Fantasie avverate (quinta parte)

Mia Moglie Anna “Il Nostro Amico Salvo” II Parte
Dal tavolo vidi Salvo uscire dalla parte dei bagni, ma non venne subito verso di noi, cercava qualcuno, poi lo vide e gli si avvicinò, era il cameriere che ci serviva al tavolo; parlarono per un attimo e vidi che questo mise qualcosa nella mano di Salvo il quale mise subito in tasca.
Quando ci raggiunse al tavolo trovò mia moglie seduta sulle mie gambe e disse: “questa sera stiamo mandando in confusione qualcuna delle persone presenti qui dentro, si staranno chiedendo di chi è moglie la tua Anna, o se è un accompagnatrice”.

Quando la chiamò con quel termine ebbi un sussulto all’uccello, era vero, se qualcuno ci stava guardando o stava capendo qualcosa, la mia Anna poteva passare per una e****t in compagnia di due uomini; quel pensiero aumentò la frenesia dei miei pensieri, mi piaceva.
Proposi un’altra bottiglia e Salvo disse che già era stata ordinata, ma non al tavolo; dalla tasca tirò fuori una chiave dicendomi di aspettare 5 minuti al tavolo e dopo di uscire dove c’era la reception e di prendere le scale in legno che c’erano sulla sinistra e di salire al piano superiore, l’ultima stanza in fondo al corridoio.

Porse la mano ad Anna e la fece alzare dalle mie gambe, come se fosse sua moglie, non aggiunse altro e quando cominciarono ad allontanarsi vidi lo sguardo di Anna che non mi lasciava un attimo, aveva un sorrisetto malizioso.
Li vidi scendere i 2 scalini della nostra zona sopraelevata dove stavamo e vidi il braccio di Salvo cingere la vita di mia moglie, la mano aperta scendeva sempre di più sul culo.

Mi ritrovai solo al tavolo, in compagnia delle mille emozioni che stavo provando e la mia mente volava a quello che stava per accadere; mi alzai e andai verso la reception, ma non salii subito le scale, uscii fuori a fumarmi una sigaretta; dopo il nervosismo dell’inizio serata ero tornato sereno e complice del gioco che stava conducendo Salvo, era stato bravo, stava interpretando quello che gli avevamo chiesto e la mia curiosità andava a quello che stava accadendo sopra.

Salii le scale e andai verso la porta indicatomi, era socchiusa e la aprii piano, la stanza era grande con tetto mansardato e non molto alto, una luce soffusa arrivava da grandi lampade poggiate sul pavimento di parquèt, al centro dei divani in pelle nera posizionati a cerchio intorno ad un puffo grande che doveva servire per dormire, ci andavano bene anche tre persone, più che una stanza sembrava un salone di una grande casa americana; in fondo vidi una vasca idromassaggio jacuzzi montata sopra il pavimento incorniciata da un mosaico di marmi colorati, restai impressionato da quel lusso.

In un angolo più buio della sala era posizionata una scrivania di legno massiccio e fu li che nella penombra vidi la sagoma di Anna, ma a mezzo busto, ci era seduta sopra, ma dall’altra parte e mi dava le spalle; non vedevo Salvo, ma mi bastò vedere i movimenti della testa di mia moglie per capire che aveva la sua testa tra le cosce.
Oramai si concedeva quello che voleva con mia moglie, involontariamente glielo avevo permesso io.

Avvicinandomi fu Anna ad avvertire la mia presenza, girò la testa verso di me e allungò un braccio ,mi stava chiamando; avvicinandomi ancora di più vedevo chiare le smorfie sul suo viso, cercava di contenere il piacere che le stava dando la lingua di Salvo, ma non ci riusciva.
Ancora oggi non ho mai dimenticato quei suoi occhi come mi guardavano; si distese verso di me poggiandosi sui gomiti e fu allora che vidi la testa di Salvo e i suoi movimenti rotatori.

Il gonfiore che avevo nei pantaloni cominciava a darmi fastidio, le misi una mano sul viso facendole una carezza, mi cercò con le labbra, mi abbassai verso il suo viso e cominciammo a baciarci; con una voce rotta dall’emozione mi disse: “amore, quanto sto godendo”!
Salvò si accorse della mia presenza perché rallentò i suoi movimenti, ma non smise; Anna continuava a farmi roteare la sua lingua in bocca mentre muoveva di continuo il bacino per le vibrazioni che gli stava provocando Salvo, poi la sentii rilassarsi.

Ci staccammo e lei distese la schiena sullo scrittoio, Salvo si era alzato; “Anna è una delizia” mi disse e venne dal mio lato, lei rimase distesa con le gambe che le penzolavano dall’altro lato e il vestitino ancora arrotolato alla vita.
Si diresse verso la jacuzzi e la mise in funzione, controllò la temperatura dell’acqua e disse: “godetevi un bel bagno rilassante” e si allontanò verso i divani.
Non capivo quello che stava facendo, ma faceva parte di quello che aveva in programma e senza dire niente andai dall’atro lato della scrivania, verso Anna, che proprio in quel momento si era tirata su dal piano dello scrittoio; mi avvicinai al suo orecchio e le dissi : “spogliati”.

Scese dal piano e srotolò giù il vestito facendo scivolare anche le spalline.
Era bellissima tutta nuda con quei capezzoli in evidenza per l’eccitazione, ai piedi i suoi sandali argento.
Non sapevo dove era Salvo ma in quel momento non me ne fregava niente, ero rapito da quel momento magico con mia moglie e me lo volevo godere.
Con la mano la accompagnai alla vasca e fu li che anch’io mi spogliai ma solo la parte di sopra perché dal pantalone in giù volle occuparsene Anna; si inginocchiò e slacciandomi la cintura tirò tutto giù rimanendomi con una mazza che allargava i boxer.

Li sfilò con un pò di difficoltà dovuta alla mia erezione e si fece sparire l’uccello in bocca.
Li capii la grandissima differenza di emozioni che si provano tra lo scopare “normale” di una coppia e lo scopare “in situazioni strane”; Anna è bravissima a fare pompini, ma come me li faceva in “situazioni strane”, c’era differenza! Le percezioni si amplificano, da parte di lei c’è un abbandono totale nelle voglie del “terzo”, da parte del marito un fortissimo sentimento di vouyerismo e poi di possessione.

Solo le coppie che hanno provato queste esperienze sanno di cosa parlo.
Era un pompino intenso, lo massaggiava nella sua bocca con un lento lavoro di lingua e lentamente andava su e giù facendomi colare sulle palle gocce di saliva; avevo una fortissima voglia di fotterla in bocca ma non potevo, dovevo resistere.
La dovetti staccare altrimenti le sarei arrivato in bocca, ero troppo preso e arrapato da quello che stava accadendo, avevo le palle gonfie.

Si tolse i sandali e salì i tre scalini per entrare nell’acqua, da dietro le vedevo il bellissimo rigonfiamento delle labbra della fica; la raggiunsi in acqua e cominciammo ad avvolgerci con le bolle d’aria che ci davano uno strano effetto, Anna era eccitatissima, me ne accorgevo perché invece di baciarmi mi leccava le labbra e il viso.
La presi in braccio in acqua e mi avvolse le gambe intorno alla vita, la penetrai mentre lei mi baciava e leccava, i miei movimenti erano lenti i, volevo che durasse ancora un po’; la avvicinai al bordo della vasca e mi misi dietro di lei, la strinsi forte a me e lo infilai dentro.

Mentre la possedevo mi accorsi che di fronte a me a non più di 5 metri c’era Salvo, seduto sul puffo che ci osservava ; non distolsi mai lo sguardo dal suo, mi piaceva guardarlo mentre scopavo mia moglie, lui resse il mio sguardo, leggevo il piacere di guardare nei suoi occhi.
Presi Anna per i capelli e indirizzai la sua testa verso Salvo (in seguito mi ha detto che solo allora lo vide), cominciai ad affondare colpi forti e profondi, non ce la facevo più, gridai il mio godimento guardando Salvo negli occhi mentre mi svuotavo dentro mia moglie.

Rimanemmo ancora qualche attimo stretti, poi vidi Salvo che si era avvicinato a noi e tendeva un accappatoio, logicamente era per Anna.
Usci dalla vasca e si fece avvolgere con l’accappatoio da Salvo, si dissero qualcosa che non riuscii a capire e si diressero verso il centro dei divani, sul puffo, sul quale Salvo aveva steso un plaid gigante; una volta avvicinatasi ricordo che vidi Anna un po’ in imbarazzo, non sapeva cosa fare, poi Salvo da dietro le tolse l’accappatoio e le disse di sdraiarsi.

Lui si allontanò verso lo scrittoio e fece una telefonata, io ero rimasto nella vasca e guardavo Anna distesa su quel puffo, poi si girò e incrociò il mio sguardo, mi sorrideva; le mimai un bacio, lei per tutta risposta fece roteare la lingua sulle labbra, quanto stava diventando zoccola.
Salvo prima di avvicinarsi al puffo spense altre due lampade da pavimento, rimanendo nella stanza una bella luce soffusa e si sedette sul lato dove era sdraiata mia moglie; Anna aveva le braccia stese all’indietro e non fece nulla quando Salvo le poggiò una mano sul ventre cominciando a massaggiarglielo.

Dal ventre quelle carezze cominciarono a spostarsi sul seno e sul collo, fino a sfiorargli le labbra con le dita.
Anna ebbe un sussulto quando sentimmo bussare alla porta ma Salvo le si avvicinò e le disse qualcosa, la vidi sorridere e dargli un pizzicotto, poi tornò a distendersi; Salvo sapeva già chi era perché non aveva chiuso a chiave la porta e alzando la voce disse di entrare.
Comparve prima un carrellino con una bottiglia sopra e dei calici, poi il ragazzo che serviva al tavolo; si avvicinò ai divani e lasciò il carrello, poi lo vidi bloccarsi con lo sguardo verso mia moglie, in quella luce soffusa vedevo Anna che si stava accarezzando la fica davanti a lui.

Il cameriere si senti in diritto di restare a guardare visto che Salvo continuava ad accarezzare i seni di mia moglie e lo guardava in faccia, la stava esibendo a quel perfetto sconosciuto.
Da quando entrai in quella stanza e avevo visto mia moglie che se la faceva leccare da Salvo, la mia erezione non si era mai abbassata, ma quel nuovo scenario mi faceva arrivare le pulsazioni all’uccello; nello stesso tempo mi sentii un pugno allo stomaco, un nodo in gola, percepii la paura che quella situazione potesse degenerare e far trattare mia moglie come una puttana.

Mi stavano assalendo di nuovo quelle ansie di inizio serata, ricordo che feci un profondo respiro e per due volte andai giù con la testa sott’acqua; quando risalii vidi Salvo che mi stava guardando, continuava ad accarezzare i seni di mia moglie e mi guardava.
In quella luce soffusa mi sembrò di leggergli un sorriso sulle labbra, ma la cosa che più mi sconvolgeva era il comportamento di Anna, oramai si lasciava andare a tutte le direttive e voglie del nostro amico.

Disse qualcosa al cameriere che io dalla vasca non potei sentire, questo fece un cenno di assenso con la testa e si sbottonò i pantaloni, ma non li abbassò, tirò il cazzo fuori e cominciò a tirarselo.
Salvo si alzò dal puffo e si appoggiò con i gomiti su uno dei divani messi intorno, voleva dare al ragazzo un quadro più integrale di mia moglie che continuava ad accarezzarsi la fica; dalla vasca non riuscivo a vedere il viso di mia moglie perché era sdraiata, ma guardando l’aumentare della velocità della sua mano capii che le stava piacendo quello che stava accadendo.

Ricordo ancora quelle parole rivolte a Salvo, neanche fosse suo marito: “la posso toccare”?
Guardai subito Salvo e con mio sollievo lo vidi ondeggiare con la testa, aveva detto no!
Capi come stavano le cose e continuò a tirarselo, poi vidi Anna tirare le ginocchia su e allargare le gambe, gliela stava sbattendo in faccia, mostrò il dito medio al ragazzo e se lo fece sparire dentro la fica, adesso si stava veramente masturbando; in quel momento mi resi conto del profondo cambiamento di mia moglie.

Mi stavo accarezzando il cazzo sott’acqua non so da quanto tempo e neanche me ne ero accorto, mi venne la voglia di raggiungere mia moglie e fotterla violentemente davanti a loro, ma non volevo rovinare quel gioco intrigante che aveva creato Salvo, mi eccitava troppo, mi piaceva.
Poi sentii le grida soffocate del ragazzo, stava sborrando guardando mia moglie, finì tutto sul parquèt del pavimento; vidi che Anna distese le gambe, adesso se la stava accarezzando lentamente.

Aveva capito che la sua parte era finita, prese un panno di stoffa dal carrello e lo vidi pulire a terra, ogni tanto alzava la testa per guardare la meraviglia che era mia moglie ma lei adesso aveva il viso rivolto verso il soffitto, immaginai che avesse gli occhi chiusi; per lei la cosa era finita, se ne poteva andare.
Fu Salvo che lo congedò dicendogli qualcosa e lui fece un cenno di assenza con la testa.

Appena chiuse la porta uscii dalla vasca, per me non c’erano accappatoi e con l’acqua che gocciolava sul pavimento andai verso il puffo, Anna aveva gli occhi chiusi, sembrava che stesse dormendo e quando le guardai la fica vidi il lucido dei suoi umori, era arrivata con le dita.
Quando senti le gocce d’acqua che le cadevano addosso ebbe un sussulto; mi sdraiai su di lei e cominciammo ad avvolgerci e a baciarci, ricordo che cominciai a ridere e uguale fece Anna; avevamo sempre immaginato situazioni fantasiose come quelle, ma dovevamo ringraziare il nostro amico che aveva fatto in modo che si realizzassero.

Sentimmo stappare la bottiglia e Salvo che diceva : “spero di essere riuscito nel mio intento, quello che mi avevate chiesto”, più che una domanda aveva fatto un’ affermazione; mi passò due calici pieni, dalle bollicine intuì che fosse champagne ma il suo rimase sul carrello, stava cominciando a spogliarsi.
Anna si tirò su e come me si sedette al centro del puffo e mentre Salvo ci raggiungeva potei notare più chiaramente le dimensioni del suo membro, nonostante non avesse una grande erezione era messo bene, sia in lunghezza che in larghezza, forse ad Anna piaceva perché la sua anatomia assomigliava al mio.

Prese il calice e si sedette insieme a noi, eravamo tutti e tre nudi seduti a cerchio sorseggiando lo champagne, “Anna l’ha sconvolto già giù in sala mostrandogli le gambe” disse Salvo; “e tu che le accarezzavi con la mano”, dissi io.
“ha una pelle come il velluto” disse e troncò il discorso con me rivolgendosi ad Anna : “mi piace guardarti godere, ti lasci andare a quello che senti”; “sei tu che riesci a farmi lasciare andare, mi stravolgi” rispose Anna.

Quella scena di loro che parlavano di cose scabrose in mia presenza ma per loro era come se non ci fossi, mi attanagliò lo stomaco, vivevo stati d’animi di sensazioni molto contrastanti, paura e voglia di spingere, ansie e adrenalina.
Cominciai a sentire un forte senso di gelosia e fu questa che mi diede di nuovo una forte erezione, allargando le gambe per sistemarmi Anna se ne accorse e guardandomi mi fece l’occhiolino, lo sapeva che mi piaceva quello che stava accadendo e il mio uccello le dava la conferma.

Mi guardò fisso per qualche secondo senza parlare, aveva sulle labbra quel sorrisetto malizioso che già avevo avuto modo di conoscerne il significato, si girò verso Salvo e gli allungò una mano in mezzo alle gambe cominciando a massaggiargli il cazzo; non gli volle molto per svettare tra la mano di mia moglie, adesso lo stava segando. Anna si girò verso di me lanciandomi l’ultimo sguardo, poi con la testa si abbassò sul ventre del nostro amico il quale allargò le gambe per facilitare quello che lei stava per fare.

Mi ritrovai seduto con le gambe stese e di fronte avevo mia moglie che mi dava le spalle, anzi il culo visto che era messa a quattro zampe mentre succhiava il cazzo di Salvo che era seduto con le ginocchia larghe; vedevo la testa di mia moglie andare su e giù e mi spostai un po’ di lato per avere una visuale migliore.
Anna non gli stava facendo un pompino, gli stava deliziando l’uccello; la sua lingua andava su e giù avvolgendo un cazzo che adesso potevo vedere nella sua massima erezione.

Alzando la testa vidi che Salvo mi stava guardando ma stavolta non sorrideva, aveva la bocca spalancata a prova del godimento che mia moglie gli stava dando con la bocca, poi le mise una mano sulla testa e mentre con le dita iniziò a massaggiarla, cominciò a dare il ritmo del pompino; guardavo la bocca di mia moglie gonfia del suo cazzo mentre andava su e giù, lo ingoiava fino a farlo sparire, vedevo la saliva che scendeva lungo la sua asta.

Mi piaceva guardarla, mi piaceva quello che stava accadendo, ma volevo la mia parte; mi alzai sulle ginocchia posizionandomi dietro di lei ma mentre lo stavo infilando dentro Salvo mi bloccò con il cenno di una mano e facendomi segno mi fece capire di riempire i calici ormai vuoti. Ricordo che restai un attimo interdetto, lui, un estraneo mi stava impedendo di fottere mia moglie, ma poi lasciai stare, era il prezzo di delle emozioni che stavo provando, recuperai i tre calici e sorridendo li andai a riempire.

Quando mi avvicinai a loro Salvo aveva messo anche l’altra mano sulla testa di Anna, adesso la spingeva con tutte e due, non era più un pompino, la stava scopando in bocca; quando mi vide sedermi sul puffo con i calici pieni tolse le mani dalla sua testa e prese i due calici che gli passai, Anna alzò la testa interrompendo quello che stava facendo e prese il calice che lui gli passò.

In un sorso solo mandò giù tutto il calice, era infoiata e non l’avevo capito solo io.
Salvo le porse le braccia per farla salire su di lui ma Anna lo fermò e gattonando venne verso di me, si avvicinò al mio viso e con gli occhi chiusi cominciò a baciarmi intensamente con la lingua, poi dopo avermi morso le labbra si staccò da me dicendomi: “goditi lo spettacolo, porco”.
Quelle parole per me furono come la deflagrazione di una bomba, mi sentii stordito per quello che stava per accadere e anche io mandai giù tutto il calice di champagne.

Si mise in piedi sul puffo e si avvicinò a Salvo, la sua fica nuda era vicino al suo viso, lo guardava dall’alto; mise i piedi all’esterno delle sue gambe stese e si abbassò con il bacino, Salvo la guidò con le mani sui fianchi.
Con la mano gli afferrò il cazzo e fece un movimento rotatorio con il bacino sul suo ventre, se l’era messo dentro; per un attimo si guardarono senza parlare, Anna era seduta su di lui e si fissavano negli occhi, poi entrambi iniziarono un lento movimento sussultorio, stavano scopando!
Anna aveva le braccia stese lungo i fianchi mentre le mani di Salvo palpavano le sue tette e gli massaggiavano il collo, ma i movimenti erano lenti, sembrava che stessero assaporando pian piano quello che stavano provando; io rimasi seduto a guardare e a godermi quello che avevo sempre immaginato e sognato, vedere la mia Anna fottere con un altro.

Mi accarezzavo il cazzo delicatamente altrimenti avrei sborrato in un attimo, sparì quel senso di gelosia e quell’ansia che mi avevano poco prima attanagliato lo stomaco, adesso volevo solo guardarla godere tra le cosce di un altro.
Pian piano la velocità dei colpi di Salvo aumentò sempre di più e Anna cominciò a gemere; in conseguenza alle sue penetrazioni mia moglie cinse con le braccia la schiena di Salvo e con una mano cominciò a massaggiargli la testa.

Ogni tanto si girava verso di me e mi guardava mentre mi accarezzavo l’uccello per poi fissarmi negli occhi per vari secondi; la vedevo fissarmi e stringere gli occhi per il godimento, era bellissima, il tutto era bellissimo.
Salvo rallentò il movimento, sembrava fermarsi, di li a poco capii il perché, non ce la faceva più, per tutto quello che era successo io mi ero svuotato, lui no.
Si alzò col busto poggiando la schiena di Anna sul tessuto, ribaltò la posizione senza mai toglierlo dalla fica di mia moglie, adesso era sopra di lei, la scopava con movimenti lenti e profondi, vedevo il rispetto verso di lei, non si era mai avvicinato alle labbra di mia moglie e cosi doveva essere.

Si era steso su di lei con il viso di fianco, lontano da quello di Anna, ma notavo una forte pressione del suo corpo su quello di mia moglie, la stava possedendo con ardore…… non era la classica scopata con un estranea.
Per un po’ restai fuori dai giochi, poi vidi Salvo alzarsi su richiesta di Anna la quale rotolò a pancia in giù e si alzò col culo all’indietro, voleva essere montata; mi allungò una mano e mi attirò a se, mi fece avvicinare fino a portarsi il mio uccello alle labbra e cominciò a leccarmelo.

Di fronte avevo Salvo che si stava tirando il l’uccello preparandolo per entrare dentro mia moglie, notai sul suo cazzo molte chiazze di liquido bianco, Anna stava godendo tanto; appena lo infilò dentro Anna cominciò a divorarmi il cazzo.
Mi venne in mente quando sotto i piloni del lido io montavo mia moglie mentre lei succhiava Salvo, adesso i ruoli si erano invertiti; Salvo le teneva le mani sui fianchi spingendole il bacino verso il suo cazzo, adesso aveva aumentato la velocità delle penetrazioni.

Le carezzavo i capelli mentre mi gustavo quella scena, non so quante volte l’avevamo vista sui siti porno, spesso era Anna a chiedermi di cercarla nella categoria “threesome”, ci piaceva guardarla; più di una volta incrociai lo sguardo di Salvo, anche lui si sentiva coinvolto il quel turbine di emozioni, mi parlava con gli occhi.
Lo vidi alzarsi leggermente sulle ginocchia, sovrastava con il ventre il culo di Anna e cominciò ad affondare colpi più veloci e profondi, Anna si fece uscire il mio uccello da bocca, i colpi di Salvo le facevano mancare l’aria; con un grido liberatorio tirò fuori l’uccello e schizzò un quantitativo impressionante di sperma sulla schiena di mia moglie, se lo tirò fino all’ultima goccia.

Appena Anna senti il calore della sborra sulla schiena strinse le labbra e cominciò a succhiare da far male e per me la visione di quella sborrata mi fece esplodere nella sua bocca gridando dal piacere; solo quando fu moscio lo tirai fuori dalla sua bocca, Anna non si era persa nemmeno una goccia.
Salvo prese una stoffa dal carrello e pulì la schiena di mia moglie, poi ci accasciammo sfiniti e appagati sul puffo.

Anna era stesa in mezzo a noi, aveva gli occhi chiusi, sembrava dormisse; non vedevo il volto di Salvo dall’altra parte e mi ritrovai a fissare il soffitto perdendomi in mille pensieri, non mi sembrava reale quello che era appena successo.
Mi accorsi di essermi addormentato quando aprendo gli occhi non trovai Anna al mio fianco, anche Salvo non c’era e prima che mi venissero strani pensieri li vidi nella vasca, erano ai due lati opposti e parlavano sottovoce; feci finta di dormire ancora ma avevo gli occhi aperti per vedere cosa sarebbe accaduto, ma per il tempo rimanente continuarono a parlare, purtroppo io da dove ero non potevo sentire cosa si stavano dicendo.

Feci finta di svegliarmi e andai verso di loro, entrai nella vasca e andai ad abbracciare da dietro mia moglie, fu Salvo a parlare: “ti starai chiedendo cosa abbiamo fatto mentre tu dormivi”; “mi chiedevo di cosa stavate parlando” risposi io, senza dargli la soddisfazione del dubbio.
“Salvo ci ha invitato per un weekend a XXXXXX(la sua città) e mi ha proposto un book fotografico, oltre che a farmi fare un servizio fotografico per le aziende per cui fotografa” disse Anna; si erano già organizzati, feci finta di niente, “vedremo” dissi e chiesi a Salvo di quella stanza.

Disse che tutta la struttura era di una persona che aveva conosciuto anni prima li a Otranto, erano diventati grandi amici e mi raccontò come l’aveva conosciuto e frequentato; praticamente li Salvo era come se fosse a casa sua. Quella stanza era la camera privata del proprietario, non abitava li in zona e la usava raramente o la concedeva agli amici stretti come Salvo.
Gli chiesi del cameriere e lui mi disse che già lo conosceva come del resto quasi tutti quelli che lavoravano li dentro; “è per questo che ho potuto organizzare il tutto, qui posso fare quello che voglio” mi rispose.

Era stato bravo a organizzare il tutto, avevamo avuto la fortuna di conoscere una persona che aveva fatto realizzare le nostre fantasie e poi si presentava come una persona perbene, pulita, altrimenti non gli avrei concesso mia moglie.
Restammo più di un’ora in quella vasca a farci coccolare dalle bolle d’aria e dai vari discorsi su tutto e su niente, sia per me che per Anna era piacevole passare del tempo con quella persona, al di la dell’erotismo Salvo era una persona con cui era piacevole passare del tempo.

Il giorno seguente Salvo parti e noi continuammo a goderci i la vacanza a seguire, non provammo più “brividi” simili, ma ci sentivamo appagati per i giorni a seguire.
Io e mia moglie come coppia avevamo fatto il salto di qualità ma nei tempi a seguire questa esperienza rimase fuori dal nostro quotidiano, ci piaceva ricordarlo solo durante le nostre scopate a casa o in macchina e cosi venni a sapere di tanti particolari che non avevo colto e visto; tra i tanti…… più di una volta Salvo le aveva infilato un dito nel culo.

Continua……….

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