RACCONTAMI TUTTO, AMORE MIO

Raccontami Tutto , Amore Mio

Il mio lavoro mi porta spesso a stare lontano da casa, da mia moglie e da mio figlio per parecchio tempo, a vole anche trenta o quaranta giorni.
Potrei trovarmi un'occupazione che mi permetta di stare più vicino alla mia famiglia, ma guadagnerei molto meno e di questi tempi…
Un giorno un mio collega mi fece riflettere sù una cosa a cui non avevo mai pensato, parlando del nostro lavoro e di quanto guadagnassimo bene ne uscì con questa frase – sì è vero, però, siccome stiamo troppo tempo lontano da casa probabilmente siamo tutti cornuti – lo disse come fosse la cosa più naturale del mondo.

Da quel momento cominciai a chiedermi se anche Anna… ma no, no è possibile, lei non ha per la testa certe cose, lei è tutta per me, per nostro figlio e la nostra casa. Non è portata per le trasgressioni, anche se devo dire da un pò di tempo , l'avevo convinta a vestire in modo un pò più frivolo, nulla di speciele, quel tanto che basta per mettere in risalto le sue splendide forme.

Mi piaceva vedere come i maschi se la divoravano con gli occhi – guarda quello come ti guarda… guarda guarda, quello ti sta spogliando con gli occhi – e così via, tanto che poco a poco, anche lei si è lasciata trasportare da questo nostro innocente gioco.
Ultimamente mentre facevamo l'amore la riempivo di domande indagatrici del tipo; con quali amiche ti vedi? chi frequenti? come fai a stare tanto senza un uomo? non è per caso che mi fai le corna? c'è qualcuno che ti corteggia? ecc.

ecc. Ma niente, nulla che mi facesse sospettare qualcosa, ho sposato una santa pensai.
Poi a settembre del 2010 la svolta.
Avevamo appena finito di scopare, la sua testa appoggiata al mio petto, la sua mano mi accarezzava il ventre e le cosce, quando le chiesi – amore, cosa hai fatto di bello in questo mese? che novità mi racconti? – um, le solite cose… anzi no, qualcosa è successo, – si fermò un pò a pensare – dai sentiamo – mah, non sò se faccio bene a dirtelo, ho paura che ti arrabbi – pensai a cosa poteva aver fatto di tanto grave che mi facesse arrabbiare nei suoi confronti, forse aveva fatto qualche danno in casa, o forse aveva bocciato la macchina – dai, racconta, ti prometto che non mi arrabbio –
– ti ricordi quando sei partito che perdeva lo scarico sotto il lavello – sì, e allora? – ho chiesto al sig.

Giorgio se poteva fare qualcosa, non subito, quando avesse avuto tempo -.
il signore in questione è il nostro

vicino di pianerottolo, vedovo da tre anni, un omone in pensione ma ancora molto attivo, fa parecchi sport ed è uno che si adatta a fare di tutto e quando c'è bisogno tutti lo chiamano.
– ed è venuto? – sì, è venuto la mattina dopo, io avevo appena fatto la doccia ed ero in accappatoio – eri nuda sotto, gli hai fatto vedere qualcosa? – ma no, dai che dici? è andato subito in cucina e si è sdraiato sul pavimento per lavorare e mentre gli preparavo il caffè ho visto che è entrato con la testa completamente sotto il lavello – e allora? – era in pantaloncini corti ed aveva una camicia completamente sbottonata per via del caldo – e tu, cos'hai fatto? – niente… però ho cominciato a guardare quel corpo coperto di peli bianchi e folti, e poi… – e poi? continua – e poi l'ho guardato proprio lì…- intendi il pacco – sì.

oddio… non mi era mai capitato di guardare un uomo lì – e dopo? – gli ho detto di bere il caffè mentre io sarei andata a vestirmi – potevi restare in accappatoio – ho preferito mettere la mini che mi fai indossare quando vuoi che qualcuno mi guardi, ho messo le autoreggenti, le mutandine di pizzo bianche e la camicetta che piace tanto a te, poi sono tornata in cucina, lui stava ancora bevendo il caffè.

Sentivo il suo sguardo sù di me e la cosa mi dava uno strano piacere. – sembrava che la cosa finisse lì ma la sua voce flebile lasciava presagire che c'era dell'altro, intanto il mio cazzo stava riprendendo consistenza nella mano di mia moglie – dai, continua – Giorgio si è rimesso a lavorare sotto, dopo un pò mi dice se posso dargli una mano a tenere un tubo mentre lui infilava un altro – e tu – mi sono inginocchiata al suo fianco per aiutarlo, ma così non riuscivo e scivolavo indietro, allora lui lo sai cosa ha fatto? -cosa? dimmelo tu – mi ha preso un ginocchio e si è fatto scavalcare, così mi sono seduta sul suo ventre, mi sono chinata fino a sfiorare il suo petto col seno, da quella posizione potevo aiutarlo – certo doveva avere una bella visuale delle tue cosce? -sì, me ne sono resa conto quando mi sono sollevata, la mini era salita fino alle anche, le mutandine erano in bellavista così come i peli che uscivano dai lati –
immagino ti sarai tolta da quella posizione? – volevo farlo ma lui ha detto che c'era un altro tubo da sistemare, così, mentre lo aiutavo, lui con una mano avvitava, e con l'altra… – con l'altra? – chiesi in fretta eccitatissimo.

– L'altra stava salendo lungo la mia coscia, è salita, salita, salita fino alle mutandine – e tu lo ha lasciato fare? – cosa potevo fare? avevo il tubo in mano, non potevo lasciarlo cadere – poi? cosa è successo – ho sentito che mi stava strappando le mutandine, volevo scappare via, te lo giuro… ma lui è riuscito ad infilarmi dentro un dito, ha preso la mia mano e mi ha detto che dovevo reggere ancora un tubo – quale tubo? se li aveva già cambiati tutti e due – si riferiva al suo di tubi, quello che aveva appena tirato fuori dai pantaloni – cominciai a sudare freddo, ormai era chiaro quello che era successo, quello che mi pareva strano era la mia eccitazione fuori misura – così hai visto il suo cazzo? dai, dimmi, com'è? – una cosa enorme, lunghissimo e molto più grosso del tuo… io non avrei voluto ma la mia mano si muoveva da sola, lo accarezzava tutto, lo stringeva, lo menava… oh caro, dovevi vedere come si agitava nella mia mano – lo hai fatto godere con la mano? – no, no… mi ha chiesto di prendiglielo in bocca? – e tu? – prima l'ho leccato tutto, così – si è chinata e mi ha fatto vedere come lo ha leccato, la sua lingua andava dalla cima della cappella fino alla base delle palle dove si soffermava parecchio risucchiando e leccando prima di risalire per ingoiarlo tutto – anche il suo l'hai preso tutto in bocca? – no, troppo grosso e lungo… oh amore mio, dovresti vedere com'è grande, come la sua pelle scura sia attraversata da grosse vene gonfie , – ti ha scopata? -no! lui no… l'ho scopato io… sì, hai capito bene, io gli sono salita sopra, ho preso il cazzo in mano e l'ho guidato dentro la fica, poi lentamente mi sono abbassata fino ad ingoiarlo tutto – mi menava forte il cazzo mentre mi raccontava queste cose, più volte ho dovuto frenare la sua mano, non volevo godere prima di sapere com'è andata a finire.

– e lui che faceva? – lui mi lasciava fare, mi palpava il seno mentre lo scopavo, mi dava della puttana mentre gli saltavo sopra – e tu lo lasciavi dire? – certo! mi piaceva un sacco… e più mi dava della puttana e della troia, più io godevo e lo chiavavo forte – è così che l'hai fatto godere? – sì, mi ha riempito la fica di sborra grugnendo come un maiale – poi che avete fatto? se ne è andato? – scherzi… dopo siamo andati in camera da letto e lì mi ha fatto sentire la sua lingua, mi ha fatto impazzire di piacere, ho goduto due volte nella sua bocca prima che mi scopasse di nuovo… è stato da me fino a tarda sera.

ecco caro, adesso che te l'ho detto mi sento molto meglio, non avrei mai potuto nascondertelo. non sò come sia potuto accadere,
ma sò che è stato bellissimo – è tornato ancora da te? – sì, il giorno dopo… poi il giorno dopo ancora… e quasi tutti i giorni, finche non sei tornato, – l'ultima volta quando lo avete fatto? –
l'altro ieri, sul divano mentre il bambino dormiva in camera, io a gambe aperte mentre lui in ginocchio mi ha pompata fino a sborrarmi in fica – lo prenderai ancora? – sì, ormai non posso più farne a meno, sono drogata, drogata del suo cazzo – la sborrata mi partì improvvisa copiosa dalla cappella violacea.

Esausta Anna si appoggiò a me sussurrandomi all'orecchio – mi ha presa anche dietro… mi ha sverginata, mi ha fatto un pò male ma adesso ci godo –
per un pò di tempo ho sofferto di gelosia, poi mi sono abituato; in fondo adesso posso stare via tranquillo sapendo con chi è e cosa fa mia moglie.

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