Arbitri negli spogliatoi

Avevo da poco intrapreso la mia carriera giovanile da arbitro, dopo dei corsi davvero intensi; finalmente all'età di 16 anni potevo iniziare ad arbitrare le mie prime partite di squadre giovanissime con ragazzini dell'età di 10 anni. Un giorno mi capitò che il presidente arbitrale mi affidò una partita presso una scuola calcio di un paese vicino, accettai l'incarico pensando alla piccola ma indispensabile paga. Cosi mi recai verso le 15 al campo e mi condussero nel mio spogliatoio privato assegnatomi.

mi preparai dunque col completino, i calzettoni e le scarpe ed entrai in campo dopo aver controllato le due squadre che dovevano giocare.

La partita finì con una parità, avevo arbitrato abbastanza bene cosi mi recai nello spogliatoio per una doccia veloce per poi andare a casa. Mi spogliai quindi velocemente, tolsi il completino e lo appoggiai sulla panca entrando in doccia. Mentre stavo entrando però bussarono alla porta che avevo precedentemente chiuso a chiave.

Vado a vedere chi era; era un altro arbitro come me che doveva arbitrare una partita poco dopo. Lo feci dunque entrare dicendogli che ci avrei messo pochi minuti, giusto il tempo di una doccia che lo spogliatoio sarebbe stato tutto suo.

Mi aveva detto che si chiamava Vincenzo ed aveva 17 anni. Era davvero un bel ragazzo abbastanza alto e sportivo. Entrai dunque in doccia, mi tolsi i boxer e iniziai ad insaponarmi e sciacquarmi osservando però il mio “collega” Vincenzo che intanto si stava spogliano per prepararsi alla partita, notai che però al posto di indossare il suo completino, stava mettendo il mio, cosi presi l'accappatoio ed usci dalla doccia.

Gli dissi “guarda che questo è il mio completino, hai sbagliato” e lui “oh…scusami mi sono confuso, ti giuro che non l'ho fatto a posta” e io lo tranquillizzo dunque dicendogli che poteva capitare a chiunque.

“Ora lo tolgo subito” mi disse, notai però che aveva difficoltà nel togliere il pantaloncino visto che aveva stretto il cordicino un pò troppo. Mi disse dunque “non è che mi daresti una mano?” io quindi da bravo ragazzo gli dissi di si, mi inginocchiai quindi davanti a lui cercando di slacciare il cordicino.

Notai però che era davvero molto dotato, e la mia mano forse lo stimolava parecchio, visto che era quasi in semi erezione. Gli abbassai quindi il pantaloncino e mi trovavo con i suoi boxer ed il suo cazzone davanti alla mia bocca. Lo guardai negli occhi, lui guardò in basso verso di me e senza pensarci due volte spinse la mia faccia verso il suo cazzone. Io quindi glielo cacciai fuori iniziandolo a segare e laccandolo tutto.

“Dai bravo…non ti fermare” mi disse incoraggiandomi e abbassando la sua testa verso dietro in segno di godimento. D’improvviso però bussarono alla porta, Vincenzo disse “Chi è?” e dall’altra porta risposero “Sono l’allenatore, arbitro noi siamo pronti manca solo lei”, Vincenzo allora disse che arrivava subito. Mi fermò, si tolse il mio completino e me lo fece indossare. Mi disse poi “dai aspettami qui, faccio questa partita e torno ma tu mi raccomando non ti segare…” io annuì con la testa ma lui non era abbastanza sicuro, mi portò quindi nella doccia io gli chiesi cosa avesse intenzione di fare, lui mi rispose che voleva essere sicuro che non andassi via.

Prese quindi un laccio e mi legò i polsi ai tubi delle docce. Fatto questo quindi andò ad arbitrare la sua partita lasciandomi li.

Avevo una voglia matta di segarmi e di sborrare, sentivo il mio cazzo esplodere, provai anche a girarmi per struscinare il cazzo alla parete della doccia ma non ci riuscì. Dopo circa 45 minuti, finì il primo tempo e Vincenzo tornò, mi disse solo una cosa: “hai sete?” io risposi di si, lui allora mi slegò leggermente, mi fece inginocchiare e tirò fuori il suo cazzo iniziandomi a pisciare in bocca e sul tutto il mio corpo; avevo il suo piscio che mi colava dappertutto e si inzuppava nel mio completino.

Una volta finito, Vincenzo si pulì sempre addosso a me per poi andare a continuare la sua partita.

Quell’odore di piscio, io legato alla doccia e la situazione mi eccitava sempre di più, non vedevo l’ora che finiva la partita per averlo tutto per me. Il tempo non passava mai, mi stavo annoiando a morte ma il pensiero mi accompagnava nell’attesa. Tornò quindi dopo altri 45 minuti, mi slegò ed iniziò a spogliarmi, io feci lo stesso con lui leccando tutto il suo completino ormai sporco di sudore e terra.

Mi fece quindi sedere sulla panca, divaricò le gambe e mi ficcò i suo cazzo in bocca scopandomi dolcemente. Lui godeva, io godevo e mi piaceva tantissimo la situazione. Decidemmo poi di cambiare, andammo sotto la doccia tutti e due, ma questa volta era lui a succhiarmelo. Andava velocissimo, così veloce che in due secondi vennì inondandolo di sborra tutta la bocca. Lui non ingoiò, lo sputò quasi tutta e un altro po’ tramite un bacio me la buttò nella mia bocca.

“Ti va se ti apro il culo ora?” mi chiese stringendomi sempre più forte, all’inizio tentennai, non volevo ma poi mi feci coraggio, divaricai le gambe mettendomi come un pecora ed ero pronto a prenderlo dietro. Si vedeva che aveva voglia di sfondarmi il culo, non lo aprì nemmeno un po’ con qualche dita, ma me lo ficcò direttamente. Sentivo tantissimo dolore, e lui sentendo i miei gemiti continuava a spingerlo sempre più forte finchè non si fermò, apri le due docce e lo facemmo anche con l’acqua che ci scorreva addosso, dopo di che io sborrai di nuovo e lui vedendo dunque che io non ce la facevo più, mi fece inginocchiare di nuovo ma questa volta per raccogliere i suo schizzi, parecchi finirono direttamente in bocca, altri sulla sua mano ed altri ancora mi colavano addosso.

Aveva la mano sporca della sua sborra, me la fece pulire leccando sempre di più, finendo li la nostra cara ed indimenticabile scopata.

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