lucia 2

Una mattina Lucia uscì per andare al mercato, io avevo studiato fino a tardi e quando mi svegliai lei non c’era; ero in cucina a leggere quando la sentii tornare, mi precipitai a prenderle le buste pesanti dalle mani.
“Se non ci fossi tu!” Mi disse dondolandosi dalla stanchezza, entrò in cucina ed andò a sedersi sul divano.
“Sono stanchissima, dal mercato fino a qua! Ormai non sono più una ragazzina!”
“Ma che dice.

-dissi io- è in forma splendida. ”
“Sì come no… per favore mi prenderesti le mie ciabatte in bagno, non ce la faccio ad alzarmi. ” Non me lo feci ripetere due volte e corsi in bagno a prenderle le ciabatte, un bellissimo paio di sabot neri con la zeppa che mi facevano impazzire.
Tornai di là e mi inginocchiai davanti a lei.
“Che fai? Non ti scomodare. ”
“Non si preoccupi e si rilassi.

” Le presi una caviglia, il cazzo mi si gonfiava sempre più, le tolsi la scarpa e l’odore dei suoi piedi raggiunse le mie narici inebriandomi, portava un paio di collant neri trasparenti e velatissimi, che le facevano delle piccole arrapantissime grinze sulle gambe, avevano anche il rinforzo sulla punta e sul tallone; stavo impazzendo, ero lì lì per fiondarmi su quei piedini e leccarli avidamente. Iniziai a fare un massaggio sulla gamba di Lucia, muovendo la caviglia e scorrendo le dita sul piede.

“Dove hai imparato a fare dei massaggi così? Hai delle mani fantastiche, mi sento in Paradiso!” erano anni che Lucia non veniva accarezzata da un uomo, chiuse per un attimo gli occhi e sembrava stesse godendo, le posai il piede sul divano, facendole distendere la gamba e iniziai con l’altro. Dopo pochi minuti misi anche l’altro piede sul divano, la gonna si era alzata un po’ e le scopriva le cosce che, nonostante i suoi 60 e passa anni, erano ancora sode e lisce.

“Come mi piacerebbe avere qualcuno che mi massaggia quando sono stanca. ” Disse Lucia sorridendo.
“In qualsiasi momento lei vorrà, io sarò il suo umile servo. ” Risposi, lei pensò che stessi scherzando e rise.
“Sei un ragazzo, hai di meglio da fare che star dietro ad una vecchia come me. ”
“Mi creda, sarebbe un onore prendermi cura di una donna affascinante come lei Lucia. ”
“Non ci credo.

” Non riuscii più a contenermi, il cazzo mi stava esplodendo nei pantaloni, mi chinai e le baciai i piedi, prima uno poi l’altro, Lucia restò confusa, non si aspettava una cosa simile, le accarezzai le gambe e lei non disse niente, mi guardava con occhi malinconici, in cuor suo desiderava essere presa ed posseduta, ma si sentiva troppo vecchia per il sesso. Non mi fermai più, risalii con le mani le gambe le accarezzai le cosce, il contatto con il collant setoso mi dava una sensazione straordinaria.

“Cosa fai?” Chiese Lucia con un filo di voce, in realtà sperava che continuassi.
“Ti desidero Lucia, mi fai impazzire!” Mi abbassai su di lei e la baciai sulle labbra, dapprima lei restò rigida, poi dischiuse la bocca e lasciò entrare la mia lingua; la baciavo avidamente leccandole le labbra e la faccia, intanto frugavo con una mano sotto la gonna mentre con l’altra le presi un seno, non mi stava in mano, era morbido un po’ cadente.

Dopo un po’ mi staccai da lei, le presi le caviglie e le divaricai le gambe, sotto i collant portava delle mutande bianche, presi il bordo dei collant e glielo sfilai da sotto, lasciandolo a mezza coscia, mi intrufolai tra le sue gambe, scostai le mutandine e iniziai a leccarle la figa con peli folti e chiari. Leccai a più non posso, stuzzicandole il clitoride e bevendo i suoi umori, intanto Lucia gemeva e godeva come una pazza, dopo alcuni minuti la sentii mugolare con più forza finché non venne nella mia bocca.

Eravamo entrambi esausti ma felicissimi, era appena iniziata la nostra relazione.

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