Un’estate al mare

L’estate scorsa abbiamo affittato una villa in Sardegna per le vacanze. Eravamo lì da qualche giorno quando abbiamo ricevuto la telefonata del capo ufficio di mia moglie che, trovandosi in zona, ci preannunciava la sua visita.
Abbiamo trascorso insieme il pomeriggio e lo abbiamo invitato a cena da noi. La cena è andata per le lunghe, e, vista l’ora tarda, gli abbiamo offerto la camera degli ospiti per la notte. Stavamo dormendo da un paio d’ore quando, allungando una mano sul letto, non ho sentito il corpo di mia moglie vicino a me.

Ho aperto gli occhi e, stranamente, la luce era accesa. Mi sono girato e ho visto mia moglie, in ginocchio sul bordo del letto, davanti al suo capo ufficio.

Le ho chiesto che cosa stesse facendo e lei, con la massima naturalezza mi ha risposto:
“Non vedi, sto cercando di fare un pompino a Guido, ma è così grosso che non riesco neanche a prenderlo in bocca”.
“Non esagerare, le ho detto, cosa sarà mai, possibile che sia così grande che non riesci a prenderlo in bocca”
“Guarda – mi ha risposto lei spostando la testa – credi ancora che sia esagerata”
Quello che ho visto mi ha lasciato senza fiato, un cazzo enorme, lungo almeno 25 centimetri e tanto grosso che la mano di mia moglie, che lo teneva, non riusciva a cingerlo completamente.

“Hai ragione -le ho detto- è veramente enorme, non ho mai visto prima un cazzo così grosso, però credo che, se ti metti meglio con la testa riuscirai comunque a prenderlo in bocca. Guarda, ti faccio vedere come devi fare”.
Mi sono alzato, mi sono inginocchiato vicino a mia moglie, l’ho preso in mano e, tirandolo verso di me e chinando in basso il capo sono riuscito a prenderlo in bocca. Non l’avevo mai fatto prima di allora, e la sensazione che provavo era tutt’altro che spiacevole.

Ho cominciato a muovere la testa ritmicamente facendo scorrere nel frattempo la lingua sulla cappella.
Dopo un po’ mia moglie mi dice:
“ho capito, adesso togliti che continuo io”
Io, staccando la bocca dal cazzo di Guido le ho risposto:
“non fa niente, ormai ci sono, seguito io, anche perchè penso che ormai stia per venire e a te, se non sbaglio, non piace che ti si venga in bocca; tu, intanto, fai un pompino a me”
Mia moglie si è piegata mettendosi a pecora e me lo ha preso in bocca mentre io riprendevo in bocca il cazzo di Guido ed ho continuavo con il pompino.

Dopo circa un minuto Guido si è tolto, si è spostato dietro mia moglie ed ha cominciato ad armeggiare con un tubetto di crema.
“Che fai, gli ho chiesto, perchè ti sei tolto proprio ora?”
“Lo metto nel culo di Rita, sai, a lei piace averlo di dietro quando vengo”. Poi a cominciato a spingere ed io ho visto quel cazzo enorme entrare piano piano nel culo di mia moglie. Guido ha cominciato a muoversi e, ad ogni movimento, ne entrava un po’.

Poi i movimenti si sono fatti più rapidi, spingeva più forte finchè quell’enorme fallo non è penetrato totalmente dentro mia moglie. Io la sentivo gemere e le sue labbra si serravano sempre di più sul mio cazzo, ha cominciato a succhiare ed io le sono venuto in bocca mentre Giudo dava alcuni colpi più forti e anche lui le veniva dentro.
Ci siamo alzati e siamo andati a fare una doccia, poi siamo tornati nel letto e ci siamo stesi tutti e tre, Guido a sinistra, mia moglie al centro ed io a destra.

Mentre stavamo fumando una sigaretta le chiedo:
“Scusa, ma da quando in quà lo prendi anche dietro, a me hai sempre detto che non volevi perchè dicevi che ti faceva male mentre ora riesci a prendere un cazzo così grosso tutto dentro e non senti dolore, anzi, mi sembra proprio che ti piaccia”.
“Su questo hai ragione, mi piace. Quando insistevi per mettermelo dietro dicendo che poi mi sarebbe piaciuto avevi ragione. Con Guido abbiamo iniziato un paio di anni fa.

Quando sono passata all’ufficio personale che lui dirige.
Ora ti racconto come sono andate le cose.
Quando sono passata dalla contabilità ai rapporti con le banche,il nuovo capo ufficio, Giorgio, te lo ricordi vero, quello piccolino stempiato, aveva circa 56/57 anni, mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha detto:
“Signora, io ho fatto in modo che lei venisse in questo ufficio perchè ho fiducia in lei, il nostro
è un lavoro delicato che richiede la massima riservatezza, esiste la possibilità di fare carriera, io fra qualche anno andrò in pensione e, se lei si comporta bene, il mio posto sarà il suo.

Poi, si è alzato, è passato dall’altra parte della scrivania, si è messo in piedi davanti a me, ha aperto la patta dei pantaloni e lo ha tirato fuori. Io mi sono ritrovata con la faccia a pochi centimetri dal suo grosso cazzo, non come quello di Guido ma quasi.
Mi ha chiesto di prenderglielo in bocca.
Io non volevo, lui mi ha messo una mano dietro la testa tirandomi in avanti ed io mi sono trovata con la bocca a contatto del suo fallo.

Con l’altra mano lo ha preso ed ha cominciato a sfregarmelo sulle labbra. Io sentivo il contatto, la pelle era calda, ho ceduto, ho aperto le labbra e l’ho preso in bocca. Ho cominciato a leccarlo e poi l’ho preso in bocca, lo sentivo che diventava sempre più turgido, ho cominciato a muovere la testa, mi piaceva sentire quel grosso cazzo in bocca, quando ho sentito che stava per venire ho cominciato a succhiarlo fino a quando non ho sentito la bocca riempirsi di fiotti caldi.

Ho seguitato a succhiarlo e leccarlo finchè non è uscita l’ultima goccia.
Siamo andati avanti cosi per quasi quattro anni, quasi tutti i giorni, quando arrivava la mattina, veniva nel mio ufficio, chiudeva la porta, si sedeva sulla scrivania, io glielo prendevo in bocca e gli facevo un pompino. Dopo un po’ di tempo, un pomeriggio, mi ha chiamato nel suo ufficio, mi ha detto di mettermi sotto la scrivania, mi ha chiesto di tirarglielo fuori e di prenderlo in bocca.

Dopo un po’ ha chiamato con l’interfono la sua segretaria e le ha detto di far accomodare le persone che stanno aspettando. Io volevo uscire ma lui mi ha detto di rimanere li, di prenderlo in bocca e di succhiarglielo finche non veniva mentre c’erano gli ospiti, diceva che lo eccitava moltissimo mettermelo in bocca mentre c’era gente, dovevo seguitare a tenerlo in bocca e leccarlo anche dopo che era venuto, fino a quando gli ospiti non fossero usciti.

Era un maniaco del pompino peggio di te.
Una mattina, mentre gli stavo facendo il solito pompino appena arrivati, la porta del mio ufficio si è aperta ed è entrato Guido, Giorgio aveva dimenticato di chiudere a chiave e lui ci ha sorpreso. E’ uscito immediatamente senza dire nulla, comportandosi come se non ci avesse neanche visto.
Dopo un paio di mesi Giorgio è andata in pensione, Guido mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo andare a lavorare per lui ponendo una condizione, dovevo essere gentile con lui come lo ero stata con Giorgio, anche se, quello che lui amava di più non erano i pompini ma metterlo in culo.

Io in un primo momento ho rifiutato, non l’avevo fatto mai neanche con te. Un conto era fare pompini (sono quasi trent'anni che li faccio a te), un conto prenderlo di dietro; quando avevamo provato mi aveva fatto male e non volevo assolutamente farlo. Guido ha lasciato cadere la cosa senza ins****re, però, dopo alcuni giorni, mi hanno chiamato dall’ufficio del personale dicendomi che sarei dovuta andare in un altro ufficio perchè il quello di Giorgio veniva chiuso.

A quel punto Guido è tornato alla carica per avermi con lui ed io, vista la mala parata, ho accettato.
Per farla breve, le prime volte che me l’ha messo dietro mi ha fatto veramente male, non provavo alcun piacere tanto era il dolore. Dopo 5/6 volte il dolore non era più così forte e la sensazione che cominciavo a provare era piacevole. Più lo facevamo più il piacere aumentava ed ora, dopo due anni, credo che sia la pratica sessuale che mi piace di più.

Anzi, perché non provi a fartelo mettere dietro anche tu, vedrai, ti piacerà sicuramente.
Mentre parlava, mia moglie, con le mani giocherellava con me e con Guido.
Ce lo aveva preso in mano e ci stava masturbando.
“Ma sei matta – le dico – ma non vedi quanto è grosso, mi fa male solo a pensarci”.
“Prova, insiste lei, se proprio ti fa troppo male basta che lo dici e Guido si toglie.

Se ci stai io me lo faccio mettere dietro da te”.
Io mi ero eccitato di nuovo e vedevo che, anche Guido, era sulla buona strada. Il suo cazzo stava crescendo, e l’idea di sentirmelo dentro mentre lo mettevo nel culo di mia moglie, cominciava ad incuriosirmi ed eccitarmi.
Ho fatto girare mia moglie, mi sono messo dietro di lei e gliel’ho messo dentro. Guido si è posizionato dietro di me, ha nesso un po di crema sulla cappella, mi ha fatto tenere le natiche allargate con le mani ed ha cominciato a spingere.

L’enorme cazzo spingeva ma non riusciva ad entrare, sentivo che faceva male ma non riusciva a penetrare, Guido con le mani lo muoveva come se cercasse la strada, io sentivo che era nella posizione giusta ma non ce la faceva. Poi Guido a spinto con più energia ed io ho sentito un dolore lancinante mentre una parte del grosso cazzo entrava dentro di me; mi mancava il fiato, avrei voluto che si togliesse però non dissi nulla.

Lo sentivo dentro di me, mi riempiva completamente anche se ne era entrata solo una piccola parte. Guido aveva cominciato a muoversi ritmicamente, io sentivo che stava penetrando sempre più a fondo, mi faceva male ma mi piaceva sentirlo dentro. Sentivo che man mano che entrava diventava più duro, lo sentivo nel profondo del mio corpo, Guido si muoveva sempre più velocemente e spingeva sempre più forte, poi, due, tre colpi secchi ed ho sentito il suo inguine aderire perfettamente ai miei glutei.

Me lo aveva messo tutto dentro, era enorme eppure io l’avevo preso tutto. Il solo pensiero di avere dentro di me un cazzo cosi grosso mi mandava in estasi, venni dentro il culo di mia moglie senza neanche rendermene conto, avevo raggiunto il culmine dell’orgasmo nello stesso momento in cui avevo sentito i getti caldi di Guido riempire le mie viscere, ero venuto non per il piacere di metterlo ma per quello di prenderlo.

Mai prima di allora avevo goduto in modo cosi completo. A 50 anni avevo scoperto che mia moglie era una troia e che a me piaceva prenderlo in culo.
Da quel giorno abbiamo avuto molti altri incontri simili, abbiamo invitato a partecipare anche Giorgio, che benchè sia in pensione si mantiene sempre in ottima forma. E’ vero quello che diceva mia moglie, è un fissato del pompino. Anch’io più di una volta ho goduto del suo caldo sperma nella mia bocca, Mia moglie è stata soddisfatta molte volte da tutti e tre insieme, Giorgio in bocca, Io davanti e Guido nel culo.

Qualche volta ci siamo scambiati le posizioni, e qualche volta sono stato io a trovarmi con cazzo di Guido nel culo e quello di Giorgio in bocca o viceversa.
Prenderne due contemporaneamente mi procura una sensazione indescrivibile, specialmente se c’è mia moglie che guarda.
Anche questa sera, prima di scrivere questa racconto , abbiamo fatto sesso in quattro, e, nonostante io abbia fatto un pompino a Guido (quell’enorme cazzo ti riempie completamente la bocca) mentre Giorgio me lo metteva in culo e mia moglie si masturbava, sono di nuovo eccitato perchè, mentre sto scrivendo, vedo nello specchio i due grossi cazzi che penetrano di nuovo mia moglie.

Quell’estate, iniziata al mare, sta proseguendo anche in città:.

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