Ho visto Cristina e la sua pioggia dorata

Vedevo Krissy tutti i giorni al lavoro, lei indossava sempre gonne corte con collant prevalentemente neri. Era la preda più ambita in ufficio, bella, alta, curve da far girare la testa. Sapeva benissimo di piacere a tutti gli uomini là dentro, compreso me. Era destinata ad essere una delle reginette del nulla televisivo. Uno dei suoi amanti le aveva promesso la conduzione di un programma contenitore su una tv locale. Avevo sempre pensato che di lì a poco avremo visto un' altra bella e stupidella in tv, però, per Kris, mi ero anche domandato cosa potesse farci con tutti quegli amanti sessantenni e quasi totalmente impotenti.

Conoscevo poco lei, questo è uno dei problemi quando in ufficio hai un grado più alto delle tue colleghe. Conoscevo molto bene, per diverse birre e molti aperitivi bevuti insieme, i suoi amanti che erano miei colleghi e superiori. Mi raccontavano tutto, soprattutto le loro perversioni sessuali. Da un certo punto in poi mi avevano confessato di aver totalmente abbandonato le mogli e di preferire delle e****t ( circa duemila euro a notte) con cui fare i loro “giochi di sesso”.

Per i miei capi, preciso, duemila euro non sono assolutamente una cifra proibitiva: cosa facessero con queste ragazze da urlo se non il sesso potevo immaginarlo.
Essendo impotenti ed anziani i loro racconti erano quasi tutti fatti di molte perversioni e poche penetrazioni, alcuni godevano nei ruoli passivi ed a volte le prostitute di lusso erano costrette anche a fornire loro uno stallone per questi individui dalla sessualità ambigua e frustrata.
Una fatica incredibile per evitare le curiosità delle loro mogli che, quando potevano, cercavano di farmi il terzo grado sulle abitudini dei loro uomini ed un'altra in ufficio per mantenere un comportamento professionale con le ragazze che, in qualità di procaci assistenti in un'agenzia di pubblicità, giocavano a chi indossasse la mini più corta.

Per fortuna la sensualità è per le donne un dono di natura e ,in questo, non avrei dato a Krissy nessun credito in fatto di seduttività.
Del resto mi era tassativamente proibito, in ufficio, di guardarla con occhi diversi.
La nostra conoscenza era avvenuta in una libreria di Milano.
Dovevo cercare un testo, un testo illustrato sugli impressionisti e così entrai in quel negozio che conoscevo bene. Le solite facce e l’odore della carta, un ambiente tranquillo e niente altro.

Sapevo dove si trovava quel libro, così iniziai a guardare i titoli ma…ad un certo punto il mio sguardo cadde su un magnifico paio di gambe, portava scarpe con un tacco leggero e nel contesto non era niente male, bionda…. : una magnifica puledra, una figura tonica modellata sicuramente dalla palestra ma non sformata e muscolosa, una bella donna, doveva essere sui 28 o 30 anni, pensai, proprio bella, e una capigliatura bionda. Mi colpì.

Sfogliava con attenzione la “ storia di O “ disegnata da Manara e a quel punto no so per quale motivo dissi “…. Signorina, le consiglio la “ storia di O “ illustrata da Crepax, credo abbia disegni molto più belli a parer mio, i colori non rendono bene quelle scene, ma il bianco e nero si”. Lei si scosse da com’era intenta a guardare e girò lo sguardo verso di me. Occhi chiari da cerbiatta …potevo permettermi di attaccare bottone, non ero il suo tipo, lei era giovane e io con non potevo entrare in concorrenza con i suoi corteggiatori.

Forse potevo sembrare un po’ sfacciato ma di natura sono un gran chiacchierone. Mi fece ridere, un leggero rossore le colorò le guance e per un momento fu come impacciata. “ Guardavo solo”, era come una bambina presa con la dita immerse nel barattolo di marmellata. Ma io continuai….. “Guardi signorina il testo che le ho consigliato è li, lo prenda, vedrà la diversità”. Era in piena crisi, non sapeva come fare, ne andava del suo carattere e del suo orgoglio , non poteva darmi il gusto di mettere via tutto ed andarsene e, nello stesso tempo, lo sapevo l’altro volume l’attirava.

Si era mangiata con gli occhi le figure di Manara ed ora sicuramente l’affascinava l’altro. Non so definire la situazione in cui si trovava ma ora mi divertivo. Aveva le mani lunghe e sottili, un bell’anello di fidanzamento, le sue dita si chiusero su quel libro e lo estrasse. Devo dire che le figure erano di tutto altro gusto, la china su quella carta bianca aveva fatto miracoli…collari, trinoline e reggicalze non si contavano, per non contare catene a altri ammennicoli vari, gambe lunghe, aperte, in tutte le posizioni…e manette e collari in cuoio nero borchiati che si chiudevano sul collo dell’eroina dipinta.

La osservavo, ne era affascinata guardava con avidità quelle immagini come persa. Ma ad un certo punto si scosse ; la bruciai sul tempo… ” Non trova che siano belle? ” “ Si” Una risposta laconica, ma non mi convinceva. Dopo qualche settimana me la sono ritrovata in ufficio con un contratto di sei mesi come disegnatrice. L'agenzia di pubblicità per cui lavoravo aveva bisogno di una mano svelta ed esperta per i bozzetti da proporre ai clienti.

Così era apparsa sulla scena Kris. Non avevamo detto nulla del nostro precedente incontro, questo ci rendeva un po' complici.
Da un pò di tempo avevo notato che mi lanciava sguardi maliziosi, in un primo momento non mi montai la testa, sia perchè sapevo che a lei piaceva ma, soprattutto, Kris puntava in alto ed era in piena scalata. Con quel fisico le sembrava di avere il mondo ai suoi piedi mentre le altre donne presenti si sentivano derise ed umiliate dal suo fascino, temperato da una certa severità nordica.

Certo, da un giorno all'altro hanno perso tutte le attenzioni dei colleghi che sbavavano per quella ragazza.
Un giorno ero a fare delle fotocopie, Krissy si era avvicinata con dei fogli in mano e attendeva il suo turno dietro di me. Con la coda dell'occhio avevo notato la sua gonnellina più corta del solito e i suoi collant neri che le fasciavano le gambe. Avevo notato anche che non era a proprio agio in quel momento, infatti muoveva incessantemente prima una gamba e poi l'altra tenendole belle strette.

Naturalmente da amante del pissing avevo capito subito che le scappava la pipì, evidentemente non vedeva l'ora che arrivasse il suo turno per fare le fotocopie e poi correre in bagno. La situazione mi eccitava alquanto, l'espressione nervosa che Krissy aveva in volto mi stuzzicava e già sentivo l'uccello irrigidirsi. Mi restavano poche copie da fare ma un pò per godermi la situazione, un pò per prendermi una specie di rivincita su quella donna che si divertiva a far rizzare gli uccelli a tutti, i miei movimenti erano diventati improvvisamente molto lenti.

Dopo qualche minuto però Krissy mi chiese”Potresti farmi delle copie di questi?” Preso alla sprovvista le dissi: “Altre due e ho fatto” e mi voltai verso la macchina. “E' che devo andare in bagno, non ce la faccio più” disse lei con voce frustrata. “Ho avuto un sacco da fare e non ho avuto tempo di andare in bagno, ti prego non puoi farmi tu queste copie?”Alla fine cedetti e presi i suoi fogli, prima di correre in bagno lei mi disse:”Grazie mille! Ti devo un favore davvero.

” Si avvicinò e mi strinse il braccio attaccandosi a me. “Grazie” ripetè. Non mi lasciai sfuggire l'occasione, consegnai i fogli ad un collega dicendogli di fotocopiarli e mi precipitai a seguirla fino in bagno. Una volta entrata nel bagno si diresse all'ultima porta, poi si voltò per chiuderla e mi vide dietro di lei. Per fortuna in bagno non c'era nessun'altra…Rimase ovviamente sorpresa e senza darle un momento per pensare bloccai la porta e le dissi”Hai detto che mi devi un favore no?” “Sì…ma…aspetta dai…devo fare pipì…questo è il bagno delle donne…” Era palesemente imbarazzata e questo, unito al suo disagio per la pipì, mi eccitò ancora di più.

Ormai si teneva con una mano tra le gambe. “Insomma mi devi un favore o no? Voglio guardarti mentre fai pipì. ” “Ma…dai, no…e poi mi vergogno…””Siamo solo io e te, anzi fammi entrare che mi sa che sta arrivando qualcuno” dicendo così entrai e chiusi la porta. Era imbarazzata sì, ma sul suo viso si leggeva anche l'ombra della trasgressione, quell'episodio se lo sarebbe goduto anche lei……eccome. Guardandomi negli occhi si tirò su la gonna, si era già lasciata andare alla trasgressione, lo avevo capito subito, la sua espressione era già diversa, aveva un sorrisetto malizioso, quello che non sapeva ancora era che a me eccitava vedere il suo disagio nel trattenere la pipì.

Fece per tirarsi giù i collant ma la bloccai. “E dai che mi scappa” disse lei “Se mi vuoi guardare va bene ma fammela fare!”. “Non ancora” dissi io”E dai!” ripetè lei ridendo “Non ce la faccio più!””Va bene falla…ma senza togliere i collant”Lei mi guardò stupita”Sì Kris, il favore me lo ripaghi così, i tuoi fogli sono già stati fotocopiati dal mio collega, adesso tocca a te””Ma mi sporco tutta !””Certo !” Era al limite, non riusciva più a trattenerla, non poteva farci più niente…Prima una macchia al centro, poi un piccolo fiumiciattolo di pipì scivolò giù ad inondare i collant.

L'odore della pipì si espanse in un attimo, era forte ma non fastidioso, un aroma che portò la mia eccitazione alle stelle. L'aroma della pioggia dorata sul nylon mi ha sempre fatto impazzire. Dalla sua espressione con gli occhi socchiusi capii che anche Krissy si stava godendo il momento, probabilmente non era la prima volta che faceva wetting, ma forse era la prima di fronte a qualcuno. “Grazie” le dissi pensando di andare a chiudermi nel bagno degli uomini a masturbarmi, ma lei mi sorprese…“Aspetta” disse prendendomi un braccio “Tocca a te adesso”Quello che seguii non me lo sarei mai aspettato…Krissy mi slacciò i pantaloni e tirò fuori il mio uccello durissimo e pronto a sparare da un momento all'altro…“A te non scappa?” “Non ne ho tanta”“Allora aspetta un po' prima di farla.

”Si tolse i collant inzuppati ancora caldi e si sedette sul water a gambe larghe. Colsi al volo l'invito e mi inginocchiai per ripulirla dalle ultime goccioline rimaste attaccate. La sua fragolina aveva soltanto un ciuffetto di pelo in alto che aveva trattenuto alcune gocce preziose e che aspettavano solo di essere succhiate via. Le mie labbra si chiusero su quel ciuffetto goloso e succhiarono avidamente i rimasugli di pioggia dorata, poi ripulii il buchino della pipì e infine mi spostai sulla fessura bagnata di pipì e umori.

Krissy gemeva, godeva a farmi leccare via la sua pipì e a farsi masturbare con la lingua. La sua pipì aveva un sapore leggero e quasi fruttato, peccato non averle chiesto di farmela in bocca, ne avrei bevuta a litri. La leccai finchè non venne; a quel punto altra pipì si era accumulata nella mia vescica ma non volevo ancora farla. Le appoggiai l'uccello alle labbra e lei lo accolse vogliosa. Lo succhiò con bravura ed esperienza, di certo ne aveva presi tanti di cazzi.

Ero prossimo all'orgasmo così la feci staccare per non venire prima di averle fatto la pipì addosso. Avevo pensato di fargliela in bocca e poi di farmelo ripulire fino all'orgasmo ma mi venne un'idea migliore. Mi tolsi i pantaloni e dissi a Krissy di rimettersi i collant, poi aspettai che l'uccello mi andasse giù, quindi lo infilai nei suoi collant più o meno all'altezza della patatina, lei capì e si strinse a me. Dopo pochi istanti ecco il mio liquido caldo scendere nei suoi collant, bagnarle le gambe ed unirsi alla sua pipì.

Stavamo attaccati e mi bagnai anch'io. Fu una sensazione nuova e meravigliosa, sentire la mia pipì unita alla sua rimasta che scivola sulle sue gambe e poi attraverso il collant raggiunge le mie gambe, un tepore che ci avvolse e la sensazione di bagnato che ci riempì. Dovetti togliere l'uccello dai suoi collant subito dopo fatta la pipì perchè sentii che mi si stava rizzando di nuovo. Le sborrai sui collant. E' stato uno degli orgasmi più belli della mia vita.

.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com