M&M al privè!

Eravamo a Roma al ritorno dei nostri 3 giorni lavoro/vacanza e dopo una cena ai castelli romani ci siamo accorti che era troppo tardi per andare al cinema ed era troppo presto per andare a letto.
Maliziosamente M. tira fuori un'ideona… di quelle che ai maschietti sembra una genialata e che a noi donne (almeno per il 95%) appare l'inizio di un calvario, lo ammetto non sono fatta per questi locali, sarà per la timidezza, sarà per i retaggi culturali che mi porto addosso, ma sta di fatto che è così.

Attiviamo lo smartphone per cercare quelli più vicini e scopriamo che non c'è molta scelta, anche perché i vari forum servono proprio per eseguire una prima scrematura.
Il club si trova in una zona residenziale dell'abitato e facciamo fatica a trovarlo anche perché privo di insegne luminose.
Dopo aver citofonato e varcato il cancello di ferro, veniamo accolti in modo gentile e cordiale all'ingresso, ci offrono anche una consumazione e così facendo arriviamo nel salotto di ingresso.

Non c'era molta gente nel club e quando siamo entrati abbiamo subito capito che eravamo diventati l'attrazione del locale.
Ci siamo accomodati nella sala principale…su uno dei diversi divani presenti (quasi tutti 3 o 4 posti).
M. ha chiesto cosa volevo bere, e gli ho risposto che forse qualcosa di molto leggero sarebbe stato adatto alla serata e al posto.
Mentre era andato a prendere un long drink alla frutta in un attimo mi sono trovata un tipo seduto a fianco sinistro, un ragazzo di circa trent'anni, neanche un minuto e se ne accomoda anche un altro sul fianco destro…
Non sapevo cosa fare… ero imbarazzata al massimo, quello alla sinistra, il più intraprendente, mi appoggia la mano sul ginocchio.

Cerco di spostarmi ma capisco subito che sono chiusa tra due fuochi.
Finalmente lo vedo tornare con i bicchieri in mano: in quell'attimo mi è sembrato che arrivasse il settimo cavalleria a salvare la carovana in ombre rosse.
Lui è rimasto di sasso vedendomi attorniata da questi due sconosciuti subito all'attacco e per di più con una mano sulla mia gamba.
Non potendosi neanche sedere mi ha chiesto di fare un giro insieme nella parte privè, e così siamo riusciti a liberarci delle due “ingombranti” presenze.

I diversi singoli presenti nel locale ci hanno seguito, ma non “abbordato” con palpatine, o proposte.
Mentre eravamo su, sono salite le due “starters” che iniziando a giocare su un letto insieme hanno cercato di coinvolgere il maggior numero di maschietti
Siamo quindi tornati giù i divani erano improvvisamente spogli per cui siamo riusciti a sederci.
Il ragazzo, evidentemente non interessato a false donne, si avvicina e con tranquillità si siede accanto a me e si presenta al mio uomo.

E' spigliato, socievole e furbetto, ma soprattutto avverto che è un gran porco: mentre mi fa i complimenti per la mia bellezza mi mette una mano sulla coscia e ci chiede se la cosa ci disturba.
Gli dico che non mi piace essere toccata e lui rispettoso di questo allontana la mano.
Al mio uomo non sembra molto dispiacere la presenza di questo sconosciuto, magari non bello, ma buon intrattenitore.

Discute con il mio uomo di come sono belle le mie gambe e che gli piacerebbe vedere dove finisce il pizzo dell'autoreggente, M. come se niente fosse mi appoggia una mano sulla coscia e risalendo mi scoperchia la balza dell'autoreggente.
Continuiamo a chiaccherare per circa mezzora quando M. accenna il bisogno di recarsi in bagno, che, sfortuna vuole è solo sopra nell'area privè, mi chiede se voglio accompagnarlo ed io non ci penso un attimo, avrei timore a restare sola con il tizio.

Con la coda dell'occhio vedo il tizio che si scambia un'occhiata col mio uomo, ma non faccio in tempo a vedere il suo sguardo di risposta.
Andiamo su e M. si chiude in bagno mentre io rimango fuori con il tizio ad aspettare. Quando esce mi prende per mano e mi porta dentro una delle stanze, seguiti dal tizio che si chiude la porta alle spalle.
Mi sento improvvisamente in gabbia, le gambe hanno un cedimento, e non è quello che ho bevuto.

Poi M. mi prende tra le braccia dicendomi che mi ama e mi sento rassicurata, tra le sue braccia mi sento al riparo dal mondo esterno.
Il tizio è appoggiato alla porta che non avendo chiave è chiusa dalla sua presenza e ci dice che lui starà lì buono buonino solo a guardare.
Le mani di M.

sono sulle mie natiche e piano piano mi tira su il vestitino, io faccio un po' di resistenza ma mi tranquillizza e quindi continua quando mi ha scoperto le gambe il tizio si abbassa la lampo dei Jeans e tira fuori un uccello di dimensioni ragguardevoli iniziando a menarselo, facendolo diventare ben presto duro.

Siamo a circa due metri da lui e la distanza mi rasserena,
intanto M. mi inizia ad accarezzare in mezzo alle gambe, ben presto inizio a bagnarmi e a venire, una… due, tre volte.
Al tizio lo spettacolino piace molto e ci incita a continuare… A quel punto M. mi appoggia entrambe le mani sulle spalle facendo una leggera pressione… afferro al volo quello che vuole mi abbasso in ginocchio davanti al su membro durissimo e paonazzo.

Inizio a leccarlo come un lecca-lecca per poi successivamente ingoiarlo come piace a lui. Adoro questo suo desiderio della mia bocca: mi fa sentire brava… Lo sento che impazzisce ai miei colpi e intanto mi riempie di adorazione dicendo al tizio che sono fantastica, dolcissima…. Sento il suo amore e mi dà gioia.
Mi blocca… non vuole venire subito così… mi prende, mi gira, mi appoggia le mani sulla parete e mi penetra profondamente come piace a me…non capisco più niente inizio a venire non riesco neanche a contare quante volte… urlo…”mmmmhh godooo”.

Il tizio non ce la fa più: lascia la porta, che in diversi, da fuori, hanno cercato con invidia di aprire ma che lui ha prontamente bloccato, e si avvicina…. infila una mano sotto la camicia a cercare il mio seno cerco di respingerlo ma non ce la faccio, forse non ne ho voglia…
Si apre la porta e il tizio si precipita a chiuderla cacciando fuori i singoli curiosi che si erano ammucchiati per vedere uno spettacolo “vero”.

Intanto prendo fiato e i sistemo un pochino, ma M. mi appoggia sopra il lettone e mi apre le gambe per leccarmi, la resistenza che faccio è proprio tenue e mi fa venire alcune volte… il tizio si avvicina e mi bacia sul seno e cerca di baciarmi in bocca giro la testa, questo proprio non lo voglio.. cercano ancora di entrare e per fortuna si alza e va a tenere la porta chiusa… ci chiede di continuare che ha voglia di schizzare, M.

per farlo vedere meglio mi ripiazza con le mani contro la parete e mi penetra, io ricomincio a venire…. urlando.
Il tizio dice se ci possiamo avvicinare a lui… M. mi prende per i fianchi e mi sposta nella sua direzione. Appoggio le mani allo spigolo della rientranza ma sono comunque alla sua portata e così inizia a toccarmi, e questa volta non solo il seno mi mette una mano tra le cosce… io sto colando… e prende la mia essenza portandosela alla bocca e al naso.

So l'effetto che fa e in breve si sextena, neanche lui si controlla, M. da dietro continua a penetrarmi profondamente, io non capisco più niente, sento la mano del tizio sulla mia testa che me l'abbassa “succhiami il cazzo che ti piace, vero troia?“ cerco di non cedere, ma lo sento sulle mie guance caldo e pulsante. M. da dietro non vede bene la situazione, mi sente ansimare soffocatamente e pensa che glielo sto succhiando, e allora viene dentro di me riempiendomi.

Il tizio che ha una mano sulla mia figa sente colare fuori di tutto e di più per cui finalmente schizza sui miei capelli impastandomeli con il suo sperma…
resto qualche attimo così, ferma ansimando come se avessi fatto dieci chilometri di corsa, cerco di raccogliere me stessa perché non ho capito dove sono finita.
Mi rialzo e mi riassetto tra l'incazzata e la stralunata.
Non so chi ho visto allo specchio: qualcosa che mi ha dato fastidio da un lato e mi ha dato piacere dall'altro, sono forse troppo confusa e ho la necessità di metabolizzare questa esperienza non so se per rinunciare alle prossime o fare qualche passetto di più…

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