wow1

Mi chiese di restare almeno un altro po' finchè mi fossi rimessa a posto con la botta e, anche se stessi bene e fossi in grado di tornare nella mia stanza, rimasi con lei a parlare di cose generali come il lavoro il tempo libero; di cui mi disse frequentare i miei stessi posti. Infine osai un po' di + nel chiederle come mai la sua amica fosse arrivata così tardi, erano ormai le 2.

00 di notte! Lei senza alcuna esitazione, e senza mostrare alcun che di turbamento, mi disse ” fino a qualche giorno fa era la mia fidanzata”. Io divenni rossa e impacciata non trovavo il modo di parlare la gola si fece secca e tutto quello che mi veniva da dirle mi sembrava invadente e offensivo.
Lei capì il mio stato di disagio e con un timido sorriso di soddisfazione, quasi nel godere del mio impaccio come un aspetto nuovo che non aveva mai provato mi disse “scusami, se sono stata così poco riservata della mia sfera sessuale, ma dato che ogni volta devo cercare di nasconderlo per una volta volevo farne tanti giri di parole, per sentirmi libera”
Io ero quasi paralizzata e queste parole mi avevano quasi bloccato su divano, nn mi passava per la testa di uscire come se fosse già scartata come possibilità.

Ero quasi obbligata a restare per non sembrarle sgarbata, e per dimostrarmi che non avevo pregudizzi sugli omosessuali, di cui ero fortemente convinta ma che in quella situazione mi sembrava vacillare; come se mi desse fastidio a trovarmi con difronte una lesbica.
E sebbene lei capisse benissimo il mio stato, quasi come chi scopre un nuovo gioco, prosegui col provocarmi, mi fece i complimenti per la mia bellezza e passando in rassegna tutte le parti del corpo mi lodava con voce tenera e lenta condita di sospiri di piacere, come una gatta in calore.

Io la stavo odiando, quando mi saltò per la testa di giocare come stava facendo lei con me, infondo anche lei sapeva che fra pochi giorni non ci sarebbe stato più modo di vedersi, nessuna di noi sapeva niente dell'altra. Così dal rossore che inizialmente mi scaldava le guance e mi teneva il cuore in palpitazione passai a un respiro più rilassato con fare vendicativo di chi messo alle strette ora vuole vendicarsi.

“Sai, le bionde non sono il mio tipo” così cercai di divincolarmi da quella sua morsa di bei complimenti.
“Così sei lesbica anche tu!” sorrise lei avendo mangiato la foglia,
“No sono etero, ma col mio ex abbiamo fatto delle cosette con una nostra amica”, mi stavo inventanto tutto senza sapere dove sarei arrivata infondo stavo giocando.
“E così non ti piaccio neanche un po', magari la tua amica importava più il tuo ragazzo che te” Sonia disse con dispetto e ancora disse “vuoi mettermi alla prova?”
A questa domanda provocatoria rimasi pietrificata quasi che il giocattolo con cui stato cincischiando si fosse rotto, era ancora lei ad avermi in pugno e come una stupida non volevo perdere, come se quella fosse una sfida, e nn una provacazione che lei mi tendeva.

“Si vediamo che sai fare” le dissi, come se potessi ancora sfuggire alla sua trappola come se alla fine fosse solo un sogno da cui potevo risvegliarmi.
Lei si illuminò, aveva smarrito quella sicurezza con cui mi dominava le certezze che aveva su di me non le aveva più. Io godevo di questo.
“Allora guarda troietta”. Sonia si alzò dal divano, andò alla porta la incatenò, abbassò le luci poi sculettando si avvicinò allo stero prese il primo cd e attaccò, era You can ur hat on.

Doveva farlo spesso lo strip pensai. Prese una sedia e comincio a fare uno strip tease che la invidiavo era brava, e al contrario di quello che le avevo detto era bella. le sue forme apparivano e scomparivano sulla vestaglia, le gambe si legavano alla sedia in un istante per poi alzarsi in piedi e scivolare in una spaccata. Si avvicinò a me che la fisso dal divano, e piegandosi a 90 gradi in avanti tendendo le gambe un po' divaricate e nude mi mostrò i suoi capezzoli nudi e turgidi dalla scollatura.

Dopo di che passò a togliersi gli slip, prima giocandoci abbassandoli lievemente e infine con un gesto lento ma continuo se li sfilò e li gettò sul divano accanto a me, io li presi e per dimostrarmi eccitata li annusai mostrando soddisfazione lei continò passando alle spalline che faceva cadere e rialzare scoprendo qulle piccole tettine, si sedeva mostrando il pube ben curato su cui era rasata la scritta LOVE mentre il suo sesso era liscio, come il suo culetto che senza slip mostrava piegandosi e toccandosi.

Conosceva la canzone molto bene tanto che un attimo prima che finisse la canzone rimase nuda facendo cadere ai suoi piedi la vestaglia, e come una vera spogliarellista mi fissave compiaciuta della sua esibizione.
“Bene, che ne dici ci sò fare?! Ora vediamo cosa sai fare tu!” Completamente nuda Sonia si sedette su di me che non avevo realizzato quello che stesse facendo mi prese la testa dolcemente e si apprestò a baciarmi.

Avevo scherzato col fuoco ora dovevo pagare.
Cercai di dire qualcosa, tipo che non volevo, che era uno scherzo, ma lei fu + rapida e appoggiò le sue labbra sulle mie. Le mie mani erano piantate sul divano quasi a attutire il colpo, come se anzichè un bacio mi stesse dando un pugno.
Sonia sentì che ero rigida e staccandosi lievemente dalle labbra mi disse “cos'è puttanella non sai neanche baciare?!”
Quasi come una sfiga a chi bacia meglio la presi per i fianchi e comincia a baciarla con la lingua, con forza.

Lei si eccitò e strinse la mia testa che era nelle sue mani. Poi con una mano mi passò i capelli per finire sulla mia spalla, accarezzandomi il collo e la infilò dentro la generosa scollatura del mio vestitino da sera verde. Io allo stesso modo senza staccarmi con le labbra passai dalla bocca al suo collo e infine sul tette che comincia a succhiare avidamente.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com