Sverginata a 17 anni in barca…(1)

NOTA DEL 1. 9. 2015: HO MODIFICATO QUESTO RACCONTO PERCHÉ LO SCRISSI MOLTO “DI GETTO” LA PRIMA VOLTA, MA POI ALCUNE COSE, IMPORTANTI E “MARCANTI” CHE MI DISSE LO ZIO MI SONO TORNATE ALLA MENTE, E ANCHE IL PRECISO MOMENTO IN CUI LE DISSE; LA PRIMA VOLTA I RICORDI ERANO MOLTO “AFFASTELLATI”. VALEVA LA PENA CONDIVIDERLE PER CHI HA AMATO QUESTA MIA VICENDA COSÌ IMPORTANTE E CHOCCANTE NELLA MIA VITA…

Molti amici, incuriositi- e molti arrapati- dalle mie (ritrovate da poco) foto polaroid fatte al mare (con calze) quando ero 17enne, mi hanno chiesto di raccontare le vicende ad esse legate.

Qualcuno mi ha anche fatto notare:” ma se in uno dei tuoi racconti parli del tuo primo uomo -vedi racconto relativo- dopo iniziazione da parte di trans, allora non fu primo uomo quello? Avevi già avuto esperienze?”
Premetto che potrei giurare che i miei racconti non sono di fantasia, sono assolutamente veritieri. Posso cambiare alcuni particolari, nomi, situazioni, o riportare qualche dialogo in modo non assolutamente fedele… ma non invento nulla. Chi mi conosce sa quanto poco io sia portata per virtualità , cybersesso, eccitazione non finalizzata a incontri…”carnali”.

Non ho neanche mai avuto una cam con pc, e neanche la vorrò mai.
Quello del racconto che molti di voi hanno letto fu in effetti il primo uomo che mi ha scopata da vera donna, sentendomi donna io e vedendomi donna lui, in età già matura e consapevole, quindi la vera scopata fra adulti, io lo considero il primo uomo perché è il primo che si è scopata…Angelica.
Ma non ero vergine…anche se di fatto lo ero per i tanti anni trascorsi dagli esisodi che sto per raccontare.

IL ritrovamento (fra le pagine di un vecchio libro dimenticato che era mio nascondiglio) delle foto di allora hanno funzionato da “trigger point” per rivivere quelle forti emozioni, che adesso vedo solo con positività e intrigo, ma che allora destarono in me sensazioni molto contrastanti, non tutte positive.

Va detto che la mia femminilità è esplosa in modo assoluto e completo in tempi relativamente recenti, ma in passato ha avuto momenti di “letargo”, come un vulcano inattivo ma pronto ad eruttare senza preavviso.

Questo anche dovuto a condizionamenti sociali, morali, e alla vita di bel ragazzino e ragazzo in una famiglia tradizionale. A 12 anni, come raccontato, mettevo calze di mia madre, ma era un istinto che. si, rivelava una precisa tendenza, ma senza assolutamente avere coivolgimenti erotici, perlomeno a livello conscio. Si assopì dopo pochi anni ma evidentemente “le calze” erano destinate e tornare nella mia vita in modo anche abbastanza traumatico.
Qui comincio la storia: a 17 anni ero davvero un bel ragazzo: carino di viso, corpo perfetto, 2 gambe slanciate ma piene senza un pelo di natura, culetto perfetto.

Sempre sensibilissimo, gentile nei modi, direi anche femmminile per sensibilità ma assolutamente nulla del “frocetto” o di effeminato nei modi.
I miei avevano bella casa a Lavinio vicino Roma dove passavamo (i figli sempre -avevo sorellina piccola-, i genitori a fasi alterne per il lavoro) praticamente tutto luglio e agosto.
Fra i più cari amici dei miei c'erano Roberto e la moglie, lui bell' uomo di 45 anni direi, sportivo, brizzolato, sempre allegro, grande tennista.

Lo chiamavo anche zio, era molto intimo. Gli volevo molto bene, mi portava spesso in barca con lui, a pescare, o nella sua tenuta nell'Agro Pontino a cavallo.
Per farla breve, una volta uscii in barca con lui come accadeva spesso, un semicabinato, e lui poco dopo aver lasciato il porticciolo mi disse che nella cabina c'era una cosa per me. Scesi incuriosito, e sui cuscini c'era la tipica busta rettangolare con scritto OMSA PRESTIGE (ricordo anche il colore: lola).

Da sotto dissi ” che ci devo fare, zio?” Lui:” dovresti farmi il piacere di provarle, mi serve per vedere se il colore va bene prima di regalarle a mia moglie”.
Io ero un po' imbarazzato (IN QUESTO RACCONTO -FACEDOMI VIOLENZA- PARLO AL MASCHILE, VISTO CHE…IN FONDO LO ERO…) ma non avrei mai e poi mai voluto scontentare uno zio che era acquisito ma al quale ero molto legato, e poi lì ha giocato molto il dolce ricordo delle calze di mia madre da bambino, della cameriera che mi incoraggiò (vedi racconto ) ecc.

Così misi le omsa anche con movimenti abbastanza esperti e devo dire che pur non essendo autoreggenti e non avendo neanche reggicalze, erano molto aderenti e rimanevano su bene. (Vedi anche le foto ritrovate e scannerizzate per…voi)
Poi dissi “fatto!”, lui scese (mare calmo, poco al largo e barca stabile!) e mi disse di levarmi costume da bagno (che avevo tenuto) sennò non capiva se andavano bene. Lo feci anche perché Roberto mi vedeva da quando ero piccolo al mare e spesso facevo bagnetto nella tinozza gonfiabile del giardino di casa nudo…
Così mi ritrovai nudo (ora mi viene istitivo “nuda” ma mi devo riportare a quei tempi) solo con calze addosso.

Lui cominciò a dare alcuni ordini ” ti siedi e accavalli le gambe?” Poi fingeva di interessarsi al colore dicendo fra sé: ” si, bel colore”. In fondo la cosa mi divertiva abbastanza, mi sentivo al centro della sua attenzione e in fondo nella mia vita ho sempre adorato affascinare ed essere finalmente al centro dell'attenzione. Poi mi fece una richiesta un po' strana: ” ti stendi, accavalli le gambe e ti accedi una sigaretta”? Io non fumavo in realtà a volte quando veniva da noi con la sigaretta passavo vicino e dicevo “mi fai dare un tiro zio”? Cmq lo feci, lui mi diede sigaretta e accendino e io mi accesi la prima sigaretta in calze.

Mi rilassai, gambe accavallate, e sentii lui dire una cosa che non capii (allora):”cazzo, sei tutta femmina…”.
Voi penserete: allora poi è venuto e ti ha scopata…no assolutamente, si è seduto fumando e mi guardava fumare stesa (steso?). Poi finì lì, disse:”hai fatto una gran regalo al tuo zietto, grazie”.
Tornò sopra, partimmo mi levai calze e rimisi costume da bagno.
Quando lo salutai quella volta, gli dissi “ ciao zio” e lui rispose:” ciao cara…”
In genere uscivamo in barca 2-3 max 4 volte a settimana, ma il giorno dopo alle 17 circa passa davanti casa mia (giocavo a pingpong con mio padre) col motorino e mi strilla “giro in barca?”.

Cmq (abbrevio) partiamo e poco dopo “senti ti va di rimettere calze?” Io: ” ma non erano per la zia?” Lui:”si ma stanno meglio a te, dai vai sono di sotto…”. Trovai calze, pacchetto di HB e accendino. Il messaggio era chiaro quindi (senza pensare assolutamente al sesso!) mi stesi, misi calze e accesi sigaretta. Lui scese poco dopo questa volta si sedette vicino a letto e cominciò ad accarezzare le gambe dicendo ” ti stanno da dio, ti piace portarle?” E io:”……si…….

” Lui” le metteresti tutte le volte? Faresti molto felice lo zione tuo!” Io:…si…”
E poi:” hai finito sigaretta, fumane un'altra per favore”. Fu piuttosto deciso, accesi sigaretta e reclinai testa indietro, mi sentivo in fondo adorato dal mio “zio”. Cominciò ad accarezzarmi le gambe e in modo dolce e suadente ma deciso mi disse cose che avrebbero cambiato la mia vita: “È già dall’estate scorsa che ogni volta che ti vedevo, anche in famiglia, ti immaginavo così con un paio di calze…come ti muovi, come curi gambe e piedi, come accavalli le gambe…insomma…sei femmina , lo sai? E lo sai che ti guardano più gli uomini che le ragazze?: E io: “ ma zio che dici, a me piacciono le ragazze…”
Lui: “ma lo so benissimo che non sei omosessuale figurati, ma dovrai accettare il fatto che sei intimamente femmina e senza saperlo muovi il tuo splendido corpo in un modo che seduce i maschi, non le donne.

Quando ti vedevo in spiaggia da lontano, o camminare sul molo, sempre mi dicevo ‘mmmm ecco la mia nipotina’…” Io ero molto “stranita”… Lui continuò: “ e poi dimmi con sincerità: come ti senti adesso” Io:” che intendi dire zio?” Lui: “ ti senti bello o bella?” Io con qualche esitazione: “…bella. zio…” Lui: ” allora dillo: sono bella”. Io: ” sono bella”
Lui: ” sei la mia nipotina, dimmelo tesoro” “sono la tua nipotina, zio”.

Quando lasciai la barca mi disse di nuovo” ciao cara” e da allora cominciò regolarmente dirmi cose – quando eravamo soli, mai in pubblico- tipo ” ti sei divertita alla festa ieri sera?” o “sei stanca?” o ” cara mi sciogli la cima della barca?” o quando ci vedevamo (soli) :” ecco la mia nipotina”…era una sorta di femminilizzazione verbale e psicologica…e io mi accorsi che dopo pochi giorni, mi veniva naturale dirgli cose cose tipo: “ieri sono uscita con i miei” o “oggi sono un po' stanca”.

Nei 2 giorni successivi, e la cosa cominciò ad automatizzarsi, mi faceva segno sornione con la mano come a dire “vai giù” e io giù. , mettevo calze e accendevo sigaretta e gli dicevo con allegria: “pronta”!
In fondo mi divertiva, sempre stato narcisista e mi sentivo apprezzato/a e idolatrato/a.

La volta dopo… io vedevo che leccando calze si toccava spesso in mezzo agli shorts, quella volta era più energico e si alzò all'improvviso come in preda a raptus, si abbassò shorts, si diede ancora 4-5 colpi energici e senza che io potessi riavermi dalla sorpresa mi prese testa, lo mise in bocca e scaricò tutta la sua sborra dentro.

Ero come paralizzato, stavo lì immobile poi con tutta la bocca piena di seme. Lui capì che ero choccato, mi accarezzò di nuovo gambe dicendo con modi molto carini:” è buona e ti fa benissimo sai. Mandala giù”. Io…deglutii, non mi parve né buona né cattiva. Lui felice: ” sei una nipote splendida, neanche i tuoi sanno e sapranno quanto sei brava”.
Quell' “i tuoi sanno e sapranno” mi suonò strano e mi venne una gran paura che glielo dicesse.

Paura idiota e inutile, ma avevo 17 anni, non ero smaliziato. Figuriamoci sarebbbe stato il primo a “sputtanarsi” se la cosa si fosse saputa e aveva famiglia…ma da ragazzi si ragiona in modo diverso.
Lì a quel punto feci la cosa sbagliata (come ragazzo di buona famiglia) o giusta ( se vista con occhi…attuali di Angelica): quando 2 giorni chiamò mia madre per chiederle se mi diceva di raggiungerlo al molo per andare a pescare, ebbi l'occasione di trovare scusa e dire no ma….

dissi di si, presi bicicletta e andai.
Per lui evitentemente, era la “resa” che aspettava.
Per me una cosa era chiara: appena partiti dovevo mettere calze in cabina, neanche aspettavo più un suo cenno, scesi e con piacere trovai un paio di calze nuove, le prime cominciavano ad essere molto usate…metterle era sempre un piacere fisico ed epidermico, ma ero un po' inquieto (continuo – a fatica- a usare il maschile) per cosa avrebbe fatto lo zio Roberto.

Per lui la “resa”che ho menzionato poco fa dev'essser stata decisiva per rompere gli indugi; pur non diventando mai sgarbato, fu molto deciso, mi disse “siediti sul letto”, si levò gli shorts, salì lui stesso sul letto con i piedi, mi prese testa fra le mani e cominciò a fare su e giù in bocca dicendo cose che erano un misto di affettuoso e porco :” che bocca che hai tesoro” “sai che zio ti adora” ecc… poi poco dopo ” adesso vengo , prometti che la bevi tutta? Sai che mi fai felice”.

Feci segno di si con la testa senza convizione ma la mia posizione poteva portare solo all'obbedienza e all'accondiscendenza. Comunque sborrò così in fondo (credo che avesse buoni 20 cm lo zio) che quello che viene chiamato “ingoio” non fu necessario, andò tutta giù direttamente. Mi disse: “sei meravigliosa”….
Per i giorni a seguire e tutto il mese di luglio, il copione fu questo: calze e sborrata in bocca, calze e sborrata in bocca.

Non chiedetemi se mi piacesse: la situazione si, le calze molto, la sborra (allora) per nulla, e mi vergognavo quando ci incotravamo in situazioni sociali o quando veniva a giocare a Bridge con i miei, temevo suoi possibili ammiccamenti o allusioni, ma lui fu impeccabile, affettuoso e molto disinvolto sempre.
Tutto questo avvenne sempre (erano ormai passati circa 15 giorni dalla prima volta che misi calze) nella sua barca, non avevo pensato ad altri scenari…una volta verso le 19 di sera lo vedo in auto mentre uscivo dal supermercato con le buste della spesa ben cariche, lui mi dice “vieni cara ti accompagno a casa”.

Salgo subito in auto, lui però esce un po' dal paese e imbocca una stradina isolata vicino un cantiere chiuso. Poi mi dice: ” c'è una cosa nel cruscotto per la mia nipotina…” Apro, un paio di smaglianti OMSA nuove.
Strano penso oggi: lui volle sempre calze color carne mai nere, e non chiese mai reggicalze (che oggi è il mio abbigliamento base). Amava mio corpo nudo con calze e basta. Io ormai avevo una specie di suggestione postipnotica, mi spogliai senza tenere nulla di nulla, neanche infradito e infilai calze.

Al momento quello era l'unico gesto che mi piaceva davvero, su questo pochi dubbi. Mi disse di accavallare le gambe e fumare una sigaretta. Io pensavo:”e se incontriamo qualcuno?”
Inaspettatamente mi disse: “non c'è proprio un'anima, ti va di fare un giretto? Dai scendi!” E così scesi dalla macchina nudo/a e sole calze addosso, e lui stranamente (non mi dispiacque affatto) mi prese la mano come per passeggiare insieme. E io nudo/a, piedi nudi con calze a passeggiare in campagna mentre 15 giorni prima giocavamo a ping pong in famiglia e giocavamo a Otello…).

Quello fu un momento tenero devo dire, che durò poco,,, aveva sottobraccio una stuoia tipica da spiaggia, la buttò per terra in un angolo nascosto dietro un capannone e disse “inginocchiati dai” ho portato quella per non rovinare calze. “
Io lo feci lui abbassò short e disse massaggiandomi capelli:” Oggi però fai tutto tu tesoro ok?”. Lo mise in bocca, e feci il mio primo vero pompino della vita, fermandolo per i fianchi e facendo su e giù con la testa.

Lui:” mandalo più in fondo, so che lo sai fare quando lo spingo io”, poi cominciò: ” più veloce, più veloce, più veloceee!” Poi ” eccomi!” (come ricordo quell'eccomi” e con che voce lo disse). E di nuovo il cazzo dello zio pulsò nella mia bocca e cominciarono gli spruzzi in gola. Lui quasi implorando. ” ingoiaingoiaingoia amore ti prego!”. E io mandai giù l'ennesima sborrata che però avendola provocata io e non subìta, mi diede quasi un senso di orgoglio.

In macchina sempre senza dire molto, levai calze, rimisi miei shorts e lui mi riportò a casa salutando mia madre come nulla fosse. E avevo il suo sperma dentro…
Ma in agosto poi…..vi racconterò. Però una precisazione: non odiate il nostro amico Roberto, a volte fu deciso e dominante, ma fu sempre gentile con me, mai una violenza vera, e anche quello che successe poi lo fece con molta delicatezza, non mi avrebbbe mai fatto male o arrecato danno.

Ho avuto ogni occasione per dirgli no e non lo feci…traviata forse si, violentata no.
A presto! Angelica.

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