“Le farfalle nello stomaco” racconto tro

Le farfalle nello stomaco. Parte 1
Alla fine tutto si tramuta in emozioni, più l’emozione è forte e più sale l’adrenalina, e, si sa, l’adrenalina è come una droga, e quasi come un tossico, anche se cerchi di smettere, dopo un po’ il tuo corpo ti porta a cercare queste emozioni.
C’è chi le cerca nel pericolo, e nel mio caso il pericolo è quello di poter perdere la cosa che più amo, colei che da ormai 25 anni condivide con me la vita, chi ci consce potrebbe dire che siamo una coppia indistruttibile, tanto è l’affiatamento che ci riconoscono, e così è, sia nella vita di tutti i giorni come nel sesso.

Io sono Bruno 50 anni, impiegato statale, fisico normale con una leggera calvizie e una miopia che mi costringe fin dalla gioventù a portare occhiali, Paola 45 anni fisico appena appesantito dalle 2 gravidanze ma comunque molto piacente, sempre sorridente e , anche se non molto appariscente, ha i suoi fans intesi come persone che se la scoperebbero volentieri.
La mia Paola fin da quando ci siamo conosciuti mi ha lasciato intendere che il sesso le piace, io non sono da meno, e di fatti mi ha sempre riconosciuto una grande fantasia oltre che una buona dotazione, e la fantasia ci ha sempre sextenati a letto, Paola non è molto fantasiosa, e si è sempre dichiarata passiva, nel senso che lasciava tranquillamente che io proponessi, e lei di buon grado, si è sempre prestata a sperimentare.

Nelle nostre fantasie abbiamo sempre immaginato di giocare in tre o in quattro, quando proprio si sextenava, fantasticava di essere la più grande di tutte le troie e le sarebbe piaciuto essere messa al centro dell’attenzione di molti maschi che le facessero di tutto.
Poi però finito l’atto entrambi convenivamo che le fantasie erano una cosa e la realtà un’altra, e fuori dal sesso si trasformava letteralmente in una perfetta donna di casa nonché madre attenta di due splendidi figli, e al di fuori del gioco certi discorsi quasi l’infastidivano.

Proprio questo curioso dualismo però stuzzicava la mia fertile fantasia, dapprima conscio che solo di quello si trattava, ma poi pian piano il tarlo dell’immaginarla in una situazione vera per vedere le reazioni della mia Paola messa in un contesto particolare anche solo di esibizionismo cominciava a prendere il sopravvento.
Si trattava, con estrema abilità, di creare i presupposti perché ciò accadesse, l’abilità del peshitore è di gettare l’amo nel posto giusto e attendere con pazienza, l’occasione si presentò una sera nel mentre si guardava la TV, un servizio delle iene trattava il mondo dello scambismo e dei locali preposti a queste pratiche, essendo soli in casa ci fu modo di potere commentare tranquillamente le immagini che via via scorrevano in TV.

Parlavano di coppie normalissime che di tanto in tanto si concedevano una serata diversa in un locale dove, previo tessera associazione, si poteva liberamente fare quello che si voleva compreso il sesso in promiscuità, da li solite disquisizioni, “ io non riuscirei mai a farlo” “e poi se ci fosse qualcuno che ti conosce” dice lei, io invece “ bè… partendo dal presupposto che anche se ci andassimo nessuno potrebbe costringerci a fare nulla.. perche no?” ancora lei “ah quindi tu saresti possibilista” “bè.. perché no? vuoi che invecchiamo senza sapere cosa succede dentro a uno di questi locali?”
Alla fine dopo tutti questi discorsi arriva l’ora di andare a letto e chissà perché entrambi eravamo più arzilli del solito, e fu lei la prima abbracciandomi a tornare sull’argomento “davvero ti piacerebbe andare in un posto cosi? E se poi qualcuno mi corteggia?” è bastato che dicesse questo per provocarmi un’erezione portentosa, quindi lei come una gatta “ a bè.. mi sembra di capire che la cosa non ti dispiacerebbe” e nel frattempo ha cominciato a segarmi, anche io però ho allungato una mano tra le sue gambe e ho trovato gli slip fradici dei suoi umori, “mi sembra di non essere il solo a gradire questa situazione” di nuovo lei “ si hai ragione solo l’idea mi sta eccitando da matti, tu sei stato il primo e unico uomo con cui ho fatto sesso, quindi direi che è l’ora di provare qualcosa di diverso” nel frattempo mi stava masturbando con sempre piu’ vigore, era chiaro che stava parlando per provocarmi ma l’effetto sul mio cazzo era terribile e oramai mancava veramente poco perché esplodessi, lei nel frattempo con l’altra mano si stava sgrillettando e vedendola fare questo letteralmente esplosi e venni copiosamente “ ma sei già venuto? Ecco lo vedi bisognerà che trovi davvero qualcun altro che mi soddisfi” e con una grassa risata mi passò una salvietta per pulirmi gli schizzi e se ne andò in bagno quasi senza guardarmi.

Era per me quella una sensazione nuova, oltre all’aprirsi a nuove possibilità, quello strano piacere nel sentire quelle parole di scherno, anche se dette scherzosamente, mi avevano dato un piacere davvero diverso e come d’incanto aprì una nuova porta nel mio immaginario erotico.
Come al solito pensavo che la cosa sarebbe finita li, discorsi che si fanno in certi momenti ma poi meglio scordarseli, invece da li a tre giorni incredibilmente fu Paola a tornare sull’argomento del club in un modo a dir poco subdolo, durante una passeggiata, passando davanti a una vetrina di un negozio, c’era in bella mostra un bellissimo vestitino molto sexy, nero con una bella scollatura e con sui lati due fasce in pizzo, cosa che praticamente obbligava chi lo avesse indossato a non portare l’intimo, “gran bel vestito, ma dove potrei mai portarlo un vestito cosi?” disse lei quasi immaginandosi la risposta che arrivò puntuale “ credo solo in uno di quei locali che abbiamo visto l’altra sera in tv” “mm….

” disse lei, “ sai che ti dico, se me lo comperi ti prometto che lo indosso e mi porti in uno di quei club, a patto però che mi garantisci A che non succede niente, B che sia lontano da casa, sai non vorrei che qualcuno ci riconoscesse” che strano, pensai, di solito sono io che propongo di andare da qualche parte e invece questa volta sembra che il sasso nello stagno lo abbia gettato lei, “ok io ci sto e vediamo se mantieni la promessa, tanto ti conosco, fra poco te ne sei già dimenticata”.

La sera a casa Paola decide di provare il nuovo acquisto, arriva in soggiorno dove me ne stavo tranquillamente a guardare la tv e… cavolo le stava benissimo quel vestito, mi fa una giravolta quasi come fosse una ragazzina e allegramente mi di fa “ dici che conciata così qualcuno mi farà il filo?” ma come.. il punto A non diceva che non doveva succedere nulla? Lo penso ma non lo dico, invece mi esce un “sai cosa? Ti mancano un bel paio di scarpe tacco dodici per slanciarti le gambe e il sedere” ricomincia così il gioco della provocazione verbale di Paola “ a quindi vuoi proprio che qualcuno me lo tocchi questo culo” dandosi una sonora sculacciata sulla natica, “ pensa… se qualcuno allungasse una mano e si accorgesse che sotto non porto niente…” e così dicendo si siede sulle mie ginocchia, mi sposta gli occhiali e con l’indice comincia scorrere sul profilo del mio naso con fare da gatta morta, “bè.. se qualcuno allunga la mano secondo me trova una bella sorpresa” dico io stando al gioco, a quel punto Paola si mette in ginocchio tra le mie gambe e cambiando espressione “seriamente.. se dovesse succedere che qualcuno ci prova tu come reagiresti?” divento più serio anche io e rispondo “ senti Paola, sono 25 anni che siamo insieme, io sono stato il tuo primo uomo e tu la mia prima donna, tu lo sai io sono molto geloso, ma mi accorgo anche che questo tuo provocarmi mi dà delle sensazioni contrastanti, da una parte mi piacerebbe da pazzi vederti corteggiata da un altro uomo e dall’altra mi fa ingelosire, ma penso anche che i nostri 25 anni di rapporto lo abbiano reso talmente forte che potrebbe essere in grado di reggere l’urto di qualche piccola trasgressione” Paola guardandomi cambiò di nuovo espressione che tornò divertita “ be in questo momento il tuo amico laggiù sembra molto attratto dall’idea” e come dargli torto, sotto i pantaloni si intravedeva un bozzo tanto era duro il mio cazzo.

Mi aprì la lampo e lo estrasse, e comincio un su e giù lento e guardandomi di nuovo seriosa “ quindi caro il mio marito mi stai dicendo che mi vedresti bene con un altro cazzo in mano, magari più grosso di questo, o perché no.. magari due ovviamente tu staresti solo a guardare” a queste parole il mio fiato cominciava a farsi corto e il suo ritmo di sega invece più veloce “sai .. comincio a conoscere dei lati di te che mi erano sconosciuti, ho letto un articolo su un giornale tempo fa dove si diceva che ci sono degli uomini che si eccitano da matti a vedere la propria donna, nonostante tutto l’amore che provano per lei, nelle mani di altri uomini, c’erano delle definizioni precise in quell’articolo, gli uomini che si prendono la moglie sono denominati “bull” mentre i mariti sono chiamati cuckold, mi ha dato una strana sensazione leggere quell’articolo e mi sono trovata a fantasticare su queste situazioni, ma non sapevo tu cosa avresti potuto pensarne, ma vedo che a provocazione rispondi bene, hai un cazzo duro come non mai” era vero ero eccitato all’inverosimile, mi faceva davvero strano sentire Paola dire quelle parole, ma mai avrei voluto si fermasse, e mi è uscito un “continua ti prego” “hai capito il mio bel marito cornuto, geloso geloso… ma all’idea che un bull gli sfonda la moglie gli si rizza come ad un’adolescente, sai cosa? Andremo in quel locale e vediamo come reagirai quando vedrai il primo che mi toccherà il culo” a quelle parole sono venuto schizzandole tutto lo sperma sulle mani con dei rantoli difficili da controllare, Paola diminuendo il ritmo della sega guardandomi in modo semiserio mi dice “guarda che roba.. mi hai tutta impiastricciata ti farei ripulire tutto” e ancora una volta con un’espressione di scherno si è girata e se ne è tornata in camera lasciandomi senza fiato per la potenza dell’orgasmo appena avuto.

Inutile negarlo, questo nuovo aspetto di Paola mi stava stimolando da pazzi, e anche se avrei voluto intavolare un discorso con lei per discuterne o mettere delle regole come abbiamo sempre fatto nei nostri giochi mi rendevo conto che non volevo sapere quali potevano essere i limiti, mi piaceva troppo poterli solo immaginare.
Il giorno dopo ero gia su internet per cercare un locale adatto, non troppo vicino, non troppo mal frequentato, alla fine mi sono inserito in un blog dove si commentavano questi locali, inserisco un commento dove chiedo un consiglio e da li a pochi secondi mi risponde un certo Antonio, mi consiglia un locale sul lago di Garda a suo dire perfetto per una coppia “neofita” come noi, mi dice che frequenta saltuariamente questo tipo di locali ma che quando ci va si diverte sempre e non necessariamente facendo sesso ma conoscendo anche delle belle persone.

Mi sembra una persona a modo e accetto di buon grado il suo invito in questo locale che dista 100 km da casa nostra, comunico alla Paola di avere trovato la “location” adatta, quasi con la paura che avesse cambiato idea ma la sua risposta fu “ottimo allora vado a prendermi le scarpe che mi mancano” ormai il treno era partito e nessuno dei due aveva intenzione di fermarlo.
Con la sicurezza in tasca comunico ad Antonio che saremmo stati nel locale il giorno dopo, gli lascio un messaggio con la raccomandazione che, essendo per noi la prima volta in quel tipo di locale, ci facesse un po’ da cicerone per capire l’andazzo, ma che non contasse su di noi per eventuali giochi di piacere, la sua risposta fu rassicurante “tranquilli, sono un uomo di mondo so come comportarmi”.

Arriva il sabato sera e sale anche l’agitazione, i dubbi e le domande, in tutto questo Paola la sento canticchiare in bagno, e, una volta pronta, si presenta davanti a me splendida come non mai, il vestito gli sta che è una favola le due fasce di pizzo sui fianchi non lasciano intravedere nessun intimo, le scarpe appena acquistate sono perfette per il nuovo look, la vedo davvero sexy e molto sicura del fatto suo, mi fa una mezza giravolta con le mani sui fianchi e mi dice “ sei pronto caro il mio maritino a vedere la tua mogliettina corteggiata?” “ come no, pronto e gia in tiro solo a vederti cosi” il gioco era già cominciato, e mi piaceva.. eccome se mi piaceva.

In macchina parliamo poco, il satellitare ci porta all’indirizzo esatto ma dall’esterno non c’e’ niente che faccia pensare a un locale, direi piuttosto a un capannone, ma l’indirizzo è quello e quindi suoniamo ad un campanello illuminato, shitta subito la serratura d’apertura ed entriamo.
L’atmosfera cambia repentinamente, e dentro ci accoglie una signora che da dietro un bancone ci saluta cordialmente, ci chiede se eravamo gia stati li e alla nostra risposta negativa ci invita a consegnare un documento per procedere al tesseramento, una volta sbrigate le pratiche burocratiche e consegnato al guardaroba il giaccone di Paola, entriamo finalmente nel locale e ci guardiamo curiosi intorno, ci saranno state una decina di coppie, o presunte tali, e 5 o 6 maschi in eccedenza, nella pista da ballo una signora sui 45 anni, ma con un gran fisico, ballava in maniera sinuosa con un ritmo bello ritmato, insomma visto così sembra un locale abbastanza comune.

Ci avviamo al bancone del bar per prendere qualcosa da bere non sapendo esattamente come funzionava con la drink card che avevamo in mano, ma qualcuno ha notato il nostro fare spaesato e da dietro una voce “piacere sono Antonio” “ ah buonasera io sono Bruno e questa è mia moglie Paola” “accidenti quanta eleganza, complimenti signor Bruno sua moglie è stupenda” e con fare sapiente fa un baciamano alla Paola.
Antonio, sorriso sornione, sui 48 anni, moro brizzolato, non un palestrato ma abbastanza in forma, e poi giacca e camicia nera, lo guardo… e penso che sarebbe il prototipo d’uomo che piacerebbe a qualsiasi donna e guarda caso sta parlando con la mia Paola che dopo il baciamano sembra andata in brodo di giuggiole.

Il drink ce lo offre lui, e poi ci porta a fare il giro del locale facendoci vedere zone più o meno buie e una serie di stanzini dove a dire suo a una certa ora succede un po’ di tutto, alla fine ci sediamo tutti e tre in una zona un po’ appartata dietro un separè con 2 divanetti messi a angolo, su uno siedo io sull’altro Paola e Antonio, “bene” esordisce lui “cosa siete venuti a cercare qui?” Paola mi anticipa di un attimo nella risposta, “non lo sappiamo di preciso, ultimamente abbiamo delle strane fantasie, ma ancora non le conosciamo fino in fondo quindi non saprei neanche da che parte cominciare a spiegare cosa cerchiamo” Antonio perfettamente a suo agio sul divanetto con fare quasi da psicologo “e tu Bruno che mi dici?” è strano come in un contesto di quel tipo ti senta autorizzato a parlare di cose così personali eppure, “bè io non ho ancora capito bene ma ultimamente la Paola mi provoca con certi discorsi che invece di farmi ingelosire mi fanno impazzire di desiderio, quindi non so bene neanche io cosa risponderti” riprende la Paola, “ tutto è partito da un articolo che ho letto e che parlava di mariti innamorati della propria donna ma che amano o desiderano vederla tra le braccia di un altro e godere di questo, da li ho cominciato a chiedermi se fosse mai che anche mio marito facesse parte di questa categoria, ed ho cominciato a provocarlo un po’, e mi sembra che reagisca bene” Antonio ci guarda e ci confida che questa fantasia è molto comune tra gli uomini, mentre le donne tendono più a ricercare il piacere nel sesso, molte coppie tendono a trovare un compromesso, l’uomo che gode a vedere la compagna appagata da un altro maschio, e la donna appunto nel piacere di essere appagata sessualmente da un uomo più prestante del proprio partner che magari con l’andare degli anni non ritrova più il vigore fisico della gioventù, mentre le donne si sa che dopo i 40… e comunque ci sono varie sfaccettature di queste fantasie, c’e’ l’uomo a cui piace solo guardare, l’uomo che oltre a questo ama essere umiliato sia dal bull che dalla propria compagna, c’e’ la donna che ama essere passiva nelle mani del bull oppure essere sfacciatamente troia nel confronto di entrambi e nel mentre deridere il proprio compagno, si tratta solo di aprire una parentesi nei rapporti normali tra marito e moglie e interpretare per quel momento una parte come un attore, solo le coppie molto affiatate ed unite riescono a farlo in quanto non è facile confessarsi fantasie così particolari senza essere giudicati”.

Io a sentire queste parole sentivo gia qualcosa nel basso ventre che si stava ingrossando, e poi vedere Paola seduta tranquillamente vicino ad Antonio mentre si discorre di queste cose mi faceva un certo effetto, “tu Bruno in quale di queste fantasie ti riconosci?” mi chiese Paola con fare saccente, “non lo so, so solo che sono un po’ agitato” a quel punto Antonio giocò la sua carta e disse “non c’e’ che un modo per scoprirlo, ho qualche esperienza al riguardo, il gioco è questo, fissiamo una parolina magica che una volta detta da parte di uno dei due ferma immediatamente il gioco, è l’unico modo per capire fino dove uno vuole spingersi e vedere chi dei due è meno disposto a vivere questa fantasia, facciamo che la parolina è “millennio” basterà pronunciarla in ogni momento e il gioco finirà immediatamente ok?”
Non ha neanche aspettato la risposta che gia aveva appoggiato la mano sulla spalla di Paola, e accarezzandogli il braccio gli dice “ tu guarda negli occhi tuo marito così ne capti le sue sensazioni” e la sua mano risalita sulla spalla cominciò a scivolare lungo il generoso decolté del suo vestitino, sotto non portava il reggiseno e quindi in un attimo il suo capezzolo si ritrovò tra le dita di Antonio che guardandomi mi disse:“ad esempio se io tocco un po’ questa bella tetta che mi dici?” anche Paola mi guardava ed io ero immobilizzato dalla tensione, sentivo le farfalle nello stomaco, un po’ per quello che stava accadendo e per quello che sarebbe potuto accadere.

“io dico che è bellissimo vedere mia moglie lasciarsi palpeggiare in modo così disinvolto” a quel punto Antonio decise di passare alla fase successiva e senza che Paola ponesse resistenza alcuna comincio a baciarla delicatamente sul collo, la sua mano sul suo seno ora lo accarezzava ora gli stringeva i capezzoli tra le sue dita, la Paola continuava a guardarmi e io cominciavo a toccarmi il pacco che stava crescendo sotto i miei calzoni, “bene mi sembra che tuo marito reagisca bene, credo sia potenzialmente portato ad essere cornuto” “ si lo credo anche io” e detto questo Paola volse la bocca verso quella di Antonio e si unirono in un lungo bacio e per un momento venni privato del gioco degli sguardi.

Nel mentre la mano di Antonio si allungò verso le gambe e cominciò a risalire con il bordo del vestitino fino a fermarsi sul pube, “accidenti Bruno, tua moglie è un lago tra le gambe, mi sa che si divertirà davvero molto a cornificarti” e cominciò con un lento movimento masturbatorio, la Paola aveva ripreso a guardarmi con uno sguardo languido quasi con una supplica a non fermare tutto questo, non lo avrei mai fatto, era troppo bello vedere tutto questo, e quasi senza accorgermene mi ero tirato fuori il cazzo e avevo cominciato lentamente a menarmelo.

“Di a tuo marito che se lo meni pure ma che non si sogni di venire troppo presto, lo so poi come va a finire, una volta venuto lui poi non si gioca più” la Paola guardandomi quasi preoccupata “ hai capito Bruno? non fare come il solito”.
Nel frattempo anche Antonio aveva tirato fuori il suo cazzo dalla lampo e prendendo una mano di Paola la aveva indirizzata verso quel grande pezzo di carne, al contatto Paola quasi sussultò, e si lascio scappare un “complimenti” ma proprio in quel momento entrò nel privè una coppie che bloccò il nostro gioco ed entrambi ci ricomponemmo con grossa delusione da parte di Paola.

Antonio colse l’attimo di imbarazzo e ci propose, visto che abitava a 2 km, di finire la serata a casa sua, eccitati come eravamo credo che in quel momento non avremmo detto di no neanche se avesse abitato a 200 km.
Uscimmo e Antonio mi propose di fare salire Paola in auto con lui mentre io sarei stato dietro con la mia , Paola accettò subito e io non potei che adeguarmi, partirono e percorsero i due km lentamente, io da dietro vedevo che colloquiavano allegramente, cercavo di capire se qualche movimento lasciasse intendere qualcosa ma sembrava stessero solo parlando.

Una volta arrivati fu svelato il tema del tanto discutere, “ sai Bruno, io e Paola abbiamo deciso di sperimentare la fase due, lei ha qualche dubbio ma io credo di avere capito la tua indole, e adesso vedremo chi ha ragione, le regole restano le stesse, basta la parolina magica e tutto finisce, ma non sono convinto che Paola gradirebbe”
Entriamo in casa, una bella villetta, arredata con gusto, mi chiedo quante possano averne viste quei muri, e subito Antonio ci prepara un drink, e porgendocelo rivolto a me “ Bruno, la Paola in macchinami diceva che tu a letto duri poco ma è vero?” io “ credo di si, il mio problema è che sono troppo cerebrale e arrivo troppo presto” in tutto questo la Paola annuiva con un sorriso malizioso, sembrava fossi sotto processo, Antonio alzando il vestitino della Paola scopre la sua stupenda fighetta quasi del tutto rasata per l’occasione e mi dice “ vedi? Questa è una figa che reclama cazzo cazzo ed ancora cazzo, guarda che roba sta grondando dalla voglia e tu che fai? Mi duri 5 miniuti?” a quelle parole invece di sentirmi offeso il cazzo mi stava diventando durissimo e ho cominciato a toccarmi da sopra i pantaloni, “lo vedi Paola? È come ti dicevo, tuo marito è della categoria cuckold sub, e se tanto mi da tanto questa sera farà tutto quello che gli diciamo di fare e vedrai che la parolina si guarderà bene dal dirla” aveva assolutamente ragione io non avrei mai interrotto quel gioco perverso.

“Dai Paola tiramelo fuori e fai vedere a tuo marito come è fatto un vero cazzo” mi moglie obbedì e slacciando la cinta dei pantaloni li fece cadere ai piedi, e dagli slip tirò fuori un randello di circa 22 cm ma molto grosso e di un colore ambrato, “ guarda come lo sta guardando tuo marito, secondo me è anche un po’ frocietto” Paola guardandomi mi disse “ è vero Bruno? ti piacerebbe questo bel cazzo? E dove lo vorresti in bocca o in culo? Per il momento me lo prendo in bocca io, tu guarda come si fa” e cominciò così un lento pompino fatto con una passione infinita, Antonio mi guardava con aria di sfida, la Paola di tanto in tanto girava gli occhi per vedere cosa stavo facendo, me lo ero tirato fuori e avevo cominciato a menarmelo, quella scena me la ero sognata 100 volte ma mai avrei pensato di poterla vivere realmente, dovevo fermare spesso la mia mano per non venire troppo presto.

D’un tratto Paola si fermò e guardandomi disse ad Antonio “ bene adesso vediamo se davvero mio marito ambisce a diventare cornuto” “certo che si, lo diventerà come ti ho detto prima in macchina, vieni qua Bruno, adesso metti tua moglie a pecora e leccagli la figa e preparala per bene per la monta, dai datti da fare” Ubbidisco, e a piccolo passi con i pantaloni in fondo alle caviglie vado verso di lei, giro adagio Paola con la pancia in giù sul poggiolo del divano, mi inginocchio e comincio a leccarle la figa che mai avevo trovato così infoiata, mi riempivo la bocca di tutti quegli umori e con le mani tenevo le natiche ben aperte, ad un certo punto Antonio mi ordina di mettermi da parte e in ginocchio spostandomi di lato con la faccia vedo passare davanti ai miei occhi un cazzo duro come il marmo che con la cappella violacea si appoggiava sulla fica della Paola e senza grossi sforzi cominciava scivolare dentro il suo ventre, poi con un movimento lento cominciò un avanti e indietro a non più di 20 cm dalla mia faccia, sentivo Paola ansimare dicendomi “guarda cornuto come si fotte una vera troia, guarda e impara coglione” a quel punto Antonio estrae il cazzo e mi dice “cosa ne dici di dare una ripulita? questa vacca mi sta slavando tutto, è talmente bagnata che non sento neanche l’atrito quando entro” ho cominciato leccare prima in mezzo alle gambe poi anche l’interno delle cosce tutte piene di umori, mai vista in quelle condizioni, poi a comando di lei anche una passata al buco del culo e sempre lei rivolta ad Antonio “che ne dici se gli facciamo ripulire anche il tuo cazzone? Dici che tira fuori la parolina?” “io dico di no vedrai” e detto questo il suo cazzo cominciò ad avvicinarsi pericolosamente alla mia faccia, fino a che sentii la morbida pelle della sua cappella cominciare a forzare le mie labbra, per un po’ le tenetti chiuse ma alla fine mi arresi e la aprii, sentii questa strana sensazione di un oggetto assolutamente estraneo dentro la mia bocca quasi fino alla gola, quasi un moto di vomito mi venne istintivo, ma fù un attimo, da li cominciò un lento avanti indietro.

“Avevi ragione Antonio, mio marito è proprio un cornuto e anche mezzo frocio e chi lo avrebbe mai detto”, e Paola prendendomi per i capelli diede un po’ di ritmo alla mia pompa.
Incredibile, mi trovavo li in ginocchio a succhiare il cazzo di una persona conosciuta solo da un paio d’ore, con la moglie che oltre a farsi scopare usava una terminologia che mai mi sarei immaginato uscire dalla sua bocca, e io, ancora più incredibile stavo godendo come un pazzo di tutto questo.

Il comando di Antonio mi distolse per un attimo da questi pensieri, “basta cornuto, adesso mettiti li e guarda come si scopa una vera troia, guarda e impara, menatelo pure ma non sborrare, altrimenti giuro che ti faccio il culo”, mi misi su una poltrona mentre Antonio prese Paola e la girò sul divano aprendole completamente le gambe, esposta in maniera oscena con la figa completamente aperta oltre che bagnata per un attimo si girò verso di me abbozzando un mezzo sorriso, ma fu solo un attimo, Antonio si abbassò un attimo per imboccare il suo cazzo tra le sue cosce di lei e rialzandosi impugnò saldamente le caviglie e cominciò a stantuffarla, prima con dei colpi lenti ma potenti poi aumentando il ritmo, la Paola buttando la testa da tutte le parti sembrava gradire molto, i suoi mugolii andavano al ritmo del suono dell’impatto dei due corpi.

“Su tuo marito direi che l’esperimento è riuscito e avevo ragione io, adesso sono curioso di vedere se anche su di te ho avuto l’intuizione giusta, per me sei una grandissima troia ma adesso vediamo fino a quanto, vale anche per te Paola, ricordati che se vuoi che smetta la parolina è sempre quella” disse Antonio mentre non rallentava il ritmo e continuava a sfottere brutalmente mia moglie, lei non riusciva neanche a rispondere, aveva la testa rivolta all’indietro, e godeva come una pazza, aveva già avuto un orgasmo ma Antonio non aveva accennato di rallentare il ritmo ed ora Paola aveva il respiro sempre più corto preludio di un’altra ondata di piacere, io guardavo rapito e intanto mi segavo, “adesso voglio proprio vedere di che pasta siete fatti tu e quella vacca di tua moglie, poi avrete di che raccontarvi per veder chi di voi è più perverso” detto questo Antonio lasciando le caviglie afferrò saldamente i seni e cominciò a strizzarli in maniera quasi rozza, Paola alzò la testa guardandolo come per fermarlo ma come risposta gli arrivò uno sputo in faccia e una mano subito glie lo spalmò sulle guance, “inutile che mi guardi, sei la mia troia e faccio quello che voglio, apri la bocca puttana!” a queste parole Paola sembrò infoiarsi ancora di più e aprendo la bocca un secondo sputo gli arrivò e questa volta con due dita Antonio glie lo spalmò in gola, quasi vomitò ma Antonio senza esitazioni la girò a pecora e senza tanti complimenti cominciò a scoparla da dietro e anche in questo caso il rumore dei colpi era un qualche cosa di eccitante da sentire, con una mano gli teneva i capelli tirandola verso di se chiamando il ritmo e con l’altra di tanto in tanto un sonoro schiaffo partiva verso la natica, “ma guarda che bella coppia ho trovato stasera, lui un cornuto nato e lei una grandissima troia e non sento paroline liberatorie ne da una parte ne dall’altra, bene allora continuo” in tutto questo Paola continuava a urlare dal piacere, ormai era davvero vicino al limite, in certi momenti faticava a trovare il fiato.

Dopo l’ennesimo orgasmo di mia moglie Antonio decise che poteva bastare, ordinò a Paola di distendersi per terra sul pavimento e di masturbarsi davanti a lui, lei obbedì e cominciò con una mano a toccarsi la figa con le gambe piegate ma aperte, con l’altra a strizzarsi i capezzoli, Antonio si posizionò davanti a lei con il cazzo in mano impugnato come un’arma pronta a sparare, e di fatti… inaspettatamente partì un fiotto, non era sperma ma bensì urina, il getto arrivò sulla figa della Paola che a quella vista aumentò il ritmo del ditalino, un secondo un terzo schizzo e poi la pipì cominciò a uscire copiosa, Antonio indirizzando il pene la faceva cadere prima sulla pancia poi di nuovo sulla figa ma poi alzando il tiro anche sulle tette e sulla faccia di Paola che invece di ribellarsi continuava furiosamente a sgrillettarsi fino ad esplodere in un ennesimo orgasmo forse il più violento di tutti tanto da fargli venire delle convulsioni quasi incontrollabili per poi lasciarla a terra con il fiato cortissimo.

“Hai visto caro cornuto? Avevo ragione io tua moglie è una grandissima vacca, potrei fargli anche il culo ma penso che per stasera possa bastare, mi manca solo un’ultima cosina, vieni qua cornuto” ordinò Antonio, mi fece prendere in mano il suo cazzo e mi ordinò di cominciare a menarglielo, io obbedii, e cominciai a fargli una sega con lui posizionato sempre sopra mia moglie, che adesso era immobile oscenamente imbrattata di pipì di cui saliva l’odore acre, presi un buon ritmo ma con l’altra mano cominciai a masturbarmi anche io anche se faticavo a coordinare i due movimenti.

“ allora Paola riguardo a quello che ti avevo detto prima in macchina, che mi dici, avevo ragione o no?” “ si Antonio avevi ragione, Bruno è proprio un cornuto nato e io ho bisogno di veri maschi, credo che da ora in poi tutto cambierà tra noi, quello che ho provato questa sera non lo avevo neanche mai sognato, è stato troppo bello” intanto io stavo aumentando il ritmo e sentivo Antonio che stava per irrigidirsi e da li a poco a contrarsi per poi cominciare a schizzare lo sperma che andava a cadere sulle tette e sulla pancia della Paola, a quel punto anche io finalmente potei godere e indirizzai la mia sborra verso la faccia della Paola, fu una vera liberazione, per troppo tempo lo avevo trattenuto e ormai mi facevano male le palle.

“Guarda che casino hai fatto, disse Paola, adesso pulisci tutto ma con la lingua però”, pensavo stesse scherzando ma accorgendosi che non la avevo presa sul serio, “cornuto! Ti ho detto di pulire e ti conviene farlo subito” per un attimo ho pensato alla parola magica per fermare tutto ma vedere mia moglie così trasformata mi eccitava troppo, e in pratica mi stava mettendo alla prova, mi abbassai, Antonio mi guardava curioso, ma comincia lentamente a leccare quel misto di piscio sperma mio e suo, all’inizio un po’ titubante ma poi piano piano, sempre più convinto nel mio nuovo ruolo di cuckold, risalendo dalla figa verso la pancia le tette fino alla sua bocca, e li alla fine ci unimmo in un lungo bacio, e guardandoci ci scappò un reciproco “grazie”.

Nel frattempo Antonio ci aveva lasciati per andare a farsi una doccia, cosa che facemmo in seguito anche noi, per poi ritrovarci in soggiorno davanti al classico bicchiere della staffa, “allora ragazzi, che mi dite, vi è piaciuto? Credo di si altrimenti avreste fermato il gioco, ma ero sicuro che non sarebbe successo, come vi dicevo ho una certa esperienza in queste cose” Paola rispose “si Antonio ci siamo divertiti, hai tirato fuori aspetti di noi che proprio non conoscevamo, e penso di parlare anche a nome di mio marito se ti dico che è stata una serata pazzesca, sicuramente da riprovare anche se non subito,” “si ti devo proprio ringraziare” dissi io “ avevi ragione sulla nostra indole, e anche sul fatto di aprire e chiudere questa parentesi, adesso torneremo alla vita di tutti i giorni ma con una consapevolezza in più, e quando avremo di nuovo voglia di giocare ti contatteremo, grazie ancora” Antonio ci guardò proponendoci un brindisi “ alla coppia più porca che abbia mai conosciuto, e che era solo la prima volta che giocavano… ma un consiglio vi do, il piacere va centellinato, e questo è un gioco che va fatto ogni tanto e, se sarà, contattatemi pure, ma credetemi con me non sarebbe la stessa cosa quindi vi indirizzerò a degli amici bull tra cui uno anche bisex così ne avrà anche per Bruno hahahahah” e giu tutti in una grassa risata.

Ci avviammo verso casa e in macchina entrambi avevamo la sensazione di essere più innamorati di prima, ci eravamo tolti una maschera o ne avevamo messa una temporanea?.

Keine Kommentare vorhanden


Deine E-Mail-Adresse wird nicht veröffentlicht. Erforderliche Felder sind markiert *

*
*

(c) 2023 sexracconto.com