Un Bastardo Sfondaculi

Storie di un sodomitaEsperienze dopo la villa 2Le avventure, o disavventure, sesuali vissute dopo il mio sverginamento alla villa non sono narrate in sequenza cronologica perche molte di esse sono state talmente deludenti o insignificanti che non meritano di essere raccontate. Invece vi racconterò di quelle che sono state talmente intense da lasciare ancora oggi, dopo molto tempo, un ricordo vivo che ancora mi provoca eccitazione. Il motivo che ha fatto sì che queste esperienze rimanessero per me indelebili è sempre lo stesso; Individui, singoli o gruppi, che forniti di un grosso cazzo mi hanno sfondato il culo senza riguardo.

Si lo ammetto oltre ad essere una zoccola, sono anche veniale, e vedere un grosso uccello duro e nodoso, immaginarmelo piantato in fondo al culo, che mi spacca senza ritegno, mi eccita. D' altra parte il mio sverginamento anale è avvenuto così; In modo brutale da un grosso cazzo, pertanto è normale per me andare alla ricerca di questo tipo di esperienze; Non mi interessano le tenerezze, non sono interessato alla bellezza maschile, alle affinità di interessi od altro, mi interessa solamente essere sodomizzato da un grosso palo di carne che mi brutalizza e sottomette, in questo modo, anche se vengo abusato senza riguardi, spesso provando dolore fisico ed umiliazione, raggiungo delle vette di piacere elevate, piacere sia fisico che psicologico.

In altre parole mi piace essere trattato come una troia. Tra le tante esperienze che ho vissuto questa che vi racconto è stata una delle più intense ed indimenticabili. Un Bastardo SfondaculiEra un periodo sessualmente poco intenso, pochi sporadici incontri e spesso deludenti. Anche l' intimità con la mia compagna stentava, lei era spesso impegnata in lunghi viaggi di lavoro. Contemporaneamente anche il mio lavoro era cambiato, la crisi e la riduzione di personale aveva prolungato i miei impegni, lasciandomi poco tempo a disposizione per la ricerca di nuove avventure.

In quel periodo frequentavo un corso di nuoto, sport che mi permetteva di tenermi in forma fisica e motivava le mie frequenti depilazioni su tutto il corpo. Per la natura particolare della attività fisica lo spazio di interazione con gli altri frequentatori dei corsi è lo spogliatoio, prima e dopo l' allenamento. Lo spogliatoio era anche il posto dove potevo vedere le dotazioni dei genitali degli altri praticanti, e farmi le mie fantasie sessuali.

Naturalmente tutto questo sempre con la massima discrezione, facendo in modo di non mostrare il mio orientamento sessuale nascosto. Tra tutti i frequentatori della piscina, vi era uno che che provocava in me uno scompiglio totale dei sensi. Il tipo era di carattere scostante, non legava molto con nessuno, era di aspetto poco curato, con fisico massiccio ma grassoccio, pieno di peli, anche sulla schiena, non era un granchè a vederlo finchè non si toglieva gli slip.

Ma una volta tolti gli slip, metteva in mostra una dotazione mostruosa; Un cazzo enorme, più in circonferenza che in lunghezza, anche essa importante. Una mazza grossa e nodosa attraversata da grosse vene che terminava con una cappella grossissima. Non c'era nessuno nello spogliatoio con un cazzo di quelle dimensioni, e lui una volta spogliatosi, lo metteva ben in mostra andandone orgoglioso. Sia quando si spogliava all' inizio dell' allenamento, che alla fine non faceva altro che mettere in mostra quella grossa nerchia nodosa, sotto la doccia, con la scusa di lavarsi le parti intime si sfregava l'uccello facendolo gonfiare al limite dell' erezione.

Io perdevo la ragione alla vista di quella poderosa fava, mi sentivo turbato nel fondo dell' animo troiesco, sentivo il mio buco del culo dilatarsi come a volersi preparare a ricevere quel grosso palo di carne nodoso dentro di me, mi sono spesso eccitato al solo pensiero di quel cazzo che mi sfondava il culo. Ma naturalmente le circostanze richiedevano prudenza e nonostante la vista di quella enorme cappella mi sconvolgesse l' anima non ho mai fatto niente per destare sospetti o farmi vedere interessato.

Successivamente a causa degli impegni di lavoro fui costretto a cambiare i giorni in cui frequentavo la piscina, ed il tizio scostante con l' enorme cazzo, per diverse settimane non lo ho più rivisto, fino ad una sera; Era venerdì sera, mi ero presentato per l' ultimo turno di allenamento che finiva alle 23:00. In corsia ad allenarmi ero praticamente da solo, ne approfittai per prolungare l' allenamento di un' altra decina di minuti, quando entrai nello spogliatoio per farmi la doccia e cambiarmi stavano andando tutti via e rimasi da solo, mi tolsi il costume, contrariamente a come facevo sempre e feci la doccia completamente nudo.

Mi lavavo con molta lentezza approfittando del fatto che ero solo cominciai a massaggiarmi con il bagno schiuma su tutto il corpo, le mie mani massaggiavano le mie natiche e con le dita perlustravo il mio ano indugiando a lungo su di esso ed introducendo dentro un paio di falangi. Era un segno inequivocabile; Avevo voglia di cazzo, era un bel po che non venivo inculato a dovere ed il mio sfintere richiedeva attenzioni.

Finita la doccia indossai l' accappatoio per asciugarmi, e proprio in quel momento mi accorsi di non essere da solo, mi voltai per vedere chi era l'altra persona presente e vidi, con stupore che era il tizio scostante con il cazzo enorme. Se ne stava in piedi davanti a me, completamente nudo mettendo ben in mostra tutta la sua dotazione, si trastullava il cazzo e quegli enormi testicoli facendo finta di niente. Non potei fare a meno di guardare con meraviglia quella enorme mazza che causa gli sfregamenti che il tipo si dava, si stava ingrossando sempre di più.

Il tizio anche se lo spogliatoio era completamente vuoto, si mise a sedere vicino a me, a poca distanza ed a gambe aperte continuava a mostrarmi la sua dotazione, cercavo di far finta di niente ma non riuscivo proprio a togliere lo sguardo da quella enorme cappella che il tipo continuava a massaggiarsi con noncuranza. Ad un certo punto mi sono chinato per avvicinarmi le scarpe e proprio in quel momento il tizio si alzava in piedi di fronte a me e nella manovra non riuscii ad evitare l'impatto del mio volto sui suoi genitali, sentii quella grossa nerchia appoggiarsi alle mie guance sfregarmi le labbra con quella nodosa cappella, a fatica no aprii la bocca per provare ad ingoiarla.

– Ops! Scusa mi dispiace…. — No niente……-Ma per me non era niente, e lui non era affatto dispiaciuto dell' accaduto, anzi stava li davanti a me guardandomi soddisfatto per avermi sbattuto il cazzo in faccia. Quello sguardo compiaciuto e provocatorio mi fece arrabbiare al punto tale che decisi di rispondere alla provocazione, mi tolsi l' accappatoio e con la scusa di asciugarmi i piedi mi girai mettendo ben in mostra il mio culetto, rimasi un poco in quella posizione, sollevai un piede sulla panca divaricando ancor di più le gambe e con una mano scostai leggermente un gluteo proprio a mettere bel in vista il buchetto del mio culo.

Mentre nella mia mente mi sentivo compiaciuto dalla provocazione che stavo mettendo in atto, in modo inaspettato mi sentii prendere per i fianchi. -Troietta ti piace stuzzicare i cazzi? Ma sei sicura di riuscire a prenderlo dentro…Senti come è grosso? -Fui preso di sorpresa da quella azione, il tizio mi sfregava la sua enorme cappella al buco del culo facendomi arrapare di brutto, ma un pensiero mi preoccupava, cosa vuole fare? Mica vuole incularmi qui? E se ci scoprono?- Tranquilla troia non ti inculo quì, voglio solo sapere se sei capace di prenderlo in questo culetto da puttanella che ti ritrovi -Il tizio con fare deciso mi infilò due dita su per il culo facendomi sussultare.

– Si zoccoletta, sembra che hai un culetto ben allenato…. Vestiti e seguimi che ti porto in un posto dove posso sfondarti il culo a lungo con tranquillità…..Muoviti Troia! -Mi vestii in fretta e furia quasi ipnotizzato da quelle parole, indossai rapidamente la tuta di felpa con la quale ero andato in piscina, dalla fretta non indossai nemmeno gli slip. Seguii il tizio che nel mentre mi stava aspettando nel parcheggio, mi fece cenno di seguirlo con la mi auto ed io preso da una volontà sconosciuta obbedii seguendolo immediatamente con la mia auto.

Ci dirigemmo appena fuori città, verso la zona industriale, il tizio fermò l'auto vicino ad un cancello ed una volta entrato mi fece cenno di seguirlo. Eravamo nel parcheggio di un edificio industriale, non so di che tipo di attività, vidi solo una scala di ferro che portava all'interno di un locale al secondo piano. Avevo appena aperto lo sportello dell' auto che mi sentii sollevare per un braccio dal tizio, che mentre con una mano mi sollevava, con l' altra si infilava dentro i pantaloni della mia tuta andando a cercare con le dita il solco tra le mie natiche e nuovamente con un colpo sesso e deciso affondò due dita completamente nel mio ano.

– Haii…. Piano…–Vieni troietta sali le scale che ora ti faccio piangere…. -Salii le scale con le due dita ben piantate nel mio ano ed una volta entrati nell'edificio mi sentii dirigere verso un divano nel mezzo della stanza. – Mettiti a pecorina sul divano puttanella e togliti la felpa, ti voglio tutta nuda Maiala. -Mentre mi diceva quelle cose, pur continuando a tenermi piantate le due dita in fondo al culo, mi toglieva i pantaloni facendomi allargare maggiormente le gambe.

Mi mise a pecorina sul divano con la spalliera dello stesso sotto il mio torace, le cosce ben aperte mettevano a disposizione il mio buco del culo, il tizio cominciò in modo rude ad andare avanti ed indietro con quelle due dita nel mio sfintere, a secco senza neanche lubrificare la mia apertura con un poco di saliva. – Haia…. Brucia, piano per favore — Nessun favore maiala, lamentati pure quanto vuoi tanto quì non ci sente nessuno! -Non sentiva ragioni, continuò a perlustrare il mio buco del culo in lungo ed in largo, cominciai a sentire un piacere intenso provenire direttamente dal mio ano, quelle dita turgide e ruvide massaggiavano la mia prostata ed il mio cazzetto moscio sgocciolava copiosamente.

Nonostante il trattamento rude cercai di rilassarmi per favorire al meglio il massaggio che il tipo faceva al mio culo, inevitabilmente cominciai a gemere e godere come una puttanella in calore, gemiti e godimenti che autorizzarono il tizio ad intensificare la sua azione fino al punto di infilare nel mio culo un terzo e poi un quarto dito. – Hai, mi spacchi…no così no…..-Mi sentivo dilaniare da quelle dita dentro il mio culo ma godevo come un matto e nonostante il dolore speravo che il trattamento continuasse, intanto lo sgocciolamento del mio pisello si era trasformato in veri e propri getti di piscio che mescolati al mio sperma andavano a bagnare la seduta del divano sotto di me.

– Godi Troia, vedi come godi. Ti sto preparando il culo al mio cazzo altrimenti mica ci entra sai. -Non badavo tanto alle sue parole ero troppo concentrato sull' azione di quelle dita che mi aprivano e dilatavano l' ano fino al massimo delle mie possibilità. In breve quel massaggio mi portò a raggiungere il primo orgasmo con il culo e contemporaneamente a sborrare a cazzo moscio. -Siii vengooo, sto godendo…..ti prego fammi godere ancora…..-Quell' orgasmo mi stava mandando fuori di testa, pregavo il tizio di aprirmi il culo ancora di più, ed egli da parte sua non si faceva pregare continuando a muovere quella mano tesa nel mio culo in lungo ed in largo dilaniandomi il culo con piacere quasi sadico.

Dopo mi sentii sollevare dal divano, vengo costretto a mettermi in ginocchio davanti a quel cazzo turgido ma ancora non in erezione completa, so cosa il tizio si attende da me ma non so se sono capace di farlo. – Apri la bocca ed ingolla Maiala-Aprii la bocca al massimo per fare entrare quella grossa cappella, era talmente grossa che da sola occupava tutta la mia bocca ed ancora il cazzo di questo tizio non era completamente eretto.

Ma quando lo sarà , questa cappella dove finirà? In breve il mio quesito ricevette risposta, il cazzo del tizio si indurì completamente e quella cappella già grossa diventò enorme e dura, le pareti della mia bocca si dilatavano al massimo nel tentativo di riceverla, quell' asta spinse dentro di me fino ad arrivarmi in gola, a tapparmi le tonsille. Quella penetrazione era insostenibile, cercavo di divincolarmi, ma il tipo mi tenne la testa ferma e ignaro del mio dolore continuava a scoparmi la gola soffocandomi e provocandomi conati di vomito.

– Apri la bocca troia ti voglio arrivare in pancia……-Facevo di tutto per ricevere quel cazzo, ma proprio non riuscivo a contenerlo, la mia bocca non riusciva a dilatarsi di più ed il mio cavo orale era troppo piccolo per quella mazza. Alla fine spazientito il tizio mi girò mettendo il mio culo a disposizione del suo enorme cazzo. -Ora ti entro nel culo Troia vediamo come te la cavi-Mi posizionò a pecorina sul pavimento, torace appoggiato alla seduta del divano con una mano spingeva la mia testa nella pozza di piscio e sperma da me stesso provocata dicendomi.

– Bevi il tuo piscio Puttana!-Si sollevò in piedi incastrando il mio culetto tra le sue cosce e piegandosi appoggiò la sua enorme cappella al mio orifizio anale. – Ti si è ristretto il culo……Non importa se senti male sono cazzi tuoi!-Con un colpo secco provò ed entrarmi dentro, ma il mio buchetto anche se già dilatato si rifiutava di farlo entrare dentro; E' troppo grosso! Il tizio non si scoraggiò e ripetè l'operazione, appoggiò nuovamente la sua cappella al mio retto anale spingendo con forza e decisione, sentii il mio buchetto dilatarsi al massimo e quella mazza entrare dentro di me centimetro dopo centimetro.

– Haia…..Mi sfondi…..no ti prego non ce la faccio…..-Ma lui indifferente alla mia preghiera continuò a spingere fino ad arrivare in fondo al mio retto anale, ed una volta raggiunto il fondo continuò a spingere fino ad entrare completamente dentro di me. Avevo il culo dilatato al massimo, la sua cappella piantata nella pancia, sentivo un dolore lancinante, il mio retto si contraeva nel tentativo di espellere quella grossa mazza di carne, ma il tizio continua a stare piantato dentro di me, finchè non decise di uscire per ripetere la penetrazione.

Per un istante escì da dentro di me, sentii uno spazio enorme tra le mie chiappe, un sacco di aria fresca andava a lenire il dolore delle mie membra dilatate al massimo. Ma solo per un attimo dopo il tizio con un colpo secco rientrò nuovamente dentro di me con forza e decisione. – Haiaaaa……-Urli per il dolore, volevo liberarmi da quel palo di carne che mi sta martorizzando, ma il tizio mi tenendomi ben fermo, spinse nuovamente la mia faccia nella pozza di sborra e piscio, cominciò ad andare avanti ed indietro dentro di me.

Usciva ed entrava nel mio culo per tutta la lunghezza della sua asta andando a sbattere con quella cappella enorme sul fondo del mio retto anale, mi sentivo dilatare, dilaniare, rompere, più che un cazzo mi sembra di essere penetrato da un grosso ariete con la testa di acciaio. Urlavo, ma le mie urla venivano soffocate dalla seduta del divano, piangevo dal dolore e le mie lacrime si mescolavano allo sperma ed al piscio da me precedentemente emessi, ma cominciai anche a godere, nonostante il dolore un piacere intenso saliva dalle mie viscere dilaniate, sgocciolavo sperma mischiato a piscio sempre più forte, e nonostante tutto quel dolore raggiunsi un orgasmo devastante, il mio inculatore continuava a sfondarmi il culo con maggiore forza.

Il dolore era lancinante, pregavo il mio seviziatore di smettere ma lui, più mi lamentavo più spingeva forte. Avevo il culo a pezzi e dolore ai fianchi, per i colpi ricevuti, quando sentii il tizio intensificare la sua azione fino a diventare irregolare, stava venendo, mi sparò in culo tutto il suo seme, lo sentii chiaramente inondarmi l'intestino, finalmente dico; Ora che è venuto smetterà di scoparmi, finalmente, non ce la facevo più. Stavo li in attesa che il tizio liberasse il mio culo dolente e dilaniato, ma egli, anche con il cazzo quasi moscio continuava a restare dentro di me, non capivo cosa aspettasse, poi ad un certo punto lo sentii ricominciare a spingere, quell' enorme cazzo stava prendendo nuovamente vigore ed in breve, nuovamente duro ricominciò a spaccarmi il culo senza pietà.

Fiu preso dallo sconforto, non posso farcela se continua così mi manda all'ospedale, pensai. Mi sentivo il culo rotto in due, piangevo dal dolore, ero sopraffatto dalla violenza della penetrazione e mi abbandonai completamente, lui continuava a spaccarmi il culo in due facendomi raggiungere altri due orgasmi, quasi involontari, Mi arrendo totalmente alla mercè di quel bastardo sfondaculi; Chissà quanti ne ha rotti di culi come ora sta rompendo il mio, che ingenuo sono stato, sono caduto nella sua trappola ed ora mi sta seviziando a suo piacere.

La seconda penetrazione fù ancora più lunga e dolorosa della prima, poi, ad un certo momento, il tizio si sfilò da dentro di me, sollevandomi e mi posizionò a testa con le cosce in alto ben allargate, in quella posizione mi penetrò nuovamente ricominciando a pomparmi il culo con cattiveria finchè non mi venne dentro nuovamente in modo copioso. La sborra in eccesso fuoriusciva dal mio buco e gocciola sul mio ventre fino ad arrivarmi nel viso.

Stavo in attesa che il mio supplizio finisca, ma il tizio con il cazzo quasi completamente moscio continuava a restare piantato dentro di me, mi chiedevo cosa altro vorrà fare di me, non è contento di come mi ha seviziato? Non è contento di come mi ha rovinato il culo? Cosa altro mi aspetta?Pochi attimi e ricevetti la risposta, sentii nuovamente del liquido entrare nel mio intestino. Il tizio mi stava pisciando nel culo, mi stava riempiendo il culo di piscio ed io inerme ed arreso lo lasciavo fare anche se quel liquido faceva bruciare da morire il mio ano dilaniato.

La pisciata era talmente copiosa che fuoriusciva dal mio orifizio anale sfondato. Una volta riempito il mio culo il tizio girò il getto del suo piscio verso il mio volto e mi ordinò perentorio:- Apri la bocca Puttana -Obbedii sperando che si trattasse dell ‘ultima delle angherie da subire ricevendo il piscio del tizio direttamente in bocca, Vedevo il suo sguardo compiaciuto e sodisfatto per avermi rotto il culo e mi sentivo come la peggiore delle troie.

-Hai visto ti ho fatto il pieno, puttana, quando sei nuovamente a corto di cazzo torna a trovarmi che ti sistemo nuovamente. Sono uscito dal laboratorio praticamente nudo, con il culo dolorante e sanguinante con tizio che mi urlava dietro le peggiori offese, ma nonostante tutto avevo goduto come una troia. Non ho più rivisto quel tizio, ho smesso di frequentare la piscina pur di non rivederlo, ma oggi a distanza di tanto tempo lo rivedrei volentieri per farmi sodomizzare nuovamente senza pietà.

Sono proprio Una ZOCCOLA.

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