Un giorno speciale 3

Delle molte occasioni in cui frequentai Andrea ed il suo pisellone, mi piace ricordare quella in cui, inventandomi un weekend con gli amici per i miei genitori, andammo insieme al mare a trovare un suo amico che aveva una splendida villa. Da tempo Andrea mi aveva proposto un incontro a tre, promettendomi che non avrebbe permesso che succedesse nulla che io non desiderassi. Ed in effetti qualche volta, mentre lui mi prendeva da dietro, avevo sognato di avere un altro pisello da succhiare, per sentirmi completamente usato come mi piaceva.

Andrea, che naturalmente conosceva queste mie fantasie, mi aveva parlato di questo suo amico, come di un vecchio compagno di gioventù, sulla cinquantina, molto simpatico ed attraente.
All’arrivo sul posto non potei fare a meno di ammirare la bella casa di Piero (così si chiamava il nostro ospite): era una villa a due piani in stile liberty inizio secolo con un bellissimo e discreto giardino, con palme e piscina. Andrea mi aveva detto che il suo amico era un imprenditore, un costruttore edile di successo.

Ci accolse in costume: aveva un bel fisico e non dimostrava certo i suoi anni se non fosse stato per una incipiente calvizie. Non potei fare a meno di notare il voluminoso pacco esaltato dallo slip attillato. Mi salutò calorosamente: eccoti dunque, Andrea mi ha parlato molto di te, e aveva ragione, sei proprio carino. Io arrossii, e lui: e mi sembri anche un buongustaio! accennando di aver colto il mio sguardo e palpandosi il pacco.

Ci mostrò la nostra camera e ci invito ad un bagno in piscina. Scendemmo dopo poco e nudi ci immergemmo a goderci la frescura. Nuotai per un po’, mentre Andrea e Piero chiacchieravano seduti sul bordo. Poi uscii e mi sdraiai su di un telo a godermi il sole a pancia sotto.
Credo di essermi appisolato: fui svegliato da una mano che mi accarezzava la schiena. Non era Andrea, ma Piero che commentò: che bel culetto che hai, posso assaggiarlo? Così dicendo mi allargò le chiappe e cominciò a leccarmi il buco: era bravissimo.

Andrea anche, ma questo era speciale. La sua lingua sembrava un serpente: mi penetrava e mi leccava con una forza mai provata. Cominciai a mugolare di piacere e Piero aumentò il ritmo. Poi mi fece mettere a quattro zampe e fu in quel momento che apparve Andrea, o meglio il suo cazzo, che svettò davanti alle mie labbra. Quasi come in un riflesso lo presi tra le labbra e cominciai a succhiare, mentre continuavo a godermi la lingua di Piero.

Ad un certo punto si fermò; io, con la bocca piena di Andrea mugolai di disappunto. Ma durò poco per trasformarsi in eccitazione quando percepii una grossa cappella che spingeva all’ingresso del mio buchino. Sembrava più grossa di quella di Andrea: solo per un attimo temetti di sentire del dolore. Ed infatti quando, un attimo dopo spinse con forza piantandomelo dentro tutto di un colpo mi fece male. Durò per un attimo durante il quale Andrea affondò ancora di più il suo cazzo nella mia bocca.

Ma subito dopo sentii un calore fortissimo salirmi dalle viscere. Era bellissimo! Due cazzi tosti mi stavano riempiendo tutti i buchi con foga, ed io me li godevo, me li prendevo con avidità. Stavo per venire, mi dimenavo ed incitavo Piero ad aumentare il ritmo, scopatemi dicevo, e loro mi chiamavano troietta, mi dicevano godi, godi. E così venni,schizzando un litro di sborra, come al solito senza toccarmi. Naturalmente loro non smisero di pomparmi.

Mi fecero alzare, Andrea si sdraiò sulla schiena: dai monta mi disse. Mi piaceva lo smorzacandela, perché potevo controllare il ritmo e l’intensità dell’inculata. Mi misi a cavalcioni di Andrea dandogli la schiena e come al solito scesi piano piano su di lui: sapevo che gli piaceva e naturalmente piaceva molto anche a me. Cominciai a cavalcarlo piano piano. Nel frattempo Piero si era messo in piedi di fronte a me e mi invitava a succhiarlo.

Presi in bocca il suo pisello: era proprio più grosso di quello di Andrea. Succhiai con impegno, volevo che apprezzasse la mia bravura, volevo che Andrea fosse orgoglioso di me. Ma soprattutto avevo di nuovo tutti i buchi pieni: stavo soddisfando due maschi contemporaneamente. Il mio pisellino si risvegliò di nuovo: Andrea mi sollevo un poco e cominciò a pompare più forte. Anche Piero mi afferrò per i capelli ed inizio letteralmente a scoparmi la bocca.

Questa troietta è proprio in gamba Andrea, l’ hai istruita bene, disse Piero. E’ un talento naturale, commentò Andrea! Stavano per venire entrambi. Andrea si sfilò da sotto. Dai mettiti in ginocchio che vediamo se riesci a ciucciarne due alla volta! Mi disse. Si misero davanti a me : io leccai e succhiai a più non posso finche entrambi non vennero sborrandomi in faccia e dentro la bocca. Colavo sborra, che raccoglievo e mi ficcavo in bocca.

Per non sprecarne nemmeno una goccia. Alla fine mi fecero i complimenti. Io però non ero ancora venuto: mmmm la tua trioettina vuole godere ancora Andrea! Disse Piero. Già vedo, giù alla pecora, mi ordinò Andrea. E masturbati pianissimo. Così feci, massaggiandomi piano piano: Lo vuoi un dito nel tuo culetto? Oh si gli dissi! Si…cosa? Oh si ti prego Andrea ficcami un dito nel culo ti prego! Guardalo Piero com’è sensibile! Andrea mi infilò di botto non una ma tre dita nel culo.

Io mugolai di piacere e venni al volo spruzzandomi su una gamba.
Ma la giornata non era finita, e la cena mi avrebbe riservato altre goduriose sorprese.

scrivete sposatobicurioso@yahoo. it.

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