivoglia oggetto presentasse la forma di ciò che tanto mancava ai suoi buchi affamati di sesso.

E qualche anno dopo inevitabile fu per lei l'approdo ai giornali porno che, in uno dei nostri primi giorni d'intimità, mi mostrò numerosi nascosti in fondo ad un grande shitolone pieno di indumenti vecchi. Mi confidò che quei giornaletti se li comprava nelle domeniche d'inverno, approfittando del fatto che suo marito era spesso influenzato e la mandava a messa da sola; allora lei, anziché andare in chiesa, prendeva un autobus di città che conduceva in un quartiere periferico dove non la conosceva nessuno ed in cui c'era un'edicola con uno scaffale tutto dedicato alle pubblicazioni oscene.

Ogni volta, prima di entrare lì, si avvolgeva la testa con un fazzolettone ed inforcava delle lenti a fondo di bottiglia, appartenuti ad una sua parente molto miope, in maniera tale che il suo volto cambiasse fisionomia e nessuno potesse riconoscerla. Dopodiché arraffava precipitosamente e quasi a caso cinque-sei riviste, pagava frettolosamente (a volte senza prendersi il resto), riponeva il tutto in una borsa abbastanza capiente che si portava con sé per l'occasione ed aspettava l'autobus per tornarsene a casa, già pregustando i piaceri che, a partire dalle successive ore pomeridiane (mentre il marito era intento a seguire alla radio la popolare trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”), avrebbe ricavato dalla lettura di quei giornaletti “proibiti” e dalle conseguenti masturbazioni.

A presto per altri particolari su questa fantastica donna e sulle avventure e porcate che abbiamo vissuto insieme.

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