Me lo immaginavo… 1 tempo

Con Claudia c'era stata una storia anni fa che ci aveva portato a trascorrere qualche momento insieme in maniera piccante, ma poi, con l'arrivo di un figlio tutto era finito.
Oggi, dopo diverso tempo, lei è tornata ad essere bella e provocante come allora e spesso vedevo che lo faceva notare molto bene anche a me.
Lavoriamo insieme e lei, a dirvela tutta, è, insieme al fratello, la mia datrice di lavoro.

Di solito ci sono entrambi e quindi,con la presenza del fratello lei resta sempre sulle sue, anzi, evita proprio il mio sguardo lasciando a me spesso perplesso su cosa stesse architettando.
Un giorno capitò che tornai con il furgone in magazzino e la trovai da sola in ufficio che si occupava della fatturazione di alcuni prodotti: ci salutammo e notai subito un sorriso malizioso stampato sul suo volto e i suoi occhi scendere fino alla “bottega” dei miei pantaloni.

Quel modo di fare mi fece subito ingrossare il cazzo perchè immaginavo cosa volesse poichè già in parte lo aveva avuto….
Così avvicinandomi a lei gli feci qualche battuta per prenderla un po' in giro e lei molto divertita continuò nel suo lavoro. Poi si alzò e allora mi resi conto che indossava un paio di pantaloncini elastici strettissimi verdi che gli facevano due chiappe davvero da brividi e lei, porca come non mai,non disdegnava affatto farle notare.

A quel punto il mio cazzo reagì prepotentemente e dalla mia tuta ginnica non poteva più essere nascosto e allora quando si rimise seduta alla sua scrivania mi avvicinai con la bozza proprio vicino ai suoi occhi per servire l'aperitivo. Non si girava, parlava non so di cosa ma non si girava e allora prendendo un foglio che dovevo rendergli da una mia tasca e mettendolo all'altezza del mio cazzo in modo che lo coprisse provai uno stuzzichino: “Hai ancora bisogno di questo?” Lei si girò “Si certamente!” e una volta spostato il foglio spalancò gli occhi e rimase per qualche istante a fissare il gonfiore dei miei pantaloni.

Non disse nulla, entrambi restammo in silenzio e poco dopo fummo costretti ad uscire per una questione di orari. Uscendo le passai la mano sui fianchi, strusciandomi un po' dietro di lei, ci salutammo con qualche imbarazzo di troppo e poi via ognuno per la sua strada.

Qualche giorno dopo, ricapitò una situazione analoga, ma c'era anche suo fratello. Lei stava pulendo il cesso quando mi chiamò chiedendomi dei chiarimenti riguardanti il lavoro del giorno prima e quando la vidi rimasi strabiliato per l'antipasto che mi stava offrendo: stava accucciata dentro il bagno con un vestitino bianco e nero, le cosce ben visibili e una scollatura da favola! Mentre parlavamo lei continuava nelle sue faccende e quando aprì le cosce e vidi le sue mutandine nere avrei voluto letteralmente scoparla sulla tazza del bagno in tutte le posizioni del mondo.

Purtroppo il fratello ci mise lo zampino e intromettendosi nella discussione fece placare tutti i diavoli presenti.

Giovedì capita di nuovo che ci trovammo io e lei soli perchè tutti gli operai, rappresentanti e famigliari in genere erano occupati altrove e quindi noi due dovevamo terminare alcune cose per il giorno seguente. Lei indossava un vestitino nero con le calze nere sotto e si era legata i capelli a cipolla. Era davvero buffa.

Facemmo il nostro lavoro e dopo qualche ammiccamento lei si girò con la sua poltroncina e mi chiese “ti piace questo vestitino? l'ho comprato qualche anno fa ma lo metto poco perchè mi fa troppo cicciotta”. Gli risposi che gli stava benissimo e che doveva indossare più spesso quel tipo di abito perchè la faceva essere più seducente. A quell'aggettivo lei cambio sguardo e si fece subito più astuta, alzandosi impiedi e avvicinandomi mi disse:”Secondo il tuo parere sembro che ho più di 40 anni?”.

Sorridendo a quella maliziosa domanda risposi che a volte i vestiti fanno miracoli ma sembrerebbe che sotto di essi sia tutto ancora al posto giusto. Gradì molto la risposta e alzandosi un po' il vestito fino a sotto il culo mi fece vedere tutte le sue cosce ricoperte da due autoreggenti mozzafiato: a momenti il mio cazzo esplode nei pantaloni. Accettai l'invito e a quel punto allungai una mano, partendo dal polpaccio arrivai accarezzandola fino a sfiorare gli slippini che ancora non vedevo.

“ti potrei fermare, sei un mio dipendente!” mi disse con una voce piena di piacere. Continuai su e giù un paio di volte e poi alzandomi dalla sedia mi dirissi verso il bagno. “dove vai mi disse?” “vieni a vedere se ti interessa!” risposi.
Arrivò un po' titubante e quando entrò in bagno notai subito che si era tolta le scarpe. “C'è una doccia qui, forse me la faccio adesso, non è vietato vero?” dissi.

“No no, non è vietato, fai pure” rispose ridacchiando. Così iniziai a spogliarmi ma non feci in tempo a togliermi il maglione che lei stava uscendo dicendomi che mi lasciava solo. La fermai prendendola per una mano e tirandola a me la baciai sulla bocca. Lei aspirava la mia lingua come fosse un aspirapolvere e con una gamba si agganciava a me. Gli misi subito una mano sul culetto facendo insinuare le dita tra gli slip.

Era eccitatissima, il piatto era di suo gradimento, come se da anni avesse aspettato quel momento: mi mise una mano sul cazzo passando direttamente tra pancia e pantaloni, lo agguantò e iniziò a segarmi con la foga di una ninfomane. Mi calai i pantaloni e lei senza pensarci si abbassò e iniziò un pompino che il mio cazzo si dimenticò di tutti quelli che gli erano stati fatti in passato e mentre succhiava la porca mi guardava e sembrava come dirmi che non se lo sarebbe mai aspettato.

Venni quasi subito, ero troppo eccitato e lei manco a dirlo non si fece scappare neanche un sghizzo…poi si spogliò completamente…… facendomi alzare di nuovo il cazzo in maniera assurda. Stavolta il piatto era tutto mio e iniziai a leccargli il seno che io adoravo e intanto che era seduta su di un tavolinetto gli massaggiavo la fica con suo enorme piacere. Ero di nuovo a mille e lei abbassandosi di nuovo ricominciò a succhiarmelo senza tregua dicendo “me lo sognavo la notte!”.

Era presa così tanto che iniziai a massaggiare il suo culo in modo molto energico e a lei piaceva il contorno che gli stavo servendo tanto che smise di succhiare e si girò a 90° con quel culetto stupendo verso di me. Mi abbasai a leccargli le passera e salito su verso il buchetto sentii un gemito di piacere molto accentuato. Non esitai e afferrando il mio cazzo lo dirisi verso il suo culo e senza indugi spinsi fino a farlo entrare quasi tutto.

Lei “ma che fai?” “t'inculo!” risposi “non vorrai rimanere in cinta di nuovo?” conclusi. Non rispose e cominciò ad assecondare le mie scelte muovendosi al tempo giusto. Ero entusiasta, dopo tanto tempo stavo inculando la donna che desideravo e sentivo il suo piacere nel farsi inculare. La scopai nel culo per un bel po' e lei intanto si toccava la fica sbrodolando e dicendo con un filo di voce “Mi piace….. Dany mi piace….

aaaaahhh siiiii!”.
Quando venni gli sborrai tra le due chiappe e lei soddisfatta si sedette sul bidet e si lavò. Poi lavò anche me sorridendo e dando ogni tanto qualche succhiatina alla cappella.

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