Mia cugina Lucia – parte 2

Mi svegliai verso le undici… Lucia si era già alzata….
Mi feci una doccia, mi vestii e scesi giù in cucina.. avevo una fame tremenda!
Appena sceso vidi Lucia intenta a studiare sul tavolo della cucina. E adesso? Come funziona? Decisi di far finta di nulla ed entrai salutando.
– “Ciao Lu'!” – Esclamai.
– “Ciao!!! Ben svegliato signorino! Lo sai che ore sono?” – mi disse lei con un sorrisone.

– “Guarda che nell'armadietto ci sono i cereali e nel frigo il latte, se vuoi!”.
– “Ok, grazie!” – Risposi. Lei stava facendo finta di nulla e quindi anch'io dovevo farlo.
Feci un abbondante colazione mentre guardavo lei china sui libri intenta a sottolineare e scarabocchiare dei fogli.
Intanto sentii Giorgio scender le scale ed entrare con noi in cucina; subito salutò tutti e si mise a raccontare della serata con gli amici.

Questo alleggerì notevolmente la mia tensione ed il silenzio tra me e Lucia. Tornò immediatamente un atmosfera normale, con sguardi di intesa tra me e Lucia ad ogni stronzata raccontata da Giorgio.
Pranzammo verso la una e mezza e poi mi misi ad aiutare Lucia a sparecchiare e lavare i piatti. Giorgio si licenziò andando in camera sua a dormire.
Mentre sparecchiavo, Lucia girata verso il lavello parlava di episodi delle sue amiche di università.

Sinceramente non capivo molto di quello che diceva poiché la mia attenzione era rivolta a quel magnifico culetto che dondolava mentre lei lavava i piatti. Aveva un vestitino leggero fiorato, abbastanza corto ma non troppo, senza spalline. Vedevo chiaramente la sinuosa sagoma del suo corpo con quelle spalle dritte e la schiena perfettamente inarcata ad esaltare il suo fondoschiena; proprio in quel punto il vestito era accidentalmente stropicciato ed inserito nelle sue chiappe, alzando ancora di qualche centimetro la gonna ed evidenziando distintamente i suoi glutei.

Ogni volta che mi avvicinavo volevo infilargli la mano sotto ma cercavo mio malgrado di trattenermi.
Quando finii di sparecchiare mi avvicinai a lei da dietro, presi coraggio e le toccai il sedere palpandolo dolcemente; attesi una sua reazione ma non ci fu! Continuava a lavare e parlare come se nulla stessi facendo. Allora osai di più, le alzai la gonna con la mano e la infilai dentro le sue mutandine palpando quel bellissimo sedere liscio; sentivo i glutei nelle mie mani, morbidi ma sodi.

Allungai ancora un po' la mano verso il basso cercando di arrivare alla sua vagina; quando fui li li per far entrare il mio dito lei si spostò leggermente dicendomi: – “Dai, fai il bravo! Sopra c'è Giorgio!”. Ritrassi la mano e me la annusai…che dolce profumo che avevano i suoi genitali. Adoravo quell'odore! Con un mezzo sorriso mi allontanai, comunque soddisfatto dato che il problema era solo Giorgio! Evvai, allora non è finita stanotte, c'è ancora qualche possibilità!
Con il mio cazzo durissimo mi sedetti al tavolo e continuai a guardala da dietro mentre lei imperterrita continuava a lavare i piatti; aveva inoltre ripreso a raccontare qualcosa circa una sua amica ed io continuavo a non ascoltarla.

Mi godevo la visione di quel culo che era meraviglioso.
Ad un certo punto, quando finì con le stoviglie mi chiese se nel tardo pomeriggio sarei andato con lei in centro; doveva vedersi con degli amici per un “apericena”. Dissi subito di si a patto che prima mi accompagnasse a casa mia per potermi cambiare e prendere qualche abito di scorta.
– nessun problema- disse lei.
Mi misi sul divano a leggere distrattamente un quotidiano mentre Lucia riprese a studiare.

Dal divano riuscivo a vederla seduta frontalmente, il suo viso nascosto dalla pigna di libri e da sotto il tavolo le sue gambe accavallate. Aveva delle infradito di cui una la faceva ballare con il piede della gamba accavallata; era eccitante anche quello. Vedevo le sue lunghe cosce che ogni tanto riaccavallava in altra posizione ed ad ogni passaggio mi godevo la sua mutandina bianca con piccoli fiorellini colorati. Ad un certo punto, credo appositamente, fece cadere il libro con un piccolo astuccio che le stava davanti; mi chiese se potevo raccoglierlo.

Facendo finta di sbuffare, mi accasciai sotto il tavolo per prendere il libro e raccattare le penne e lei apri le gambe proprio davanti alla mia faccia. Guardavo le sua figa e ne sentivo già il profumo. Lei riaccavallò le gambe e con il piede nudo mi strofinò la faccia. Io stetti fermo. Lei, girando il piede come se nulla fosse, continuava ad accarezzarmi la guancia per poi scivolare sulle mie labbra. Rimasi sotto quel tavolo per qualche minuto, fermo a farmi strusciare il viso dal suo piede; poi cominciai a leccarglielo e poco dopo lei lo ritrasse canzonandomi – “Fai il braaavooo!”
“Cazzo devo fare il bravo se tu mi fai leccare i piedi?” pensai dentro me.

Raccolsi il tutto e mi rimisi sul divano, continuando a guardagli le gambe e massaggiandomi la cappella che ormai penso fosse già viola!
Verso le cinque mi disse che andava su a cambiarsi e poi saremmo usciti.
Intanto era sceso Giorgio, ripulito e cambiato, anticipandomi i programmi della sua imminente serata! Prevedeva aperitivo robusto con amici e poi un locale dove lo aspettava una sua cara amica; schiacciandomi l'occhio mi disse di non stare in ansia questa notte se non lo avessi sentito rientrare.

“E chi cazzo ti vuole in mezzo ai coglioni stanotte?” pensai…
Poco dopo scese Lucia. Cazzo che fighetta!! Scarpetta nera mezzo tacco, vestitino nero aderente scamiciato, collanina in oro bianco, capelli neri lucidi e rigonfi, borsettina nera e sorriso smagliante. “E dove cazzo dobbiamo andare?” mi chiesi.
– “Andiamo?” Chiese Lei.
– “Ok”- risposi. Mi alzai ed uscimmo di casa per prendere la macchina di mia zia.
Arrivammo sotto casa mia e chiesi se voleva salire a farmi compagnia; mi guardò e con un sorriso malizioso e mi disse – “E’ meglio di no! Ti aspetto in macchina.

Sbrigati!”
-“Ah!” risposi.
Restai un po' male.. Perché non è salita? Allora vuole tenermi a distanza? Quindi è finita? Si è già pentita?
Salii in casa mia, mi cambiai, presi qualcosa di ricambio che misi in uno zainetto e scesi.

Arrivammo in centro e ci dirigemmo verso un noto locale modaiolo. Entrammo e ci sedemmo ad un tavolo dove erano già presenti quattro persone, tre ragazze ed un ragazzo. Lucia si abbraccio e salutò con tutti per poi passare alle presentazioni.

– “Lui è' il mio cuginetto!” Esclamo'. E con gran sorriso si presentarono nell'ordine Chiara, Francesca, Raffaella e Giuliano.
Io, non so' perché, mi trovai seduto tra la “Francy” e la “Raffy” mia cugina si sedette vicino a Giuliano. Ordinammo da bere e mi ritrovai tempestato di domande da parte di Francy. Era una ragazza bionda, alta, ben messa. Carina. Anzi in verità più che carina. Tutti erano più grandi di me, all'incirca avevano tra i ventidue ed i ventisei anni.

Quindi io ero il bambino, tanto per cambiare!
Giuliano era un gran bel ragazzo, alto un metro e novanta circa, corpulento e massiccio, sorriso perfetto ed acculturato; dai modi gentili, eleganti e raffinati. Si era messo subito a parlare con Lucia e, dato il frastuono del locale dovuto dal vociferare delle persone e dalla musica abbastanza alta, per potersi sentire dovevano portare la propria bocca all'orecchio dell'altro.
La serata trascorse ed al tavolo si unirono altri ragazzi ed altre ragazze.

Mentre la Francy continuava a tenermi occupato con domande e battute (oltre che tener la sua mano appoggiata sulla mia gamba per far finta di cercare appoggio mentre parlava con le altre ragazze a fianco a me) mia cugina sembrava sempre più assorta nel discutere piacevolmente con Giuliano. Ad un tratto li vidi alzarsi ed andare vicino al bancone del locale. Giuliano la teneva per la vita e mia cugina si lasciava avvicinare al suo petto.

Mi stavo quasi incazzando. Che fa' lo stronzo? Quella è roba mia! Ma poi pensavo – ma sono diventato scemo? Quella è' mia cugina, mica la mia ragazza!
Cercai di far finta di nulla. Ogni tanto notavo che Lucia si girava verso di noi è cercava il mio sguardo con un sorriso. Ricambiavo con una strizzata d'occhio e facevo finta di divertirmi con la Francy, che intanto oltre alla mano perennemente appoggiata sulla mia coscia aveva passato anche l'altro braccio dietro il mio collo e facendo finta di niente mi grattava i capelli della nuca.

Cercavo di sforzarmi a dare attenzione a questa Francy ma era più forte di me, non potevo non rivolgere lo sguardo verso Lucia; le luci moderatamente soffuse rendevano ancora più eccitante il suo corpo. Vedendola poi in leggera intimità con Giuliano, dopo un po' cominciava ad eccitarmi; era sparita la gelosia per far spazio all'eccitamento, forse dovuto anche alla mano della Francy che mi pareva andasse sempre più in direzione del mio cazzo!
Ad un certo punto Lucia era sparita; e Giuliano pure! Rimasi male, parecchio male; poi cercai di consolarmi dicendomi “Va be', è andata così! Hai avuto già troppo!”.

Certo che il programma virtuale che mi ero fatto per la nottata era sfumato, poiché Lucia stanotte avrebbe avuto ben altro per la testa.
Trascorsi tutta la serata mangiucchiando e bevendo. Avevo cominciato con un innocuo succo di mirtillo ed adesso mi ritrovavo a bere moijto ai vari frutti. E cominciava a darmi alla testa. La Francy ormai per parlarmi mi appoggiava direttamente le labbra nell'orecchio ed io decisi di godermela fino in fondo, accettando tutte le avance in modo passivo, da ragazzino idiota!
Verso mezzanotte rividi Lucia che, appoggiata ad un tavolo, parlava con altri due ragazzi.

Giuliano sparito. “Mah!” pensai. Non volli chiedermi più niente. Aspettai paziente che Lucia mi chiamasse per tornare a casa.
Finalmente Lucia tornò al nostro tavolo e dopo un po' mi chiese potevamo rientrare.
Mezzo ubriaco acconsentii immediatamente anche se stavo veramente bene! Alla Francy avevo cominciato anch'io ad appoggiare la mano sulle sue gambe e lei le teneva leggermente aperte per permettere alla mia mano di arrivare al suo pube. E quando parlavamo, dopo il terzo moijto, nel suo orecchio ci cacciavo sempre un po' di lingua, mordicchiandole il lobo ed facendo finta di ridere mi accasciavo sul suo collo leccandole tutto il dietro.

Ad ogni leccata corrispondeva una stretta della sua mano sulla mia coscia…che adesso era praticamente il mio cazzo.
Quindi eccitato e ubriaco, mi alzai, salutando tutti ma un grande saluto e molto caloroso lo riservai alla Francy che in modo molto discreto ricambio'.
Uscimmo dal locale, io con le gambe atrofizzate, e ci dirigemmo verso l'auto.
L'aria frizzante della notte mi fece tornare un po’ di lucidità mentre la piccola camminata aiutò i miei muscoli a riprendere vita.

Lucia mi sembrava particolarmente ombrosa ed allora mi decisi a chiedergli se fosse tutto ok.
– “Si, si, a postissimo!” Mi rispose. – “E tu? Mi sembra che ti sia divertito! Carina Francesca vero?” aggiunse.
– “Si, forte! Chiaccherona e … Sveglia!” risposi sorridendo.
– “Eh si, furbina lei!” disse Lucia.
– “E tu con Giuliano?” chiesi a denti stretti.
– “Giuly, si.. Tutto benissimo! Ci frequentiamo da un po' di tempo… E' carino vero? Che ne pensi?”
– “Si, si..” risposi con lo stomaco un po' aggrovigliato – “Mi piace, un bel tipo.

Mi sembra anche simpatico! E poi mi sembra un ragazzo intelligente, colto…”
– “Eh, si!” – rispose lei – “Si è laureato quest'anno con il massimo dei voti in economia e commercio! E pensa che ha solo ventiquattro anni!”
-“Eh, si vede che è un tipo a posto” – dissi. Poi mi feci coraggio e le chiesi – “Siete insieme vero? Cioè, e' il tuo ragazzo?”
– “Si!” Rispose. – “Siamo insieme da un anno e mezzo!”
– “Urgh!” Pensai.

Quindi stanotte lo ha tradito? Con me! Con suo cugino! Oh cazzo! Preso dalla disinvoltura che mi aveva procurato l'alcol gli dissi – “Ma quindi ieri notte…..”
– “Ma che c'entra!” Mi interruppe lei – “Tu sei il mio cuginetto! Mica sei il mio ragazzo! Mica ti devo sposare! E poi tu sei il mio schiavetto, non te lo dimenticare mai!”- E dicendo ciò mi prese a braccetto e cominciò a ridere.
Mi sentivo molto meglio!
Il ritorno in macchina fu molto carino.

Guardavo un po' fuori dal finestrino, un po' le sue gambe intente a muoversi per cambiare e frenare, un po' lei che ogni tanto si girava a guardarmi e mi sorrideva.
Arrivammo finalmente a casa, andammo subito in camera e lei cominciò a spogliarsi. Lo feci anch'io. Lei si mise rapidamente una vestaglietta, si tolse mutande e reggiseno e si infilò in bagno chiudendo la porta. Io ero rimasto in slip. Andai subito a prendere i suoi indumenti, presi le sue mutandine e le trovai umide con una striscia biancastra e corposa.

L'annusai e la leccai! Che cosa fantastica! Che profumo! Che dolce sapore! Mi divenne immediatamente duro ed infuocato! Ad ogni annusata mi sentivo il sangue ribollire nel cervello! Tremolante dall'eccitazione mi avvicinai al buco della serratura della porta e del bagno e rividi la stessa scena della sera prima. Questa volta avevo anche il profumo delle sue mutandine. Mentre guardavo mi chiesi dove si fosse eccitata così tanto! Con Giuliano? Avevano fatto sesso? Se così fosse stato stasera non avrei potuto sperare in niente, perché lei era già soddisfatta.

Ed io? Cazzo, io no!
Vidi che lei si stava avvicinando alla porta e balzai indietro come se avessi preso uno spavento!
Nella mia confusione, quando lei apri la porta feci finta di raccogliere tutti i panni per mitigare la situazione. Lei mi guardò e mi disse –“Libero!”- Me ne andai in bagno nascondendo la mia parte frontale con una maglietta, ero imbarazzante! Avevo sempre stò cazzo duro….
Mi lavai ed uscii.

La luce era già spenta e Lucia era già accovacciata a pancia sotto sul lettone. Non dissi nulla e mi sedetti sulla brandina. La guardavo in silenzio cercando di capire la situazione, il da farsi insomma. Nel frattempo mi gustavo il suo corpo nella penombra. Mentre ero pensoso ed eccitato, il silenzio fu rotto dalla sua voce che mi disse – “Cosa cazzo hai fatto, maiale, con la Francy questa sera?”
Io risposi immediatamente dicendo – “E tu con con Giuliano?” – e lei subito mi rimbeccò dicendo – “Silenzio, le domande le faccio io! Tu se lo schiavetto, quante volte te lo devo ricordare? Quindi? Racconta, porco, cosa le hai fatto?” – non feci tempo a mettere insieme due parole che lei aggiunse – “Mentre parli devi toccarmi i piedi e poi baciarmeli!”
Wow, pensai, siamo tornati al giochetto dello schiavo! Che figata! Eccitatissimo mi schiarii la voce e cominciai a dire qualche stronzata su quello che la Francy mi fece, ovviamente esagerando ed arrivando a dare dettagli sessuali inesistenti.

Mentre parlavo lei mi interruppe dicendomi – “Racconta bene i dettagli che mi interessano, schiavo porco! E toccami bene i piedi!”.
Ripresi la finta storia con più enfasi e più dettagli, quando ad un certo punto Lucia divaricò le gambe e cominciò a toccarsela. Quando arrivai a dire che la Francy, infilando l’indice tra gli spazi dei bottoni dei miei jeans, con l'unghia solleticava la punta della mia cappella rigonfia, lei mi rimproverò – “Succhiami le dita dei piedi!”
Cominciai a succhiare mentre vedevo lei che con le dita dolcemente si masturbava.

Passai ancora una volta dito per dito, succhiandoglieli uno per uno, come fossero piccole caramelle. Avevano un profumo incredibile. Ero sempre più eccitato. Pensavo che da li a poco il cazzo mi fosse scoppiato! Mentre sentivo le sue dite che sguazzavano nelle labbra vaginali, con un sussurro di voce mi disse –“Adesso leccami il culo. ”
Risalii le gambe con la lingua ed arrivai al suo culo. Inebriato dall'aria e dall'umore che emanava la sua figa mi misi a leccargli le natiche.

Lei si inarcò leggermente per pormi il suo ano; voleva che le leccassi quello! Mi misi tra le sue gambe ed infilai la testa in mezzo. Divaricai i suoi glutei con le mani e con la lingua disegnavo dei cerchi intorno al suo ano per poi arrivare alle sue dita che intanto continuavano a penetrarsi. Lei continuava a masturbarsi ed io le leccavo; sentivo il suo ano allargarsi sempre più, distendersi, rilassarsi ed io cercavo di infilare dentro la lingua.

La stessa cosa quando scendevo verso le sue dita che si ritraevano per lasciare spazio alla mia lingua di entrare e poi uscire per ritornare all'ano. In questa fase lei infilava le sue dita nella vagina ed io la lingua nel suo buco dell'ano. Con ritmo morbido e delicato proseguimmo questo movimento con un suo ansimare sempre più accentuato accompagnato da una specie di schiocco ad ogni uscita delle sue dita dalla vagina, che trasportavano sempre più una sostanza densa e biancastra.

Ad un certo punto cominciò un leggero ma crescente movimento del bacino con un aumento del ritmo delle sue dita sino a quando la sentii gemere, con una compulsa contrazione delle natiche, dell'ano e del collo vaginale.
Con delicatezza cercai di leccare ancora e ad ogni passata seguiva una sua vistosa contrazione con un forte tremolio sussultorio ed un profondo e caldo gemito, fino a quando la sentii rilassarsi completamente.
Ora il suo ansimare stava diventando più fievole sino a quando la sentii respirare normalmente.

Continuai, baciandole le natiche alternando succulenti baci e piccoli morsi. Mi sollevai leggermente per capire cosa potevo fare ma lei sembrava rilassata e sazia. Mi avvicinai delicatamente al suo sedere, presi a guidare la mia cappella verso la sua vagina e cominciai a penetrarla. Lei non si mosse più di tanto, giusto per facilitarmi un attimo; rimase nella sua posizione a pancia sotto leggermente riversa su di un lato con una gamba piegata e l'altra distesa sul letto.

La sensazione era di poter usufruire del suo corpo ma senza invaderla. E così feci. Questa volta però lo feci con molta serenità e deciso a godermela…mi aveva dato il suo corpo in premio alla punizione ben asservita ed io adesso me lo prendevo e me lo gustavo. Iniziai con molta dolcezza, cercando di godermi quel fantastico corpo illuminato da una fioca luce notturna. Le accarezzavo la schiena, spostavo delicatamente i suoi lunghi capelli per prenderle il collo; intanto continuavo a penetrarla.

Mi accorgevo che i miei colpi diventavano sempre meno delicati; erano sempre più incisivi e con l'aumentare della foga prendevo sempre con più forza il corpo di Lucia.
Ad un tratto le presi i polsi, prima delicatamente e poi con forza glieli premetti sul materasso del letto. Sentivo Lucia ansimare e mugugnare; voleva districarsi da quella posizione di sottomissione ma ero troppo eccitato e preso dalla foga.
Mi pareva di violentarla e quest’idea mi faceva veramente godere; lei aveva la faccia schiacciata sul lenzuolo mentre io con una mano gliela tenevo salda dal suo collo mentre con l'altra le tenevo le braccia dai polsi ora posti sopra la sua schiena.

Ero inebriato da tutto, odore di sesso, alcool, sogni proibiti…soprattutto, finalmente, ero io a possederla. Con grande foga diedi colpi lunghi e decisi; volevo fargli sentire il mio grosso cazzo, il più bello di tutti, quello che nessun Giuliano di turno avrebbe avuto tra le gambe, duro, grosso e modestamente lungo, con un bel cappellone che fungeva da rompighiaccio, con venature rigonfie sulle pareti che lo facevano apparire di marmo. Ed a lei piaceva il mio cazzo, gli è sempre piaciuto ed e l'unico che la fa godere come una troia! Uscii di shitto ed inondai tutta la sua schiena, con sussulti che parevano generati da una scarica elettrica.

Quando mi accasciai vicino a lei la sentivo ancora gemere ed ansimare. Mi stava guardando ed io la guardavo…non sapevo cosa dire…- “Che goduta!” e' stata l'unica cosa che mi uscì dalla bocca. Lei guardandomi con un leggero sorriso mi disse – “Cerca di ricordarti che sei tu il mio schiavetto e solo io posso usarti per godere!”
Scoppiai a ridere, quasi a sfogare l'ansia e l'imbarazzo, di diciassette anni di attesa, con sensi di colpa che mi eccitavano ed allo stesso tempo mi facevano star male.

Era stata fatta piazza pulita di tutto, guardavo Lucia diritto negli occhi senza più ombre reciproche. Sapevo benissimo cosa pensava anche lei, la furbona!
Le risposi sorridendo – “Sarò sempre al tuo servizio, padrona!”.
Lei mi sorrise e poi mi disse – “Ok, così mi piaci cuginetto! Adesso torna nella tua brandina che sono stanca!”.
-“Ok padrona!”- risposi con un mezzo ghigno. Ed aggiunsi –“Padrona stronza!”- Lei sogghigno, io mi misi nella mia brandina soddisfatto e godurioso.

Dormii come mai avevo dormito bene in vita mia!

I miei zii tornarono insieme ai miei genitori dopo nove giorni. Il parente alla fine si era ripreso ma tutti vennero a casa soddisfatti con un testamento firmato. Bah, cose che all'epoca poco mi importavano.
Quello che importava ormai era fare sesso con Lucia. Per tutti i nove giorni lo facemmo più volte al giorno, creando siparietti sempre diversi ed in tutti i luoghi della casa, approfittando della continua assenza di Giorgio che di giorno lavorava ed alla sera usciva con la sua nuova amichetta a volte senza neppure rincasare.

Ovviamente io ero sempre lo schiavetto che cadeva nelle punizioni della padrona, ma alla fine lo schiavetto prendeva il sopravvento e violentava la sua padrona, che era sempre ben contenta e soddisfatta della rivolta dello schiavo. Non mancate le uscite serali, con il gruppetto di amici e amiche di Lucia. Io avevo sempre la Francy appiccicata, che osava sempre più con i suoi palpeggi, mentre Lucia continuava a frequentare Gliuliano. Questo ci eccitava. Una sera ci siamo anche appartati in quattro io con la Francy, Lucia con Giuliano; la regola posta tra me e Lucia era di tenersi sempre d'occhio.

Quindi anche da appartati lei poteva vedere cosa facevo io ed io vedere cosa faceva lei. Quella notte, quando rientrammo a casa, ci scopammo come non mai, entrambi eccitati per quanto accaduto.

Al rientro dei genitori, rientrammo nella nostra vita normale.

Oggi sono laureato e svolgo un attività in proprio. Sono felicemente sposato con Debora da ormai dieci anni ed abbiamo due piccole pesti, Andrea e Laura.
Anche Lucia ha terminato gli studi ed è felicemente sposata con Riccardo, un imprenditore che spesso viaggia per il mondo.

Anche lei ha due figli, Adele e Federica.
Ci frequentiamo con regolarità; i suoi bimbi si trovano con i miei a giocare insieme. Non vogliamo sapere a cosa giochino, l'importante è che siano felici.

Ora scusate ma si è fatto veramente tardi e quindi concludo questo racconto…anche perché nell'altra stanza c'è la mia impaziente cugina padrona che mi stà aspettando e credo che per questo ritardo abbia già in mente qualche punizione!.

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