Sissi una moglie quasi fedele.

Sissi, una moglie quasi fedele.
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scritta dal marito di Sissi
Col corpo percorso da incessanti brividi, geme sotto i colpi del mio pene che furiosamente stantuffa nella sua vagina bagnata dal piacere incipiente. Mia moglie, aggrappata alle mie natiche, urla il suo orgasmo dimenando con forza le anche per favorire il più possibile la penetrazione.
“Chiavami, chiavami !”
Mi urla nel pieno dell'eccitazione
“Chiava la tua troia, la tua vacca che ha tanta voglia di cazzo, di tanti cazzi, dimmi che ti piacerebbe vedermi chiavare con un altro uomo!”
Come sempre l'eccitazione dei nostri sensi raggiunge il massimo livello quando sollecitiamo la nostra fantasia affrontando argomenti che nella realtà di tutti i giorni avremmo certamente rifiutato.

“Si amore ti sto chiavando, ma vorrei vederti chiavare con Pino, ti piace il suo cazzo? Pensa che bello sentirlo sborrare nella tua la fica!”
Pino é stato il primo Amante di Sissi e durante i nostri amplessi ci piace ricordare le esperienze che hanno vissuto insieme.
“Ti ricordi quando glielo prendevi in mano? Come ti piaceva menarglielo, strusciartelo in mezzo alle tette, sulla faccia, succhiarglielo tutto per sentire in bocca il suo sapore di maschio.

Come ti piaceva leccare dolcemente con la lingua la sua cappella fino a sentirtelo godere in bocca! Adesso godi ancora nel ricordarlo! Fammi vedere come gode una troia! Ahh come vorrei che fosse qui adesso per metterti il suo cazzo in bocca mentre ti chiavo!”
Nel frattempo continuo a scoparla con forza, sento il cazzo che sbatte contro il suo utero e noto che le piace. Poco alla volta avverto in mia moglie l'approssimarsi dell'orgasmo e raddoppio l'intensità dei colpi.

“Si cosii amore… godi… godi troiona mia, fatti chiavare da Pino quando e quanto vuoi!”
“Sto godendo Franco, sto godendo col cazzo di Pino, é tutto dentro dentro di me, nella mia fica… mi sta chiavando tutta, ahh… vengo, vengo… godi anche tu insieme a me!”
L'orgasmo raggiunge entrambi contemporaneamente e le riempio la fica di sperma, tiro fuori il cazzo ancora parzialmente duro e lo appoggio sulla sua pancia.
Prendo a baciarla sulle guance, la lecco dolcemente dietro le orecchie sussurrandole paroline d'amore, ma poi ripensando ai fatti delle nostre fantasie mi prende il morso della gelosia.

“Davvero ti piaceva succhiare il cazzo a Pino?”
“Si mi piaceva, lo sai che è stato lui ad insegnarmi a prenderlo in bocca, a succhiarlo, gli piaceva da morire farsi masturbare con la bocca, ma queste cose le sai già, quante volte ti ho già raccontato tutto quello che c'è stato tra noi, tutto quello che abbiamo fatto insieme.
Tu piuttosto dimmi se ti piacerebbe davvero vedermi chiavare nuovamente con Pino, vedermi fare con lui tutte le cose che faccio con te.

Lo sai vero che mi basterebbe fargli una telefonata?
Quando ci siamo lasciati mi ha lasciato il suo recapito telefonico.
“Si Sissi, lo sai che mi piace farti fare la troia non solo con la fantasia mentre scopiamo, ma credo che mi piacerebbe vederti scopare veramente con lui. E' una strana situazione, da una parte vorrei che tu lo facessi davvero e dall'altra mi sento rodere dentro e impazzisco al solo pensiero!”
Questi più o meno sono i discorsi che seguono quasi sempre i nostri amplessi, ogni volta così, l'idea di vederla scopare con un altro mi arrapa, ma la gelosia mi blocca.

Un giorno in occasione di aver partecipatò a una lotteria locale mia moglie Sissi vince il primo premio , un viaggio della durata di una settimana in Kenya.
Sebbene a malincuore, non potendo partecipare anch'io per impegni di lavoro, consento a Sissi di partire senza di me. Laccompagno all'aeroporto per assistere alla partenza dell'aereo e alla fine mestamente raggiungo la macchina per rientrare a casa.
I giorni passano e arriva la data del rientro, finalmente riabbraccio con gioia mia moglie.

Sembra ringiovanita, ha un'aspetto festante e felice, da tempo non la vedo così bene.
Rientrati a casa sono smanioso di sentire le sue impressioni ed il racconto di come ha passato quei sette giorni lontano da me. Comincia a raccontarmi di tutto ciò che di caratteristico ha visto, delle feste in albergo, dei giochi fatti con i dipendenti e colleghi di lavoro.
“Sai cosa mi è successo una sera durante una festa? Sto ballando con un bel ragazzo Kenyano, e mentre balliamo quel maiale inizia a strusciarmisi addosso
e gli diventa duro…”
“Non dirmi che è finita che ti sei fatta scopare…”
“Ma no gelosone, però mi sono eccitata anch'io e credo che se ne sia accorto perché ha fatto di tutto per farmelo sentire come meglio poteva appoggiandomelo sulla pancia e sulle cosce.


“Schifosa ne hai approfittato… confessa che ti è piaciuto!”
L'idea che abbia sentito su di sè il cazzo di un altro mi eccita terribilmente e comincio a sentire un formicolio particolare salirmi dalle gambe verso le palle, il cazzo inizia ad inturgidirsi e mi prende una tale voglia di mia moglie, che l'afferro per i fianchi e finiamo per rotolarci a terra sul tappeto della sala. Le infilo le mani sotto le sottane e, denudate le gambe, prendo a baciarla proprio là dove finiscono le calze.

La lecco salendo con la lingua lungo il reggicalze fin dove scompare sotto le mutandine, le scosto con la mano e penetro nella fica già fradicia di umori. Martello il clitoride con piccoli e rapidi colpetti in punta lingua e la porto rapidamente a gemere di piacere. Le do il tempo di riprendersi dall'orgasmo e l'invito a riprendere il discorso.
“Se avessi voluto mi sarebbe stato facile farmi scopare, non desiderava altro che portarmi a letto con lui quel maiale, però non ho ceduto alla tentazione perché mi dispiaceva per te, ma ti confesso che mi è piaciuto molto sentire il suo cazzo duro strusciare sulle cosce, sulla pancia, sentirlo premere prepotente contro di me durante il ballo…”
Sempre più infoiato dal suo racconto raddoppio le mie attenzioni e le strapazzo ferocemente le tette.

“Schifosa! Perché non ti sei fatta sbattere come una troia! Ahh come mi sarebbe piaciuto se ti avesse infilato il cazzo nella fica!”
A questo punto Sissi è coinvolta anche lei dalla mia libidine e si sextena stringendomi la testa con forza fra le cosce.
“Sii! Anch'io avrei voluto farmelo infilare tutto nella fica, fino in fondo! Mi sarebbe piaciuto sentire la sua cappella sbattermi contro l'utero, sentirmi chiavare tutta come piace a me, sentire il suo cazzo entrare e uscire dalla mia fica fino a farmi sborrare dentro… la sua sborra calda tutta dentro di me…”
“E poi cosa ti ha fatto ancora, ti ha palpato anche le tette, il culo?”
“No, lui no, ci ha provato ma non gliel'ho permesso, però è successo la sera dopo.

Finita la cena sono uscità a fare due passi nel parco per restare da sola, per respirare un po' d'aria fresca.
Sto passeggiando quando mi sento chiamare…”
“Bella signora, cosa fai tutta sola, non hai amico per farti compagnia? Tuo marito non c'è?”
“E'il un ragazzo di colore con cui avevo ballato la sera prima, quel bel giovanotto gentile. Prima di avere il tempo di rispondergli, mi prende sottobraccio e mi conduce in un vialetto alberato”
“Vieni, ti faccio visitare giardino tropicale.


“Man mano che ci inoltriamo lungo il vialetto mi mostra i fiori delle aiuole e le piante tropicali, me ne dice i nomi, ma la mia attenzione é solo per lui perché sicuramente ha altre intenzioni.
Poco dopo infatti comincia a manifestare quello che vuole veramente. La sua mano inizia a salire e scendere leggera lungo il mio braccio in una carezza così sensuale che mi riempie di brividi e in un attimo mi ritrovo eccitata con il fuoco in mezzo alle gambe.

Si ferma in un angolo in ombra del vialetto, la mano ora mi stringe il polso e lo forza verso di lui… nell'apertura dei suoi pantaloni già sbottonati. E' un attimo e mi ritrovo in mano il suo cazzo, Franco dovevi vedere com'era grosso! Lungo e duro che sembrava un pezzo di legno.
Mi obbliga ad accarezzarlo e mi guida la mano su e giù, vuole che glielo meni. Non so resistergli perchè sono troppo eccitata e lo masturbo quasi senza rendermi conto di quello che faccio.

Ho la mente intorpidita, confusa per l'eccitazione, ho voglia di farmi prendere e scopare e nello stesso tempo voglio rifiutarmi perchè penso a te. Sono succuba delle sue attenzioni, lascio che mi sollevi la sottana e mi infili la mano nelle mutandine, cerca di accarezzarmi la fica, voglio impedirglielo ma non ci riesco e quando lui mi infila dentro due dita non mi ribello e lo lascio fare.
Comincia a muoverle in un lento va e vieni e nello stesso tempo mi masturba il clitoride col pollice, perdonami Franco, ma in quel momento non capivo più niente.

Ho cominciato a godere come una matta fino a quando cerca di infilarmi il cazzo fra le cosce e vuole penetrarmi.
Cerca di chiavarmi ma mi ribello, allora mi afferra per le spalle e mi costringe in ginocchio.
Ho quel cazzo magnifico a contatto del viso e me lo strofina sulla bocca perché glielo succhi.
Ha un afrore diverso, selvaggio, che aumenta ancora di più la mia libidine, lascio che me lo infili in bocca, mi piace il suo sapore! E' bellissimo, duro e morbido nello stesso tempo, la sua pelle sembra di seta, ma mi piace soprattutto il suo odore selvaggio.

Con la mano lo masturbo mentre gli tengo la cappella fra le labbra, lo meno freneticamente e nello stesso tempo mi sgrilletto la fica, raggiungiamo l'orgasmo insieme.
Gli faccio sborrare anche l'anima, ho la faccia e le mani piene del suo sperma. Con uno sforzo mi stacco da lui e con addosso un'agitazione tremenda, tanta da sentirmi il cuore battere impetuoso nel petto e sulle tempie, fuggo via per raggiungere di corsa l'albergo.

Entro nell'ascensore, che per fortuna è già lì, con ancora una voglia incredibile in corpo, ho la sensazione che tutti mi stiano guardando e che abbiano capito quello che ho fatto.
L'ascensore parte verso il mio piano e in quel momento mi accorgo di avere la mano destra piena di sperma, non so cosa mi prende in quel momento, la porto alla bocca e la lecco, la lecco assaporando ancora il gusto selvatico della sborra del negro, poi entro in camera chiudendomi la porta alle spalle.

Stesa sul letto mi accarezzo fra le gambe, mi masturbo freneticamente per cercare nell'obliò del piacere l'appagamento del desiderio del maschio africano.
Mi penetro la fica con le dita ancora sporche di sperma, adesso vorrei che il negro fosse lì con me, vorrei sentirlo sborrare dentro il mio ventre, sentirlo schizzare la sua sborra fino in fondo all'utero.
Ho la tentazione di alzarmi e tornare in giardino per raggiungerlo e portarmelo in camera, ma poi desisto dal compiere la folle idea.

Sono tutta bagnata, continuo a masturbarmi e godo come una pazza mentre penso a te e a quell'uomo, al tuo cazzo e al suo cazzo, ah come sarebbe stato bello avervi lì con me per farmi scopare da entrambi.
Chiavami Franco! Chiavami, più forte, più forte, fammi godere!”
“Sei una gran troia, la mia troia tutta da chiavare, senti come ti sto scopando? Proprio come avrebbe voluto fare quel negro, pensa che bello se ora fosse qui! Lui che ti infila il suo cazzo nella fica e Pino che nello stesso tempo te lo mette nel culo…”
A queste parole Sissi è presa da un orgasmo incredibile, non è un singolo orgasmo, è una serie continua di orgasmi.

non capisce più niente, balbetta frasi incoerenti e si lascia andare come fosse in deliquio.
Gli occhi rovesciati nelle orbite è in pieno delirio dei sensi e il suo corpo sussulta e freme, continua a godere senza riuscire a fermarsi, singhiozza, gioisce, piange, ma ogni atteggiamento é l'espressione del suo piacere.
Vuole il mio cazzo, quello di Pino, vuole il negro perchè glielo infili ancora in bocca, vuole sentire ancora il sapore della sua sborra.

Mi sfilo allora dalla vagina ed alzandomi sulle ginocchia mi protendo verso di lei e le appoggio il cazzo sulle labbra. Spalanca la bocca e lo ingoia fino alle palle iniziando a farmi un pompino.
E' un un su e giù bestiale, vuole che le goda in bocca e l'accontento allagandola con violenti getti di sperma che ingoia fino all'ultima goccia.
Appagato il furore della libido, restiamo sdraiati sul tappeto, uno accanto all'altro, in attesa che passi anche l'affanno.

Sissi ha il viso tutto impiastricciato, un filo di sperma le cola giù dall'angolo destro della bocca, mi prende l'uccello ormai ammosciato e dolcemente lo lecca ripulendolo con la lingua.
“Sai che mi sarebbe davvero piaciuto farmi fare dal quel keniano del villaggio? Quasi, quasi torno là e mi faccio violentare in quel vialetto!”
Me lo dice come una battuta di spirito che però credo nasconda il messaggio inconscio di un desiderio reale.

“Sissi non essere sciocca, un conto è raccontarci certe fantasie mentre facciamo l'amore, un altro è quando dici certe cose lucidamente mentre si discute, lo sai che sono geloso e mi è difficile concepire che tu te la faccia con un altro uomo!
Quello che mi hai raccontato mi ha eccitato da morire anche se mi sono sentito tradito quando mi hai raccontato di averglielo preso in bocca.
Dentro di me voglio credere che quello che è capitato sia accaduto in maniera accidentale, non voluta, però sai… sai che mi piace pensare che tu abbia cercato veramente di avere questa avventura?”
Passano alcuni giorni durante i quali cerco di non pensare più di tanto a quello che è successo, ma un sabato mattina la vedo col muso lungo, chiusa in sé stessa.

Questo comportamento non è da lei, capisco subito che c'è qualche cosa che non va, qualche cosa che la disturba. Voglio sapere cosa diavolo é successo e cerco di convincerla a confidarmi la sua pena.
“Che c'è Sissi, hai qualche problema? Vuoi parlarmene? Prova a confidati. ”
La porto a sedere sul divano, le cingo la vita con un braccio mentre continuo a ripeterle parole d'incoraggiamento, ma senza ottenere alcun risultato.

E' sempre più chiusa in sé stessa e sembra che nemmeno mi ascolti, all'improvviso si copre il volto con le mani e scoppia a piangere. Singhiozza come non l'ho mai vista fare e sono preoccupato seriamente per quello che le deve essere accaduto, certamente qualche cosa di grave.
Mentre piange tenta di dirmi qualche cosa che però mi è impossibile capire perché le parole sono continuamente rotte dai singhiozzi, ma poi, improvvisamente, tutto in un fiato riesce a dire:
“Perdono…, perdonami Franco perché ieri sera ti ho tradito!”
Dire che sono rimasto di sasso nel sentire le sue parole è poca cosa, il mio cuore sembra essersi fermato, la mente ha perso la lucidità e mi sento rintronato e confuso.

Ma come è possibile, la mia Sissi mi ha tradito…? Non ci credo, non è possibile e poi con chi?
Dimmi con chi?
A poco, a poco il sangue pulsa più regolarmente nelle vene e la confusione si attenua, ma contemporaneamente l'ira comincia a montarmi dentro.
Fatico parecchio per controllare la furia che vuole esplodere nel desiderio bestiale di picchiarla. Mi controllo e soffocando l'istinto le rivolgo pacatamente la parola, la invito alla calma e a raccontare i fatti, già i fatti…, chi è quel bastardo che si è approfittato di lei?
Controllo ancora l'ira e l'invito a parlare:
“Allora cos'è successo, con chi… e dove?”
Ha gli occhi bassi e balbetta:
“E' successo ieri pomeriggio, mentre tu eri ancora al lavoro, ero a piedi e per strada ho incontrato Peppe quel noto calciatore che gioca nella squadra della nostra città, Peppe mi ha accompagnata a casa in macchina..
Si doveva fermare solo un attimo per dissetarsi e perché anch'io dovevo uscire per andare da mia sorella, si è offerto gentilmente di accompagnarmi lui e allora l'ho invitato ad accomodarsi e cominciare ad aprire il frigo mentre mi cambiavo d'abito.

Sono in camera da letto, sento un leggero fruscio, mi volto verso la porta e vedo Peppe fermo che mi fissa con gli occhi sbarrati.
Sono in mutandine e reggiseno, il suo sguardo mi fruga tutto il corpo – Bella figona! – mi dice mentre mi si avvicina.
Rimango come paralizzata, senza fiato e non trovo la forza di fermarlo – Guarda come mi riduci! – mi dice mentre tira fuori il cazzo dai pantaloni e lo agita verso di me – E' da quando lavoravi da Pino che ho voglia di te, mi sei entrata nel sangue, non ne posso più! –
Mi afferra per le spalle e mi costringe in ginocchio, mi sbatte il cazzo sulle labbra e me lo infila in bocca.

Ti giuro ho provato a resistergli, ma poi non ho capito più niente, la testa mi girava e quando mi sono ritrovata col suo cazzo in bocca, gliel'ho succhiato fino a farlo sborrare.
Subito dopo mi butta sul letto e mi palpa le tette e il culo, mi leva le mutandine e mi lecca la fica.
Mi vergogno a dirlo, ma godo come quando ci raccontiamo le nostre fantasie solo che questa volta non è più una finta, il cazzo di Peppe mi sta veramente martellando con forza.

Mi colpisce una volta, due, tre… mi apro tutta ai suoi colpi e finalmente mi penetra fino all'utero. Abbiamo scopato a lungo poi mi ha sborrato in figa e i quel momento mi sono sentita tanto puttana. Perdonami Franco, ma non sono proprio riuscita a resistere dal farmi chiavare da Peppe, ne avevo troppa voglia.
Ora sono dispiaciuta perché so che ti sto facendo soffrire, so di averti dato un grande dispiacere e ti giuro che vorrei non fosse accaduto nulla.

Oggi stesso me ne andrò via perché di certo non mi vorrai più vicino a te, ma ti prego se puoi perdonami. ”
“Non dire cazzate – le replico a muso duro – non è scappando da casa che risolvi il problema, mi stai facendo soffrire questo è certo, però… non so come dirtelo, ma mi hai anche fatto eccitare… provo dolore per quello che hai fatto, ma nello stesso tempo vorrei che tu lo rifacessi, magari ora, qui davanti a me… mi sta venendo voglia di te Sissi…!
Vorrei tanto perdonarti perchè sono convinto che é stato l'errore di un momento, una sbandata, ma contemporaneamente il pensiero che Peppe fa l'amore con te, sapere che gode dentro di te, che ti è piaciuto prenderglielo in bocca, farlo sborrare sulla tua lingua, ingoiare il suo sperma, a questi pensieri ho solo voglia di punirti.


Sono infatti dibattuto da idee contrastanti, non so che decisioni prendere perché sento nascere dentro di me sentimenti che cambiano in continuazione ed in maniera sempre più tangibile, l'incazzatura persiste, ma anche l'eccitazione è sempre più forte.
“Dimmi la verità Sissi, il suo cazzo ti é piaciuto davvero così tanto? Così tanto da volerlo provare ancora?”
“Non lo nego, il suo cazzo mi é piaciuto da morire e mi piacerebbe farmi scopare ancora da Peppe, però… ora vorrei farlo solo se tu fossi vicino a me, mi piacerebbe farmi chiavare da lui davanti ai tuoi occhi.


A questo punto la mia eccitazione raggiunge il massimo della libidine, ce l'ho così duro che mi fa perfino male, lo tiro fuori dai pantaloni e afferrata Sissi per i capelli la costringo a prendermelo in bocca.
“Succhialo troia, succhialo anche a me come hai fatto con quel porco, fammi le stesse cose che hai fatto a lui!”
Sissi inizia a pomparmi su e giù, mi passa la lingua lungo tutta l'asta dalla cappella ai coglioni poi lo riprende in bocca per l'intera lunghezza facendoselo arrivare in fondo alla gola.

La masturbo con violenza, le ho infilato tre dita nella fica e la frullo con forza senza curarmi di farle male, anzi voglio farle male, voglio che soffra e infatti geme per il dolore quando, giunto al culmine del mio piacere, le scarico in bocca copiosi fiotti di sperma.
Per tutta la giornata continuo a farle raccontare la sua avventura, voglio sapere ogni particolare, anche il più insignificante, ogni sua emozione.
Più approfondisce il discorso, più aumenta la mia eccitazione.

Quel giorno l'ho posseduta nelle maniere più lubriche dando sfogo a tutte le mie fantasie e per realizzare l'ultima, la più perversa, sono arrivato a farmi raccontare i particolarei piu' intimi……mia moglie Sissi mi racconta che Peppe una volta andato in bagno a pulirsi si mette alle sue spalle e le accarezza le gambe salendo fino alle natiche.
E' una carezza leggera che fa gemere nuovamente mia moglie,e quando arriva a metterle una mano fra le cosce insinuandosi sotto la peluria della fica.

Con le dita, che si rivelano esperte, le massaggia la fica fin quasi a portarla all'orgasmo, si inginocchia ed immerge il viso fra le natiche.
Ora è lui che lecca con furia, la sua lingua fruga instancabile i due orifizi, passa velocemente dalla vulva all'ano e Sissi comincia a godere, incita oscenamente a voce alta Peppe a farle tutto quello che vuole, a trattarla come una troia.
“Dai fottimi porco, chiavami la fica, chiavami come una troia… , ahhh… come mi piaceva Franco, mi sta infilando la lingua nel buco del culo, ahhh… come è bello, dai porco impalami, voglio sentire il tuo cazzo!”
Peppe si alza in piedi, si sputa su una mano che passa poi sulla cappella per lubrificarla e, glielo punta sul buco del culo e comincia a spingere.

“No, lì no! – faccio appena in tempo a dire prima che combini il guaio – lì sonoancora vergine, chiavami solo nella fica!”
Si scusa e cambia direzione immediatamente, glielo infila con un colpo solo e prende a pomparla con un Leone. Sissi mugola il suo piacere sotto i colpi di Peppe.
“Ti piace così – le chiede – Ti piace sentirti fottere come una troia? Lo sai che sei una troia magnifica? Hai una bella fica, stretta e calda, lo senti il mio cazzo dentro di te, come ti riempie? Come si muove, ti percuote e ti trapana! Dai godi! Godi troia che sto per sborrarti dentro, dentro la tua fica di troia.


Continua a proferire parole oscene fino ad arrivare all'orgasmo e le sborra dentro la fica.
Estrae il cazzo e quando esce anche il glande, un rivolo di sperma cola dalla vulva scivolando sulle cosce.
Infoiato come un a****le in calore, avvicino la lingua alla fica imbrattata, aspiro il nettare vischioso nella bocca e lo ingoio gustandomi il sapore del maschio.
Finisco di pulire con la lingua la fica e subito prendo in mano il cazzo di Peppe che è ancora parzialmente duro, me lo infilo in bocca e lo lappo slinguandolo fino alle palle.

Appena capisco che Sissi ha finito di raccontare il tutto,prendo la mia amatissima moglie e la butto sul divano e comincio a leccarla tutta, respiro il profumo del suo sesso, l'odore acre dello sperma che il suo amante di quella sera le ha eiaculato addosso e in fica.
E' forte e pungente soprattutto sulla fica che odora deliziosamente e gliela lecco con frenetica passione.
“Basta Franco, questa sera Peppe me l'ha martirizzata a sufficienza, fai il bravo aspetta domani.


Mi stacco da lei a malincuore, ma capisco le sue esigenze.
“Hai ragione amore, vieni facciamoci una doccia e andiamo a dormire. ”
Poco dopo, sdraiati sul letto ci lasciamo prendere dal sonno ristoratore, ma nei miei pensieri prima di addormentarmi, è un turbinio di immagini, di fantasie e di giochi erotici accompagnati dalla piacevole consapevolezza di aver trovato in Sissi quella troia che segretamente, anche se mai apertamente, avevo sempre desiderato come moglie.

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