Oscar

Mi chiamo Giorgio, ho diciotto anni, sono un ragazzo che frequenta l’ultimo anno di liceo. Sono alto un metro e settanta, abbronzato e corpo sportivo. Ho capelli castano scuro, che coprono solo parte delle orecchie, ed occhi marrone chiaro. Le ragazze mi guardando, direi che mi vogliono dannatamente a giudicare da come mi sorridono e ridono scioccamente ogni cinque secondi. Povere cagne, non avranno nemmeno un pezzo di me considerato che io ho il più grande appetito di cazzo.

Non mi sono ancora rivelato e non progetto di farlo presto. Per adesso questo è il mio piccolo segreto. Sono uscito con ragazze. Ho avuto anche ‘ragazze’ per convincere i miei amici che sono etero. Tuttavia sembra che io sia noto come “il ragazzo che non sa come trattare una signora. ” Devo dire di non aver mai avuto alcuna esperienza sessuale con un altro ragazzo. Oh ma quanto lo voglio. Ogni giorno vorrei insistentemente il cazzo, ma non c’è nulla da fare.

Malinconicamente il mio sedere mi dice di stare quieto per un po’. Comunque io chiedo insistentemente sesso. Tutto cominciò quando avevo otto anni e vidi il mio primo porno alla televisione mentre i miei genitori erano fuori ed io ero solo. Dopo di ciò mi chiesi quello che provano le ragazze a sentire un grande pezzo di carne spinto dentro di loro. Allora lo provai. Un pomeriggio che ero estremamente arrapato decisi di spingere una salsiccia nel mio buco.

Ragazzi, faceva un male d’inferno! Riuscii ad andare solo a metà strada perché il dolore era incredibile. Forse lo avrei provato di nuovo più tardi, invece mi carezzavo l’uccello quasi quotidianamente. Poi, all'età di dieci anni, facendolo molto velocemente, osservai un liquido bianco ed appiccicoso uscire dal pene e colpire il muro dietro di me. Mi spaventai perché pensai ci fosse qualche cosa che non andava. Ora so che ero solo entrato nella mia età virile.

Da quel giorno mi masturbo praticamente 3 volte al giorno. Dovrà essere così finché non troverò un buon sostituto per la mia mano.
Non pensavo ad ogni modo che un giorno come quello di cui vi sto per parlare avrebbe tanto cambiato la mia vita.

Giorno 1:
Cominciò come un giorno qualsiasi, andai a scuola, dopo la lezione di educazione fisica ero nello spogliatoio e mi stavo cambiando per la lezione successiva.

Erano le 2 del pomeriggio e faceva molto caldo. Mentre camminavo solo ed annoiato con la coda dell’occhio lo vidi, il ragazzo che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Lo guardai a lungo ma mi mostrava la schiena. Indossava dei vestiti normali ed era nuovo della scuola. Lo vidi fermarsi davanti alla mia classe e capii che vi stava entrando. Il regalo più sorprendente doveva ancora arrivare e fu quando quella cosa preziosa si voltò.

Il mio cuore probabilmente si fermò ed io letteralmente mi dimenticai di respirare. Quel ragazzo doveva essere il più fottutamente eccitante fusto della scuola a confronto degli altri studenti. Lo studiai attentamente, indossava una t-shirt rossa con jeans neri. Era abbronzato ed alto circa un metro e settantacinque. Aveva capelli neri e ricci, con uno spolverio di lentiggini accanto al naso e morbide labbra rosa. Avrei voluto correre da lui, tirargli giù i pantaloni e cominciare a succhiargli l’uccello davanti a tutti.

Ma non ne sarei mai stato capace ed invece fantasticai di succhiarlo, fotterlo e qualsiasi altra cosa potessi fare a quel bel bastardo. Non vedevo l’ora che arrivasse i giorno dopo, quando avrebbe cominciato a cambiarsi nello spogliatoio come tutti gli altri.
Purtroppo la lezione di educazione fisica era finita e dovevamo andare a quella di matematica. Camminai coi miei amici e risi delle cose più idiote ma, entrando in classe la mia faccia sembrò avesse perso tutto il sangue quando guardai dentro.

C’era lo stesso ragazzo che mi aveva ossessionato durante la lezione di educazione fisica. Ero eccitato e piuttosto nervoso. Ma non me ne preoccupai, avrei potuto guardare ancora quel bel fusto.

Sentii qualcuno parlargli sotto voce e sentii da una delle sue risposte che si chiamava “Oscar. ” Oscar. Continuai a ripetere più e più volte quel nome nella mia testa. Ora, Oscar sembrò essere il mio nome favorito. Mmm come avrei voluto gridare “Oscar! ” più e più volte.

Potevo solo sognarlo.

Giorno 2:
Ero eccitato all’idea della lezione di educazione fisica, avrei potuto vedere Oscar semi nudo. Avevo scoperto il suo nome e cognome, Oscar Burdi e che aveva diciannove anni. Uno più di me, come mi sentivo giovane! Dirigendomi verso il mio armadietto mi guardai intorno per vedere dov’era quello di Oscar. Probabilmente sarebbe stato all'altro lato dello spogliatoio, pensai. Sospirai. Poi, dopo un secondo, Oscar comparve accanto a me e cominciò a digitare la combinazione dell’armadietto accanto al mio.

Dannazione! Gli era stato assegnato quello vicino al mio? Natale venne presto quell’anno! Ero pieno di gioia ed eccitazione mentre Oscar apriva l’armadietto per prendere i suoi vestiti da palestra. ‘Che il divertimento cominci!' pensai. Mi sedetti sulla panca e mi slacciai le scarpe mentre guardavo con la coda dell’occhio sperando di vedere senza essere scoperto. Prima che Oscar aprisse la cerniera dei pantaloni, io avevo già una completa erezione che tentava di lacerare i miei jeans e pensavo come potesse essere bello vedere nudo quel ragazzo.

Oscar mise lo zaino nell'armadietto, si slacciò cintura e jeans e li fece scivolare giù. Io continuai con le mie scarpe mentre guardavo le belle gambe abbronzate e pelose del ragazzo. Aveva peli fino alle cosce ed andavano verso l’inguine. Pensai che dovesse avere un pene peloso. Avrei voluto averlo per pranzo.

Mi alzai dalla panca e cominciai a slacciarmi la cintura. Oscar si girò verso di me ed alzò le braccia per togliersi la maglietta.

Aveva la testa coperta così quello era il momento perfetto per dare una bella occhiata al suo corpo. Mi pietrificai quando lui spinse praticamente il suo corpo contro la mia faccia. Era un po' più alto di me così stavo guardando il suo bel torace abbronzato e cesellato. Era sottile ed aveva pettorali ben fatti, pochi addominali. Ora aveva solo le mutande ed io desideravo dannatamente di cavalcarlo. Poi nient’altro.

“Ehi fratello, hai del deodorante?”
Oscar mi guardò mentre io tentavo di rispondere.

Lo guardai profondamente nei suoi begli occhi marroni mentre lui mi guardava. Studiai attentamente ogni contorno della sua bella faccia e mentalmente fotografai ogni dettaglio del suo corpo.
“Uh.. uh S… sì. “
Balbettai mentre lo prendevo nell’armadietto e glielo davo.
“Me ne puoi spruzzare un po’ addosso? I miei amici mi stanno aspettando e sono di fretta. “

Aveva già degli amici? Non era una sorpresa, quel ragazzo sarebbe diventato popolare velocemente.

Accennai col capo mentre cominciavo a spruzzare contro la sua morbida pelle abbronzata. Lo feci lentamente sulla sua ascella e lo guardai di nuovo negli occhi. Lo vidi guardare in giù allo spruzzo per assicurarsi che non mancassi alcun punto. Gli spruzzai il torace, lo stomaco e risalii all’altra ascella; poi lui si voltò rapidamente e si mise la camicia. Merda, ce l’avevo duro. Non potevo farne a meno. Se non mi fossi fatto una sega rapidamente le mie palle sarebbero esplose.

3 mesi più tardi…

Un giorno dopo l'altro mi chiedevo come sarebbe stato andare a letto con Oscar. Avere le sue forti braccia che mi circondavano tenendomi stretto vicino a lui. Mi rattristava non poterlo avere. Realizzai che doveva essere dannatamente etero. Tentai di convincermi che c’era la possibilità che fosse bisex, ma non lo dava a vedere. Sentii che aveva fottuto con tre ragazze al club il fine settimana precedente.

Quel ragazzo era decisamente eterosessuale. Per una volta avrei desiderato essere una ragazza. Solo così avrei potuto darmi a lui ed avere il suo cazzo per pranzo.

Eravamo alla lezione di matematica ed il nostro insegnante ci disse che ci avrebbe affidato un progetto. Sarebbe valso l’80% del nostro voto complessivo ed io sapevo che mi era indispensabile. Cominciò a scegliere gruppi a caso.
“Carlo, Oscar e…. “
Speravo che non chiamasse il mio nome.

Tutte le volte che ero vicino a Oscar diventavo goffo. Non potevo fare la figura dell’idiota con lui.
“.. Giorgio. “
Dannazione.

1 settimana più tardi..

Avevo cominciato il progetto con Carlo e sembrava procedesse piuttosto bene. Eccetto il fatto che Oscar non stava facendo un cazzo e questo mi faceva incazzare. Alla fine ebbi le palle di parlargli. Gli battei su di una spalla mentre stava prendendo una bibita dalle macchinette.

“Ehi Oscar! Tu ci devi aiutare col progetto. Non è giusto che noi lavoriamo per te e poi tu ti prendi il credito!”
L'espressione innocente sulla sua faccia era così fottutamente adorabile. Stavo male ed avrei voluto solo dargli un bacio sulla testa gridandogli “mi spiace”. Ma lui rispose.
“Ok, scusa, vieni a casa mia oggi dopo la scuola. Mio fratello mi verrà a prendere così potrai venire con noi. Ti va bene?”
Ci pensai per qualche secondo e decisi; dannazione non potevo credere che stavo andando a casa sua.

6 ore più tardi..

Dopo che la campana ebbe suonato salutai tutti i miei amici e dissi che dovevo andare via presto. Uscii dalIa scuola ed aspettai che Oscar uscisse. Aspettai per 10 minuti quel fottuto bastardo, poi finalmente uscì e mi gridò: “Bene andiamo!”
Tranquillamente camminai con lui verso la macchina di suo fratello.
“Allora come facciamo quella cosa?” Disse Oscar mentre io ora mi sentivo timido e nervoso, stavo camminando con lui e stavo andando a casa sua.

“U…um c’è tutto nel programma, t..te lo spiegherò a casa tua. “
Oscar accennò col capo “OK, va bene. “
Salimmo in macchina e partimmo verso casa sua. Suo fratello, Chris, si fermò davanti alla casa e disse ad Oscar che doveva andare da suoi amici a prendere dei CD.
“Bene. A più tardi. ” Disse mentre apriva la porta ed io lo seguii. Aveva una bella casa e viveva in un bel quartiere.

Entrammo, misi il mio zaino sul pavimento e mi sedetti sul divano.
“Arrivo, vado a prendere la roba. ”
Io accennai col capo mentre cominciavo a prendere le carte e metterle sul tavolino. Oscar ritornò cinque minuti più tardi con una camicia senza maniche ed un paio di shorts da pallacanestro sul braccio.
“Bene, allora cosa facciamo?”
Lui si tolse la camicia e la gettò da parte. Si tolse i jeans e li appoggiò sull’altra poltrona.

Poi scivolò nei pantaloncini e si sedette vicino a me. Sentii il suo fianco toccare il mio braccio. La sua pelle era fottutamente morbida. Dio, non pensavo di poter resistere.
“N… n… noi dobbiamo t…tagliare uh le forme nella carta e p…poi costruire…”
Non avevo idea di che cazzo stavo dicendo, sapevo solo che davanti a Oscar diventavo stupido.
“Oh.. ok. ” disse ma sembrava un po' confuso. ‘Cazzo!’ pensai.
“Vado a prendere qualche cosa da bere.


Io accennai col capo e lo guardai dirigersi verso la cucina. Guardai la sua abbronzata e muscolosa schiena e vidi che aveva anche là delle lentiggini. Era veramente sexy, ogni suo più piccolo dettaglio mi eccitava.
Ritornò con le bibite e le mise sulla tavola. Aprì la sua e ne prese un piccolo sorso, poi prese le forbici e cominciò a tagliare la carta a metà. Io fingevo di leggere ed invece guardavo le sue braccia notando le vene che sporgevano.

“Adesso incolliamo questo con l’altra carta?”
Oscar rivolse la testa verso di me e mi guardò negli occhi mentre io guardavo nei suoi. Deglutii mentre e ci guardammo l’un l’altro per circa dieci secondi. Abbassai lo sguardo al suo corpo senza camicia ed il mio cazzo era già completamente eretto e pronto a lacerarmi i jeans.
“O…Oscar… io… “
Merda, cosa cazzo stavo facendo? Cosa stavo facendo? Cosa stavo dicendo? Gli misi una mano sulla spalla, la feci scivolare sulla nuca e cominciai a tirare la sua testa vicino alla mia.

Poi quello che temevo di più…
“Uei! Uei! Bellimbusto cosa cazzo…!”
Oscar scostò la mia mano e si alzò dal divano. Stava ansando e l'espressione sul suo viso mi impaurì. La sua faccia era rossa e sembrava volesse rompermi la testa con le mani nude. Gelai. Lo volevo. Mi alzai e tentai di non balbettare.
“O…Oscar per favore. Devi capire. Io ti voglio. Ti voglio dannatamente. Per favore permettimelo. “
“Stammi lontano! Non sono un fottuto culo! Vattene da casa mia prima che ti uccida!”
Mi avvicinai al suo corpo, misi una mano sul suo torace e lottai con lui che tentava di spingermi via.

Misi una mano sopra il suo inguine ed entrai negli shorts. Cominciai a massaggiargli il cazzo attraverso le mutande perché sentisse quanto era bello.
“Ti ho detto di starmi lontano!”
Tentò di spingermi di nuovo via, ma o era troppo debole o mi stava permettendo di toccarlo. Gli misi una mano sulla nuca, appoggiai la mia fronte alla sua e lo guardai profondamente nei grandi occhi marroni. Vidi le lacrime suoi occhi e notai che non stava più lottando.

“Oscar per favore, lasciami fare. “
Oscar si calmò. La sua faccia era rigida e stringeva con forza i pugni. Cominciai a baciare leggermente e lentamente il suo collo mentre lui non faceva niente per fermarmi. Ogni tanto si ritirava, ma non faceva niente di più. Lo spinsi delicatamente contro il divano per farlo sedere. Sembrava si vergognasse ma allo stesso tempi capivo che lo voleva, altrimenti mi avrebbe gettato da tempo fuori della porta.

Gli presi un piede e mi misi in bocca le sue dita. Le succhiai per un po’ e gli leccai il resto del piede. Lo guardai, aveva gli occhi chiusi. Probabilmente stava immaginando che fossi una di quelle puttanelle del club. Salii alle gambe, gli leccai i peli e ci giocai con alcuni aggrovigliandoli coi denti. Aveva dei muscoli così forti, i polpacci erano duri come mattoni, glieli afferrai e cominciai a succhiargli le cosce.

Gli alzai gli shorts col naso per fare più spazio al mio leccare. Poi glieli alzai con le mani mentre cominciavo a spingere la faccia il più possibile. Sentivo i morbidi e quieti lamenti che venivano da Oscar. Quindi, senza alcun preavviso, afferrò la mia nuca e spinse la mia faccia profondamente nel suo inguine. Mi costrinse a succhiargli il cazzo attraverso gli shorts.
“Andiamo… andiamo… ” gli sentii dire piano mentre continuava a spingermi la testa tra le gambe.

Era la prima volta che succhiavo un uccello e lo stavo facendo alla grande! Non sapevo se valesse attraverso i pantaloncini, ma per me lo era. Cominciai a soffocare mentre tonnellate di saliva cominciavano a formare bolle tra le mie labbra ed i suoi shorts. La sentivo gocciolare sulla mia guancia e sopra il divano. Poi sentii un sapore strano nella mia bocca. Era una miscela tra la piscia di Oscar e pre eiaculazione.

Mi piaceva e lo volevo dannatamente, aveva un sapore così maledettamente buono. Io continuai a succhiare rumorosamente mentre ingoiavo ed ingoiavo.
“Oh… merda!” Lo sentii bisbigliare mentre continuavo a succhiargli il cazzo attraverso i pantaloncini.
“Sto…… sborrando… “
Le parole di Oscar erano chiare ed io cominciai a muovere la testa ad un ritmo molto più rapido. I lamenti di Oscar divennero grida mentre spostava le mani dalla mia testa e le faceva correre su e giù sul suo corpo.

Dopo una piccola spinta, Oscar sparò ferocemente, fiotto dopo fiotto, attraverso i pantaloncini. Lo sperma li attraversò facilmente e mi venne direttamente in bocca. Non riuscivo ad ingoiare, la sborra di Oscar entrava così velocemente che scendeva da sola nella mia gola. Era così tanta che potevo sentirla salirmi nel naso. Il sapore era così buono e ne volevo di più. Ingoiai le piccole bolle di sperma che si formavano tra le mie labbra mentre leccavo quello che usciva dal suo uccello.

“Oh cazzo…” Bisbigliò respirando pesantemente. Fissava il soffitto continuando ad anelare. Io lasciai la testa tra le sue gambe e respirai contro il suo pene molle. L'odore di cazzo e sperma appiccicoso mi riempì le narici mentre stavo con la testa appoggiata al suo grembo ansando.
Mi alzai ed andai in bagno mentre Oscar continuava a fissare il soffitto. Ragazzi, era in shock sessuale. Ma, cazzo, ne valeva la pena. Finsi di lavarmi la bocca, ma volevo tenere il gusto del cazzo di Oscar in bocca per un po’.

Mentre mi preparavo ad andare via, lui si alzò a sedere, shittò verso la porta ed aprendola alla fine parlò.
“Non parlarne con nessuno. “
“Stai tranquillo” Risposi.

5 mesi più tardi

Fino alla fine dell’anno io ed Oscar non ne parlammo mai tra di noi. Lo vedevo poco. Ne avevo vergogna ma ricordavo il buon sapore del suo delizioso cazzo. Non dimenticherò mai quel pomeriggio. Nel frattempo Oscar si era fatto una ragazza di nome Molly.

Un nome da puttana pensavo tra di me. Durante una lezione sentii i suoi amici che dicevano che ogni giorno, dopo la scuola, andavano dietro al bungalow abbandonato dietro alla scuola e chiavavano. Questo mi rese veramente geloso. Erano passati mesi ed Oscar probabilmente era ritornato al suo essere etero. Non l’avrei mai saputo, pensai.
Quella notte mi infilai 3 dita nel piccolo buco stretto fingendo che si trattasse del mostruoso cazzo di Oscar.

Mi lamentai mentre mi inculavo ad un ritmo veloce. Erano le 2 di mattina, quindi dovevo fare meno rumore possibile. Mi addormentai bagnato di sperma e pensai che se ero venuto tanto a succhiargli il cazzo, cosa sarebbe successo se avessimo fatto di più? Questo pensai. Il giorno dopo dovevo provare.

Il giorno seguente

Decisi di mettere in azione il mio piano dopo mezzogiorno. Scrissi un biglietto per Molly: ‘Sarò impegnato in una riunione, ti amo, Oscar” e lo feci scivolare nel suo armadietto.

Questo sarebbe stato sufficiente a tenere quella puttana lontano dal mio uomo.
Durante la lezione di matematica alzai una mano per andare al bagno. Mi fu dato il permesso ed uscii, andai fino al bungalow sperando che nessuno mi vedesse. Arrivai e vidi Oscar sdraiato sul pavimento con le mani dietro la testa ed ad occhi chiusi.
Mi avvicinai lentamente il più possibile, ma misi un piede su di un ramo ed il rumore spaventò Oscar che si svegliò rapidamente.

“Cosa cazzo fai qui, checca?”
Si alzò pulendosi.
“Oscar, dobbiamo parlare. “
“Fottiti!”
Cominciò ad allontanarsi, ed io lo afferrai per un braccio.
“Togli le tue fottute mani!”
E mi spinse aggressivamente contro il muro.
“Ascolta attentamente. Non è accaduto nulla tra noi. Ora esci dalla mia vita!”
Lentamente mi avvicinai a lui mettendo le mani sulle sue spalle per calmarlo.
“Calmati Oscar” Gli dissi sottovoce. “Credo che non abbiamo finito quello che abbiamo iniziato, amico!”
Cominciai a massaggiargli il cazzo attraverso i jeans mentre gli baciavo piano e delicatamente il collo.

Oscar non resisteva, se ne stava tranquillo come l'ultima volta e lacrime ancora una volta gli riempirono gli occhi.
“Vieni con me”
Lo afferrai per la cintura e lo condussi dentro il bungalow. Mi sedetti ad una delle scrivanie e lo tirai più vicino a me. Gli alzai la camicia sul torace e cominciai a dare morbidi baci al suo stomaco ed al torace. Oscar chiuse gli occhi ed inclinò indietro la testa mentre si lamentava.

“Giorgio.. per favore… n… “
Mi guardò ed io lo guardai. Mi alzai dalla scrivania e gli carezzai il torace.
“Ok Oscar. Ti piacerà, lo prometto. “
Mi misi in ginocchia, tirai giù la sua chiusura lampo e gli slacciai la cintura. I jeans precipitarono subito. Gli tirai giù le mutande e finalmente vidi il cazzo di Oscar. Cazzo! Il ragazzo aveva un fottuto cazzo di 20 centimetri!
Presi rapidamente l’uccello enorme nella mia bocca e cominciai una lunga e rumorosa succhiata.

Soffocai un paio di volte ed ad un certo punto mi trovai con tutto il suo uccello in gola. La saliva gocciolava dalla mia bocca e cadeva sul pavimento mentre anche Oscar cominciava a muoversi. Il bastardo mi stava fottendo la faccia! Capii che era quello che aveva sempre voluto. Mi alzai, portai le labbra all'orecchio di Oscar e bisbigliai: “Per favore inculami Oscar. Ti voglio dentro di me. Voglio il tuo grosso cazzo nel mio buco.


Oscar deglutì mentre mi guardava. Si leccò le labbra e si scosse un po' mentre si abbassava sul pavimento. Mi abbassai dietro di lui e mi sdraiai sullo stomaco. Oscar si mise dietro di me mentre cominciava a tirarmi i jeans alle caviglie. Me li tolse e li mise da parte. Cominciò a togliermi i boxer ma si fermò improvvisamente.
“Cosa c’è che non va?” Chiesi girandomi verso di lui.
“Non so se posso farlo Giorgio.

Non ho mai inculato un ragazzo. “
Sospirai, mi girai e mi appoggiai ai gomiti.
“Sicuro che puoi. È la stessa cosa di fottere una ragazza, solo che io sono più stretto. Sarà grande. Te lo prometto. “
Mi misi di nuovo sullo stomaco e sentii la punta del cazzo di Oscar posarsi tra le mie natiche. Lentamente cominciò a spingere.
Stava accadendo realmente? Ne stavo fantasticando da circa 8 mesi e pensavo che non sarei mai riuscito ad averlo.

Ed ora stavo per essere inculato dal suo pene mostruoso.
Il piede di Oscar scivolò e lui precipitò su di me. Il suo cazzo andò profondamente dentro di me così velocemente senza che potessi reagire.
“Oh! Cazzo!”
Gridai mentre lui lacerava il mio diciottenne buco vergine allargandolo.
“Oscar! Il tuo cazzo è troppo grosso!”
“Merda!” Oscar gridò ma ignorò quello che avevo detto. Spinse l’uccello più profondamente e lo fece scivolare indietro ad un ritmo lento.

Afferrò il mio collo mentre cominciava a fare spinte potenti e il suo uccello entrava ed usciva dal mio buco. Dopo qualche secondo non ebbe più misericordia. Cominciò a spingere completamente col suo grosso cazzo. Sembrava che il martellamento non sarebbe mai finito.
“Inculami! Inculami! Inculami! Oscarrr!”
Gridai e mi lamentai smorzando i rumori sopra il tappeto del bungalow. Mi faceva dannatamente male, ma il dolore valeva la pena.
“Oh Oscar! Oscar! Oscar! Inccuuulamiii!”
Sentivo Oscar che si lamentava e capivo che ne stava godendo.

Afferrò così forte il mio collo che cominciò a strangolarmi. Non me ne curavo. Tutti ciò che faceva aumentava la mia eccitazione.
“Mmm Oscar il tuo cazzo è così fottutamente grosso! Cazzo!”
“Merda, questo buco è così fottutamente stretto!”
Oscar aveva ragiona. Il mio buco vergine era certamente stretto e piccolo. Ma dopo quel giorno sarebbe stato così stirato che non me ne sarei dimenticato quando camminavo.
“Cazzo, vengo! Merda, sborro! Vengo!”
Oscar diede quattro potenti spinte sparando un carico enorme di sperma.

Oscar mi riempì e sentii la sua sborra che gocciolava fuori del mio buco. Eravamo ambedue estremamente stanchi ed ansavamo. La stanza era così calda che tutte le finestre erano annebbiate. Io ed Oscar restammo sdraiati uno vicino all’altro sudando ed ansando. Dieci minuti più tardi Oscar se ne andò. Non disse una parola, non una. Capii che non era cambiato nulla con quel ragazzo.

1 mese più tardi

Fummo tutti promossie quell’anno, incluso io ed Oscar.

Alla festa finale cercai la sedia col mio nome, stavo per sedermi quando vidi un biglietto sotto l'etichetta di riconoscimento e lessi: “Bagno del terzo piano, vieni. Os”
Capii che si trattava di Oscar e mi chiesi cosa voleva. Lo stavo ritrovando ora che l'anno era finito. Salii la scala e non c'era nessuno. Aprii la porta e Oscar mi spinse contro il muro e mi guardò profondamente negli occhi mentre io fissavo i suoi.

“Un’ultima volta, Giorgio”
Sicuro che diamine. Accennai col capo, mi sedetti sul lavandino mentre lui faceva saltar fuori il cazzo già rigido e senza esitazione lo spingeva dentro di me. Mi lamentai mentre gli prendevo la schiena e lo tiravo su di me.
“Andiamo. Prendilo piccolo fottuto!” Disse mentre continuava ad incularmi. Doveva essere la prima volta che parlava durante i rapporti. Cosa voleva dire? Poi lui parlò di nuovo.
“Sei ancora così fottutamente stretto.

Al mio cazzo piace tanto, Giorgio. “
Non mi faceva male o per lo meno non come l’altra volta. Mi morsi con forza le labbra mentre Oscar si avvicinava all’orgasmo.
“Fermati!” Dissi estraendo il suo cazzo dal mio buco e saltando dal lavandino.
“Mettiti sul lavandino”
Oscar mi guardò stranamente.
“Mi spiace Giorgio ma… non posso farlo”
Feci roteare gli occhi e sospirai.
“Mettiti solo su, non sto per fotterti.


Oscar lo fece ed appoggiò il culo al lavandino, il suo buco era appena visibile. Mi inginocchiai ed appoggiai la bocca al suo buco. Ragazzi, che buon sapore. Gli leccai il buco vergine letteralmente assaporandolo. Cercavo solo di dare il maggior piacere possibile per dimostrargli che un rapporto ragazzo con ragazzo non era così male.
Guardai nello specchio e vidi l'espressione di Oscar. Stava sorridendo. Questo mi fece sorridere mentre conficcavo dentro profondamente la lingua.

Vidi che Oscar aveva gli occhi chiusi. Aveva la lingua che sporgeva dal bordo della bocca ma stava sorridendo. Ragazzi, era adorabile. Vidi che si stava accarezzando il cazzo mentre succhiavo e sputavo nel suo buco. Dopo cinque minuti buoni il suo cazzo rilasciò il suo succo gustoso che volò attraverso il bagno. Io presi il suo uccello e lo pulii di quello che era rimasto.
Ambedue stavamo ansando pesantemente. Sudavamo come pazzi.

Dieci minuti più tardi Oscar si vestì più che lentamente. Alzai un sopracciglio mentre lui si tirava su le mutande. Feci una fotografia mentale di quel grazioso piccolo sedere abbronzato e sorrisi. Quando ci fummo vestiti uscimmo dal bagno insieme. La cosa più inaspettata accadde prima di arrivare alla scala. Oscar mi spinse contro il muro e mi diede un aggressivo e bagnato bacio. Spinse la lingua nella mia bocca e lottò con la mia lingua per qualche secondo.

Lo guardai mentre lui mi dava un altro rapido bacio sulle labbra. Si morse le labbra e mi sorrise.

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