primo incontro

Era la prima volta che ci vedevamo…
Dopo tante ore passate a parlare e stuzzicarci al pc, da soli, o col marito a leggerci e guardarci flirtare e giocare abbiamo deciso di vederci per un caffè.
Conosciuti su un sito ci eravamo subito piaciuti. Eravamo della stessa città. Io, ragazzo di 24 anni, ben piazzato sia fisicamente che in dotazione, appassionato di sport, musica ed erotismo. Lei, 35 anni, fedele da sempre al marito, ma dal quale aveva percepito la voglia di vederla in mano ad altri.

In videochat avevamo fatto veramente poco. Ci piaceva stuzzicarci, ma senza mai andare troppo oltre, anche se lei mi confidava che durante queste nostre chiacchierate il marito si segava. Maria, le darò questo nome di fantasia per il proseguimento della storia, è una donna davvero bella. Molto sensuale, fisico abbondante e proporzionato, mediterranea e calda. Arrivo prima di lei al bar, seguendo le sue istruzioni. Mi siedo ed ordino un caffè… Sono molto eccitato dall'affrontare questo incontro..
La scorgo da lontano.

Gonna nera, calze autoreggenti nere, tacchi molto alti, camicia bianca, giacca nera. Capelli sciolti al vento, non li immaginavo così lunghi, trucco che richiama le tonalità scure. Mi vede, si avvicina, mi bacia sulla guancia e si siede. Al mio fianco. Rimane in silenzio qualche secondo, poi mi sfiora la mano, si avvicina con la bocca e mi bacia sulle labbra, sussurrandomi: “non vedevo l'ora…”. Il mio corpo è attraversato da un brivido. Il suo profumo, la sua pelle, i suoi lunghissimi capelli neri e ricci, la sua bocca.

Il mio sesso si indurisce lentamente, mentre la guardo, seguendo la linea del suo corpo, dai piedi fino alla testa. Lei nota la mia patta gonfiarsi, si sfiora le labbra compiaciuta e apre leggermente le gambe. Si avvicina. Mi butta la mano tra le gambe e mi dice di seguirla. Si alza e inizia a camminare. Io lascio 2 euro sul tavolo e la seguo. Camminiamo in silenzio per poche centinaia di metri. Poi si ferma.

Mi guarda e mi dice: “Saliamo a casa mia..”. Apre il portone di un bel condominio ed entra. Senza fiatare la seguo. Entriamo in ascensore e mi spiega di aver lasciato il marito in casa, chiuso in una stanza, dalla quale però avrebbe sentito ogni nostra parola o movimento. Mi chiede se la cosa mi da fastidio, ma io, senza farle terminare la domanda, le ficco la lingua in bocca e la mano tra le gambe.. La puttana è bagnata e senza mutande.. Maria asseconda il mio istinto e, come avevo avuto modo di notare dalle nostre “chiacchierate” vuole essere trattata per la puttana che è.

Arriviamo al piano, lei apre la porta. La lascio entrare, poi chiudo la porta dietro di me. Le tolgo la giacca e finalmente intravedo i suoi grossi seni, ad occhio e croce una 4°, ma con mio stupore vedo proprio in mezzo alle sue tette una chiave, attaccata al reggiseno. Mi spiega ad alta voce che è la chiave della stanza in cui ha chiuso il cornuto. Le strappo la camicia, la faccio inginocchiare e tenendo il suo viso con una mano, uso l'altra per aprire la cerniera dei pantaloni e tirare il mio cazzo duro fuori.

Senza darle tregua spingo il suo viso contro di lui, lei apre la bocca e inizia a succhiare. Spingo subito la sua testa sul mio cazzo e Maria si dimostra da subito una brava pompinara, accogliendo i miei 22 cm di cazzo dentro la sua gola. Prendo il cazzo in mano, lo esco dalla sua bocca vorace e inizio a colpirla sul viso. Ad ogni colpo la sento ansimare. Vedo le sue mani in mezzo alle sue gambe…a toccarsi.

Torno a prenderle il viso tra le mani ed inizio a scoparle la bocca. E' davvero una brava pompinara, lo accoglie tutto, con difficoltà, ma volendo ubbidire alle mie voglie. Esco di nuovo dalla sua bocca. Il mio cazzo gronda della sua saliva. Le strappo il reggiseno e mi metto la chiave della stanza in tasca. LEi mi dice: “Usami…”.
Le chiudo la bocca col cazzo dicendole quanto è troia. Esco di nuovo.

Mi tolgo i pantaloni. Le mutande. Metto il mio culo davanti alla sua faccia e la costringo a leccarmelo: ” Così puttana!Lecca tutto!”
Sento la sua docile e brava lingua leccarmi l'ano, le palle, mentre la sua mano destra cerca continuamente il contatto con il mio cazzo. Lei è sempre in ginocchio. Stacco il mio culo dal suo viso, la costringo faccia a terra, iniziando a leccare la sua fica e il suo culo.

E' bagnata, calda…ha uno splendido sapore. Sono troppo eccitato ed ho voglia di prenderla subito. Mi alzo, mi bagno le dita e sento il suo ano. E' docile, mi aspetta. La faccio spostare sempre in ginocchio ma la metto a pecora, con le mani poggiate sul muro. Avvicino il mio cazzo al suo buco e inizio a spingere. Lei mi sente subito. La sento gemere quando ancora il cazzo è per lo più fuori.

Entro lentamente fino a metà…poi torno indietro e inizio a scoparla. Lei anzima sempre più forte. Siamo affianco la porta della stanza in cui è chiuso suo marito. Inizio a scoparle il culo con decisione. Lei porta le mani all'esterno delle natiche e le apre per bene…per accogliermi con facilità. Sono molto eccitato.. Continuo a scoparla e inizio a darle delle piccole sculacciate…che fanno aumentare i suoi gemiti. Allora con una mano inizio a sditalinarla mentre la inculo.

LEi inizia a gridare. Mi incita a non fermarmi, a farle male, ad aprirla e intanto grida al marito: “lo senti come mi scopa?”. Sento che sta per venire. Affondo con decisione e muovo velocemente la mano, fin quando sento maria urlare per il suo orgasmo e vedo la mia mano piena del suo succo..
Continuo senza esitazione per altri 30 secondi, con l'obiettivo di sborrare. E quando Maria mi urla: “Riempimi!”, lascio andare la mia energia e inizio a sborrarle dentro il culo…1,2,3,4 flotti di sperma la invadono e io le dico di tenerlo dentro, mentre esco dal suo splendido culo ed entro di nuovo nella sua bocca.

Mi pulisce ed ingoia la sborra rimasta sulla mia cappella e sul mio cazzo. Poi mi guarda negli occhi e mi chiede la chiave. LA guardo e le chiedo a cosa le servisse. E lei risponde: “Fatti un caffè, io intanto vado a farmi pulire!”.
Le lascio la chiave, lei apre la porta, scompare all'interno e richiude. Io vado a farmi il caffè….

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