Sesso e numeri pt.3

Il giorno dopo il pomeriggio passato al parco ricevetti una telefonata da parte della madre di G, che mi nella quale ci accordammo per orari e soldi. La sera chiamai G. sul cellulare e ci mettemmo d'accordo che la sarei andata a prendere alla fine delle lezioni così aremmo pranzato insieme, iniziato subito a studiare per poi avere la maggio parte del pomeriggio per noi visto che entrambi i suoi genitori lavoravano e non sarebbero tornati a casa prima della 20.

Alle 13 ome d'accordo mi faci trovare all'uscita dell'istituto, passammo un oretta li fuori tra una sigaretta e un po' di chiacchiere. G. era strana, è vero che quando mi baciò due giorni prima io nn feci resistenza, ma anzi nei fui trascinato ma non si può dire che fossimo molto più intimi. Si appaggiova a me, mi cingeva il braccio. A me la cosa non dispiaceva, ma la trovavo prematura. Ogni tanto mi giravo per guardarla; negli occhi aveva una luce diversa.

Ogni volta che la guardavo, si stringeva sempre di più a me mi fissava seria. Nel tragitto fino a casa sua più di una volta mi abbracciava, stringendosi a me, come avesse paura di cadere e almeno due o tre volte mi le sue mani sulle mie cosce accarezzandomi pian piano l'interno coscia. Non nascondo che speravo arrivasse a toccarmi il cazzo indurito da quei massaggi. Arrivammo a casa sua. G. sembrava essere tornata quella di sempre, solare, divertente.

Decidemmo di cucinare un piatto di pasta e nient'altro. Mentre io badavo alla cucina, lei, visto che era a casa decise di andarsi a cambiare e mettersi qlcosa di più comodo. Dopo pochi minuti tornò con addosso un paio di pantaloni blu di cotone, presumibilmente di un pigiama, ed una t-shirt con verie gradazioni di viola. Che spettacolo. La semplcità di quella tenuta mi fece arrapare di nuovo. I seni erano perfetti, tondi, non troppo grandi e sodi.

Si avvinò, mi diede un bacio, ci abbracciammo forte, le mie mani prima le cincero le spalle, poi la schiene, i fianchi e poi si fermarono sul suo sedere. La spinsi verso il mio ventre. Le sue mani erano sul mio viso, poi tra i miei capelli, sulle spalle, sulla schiena, sotto la mia maglietta. Che calore, vampate inteminabili attraversavano il mio corpo fino a scendere sul mio cazzo. Sempre più duro sempre più gonfio.

Questa volte non erano fantasie era tutto vero. lei si staccò, prese l'elastico dei capelli che aveva ad un polso, si lego la chioma castano chiara, mi ribacio e posò la sua mano sinistra sul mio pacco. Immagino cha anche da sopra i pantaloni si potesse sentire quanto caldo e pulsante fosse. Mi sfilò la magliatte, inziò a baciarmi il petto, poi gli addominali. Era tutto chiaro ormai. S'inginocchiò, mi slacciò i jeans, cominciò ad accarezzare il mio membro da sopra i boxer, prima l'sta, poi le palle.

Sapeva come muoversi da quele parti. Risalì, mi bacò di nuovo, questa volta infilò la mano dentro i boxer. La sua mano era così calda, la sua presa così delicata. Torò ad inginocchiarsi, mi calò i boxer e iniziò a leccare. Mi avevano detto “esci con G. ? Quella ha fatto i pompini a mezzo istituto”, pensai che l'invidia a volte travalica la realtà e che voci del genere girano smepre. In quell'istante però sembrava che le voci fossero veritiere.

La sue lingua inziao a bagnarmi prima la base dell'asta, poi su per tutta la lunghezza fino alla punta scoperta quanto bastava per sentire la sue lingua sulla cappella. Ero in estasi…gurdai in basso, incrociai i suoi occhi e in quel momento rivedi lo sguardo di qualche ora prima. Tirò giù tutta la pelle che ricopriva il mio glande che non rimase all'are per molto. Le sue labbra si posarone sulla mia cappella pulsante, come un guanto.

Iniziò a succhiare. Le sue mani sulle mie natiche spingevano il mio bacino verso di lei. Su e giù con la testa, labbra serrate e lingua che vorticava. Ero al limite. Le varie erezioni che avevo avuto in motorino si stavano facendo sentire. L'avvertì: “Oddio!Vengo!” Lei con una velcoità fuori dal normale si sfilò la t-shirt, infilò il mio cazzo sotto il suo reggisono, mi diede altre die ciucciate veloci e poi attese. Attese pochi secondi in realtà.

Dal mio cazzo uscirono tre, quattro fiotti liquidi, poco densi, in serie, lei sembrò essere presa lla sprovvista da tanto sperma. Si riprese subito. Accolse di nuovo il mio cazzo tra le labbra. Il mio piacere era tanto continuai a venirle in bocca. SI slaccio il reggiseno e iniziò a passarsi il cazzo sulle tette ibrattandole tutte con gli utlimi scampoli di sborra. Che pompiono…Si alzò, prese un fazzoletto e si pulì la bocca.

Bi baciò “vado a farmi una doccia…..tu puoi usare l'accappatoio che è sul mio letto”. La pasta era scotta….

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