piedi da sogno

La storia che vi racconto riguarda una donna che ho conosciuto molti anni fa.
Lei era sposata mentre io ero single. Mi ci volle molto tempo per conquistarla e convincerla a uscire con me.
Era femminile in ogni suo gesto e in ogni parte del corpo. Era magra con una terza di seno, un bel sedere molto pronunciato e…. soprattutto dei piedi davanti ai quali restavo imbambolato quando indossava scarpe scoperte.
Aveva quei particolari erotici che tanto mi piacciono in una donna.

I suoi seni non erano troppo grossi ma i capezzoli si…erano sproporzionati rispetto alla forma del seno.
Il culo poi…ogno volta che Nadia indossava un perizoma il filo in pratica spariva all'interno dei glutei e si notava solo il triangolino alla base della schiena.
Quello che mi faceva impazzire più di tutto erano i suoi piedi!Avevo sempre avuto la passione per i piedi delle donne ma non mi era mai capitato fino ad allora quello che descriverò.

Ci vedevamo sempre di nascosto e i nostri incontri duravano qualche ora.
Ogni volta che facevamo l'amore ammiravo i suoi piedi nudi fissandoli in goni angolo; impazzivo davanti a quei piedi trentotto carnosi, paffuti, curati e morbidissimi, con un tatuaggio nero sul collo che contrastava con la pelle bianca.
Mi eccitavo ogni volta che li stendeva o li piegava o quando portava scarpe coi tacchi perchè le si formavano mille rughette lungo l'arco che accentuavano ulteriormente il senso di morbidezza e di delicatezza che avvertivo.

Avevo voglia di godere con i suoi piedi…non so ma io li desideravo più della sua vagina.
Ecco il paragone che potrei fare: guardare i piedi di Nadia era per me più eccitante di una vagina tutta in vista.
Durante i nostri momenti intimi mi limitavo a guardarli o al massimo li accarezzavo e quando sentivo quella sensazione di velluto morivo dalla voglia di dirle:”amore voglio i tuoi piedi!”.
Invece mi trattenevo e l'unica frase che ero capace di pronunciare era:” tesoro i tuoi piedi nudi sembrano velati da calze!”.

Non so perchè mi bloccavo…. forse perchè stavo con lei da poco o forse perchè temevo che una simile richiesta l'avrebbe sconcertata.
C'era un'altra cosa che amavo di lei e che mi eccitava tanto ed era la sua abitudine di togliersi i calzini o calze che avesse prima di fare l'amore. Consideravo quel gesto un vero esempio di erotismo! si metteva a piedi nudi prima di concedersi a me!
Molte donne a volte tengono le calze addosso o addirittura i calzini….

lei no…lei scopriva sempre i suoi piedi e poi si concedeva a me!
Capitò che durante l'estate per circa venti giorni non ci vedemmo per motivi di lavoro. Dovetti andare all'estero mentre lei passò le vacanze con la famiglia.
Quando ritornai la chiamai per vederla e così la aspettai in piazza all'ora stabilita.
Ero ansioso e contento di rivederla; volevo baciarla, abbracciarla e sentirla mia.
Quando arrivò mi trovai davanti allo spettacolo più sensuale della mia vita.

Era arrivata in macchina e si era fermata davanti a me.
Io mi trovavo in piedi appoggiato alla portiera della sua macchina e notai con stupore la sua abbronzatura! La sua pelle era diventata dorata e il vestitino bianco che indossava faceva un bel contrasto.
Sul petto era molto scoperto e le spalline sottilissime mostravano quelle spalle morbide e femminili.
Le aprii la porta per farla scendere e li ricevetti il colpo di grazia.

Vidi i suoi piedi in un paio di scarpe nere col tacco che le coprivano solo la punta lasciandomi vedere tutto quello che mi faceva impazzire: le rughette lungo l'arco bianco che contrastava con il collo abbronzato, i talloni di un rosa chiaro reso opaco dall'esposizione al sole, quel tatuaggio che si abbinava al colore delle scarpe e per finire l'effetto lucido di qualche olio che aveva messo lungo le gambe e sui piedi in ogni angolo…sopra, sotto, dietro e ai lati.

Mi prese una smania mista a eccitazione, desiderio e ansia; le mani mi tremavano e nella testa avevo solo il colore, la forma, la bellezza e la sensualità dei suoi piedi.
Prendemmo un caffè e parlammo un po' ma volevo averla così pagai e salimmo in macchina.
Ci dirigemmo al solito hotel e mentre lei guidava io guardavo…anzi fissavo i suoi piedi che si muovevano sui pedali del freno e dell'acceleratore.

Entrammo in camera e ci abbracciammo.
Avevo perso la lucidità e il pudore che avevo sempre avuto nei momenti intimi e mentre la tenevo stretta le dissi:”ti voglio…è da tanto che non ti vedo!” e lei “anch'io amore ti desidero!”.
Senza pensare a quello che dicevo mi accostai al suo orecchio e sussurrai:”voglio fare l'amore con i tuoi piedi!”.
Lei:”ah si!? e come!?”.
Senza dire una parola le sfilai il vestitino facendolo scivolare a terra e la feci sedere sul tavolo; le sfilai le mutandine e poi afferrandole le caviglie le tolsi le scarpine.

Lei mi guardava sorridente ed eccitata mentre la feci stendere tenendole le gambe aperte con le piante dei suoi piedi tra le mie mani.
Volli godermi lo pettacolo che avevo sempre sognato…mi misi in piedi davanti a lei vicino al bordo del tavolo ammirando una volta la sua fica aperta tutta depilata e una volta i piedi.
Cominciai a leccarle l'arco dei piedi toccando lentamente una per una tutte le rughette con la lingua.

Le leccai poi il collo del piede e la zona dove aveva il tatuaggio per finire a baciarle ogni centimetro delle piante.
Lei ansimava e mi guardava compiaciuta.
Dopo aver assaporato quei piedi la portai sul letto e la feci stendere di fronte a me.
Mi portai sul pene un piede per volta. Tenendoli per le caviglie li facevo scorrere con la pianta avanti e indietro.
Era il massimo del piacere…un vero spettacolo…la scena più erotica della mia vita.

Il godimento non era solo il contatto…. era bello guardare i suoi piedi che mi davano piacere…era bello vedere quel movimento…. era bello il calore delle sue piante e la sensazione di velluto che avvertivo sul mio uccello.
Purtroppo venni dopo due minuti e la cosa che mi sconvolse fu il movimento che Nadia fece al momento dell'eiaculazione.
Appena vide uscire il mio sperma pose la pianta del piede sulla cappella aspettando gli schizzi per farsi bagnare e quando uscì tutto, allungò la mano sotto il suo piedino spalmandosi il liquido su tutto il resto del piede.

Mi guardò e con voce fioca sussurrò:” sei pazzo!”.

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