L’UNICA VOLTA CON LA MIA EX SUOCERA

INTRODUZIONE:
Sono Italiano, di madre americana, sono del '69, 1,84 x 85 kg, atletico, molto dotato come vedete da foto, in lunghezza e larghezza, e completamente circonciso (nato a Detroit, Michigan).

Nella vita ho sempre fatto lavori e attività che mi mettevano al centro dell'attenzione, specialmente femminile, come il bagnino, l'istruttore di sci e di sub, il gestore di un karaoke, e via dicendo.

Ho avuto quasi 1000 donne nella vita, tra storie serie e donne per 1 sera; e di alcune racconterò la storia, sperando vi piaccia.

Graditi commenti, sono tutte storie vere.

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Questa storia risale a più di 10 anni fa, quando ero ancora sposato.
Poi l'amore è finito e mi sono separato in grande pace e tranquillità con mia moglie, di cui sono rimasto molto amico.

Mia moglie aveva 9 anni meno di me, e la madre l'aveva avuta molto giovane, quando lei ne aveva 19. Perciò con la madre non mi passavo molti anni, 10 per essere esatti.

Con la madre ho sempre avuto un buon rapporto, fatto anche di confidenze; ma mi oltre il limite.
La madre era del sud Italia, di un paese in provincia di Lecce; Parabita.
Si era trasferita a Roma a 18 anni insieme al fratello per trovare lavoro e aveva conosciuto uno del suo paese, amico del fratello, che stava già qui a Roma da anni e aveva trovato lavoro come giardiniere.

In poco tempo si erano fidanzati e lei, rimasta incinta, si era sposata.
Mi aveva sempre fatto capire, ma non esplicitamente, che il marito era stato il primo e unico uomo della sua vita e me lo diceva riferendosi alla figlia, visto che io per la figlia ero stato il primo “vero” uomo; colui che l'aveva avuta per primo.
Coi fidanzatini solo bacetti.
Mia moglie aveva 18 anni quando la conobbi.

20 quando la sposai.

Il fatto di cui vi parlo, avvenne circa 10 anni dopo il matrimonio.

La mia ex suocera non gradiva mai fare sesso col marito, lo sapevo perchè scherzando loro due ne parlavano sempre, davanti a noi, senza tabù.

Lui non era mai riuscito a faglielo piacere, sempre egoista, sbrigativo, la penetrava, veniva in 2-3 botte, e dormiva.
Un bravo uomo, una brava persona, ma completamente inesperto in fatto di sesso, come di altre cose della vita.

Lei però gli voleva bene e gli era sempre stata vicino, sacrificando la propria femminilità.

All'epoca aveva circa 49-50 anni e non era una ficona, ma a volte il gusto del proibito fa venire voglia di fare, col cervello, cose che non si penserebbe mai.

Inoltre la confidenza totale instaurata tra noi, faceva si che per il caldo lei l'estate girasse spesso solo in vestaglia, o in sottana; e senza curarsi, muovendosi per casa, di non far vedere le mutande (castigatissime), o il reggiseno.

Più di una volta io anche girando per casa per brevi tratti (dalla camera degli ospiti al bagno), l'avevo fatto in mutande; e usando quelle elasticizzate a culotte, disegnavano spesso benissimo il mio arnese, non usuale per dimensioni e spesso accentuate da una mezza erezione prima di fare pipì.

Questa la situazione.

Nel marzo di quell'anno per cogliere le mele dall'albero nel loro giardino di casa caddi dalla scala e mi fratturai entrambe le braccia e la mano destra, rendendomi completamente dipendente da tutti per tutto visto che ero ingessato e bloccato.

Siccome mia moglie lavorava tutto il giorno, ci trasferimmo dai miei suoceri fintanto che non fossi guarito del tutto; così qualcuno poteva sempre aiutarmi anche nelle cose più semplici.

Come fare la pipì.

Quel giorno mia moglie non c'era, era al lavoro e mio suocero anche. Io mi alzai dalla poltrona sul patio nel giardino e mi diressi verso il bagno.

Incrocia mia suocera nel corridoio che mi chiese:

“dove vai? A letto?”
e io
“no, veramente dovrei fare la pipì…”
“ah va bene, se hai problemi chiama che ti sento dalla cucina”
“va bene, grazie Lucia”

Mi diressi nel bagno e chiusi la porta spingendola.

Non la chiusi a chiave, non potevo, e comunque tanto in casa c'era solo lei e sapeva che nel bagno c'ero io.

Con estrema difficoltà mi calai i pantaloni della tuta, che vestivo tutti i giorni per comodità, viste le circostanze e le mie condizioni.

Calai i boxer e il pisello, per gravità, scese verso il basso e mi sedetti sul water (l'unica posizione comoda con 2 braccia rotte) e cominciai a fare pipì.

Non potei non notare, nel frattempo, il cesto della biancheria, aperto.

I miei occhi si fecero curiosi e finito di pisciare, sbirciai dentro, trovando subito un paio di mutande nere in pizzo, larghe. Quelle di mia suocera. Con grande difficoltà, infilai il braccio sinistro e le presi.
Le odorai e sapevano di donna, di ormoni.
Il cazzo svettò all'istante, sebbene, quasi ogni sera mia moglie si prendeva cura di lui, con lenti e lunghissimi pompini o salendoci sopra (l'unica posizione in quello stato!) e scopandosi lentamente.

Il cervello viaggiò lontano e la situazione di noi due soli in casa fece il resto.

Rimisi le mutande nella cesta, mi risedetti sul water e chiamai Lucia:

“Lucia…Lucia!”

dopo 2 secondi, fuori dalla porta

“dimmi Paolo, stai bene? Tutto ok”

“Veramente ho un problema”

“Che problema, dimmi…?”

“Non riesco a ritirarmi su i pantaloni e i boxer”

“mannaggia, ti aiuto io, posso entrare?” disse lei.

“Si, beh, certo, però devo avvertirti che sono completamente nudo…”

“beh, questo l'avevo capito sennò il problema non c'era, no?” disse scherzando e mi resi conto di aver detto una mezza minchiata.

“Si, vero…”

“Allora? Entro si o no?” sembrava quasi ora un problema suo…

“si certo…”

Avevo il cuore in gola per l'eccitazione quando la porta si aprì e lei entrò indugiando. Mi trovò seduto sul water e sorrise:

“Strano vedere un uomo fare pipì così, ma ti ringrazio perchè so che lo fai per non sporcare”

“Esatto…” risposi.

“beh, dai alzati e sistemiamo la pratica”

Aspettai 2 secondi poi mi alzai, e l'uccello uscendo dal cerchio della tavoletta, svettò completamente in avanti, dritto come il l'obelisco di Axum(Come una volta mi disse una mia ex dell'Università, molti anni prima…).

Lei si tirò di shitto indietro, fra lo spaventato e il timido.

“Scusami… è l'effetto di fare pipì, non si è ancora rilassato… è una questione “meccanica”…”

Lei si mise una mano davanti la bocca ed era paonazza ma non staccava gli occhi dal mio cazzo che restituiva il complimento restando duro come il granito.

Era sicuramente una visione per lei, lei che aveva visto solo quello di mio suocero per decenni e non avrei detto che ce l'aveva così, vedendolo in costume.

“Oh mio…. Dio…. Scusa Paolo la reazione… Non mi aspettavo…Non sapevo…Non ho calcolato sta cosa…”

“Scusa tu, esci se vuoi, e perdonami…” le dissi

“Ma no!Che scuse? Sono io che non dovevo reagire così, sono cose naturali…E sono contenta per Elena, mi immagino che con una cosa di questo genere tu la renda felice…Io, beh, non dovrei dirtelo, forse non dovremmo neanche parlarne visto che sono tua suocera, però, io…giuro…si, ne ho visto 1 solo dal vivo, e forse un paio in un vecchio giornale che aveva tuo suocero, ma non sapevo neanche potesse esistere una cosa del genere, così grosso…scusa, non dovrei dirtelo, non dovremmo parlarne…perdonami…”

“Mah, a me sembra normale…” dissi fingendo…

“macchè normale! E' una cosa enorme… ma…scusa se te lo chiedo, ma non fai male a Elena?”

Decisi di esagerare…

“All'inizio, era vergine…Però poi dopo le prime volte, solo immenso piacere… E anche dietro sono riuscito a farglielo piacere, c'è voluto di più, e molto lubrificante, però adesso riesce ad avere violentissimi orgasmi da dietro…”

“Santoddio!! Che mi dici??? Dietro?? Oddio non dovremmo parlarne, sto violando la privacy di mia figlia…ma non posso non chiedertelo…ma glielo metti dietro?”

“eh si, quasi tutti i giorni”…

A questo punto ero eccitatissimo, lei rossa e sudava e non staccava gli occhi dal mio cazzo che era diventato abnorme per l'eccitazione, e cominciavano a uscire piccolissime goccie dalla punta…

“Madò, sai quante volte Gino me l'ha chiesto? Io però ho sempre rifiutato.

Se non m'è mai piaciuto davanti, figuriamoci dietro!”

“Mah, è soggettivo…”

“Posso farti una domanda personale?” mi disse

“certo…dimmi”

“Quello di Gino ha una pelle che copre la punta e lui la tira indietro scoprendola, perchè tu non ce l'hai?”

“Perchè me l'hanno tagliata quando sono nato, lo fanno a tutti in America, a meno che non glielo dici espressamente…E' una cosa istituita nell'800 da un presidente mormone…E ancora è in vigore…Vedi se fai caso si vede che è colorato diversamente e si intravede la vecchia cicatrice del taglio…”

Lei si avvicinò notevolmente per vedere ed era rossissima e respirava forte.

Era straeccitata.

Io anche. Quindi spinsi ancora la cosa.

“Anzi, questo è un altro problema, sai?”

“Cioè? Dimmi…”

“Siccome sono circonciso, quando faccio la pipì si secca un pò la pella con l'aria (buuugiaaaa) e devo idratarmi”

“Vuoi farti il bidet? Fai così?”

“No, ci andrebbe sopra un pò di crema idratante, tipo Nivea. Così starei proprio bene…Solo che Elena torna stasera tardi…Vabbè, dai resisterò…” e aspettai la sua reazione.

“Mah…senti…ormai…tanto vale… Confidenza per confidenza…Senti, se resta tra noi, io se vuoi… boh…dai, ti aiuto…che dici?”

“Beh, si sarebbe bello, starei bene, ma non ti posso chiedere una cosa del genere…”

“Ma mi sono offerta io. Però: aho, nessuna parola mai con nessuno, eh?”

“Certo, ci mancherebbe…!!”

“Ok, dai che devo fare?”

“Prendi la Nivea…”

Lei apre la specchiera del bagno e prende la Nivea.

“Ora spalmane un bel pò sulle due mani…”

Lo fa.

“Mettiti in ginocchio davanti a me, penso sia la posizione meno scomoda per farlo”

In realtà pensavo già al finale della cosa… 😉

“Ecco, e ora…”

Ora ce l'aveva durissimo e rosso peperone proprio a 20 cm dalla faccia.

“Ok, ora semplicemente spalma la crema con le mani sull'intero membro, sul corpo e sulla punta intendo”

Lei delicatamente, quasi con paura, lo sfiora, poi con una mano si fa coraggio e lo impugna.

Mi da la scossa la sua mano sul mio cazzo.

Spalma con tutte e due le mani la Nivea sulla lunga asta e sulla punta, e volente o nolente mi comincia una sega a due mani, per spalmare la crema e farla assorbire…

Cerco di restare impassibile ma dopo 1 minuto di quel trattamento il mio fiato diventa pesante.

Lei è rossa, in totale silenzio, sta spalmando la crema, muovendo alternativamente tutte e due le mani su e giù.

E sembra farlo con piacere, suo.

“Come ti senti? Va meglio?”

“Si, molto meglio, si sta idratando e rinfrescando”

“Ci mette un pò questa crema ad assorbirsi, meglio continuare e farla assorbire tutta sennò resta e ti imbratti e poi Elena magari pensa che hai avuto sogni erotici e ti sei venuto nei boxer!” e ride ma è una risata forzata, isterica, perchè continua a muoverlo, a guardarlo, a stringerlo fortissimo.

“Madò, Paolo, com'è caldo… Com'è grosso… Guarda, ormai stiamo in confidenza, posso dirtelo tanto resta tra noi: com'è bello, ‘sto cazzo!”

E gli da una tirata violenta che lo fa arrivare a 2-3 cm dalla sua faccia.

“Grazie, sei troppo buona…”

“Guarda se mi prometti di non dire niente a nessuno ti dico un'altra cosa: se fossi venuta a letto con te, invece di incotrare Gino, mi avresti sventrata con una cosa del genere…Però… Chissà che male ma anche che bene che deve fare, dentro…Secondo me ti arriva fino alla bocca dell'utero…”

Stavo godendo e mi stava eccitando come un bue con quelle parole…

Inarcai la schiena, tanto a questo punto… E dissi “ahhhh mamma mia che bello…Che mani che hai, d'oro Lucia…”

Lei sorrise, e disse “Guarda, se potevo…Madò, non mi fare parlare! Chissà che sapore hai, chissà se ce l'avrei fatta a tenerlo in bocca almeno metà!”

Questo è stato troppo.

Il pensiero di lei che mi succhia il cazzo è stato veramente troppo.

“Cazzo, Lucia, togliti, sto sborrando, sto sborrando!!”

“Vabbè, dai ormai, era chiaro…finisci…”

Cominciai a sborrare, come un pompiere di 20 anni. 4-5 schizzoni che s'infransero sui suoi capelli legati sulla testa alla meglio e sul suo generoso seno che si apriva generoso davanti a me, nella sottana estiva…

“Cazz…ammazza che idrante che c'hai…”

Per poco non la presi in faccia…

Lei però finì di farmi venire senza togliersi, muovendolo più lentamente e strizzandolo…

Ce l'avevo proprio grosso ora…

Avevo fatto un casino, in bagno e sui suoi capelli.

Mi pulì la cappella con la carta igienica e mi rivestì tirando su boxer e tuta.

“Grazie Lucia, madò, scusami non mi sono potuto controllare…Mi perdoni?”

“Ma certo, ma figurati, era chiaro che potevi finire solo così…mica sei di marmo…Anzi, si, sei proprio di marmo!” e se la rise.

Si ripulì alla meglio e poi mi disse

“Adesso però devo farmi una doccia e cambiarmi. Esci per favore”

Uscendo mi disse

“Mi raccomando, nessuna parola con nessuno e ‘sta cosa finisce qui…”

Annuì uscendo.

Dopo 10 minuti passai davanti la porta del bagno e sentii lo scroscio della doccia che a mala pena copriva dei gemiti e poi la sentii:

“Madò, Paolo, che cazzo bello che hai, si, dammelo, riempimi, scopami, fammi male…ahhhhh”

Tirai dritto, dritto come il cazzo che di nuovo si era risvegliato.

Finì lì, così…Non la cercai più, nè lei.

Guarii e tornammo a casa nostra.

Siamo separati oggi e spesso mi riviene in mente forse la più eccitante sega della mia vita.

Una storia vera….

Obelisco69

PS: Spero di avervi eccitato e rallegrato un vostro sogno “Onanico”…Graditi commenti.

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