Mia moglie e il ragazzo

Dopo tanti anni di matrimonio, gli stimoli sessuali sono andati via da un bel po’. Solo l’abitudine regna sovrana in quei due metri quadri di materasso. Ogni tanto una scopata, all’insegna del solito sistema: apertura cosce, entrata cazzo, movimenti regolari, orgasmo, e buona notte.
…E la fantasia comincia a varcare tutti quei confini invalicabili, definiti volgari, assurdi, fuori della logica dalla buona creanza e buona educazione.
Ma intanto, si spegneva lentamente la voglia di sesso.

Quella voglia sfrenata di non avere limiti, come all’inizio, ma purtroppo il tempo è complice dell’abitudine e ogni rapporto diventa “regolarmente normale” Non siamo più dei ragazzi, ma ancora ci facciamo la nostra figura.
Lei è ancora una bella donna, magra, una terza di seno, due belle cosce diritte, capelli neri a caschetto, insomma una bella figa.
Nella canonica scopata settimanale, cominciai a mettere un po’ di pepe, usando la fantasia, esaltando la sua bellezza e facendole capire che era una donna desiderabile.

Facevo leva sul suo amor proprio, e mi accorgevo che quando all’orecchio le sussurravo frasi del tipo: chissa quanti uomini ti guardano e ti vorrebbero scopare. Lei non si sottraeva… anzi, continuava a muoversi e a farfugliare frasi confuse, dalla serie: siiiiii, mi piacer…. Ohhhhhhhh ecc.
Sapevo che c’era in Lei una voglia sotterranea di trasgressione, coperta dalla quotidianità e volevo tirarlgliela fuori. Facendole capire che avevamo ancora delle possibilità di vivere qualche momento piacevole.

Dopo tante discussioni, cominciammo a mettere in pratica alcune piccole fantasie erotiche, anche perché in passato avevamo attuato simili giochetti. Alcune sere, anche se vestita si faceva trovare senza mutande e con gonne corte, piegandosi apposta per farmi vedere la figa. Oppure se le telefonava qualche sua amica, le parlava e mi faceva mettere davanti a Lei col cazzo di fuori masturbandomi, fino a farmi venire. Una sera andammo a casa di alcuni amici, si vestì provocante più del solito, mentre cenavamo mi disse all’orecchio: ho le autoreggenti, non ho messo le mutande e sono bagnata e quando ci siamo seduti sul divano, mostrava le gambe un po’ più del solito, facendo silenziosamente eccitare il nostro amico che le sedeva di fronte.

Quando tornammo a casa, in auto, mi ha tirato il cazzo di fuori è cominciò a farmi una sega, arrivati a casa cominciammo i preliminari e si atteggiava a puttana, le piaceva sentirsi puttana. A letto mentre scopavamo, dopo che io avevo cominciato a fantasticare, mi disse: si! mi piacerebbe fare qualcosa di diverso, ad esempio? Bhe… farmi toccare da qualcun altro o provare se riesco a far eccitare ancora qualche cazzo. Comprai dei films porno, e quando li guardavamo, scopavamo eccitandoci.

Un giorno entrando in un sexshop, comprai un paio di cazzi di lattice (uno normale e l’altro grosso e lungo), quando li vidi un sorriso malizioso accompagnò la sua espressione di meraviglia.
Ogni giorno che passava, qualcosa cominciava a cambiare. Eravamo stati in passato dei porci, (sempre tra noi due però). ma stavolta era diverso, in NOI si era destata una sensazione strana.
Una sera si fece trovare a letto, entrando nella camera rimasi a bocca aperta.

Era sdraiata sul letto seminuda, aveva solo un reggicalze e le calze, con la figa aperta e si stava masturbando si era infilato il cazzo grosso nella figa e l’altro lo teneva in mano succhiandolo. La guardai arrapandomi subito, (si era truccata pesantemente, da puttana di strada ), mi avvicinai e le mise il cazzo in bocca, la girai e cominciai a leccarle il culo, sapevo che era stretta e non gradiva molto l’inculata, ma stavolta ero sicuro che non avrebbe detto nulla, cominciai a penetrarla dolcemente con il vibro piccolo e Lei si muoveva aiutandosi nella penetrazione, si era infilata nella figa tutto quel cazzo finto e continuava a masturbarsi, tolsi il cazzo finto dal culo e insalivandogli quel buco, appoggiai il mio cazzo e anche se le faceva un po’ male, sentivo le sue parole confuse….

Si…. Dai… mi piace avere due cazzi dentro. Percepivo dentro il suo sfintere il volume dell’altro cazzo e mi eccitavo fortemente Gli Scaricai tutto il mio sperma dentro e lei mugolava come una cagna in calore. Continuando a muoversi per meglio sentire le due penetrazioni. Era sazia, ed essere riempita in tutti e due i buchi le era piaciuto.
Avevamo cominciato a diventare dei maiali, non mancava occasione per eccitarci,
Poi ci venne una bella idea, con internet abbiamo scoperto un sito dove si pubblicano le foto porno, fu una idea meravigliosa, la fotografavo in tutte le pose immaginabili, coprendole sempre la faccia.

Ogni qualvolta rivedevamo il nostro book i vari messaggi lasciati da altri ci eccitavano tanto. Lei si compiaceva di quelle frasi lasciate da ignoti sconosciuti.
Dopo questi esperimenti, ben riusciti, finalmente decidemmo di fare qualcosa di più eccitante, più forte. Però, bisognava che nessuno ci potesse riconoscere, fuori, lontano, da occhi indiscreti che danno alito a dicerie malefiche.
Decidiamo di andare in gita senza meta… auto e partenza.
Appena imboccammo l’autostrada, nel suo viso era apparsa una certa malizia.

Infatti, aprì il suo borsone e tirò fuori una bella minigonna. Si tolse i jeans, lasciandomi senza fiato. Un perizoma aveva preso il posto delle solite mutande. Senza scomporsi, si infilò una minigonna. Guardandomi accennava a un sorriso malizioso, consapevole che stava provocandomi. Non curandosi delle auto che ci sorpassavano e si tolse la maglietta, e reggiseno, toccandosi le tette esclamava: sono ancora belle dure, vero caro? Indossò una camicia stretta che esaltava le sue forme, sbottonandosi i primi bottoni, per far intravedere il seno che sembrava volesse uscire dalla camicia.

Si! sono ancora attraente, ripeteva, rallegrandosi del suo aspetto. Tirò fuori una trousse e si rifece il trucco, esaltando il taglio dei suoi occhi neri, e rimarcandosi le labbra con un rossetto. Dopo che finì di sistemarsi, ad alta voce e guardandomi negli occhi, disse: – Ecco, adesso sono a posto! Mi piace questo look da troia.
Il cazzo mi era diventato duro, nel vederla in quel modo mi lasciava scioccato.
Caro amore mio, (mi disse con voce suadente), mi volevi più troia ……adesso sono cazzi tuoi.

Non resistevo più il mio membro pulsava sui pantaloni e voleva un piccolo assaggio. Lea pregai di toccarmi, lei con la sua manina mi aprì la cerniera, tirò fuori il cazzo. lo accarezzò con dolcezza e chinandosi sopra, lo ingoio per pochi secondi, richiuse il tutto e guardandomi mentre si leccava le labbra… sussurrò… dopo continuiamo.
– Amore… fermiamoci all’autogrill che devo collaudare una cosa per favore, la sua voce era cambiata, aveva un tono particolare.

Lei scese dall’auto allargandosi le cosce, volutamente, e mostrando a qualche fortunato che guardava, tutta quella figa che sicuramente era già bagnata. Dentro l’autogrill, si chinava apposta per scegliere qualcosa da comprare e lo spettacolo era arrapante, con quelle cosce e quei seni provocanti, non passava inosservata. E gli uomini la spogliavano con gli occhi.
Saliti in auto e ripartiti, mi prese la mano e se la portò sulla figa, vedi caro sono bagnata ed eccitata.

Ti piace toccarmi? Allora guarda: si mise il mio dito dentro la figa e cominciò a masturbarsi, in pochi secondi venne. Sì mi piace mentre gli altri mi guardano, mi eccita tanto, non ne potevo più ero eccitatissima nel sentirmi tutti quegli occhi addosso, volevo un orgasmo, adesso voglio godere, a te penso dopo, mi volevi più troia …. ECCOMI sono qui.
Uscii dall’autostrada e cercai un albergo, mi fermai alla periferia di una grande città.

Entrai in stanza e come un pazzo la cominciai a baciare e toccare, le mie mani palpavano tutti i suoi buchi, mi ero attaccato ai suoi capezzoli con avidità, la posi sul letto e allargandole le cosce cominciai a leccarle il clitoride spaziando tutto intorno a quella figa assaporata dai suoi umori che grondavano, e leccavo, leccavo, succhiando quel clitoride che si era ingrossato, la sentivo venire, i suoi spasmi e i suoi sussulti li sentivo in bocca.

Il mio cazzo era d’acciaio volevo quella figa. Ma lei con prepotenza lo prese in mano cominciando a masturbarmi, sfoderandolo se lo mise in bocca, sentivo quel calore avvolgermi il ghiande e allargandosi la bocca se lo portava fino in gola e appena le mancava il respiro lo tirava fuori. Sentivo che stava arrivando l’orgasmo e lei percepiva il mio calore, mi abbraccio le natiche, e non mollò quel cazzo che le inondava la bocca di sperma caldo inghiottendolo voluttuosamente, strofinandosi in faccia il cazzo gocciolante di sperma e con la lingua mi leccava e puliva tutto il membro.

Mi addormentai profondamente girandola di lato e abbracciandola dal dietro tenendo le sue tette fra le mie mani, e appoggiandole il cazzo sul fondo schiena.
Si! era stato bello, ma sapevamo tutti e due che non bastava. Volevamo una trasgressione nel vero senso della parola, volevamo di più.
Ma una certa paura ci prendeva scoraggiandoci. Dopo tanti incertezze eravamo arrivati alla conclusione che volevamo provare sensazioni forti, sensazioni mai provate.
avevamo individuati alcuni posticini adatti alla nostra fantasia.

In un viale semibuio, c’erano dei ragazzi sul marciapiede, erano dei cigolò. L’idea di caricarne uno ci piaceva tanto, è sarebbe stata una prima esperienza non molto forte. Lei guardava, mentre con l’auto a passo d’uomo camminavamo vicino al marciapiede.
Amore: mi piacerebbe caricare un bel ragazzo, ma non per farmi scopare, solo per toccarlo, per provare.
Fermai l’auto. Si avvicinò un ragazzo (che chiamerò Luca) e guardando mia moglie disse: se volete salgo, non chiedo molto.

Mia moglie gli apri la porta lo fece salire, e lei si sedette dietro accanto a Lui.
Lo guardava (era un bel ragazzo), e gli disse subito: io voglio solo toccarti e tu devi fare quello che ti dico io, anche perché mio marito non è un depravato vuole solo farmi passare un piacere, OK?. OK, rispose Luca.
Ci fermammo in un’area di parcheggio indicata dal ragazzo, semi vuota, adatta alla situazione, infatti le poche auto erano parcheggiate e con i vetri appannati.

Mia moglie cominciò a toccare Luca, accarezzandolo sotto la camicia, palpandolo, io in ginocchio sul sedile anteriore, girato verso di loro li guardavo, lei si era alzata la gonna, mostrando le calze autoreggenti, non aveva messo il perizoma. si era aperta le cosce e mostrava la sua bella figa.
Prese una mano del ragzzo se la portò sulla figa invitandolo ad accarezzarla lentamente, Lui ubbidiva silenziosamente, io guardavo eccitato e tirandomi il cazzo fuori cominciai a masturbarmi.

Chiese a Luca di tirarsi fuori il cazzo, cosa che fece subito mostrando un membro abbastanza grosso e lungo.
Cominciò tra loro un dialogo a basse voce …eccitante
– Dimmi luca ti faccio eccitare?
– Si signora è molto bella
– La mia figa è bagnata?
– Si! molto bagnata
– Adesso mio bel giovane ti faccio vedere una cosa. (Si tolse la camicia e i seni uscirono fuori con i capezzoli duri eccitati).

– Succhiami un seno da bravo, lentamente però. (Luca comincio a succhiare quel seno avidamente, mentre lei gli aveva preso in mano il cazzo e cominciava a masturbarlo).
– Così vengo signora…
– NO! Adesso devi aspettare mio bel maschio.
– Tu amore mio, invece di guardare succhiami l’altro seno.
Aveva preso un tono autorevole, comandava quel gioco sapendo che nessuno l’avrebbe fermata.
Dopo un po’ staccò me e Luca dai seni, e girandosi si appoggiò sul sedile con la schiena, a cosce larghe e intimò a luca di leccarle la figa.

Il ragazzo cominciò a leccarla lentamente, obbedendo ai suoi ordini:
– più su,
– allunga la lingua e fammela sentire dentro,
– adesso succhiami il clitoride
– adesso scendi fino al culo e leccalo facendomi sentire la lingua dentro
I suoi gemiti mi eccitavano e strozzavo il mio cazzo che stava per esplodere.
Conoscendola sapevo quando veniva, ma stavolta il suo orgasmo non arrivava, si stava godendo quella lingua e non capiva più nulla.

Luca era eccitato come un maiale, aveva voglia di affondargli il suo cazzo dentro, ma lei continuava nel suo gioco.
Fece alzare Luca, facendolo sedere accanto a Lei e prendendogli il cazzo cominciò a masturbarlo. Mi prese per i capelli e iniziò a baciarmi appassionatamente, mentre con la mano tormentava quel cazzo che sembrava esplodere da un momento all’altro e i gemiti di Luca l’eccitavano come una troia.
Mi face appoggiare il cazzo in modo da farmi una pompa mentre con la mano continuava a masturbare l’altro cazzo.

Le sborrai in bocca tutto il mio sperma copiosamente, e anche quel poveretto venne schizzando il suo sperma tra le mani di mia moglie. Che nel sentire queste sensazioni stava venendo anche lei.
Ci componemmo, pagammo il ragazzo, accompagnandolo al suo posto e tornammo in albergo.
Arrivati in stanza, si mise subito sul letto, allargandosi le cosce e con le sue dita si allargava la figa, mostrandosi tutta aperta e invitandomi a leccargliela.

La mia lingua cominciò a muoversi, era un lago in piena sentivo colare i suoi umori e Lei che mi incitava dicendomi: Amore mio tu sei più bravo, sai penetrarmi con la lingua abbastanza da darmi un piacere bellissimo, scopami fortemente, fammi sentire tutto il tuo cazzo dentro. La penetravo continuamente e lei godeva sussurrandomi all’orecchio: mi è piaciuto masturbare un altro cazzo, mi è piaciuto sentire un’altra lingua nella figa, mi è piaciuto farmi succhiare il seno, vienimi dentro adesso voglio sentire il tuo sperma che mi inonda, (tanto ho la spirale….

vai tranquillo porco). Il mio orgasmo arrivò forte e mentre arrivava affondavo più che potevo il mio cazzo dentro la sua figa, venivo meravigliosamente e sentivo mia moglie che godeva come la più perversa delle troie.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com