Sensazioni in cam 01

Mi hai contattato, chiedendomi cos'avessi di speciale… cosa ci fosse in me di diverso da tutti gli altri, da tutti quei porci e maniaci che intasano i social, che vogliono e pretendono di vederti spogliare mentre si toccano senza ritegno dal altra parte della tua web cam.
Nemmeno ti avevo risposto ma tu avevi già capito che non ero così, che c'era qualcosa di diverso, ma non riuscivi a capire come uno come me potesse fare certe cose.

Quando ti ho risposto non riuscivi a credere a ciò che ti dicevo, ti sembrava assurdo…
Ma più la cosa era incredibile più il fatto di non avere a che fare con un maiale suscitava una certa curiosità… così hai trovato la forza di chiederlo: “me lo mostreresti?”
Ero e sono qui anche per questo, non era certo un problema, lo scambio dei contatti di skype… una semplice formalità.
Nemmeno il tempo di rompere il ghiaccio, dopo il passaggio alla nuova chat ed eccoci… faccia a faccia… non ero un impostore.

Quasi ti stupisci che io non sia nudo, anche se lo sapevi che avevi a che fare con una persona differente, ti aspettavi almeno alla vista un atteggiamento più volgare… un atteggiamento che ti eri fatta andare a genio ancora prima di constatarlo, solo per la tua curiosità.
Ti chiedo se sei sicura, se la situazione non ti imbarazza. Le tue parole sono tranquille anche se lievemente spaesate.
La maglietta mi scivola dolcemente dalle spalle, mentre ti chiedo un paio di minuti per aprire la mia mente, svuotarla del tutto.

“Sarai tu la causa di ciò che vuoi vedere?” ti chiedo.
La tua risposta è un timido si, insicuro… tu non vuoi spogliarti, non vuoi mostrarmi nulla se non il tuo volto. Ti senti quasi in colpa, ma sei consapevole che non riuscirai a far scivolare via nessun pezzo di stoffa che ti copre.
Ancora stupore, quando ti dico che basta il tuo viso, quando ti chiedo semplicemente di guardarmi.
Ciò che mi offri non è poco, sebbene il mio occhio godrebbe di più alla vista delle tue curve, l'espressività del tuo volto poteva renderti responsabile di ciò che stava per accadere.

Nei tuoi occhi un misto di sorpresa ed eccitazione, quando lentamente l'ultimo velo che mi copre cade lasciandomi totalmente scoperto di fronte a te.
Ti guardo, inizio ad aprirti la mia mente. Tu non ne sei consapevole, i tuoi occhi non resistono a lungo prima di distogliere lo sguardo.
Sguardo però, che ritorna puntuale sul tuo schermo, fino a quando l'impulso del guardare diventa più forte di quello che, per pudore, sposta i tuoi occhi dal mio corpo nudo.

L'arco si tende, fino al suo massimo, davanti a me, sullo schermo i tuoi occhi. Nulla è rischiesto da te nei miei confronti, solo il tuo sguardo che intenso mi scruta mentre ti lascio entrare nella mia testa, fino a quando i pensieri diventano sensazioni.
Mordi il tuo labbro, e ti lasci andare mentre guardi la mia eccitazione. Ad ogni mio spasmo, che sembra venire dal nulla cerchi una spiegazione, mi chiedi una spiegazione.

Me la chiedi, ma non lo sai che la spiegazione sei tu.
Non ti sembra vero, non mi stai mostrando nulla se non il tuo volto, non un singolo dito mi sta sfiorando, può essere vero? Può davvero essere possibile?
Mi fai sapere che l'eccitazione cresce anche dentro di te, non mi mostri nulla, ma i tuoi occhi si accertano che io veda le tue spalle inarcarsi verso il basso.
Ciò che la tua inquadratura non mi mostra, è invece stampato sul tuo volto.

Ed è così, che una sensazione di calore mi avvolge come se in quel momento mi trovassi dentro di te, e come se la tua espressione mi chiedesse di esplodere.
Non ti nego di vedere ciò che mi hai chiesto di mostrarti: uno spasmo dopo l'altro senza alcun contatto, un colpo dopo l'altro sparati senza che nessuno, apparentemente, premesse il grilletto.

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