sesso tra parenti?

Rimorchio un bel tipo come piace a me: maschile, villoso, esente da qualsiasi “checcheria”, ma “culo” come pochi.
E' agosto, fa un caldo bestiale, sono in ferie, anche il mio collega (etero) è in ferie, lo studio è libero, lì c'è l'aria condizionata.
Gli dico: “vieni con me, facciamolo in un posto più riservato e al fresco”. Accetta.
Sono pochi isolati di strada. In cinque minuti siamo lì.
Appena giunti davanti alla porta, lo vedo soffermarsi sulle targhe d'ottone e mi fa: “scusa, ma l'avv.

T. sei tu”? “Si sono io”, gli rispondo, “perché?”.
“No, niente, è che anch'io mi chiamo T. di cognome”.
Siamo di paesi vicini, anzi io dovrei essere originario, per via paterna, proprio del suo paese!
“E va bene, vorrà dire che, forse, siamo cugini e non lo sappiamo”, gli dico aprendo la porta dello studio.
Non davo nessuna importanza alla cosa, ero troppo arrapato e desideroso di sfondargli il culetto per pensare a possibili parentele… e poi l'infoiatura era tale che probabilmente mi sarei fatto anche mio fratello.

Entriamo, accendo il condizionatore, mi levo con foga la polo, con tanta foga che perdo un bottone al colletto, faccio lo stesso con lui, lo vedo bene per la prima volta… in effetti fisicamente un po' mi somiglia… stessa altezza, stessa stazza (nè magro, né grasso, un po' di pancetta che non guasta), pelosissimo, molto più di me.
Mi attizza da matti: gli dico scherzando “bhè, allora, lo facciamo questo i****to”?
Non gli do il tempo di rispondere che già si ritrova con la mia lingua nella bocca.

Dopo qualche secondo mi cerca il cazzo, mi sbottona il pantaloncino e ci si fionda dentro, cominciandomi a pompare a dovere.
Io quasi non ho il tempo di realizzare quello che sta succedendo che si alza, si tira giù jeans e slip, si mette a pecora sulla mia scrivania e mi prega di incularlo.
Tento di opporre che (mea culpa) non avevo il preservativo: non voleva sentir ragioni e allora, infoiatissimo com'ero, ho fatto senza.

E' scivolato dentro senza nessuna fatica. Due tre botte, non di più…. è venuto istantaneamente, lasciandomi, come si suol dire, col cazzo in mano (io sono un po' duro a venire!),
Si riveste velocemente, ha fretta, dice che di lì a poco deve attaccare il suo turno di lavoro.
Mi rivesto anch'io, lo accompagno alla porta.
Mi saluta, mi guarda profondamente e mi dice: “sei bellissimo (bugiardo!), scopi da dio, potrei innamorarmi di te”.

Non l'ho più visto!.

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