“Le farfalle nello stomaco” Parte 2

Eccomi davanti al portatile a scrutare i siti di annunci, ma non è facile trovare quello che si cerca in questo mondo, in realtà ogn’uno di noi nella testa ha un immaginario, sia per lei che per lui, e quando si passa dalla fantasia alla realtà bisogna trovare un compromesso che possa essere gradito ad entrambi.
Si, ho confessato a mia moglie Paola le mie fantasie più intime, quelle che mai pensavo sarebbe riuscita a capire, quelle che mi vedono godere nel farla corteggiare da un altro uomo, che poi mi vedono a guardare mentre la sta sbattendo nel peggiore dei modi, e che si masturba nel sentire le loro oscenità rivolte verso di lei o di me.

Come ci sono riuscito dopo tanti anni di matrimonio? Bè… che ci crediate o no è successo dopo avere scritto un racconto su questo sito, dove ho potuto, in maniera anonima, dare sfogo a tutte le mie fantasie anche quelle più scabrose, poi ho detto a mia moglie che avevo scritto un racconto in un sito ma che non glie lo avrei fatto leggere perchè troppo personale, poi si sa, la curiosità è femmina ed è bastato aspettare un paio di giorni perché venisse alla carica.

Alla fine ho ceduto e una sera gli ho fatto leggere il mio racconto, un racconto che narra di un marito che convince la moglie ad andare in un club ,e che una volta li, hanno incontrato un singolo etc etc (il racconto si chiama “le farfalle nello stomaco”), si è messa a leggere e nel frattempo io scrutavo le sue reazioni, ogni tanto gli chiedevo a che punto era arrivata e lei mi descriveva la situazione del momento, ma non lo faceva in maniera schifata come per dire “ma guarda cosa va a scrivere questo porco” anzi sembrava interessata, via via che leggeva ogni tanto sorrideva un po’ compiaciuta ma io non vedevo l’ora che finisse per capire cosa ne pensasse.

Una volta finito di leggere invece di guardarmi si è messa ad armeggiare con il portatile e ho visto che cominciava a scrivere qualcosa, con i suoi tempi, visto che non è abituata a scrivere con la tastiera, alla fine chiude il programma e mi gira il portatile, non mi dice niente del racconto perche, dice lei, alla fine del testo c’era un indirizzo e_mail dove mandare le eventuali impressioni, “e li te le ho mandate, vai a vedere”.

Entro subito nella posta e vedo l’ultima e_mail arrivata, la apro pieno di emozione e leggo queste parole “ciao, solo due parole per farti i miei complimenti. Da donna mi sento di dirti bravo ,scritto molto bene ma soprattutto in modo semplice ma eccitante e spero di leggere ancora qualcosa di tuo molto presto. Se questa è stata solo un'opera di fantasia complimenti ,se invece è realmente accaduta beh sono invidiosa perché avrei voluto esserci io al posto della lei !!!!!!! Ciao e spero di leggere presto qualcos' altro “.

La guardo, lei sorride e si viene a sedere vicino a me e mi sussurra… “sei un porco. ma non credere che io sia da meno”, solo a queste parole comincio ad agitarmi e il mio cazzo ancora di più, mi bacia teneramente e mi dice “ non preoccuparti, so che molti uomini hanno di queste fantasie, e so che non è facile confessarle, poi voi uomini avete paura di essere giudicati, avete paura che noi donne non vi riteniamo più veri uomini o bravi mariti” “ è vero” dico io “ in realtà siamo gli uomini di sempre, amiamo le nostre donne come non mai, ma le fantasie nella vita cambiano, si, mi piacerebbe davvero vederti scopata da un altro uomo, mi piacerebbe guardarti e segarmi mentre lo fai, ma sarebbe solo una questione di libidine, e questo non cambierebbe mai il rapporto di amore che provo nei tuoi confronti, la paura, semmai, è che tu non lo capiresti, e pensassi erroneamente che, o sia diventato matto, o non ti ami più abbastanza” la Paola mi guarda “credi che anche io non abbia le mie mille fantasie? Ci sono momenti che mi piacerebbe essere la troia più troia che ci sia sulla faccia della terra, mi piacerebbe per una sera passare da un uomo all’altro, mi farei fare di tutto e di più senza nessun limite, leggendo il tuo racconto e sapere di essere la protagonista di quel sogno mi ha eccitata da matti, ma poi? Devono rimanere fantasie? Riusciremmo a metterle in pratica senza farci del male? Tu Bruno cosa mi dici adesso che sai che anche io come te mi eccito pensando a certe situazioni”.

Io ho il cazzo sempre più duro, guardo mia moglie, mi sta facendo delle confidenze o mi sta implicitamente chiedendo se me la sento di provare a fare un passo in più oltre le fantasie?
“Bè Paola, visto che per la prima volta siamo riusciti a parlare apertamente di questo io direi che i tempi sono maturi per uscire dalla nostra solita routine e cercare qualcosa di sfizioso da fare, e direi che, visto che a me va bene tutto, lascio a te la scelta di cosa cercare”.

“Allora Bruno, diciamo che per fare coincidere le nostre fantasie l’unica cosa da fare è cercare una persona che abbia il carisma per fare sentire, mè una vera femmina da letto, e te un compartecipe guardone, quindi datti da fare e battiamo il ferro fin che è caldo, altrimenti poi mi passano le strane idee e non se ne fa più niente”.
Ecco perché sono qui che sto cercando, tra i tanti annunci di varie categorie, un sacco di foto, tra tante trovare l’ispirazione, un qualche cosa che ti faccia dire ok questo è quello giusto.

“Bull master esperto 50enne si propone per coppie sub, ottimo aspetto, rispettoso della privacy ma inflessibile nella disciplina sia di lei che di lui” leggo questo annuncio e non so perché mi attizza subito, guardo qualche foto dell’album allegato e vedo delle situazioni con lei immobilizzata con le gambe aperte e la didascalia che recita “la troia pronta per la monta e il cornuto che guarda” un’altra foto inquadra lei bendata su un letto sempre con le gambe larghe e con la figa grondante di sborra, “la moglie riempita e il cornuto pronto a pulire” penso tra me che sarebbe troppo per noi ma in quel momento non so perché non sono riuscito a non rispondere all’ annuncio, “ciao siamo Paola e Bruno rispettivamente 45 e 49 anni, abbiamo visto le tue foto e vorremmo conoscerti, ti proponi come bull esperto ma noi non abbiamo esperienze al riguardo, siamo solo molto curiosi di esplorare questo mondo, non conosciamo i nostri limiti, abbiamo solo molte fantasie al riguardo e abbiamo deciso di provare questa esperienza, considera che è la nostra prima volta e non vorremmo esagerare, se sarà, ci affideremo volentieri a te confidando nell’esperienza di cui ti fregi, aspettiamo gentile risposta ciao da Paola e Bruno”.

Tempo un paio d’ore e mi arriva una e_mail, la apro emozionantissimo, “Ciao sono Davide, sono un bull master, nel senso che oltre a essere quello che domina la donna di solito metto sotto anche l’uomo, ho avuto molte esperienze con coppie neofite, e devo dire che sono quelle che mi hanno dato più soddisfazione, non vi preoccupate per i limiti li decideremo insieme, ospito a casa mia essendo singolo separato e avendo a disposizione locathion adeguata ed attrezzata, l’unica cosa che vi chiedo è un minimo di decisione, non voglio perdere tempo, se interessati ancora il miuo cel è xxx xxxxxxx per rapido contatto”.

Faccio leggere la e_mail a Paola con le foto allegate, “non lo so Bruno, tu sei davvero convinto? Mi sembra che questo sia uno che va giù pesante, non vorrei fosse troppo per noi, anche se a dire la verità … questo fantomatico Davide mi intriga molto” “tranquilla Paola, anche io ho sollevato questi dubbi ma mi ha rassicurato dicendomi che spesso ha a che fare con coppie prima alla esperienza, quindi siccome è, ora o mai più, io direi di provare a fare questo passo e comunque si tratterebbe solo di un incontro conoscitivo, poi c’e’ il libero arbitrio e potremo scegliere se proseguire nella conoscenza o no” Paola mi guarda pensierosa ma si capisce che anche lei non vuole farsi scappare l’occasione, “va bene, allora arrangiati tu e basta che mi sai dire come, dove, e quando”.

Non perdo tempo e chiamo subito il numero, prima che questo magic moment svanisca, un paio di squilli e mi risponde una voce abbastanza profonda, gli dico, “ciao sono Bruno, senti, ho parlato con Paola e mi ha dato l’ok per un incontro, per tranquillizzarla le ho detto che sarà, nel caso, solo un incontro conoscitivo, so che non vuoi perdere tempo ma devi considerare che per noi è tutto nuovo” mi risponde con voce calma Davide “tranquilli, immagino i dubbi e le perplessità e quindi non obbligo nessuno a fare checchessia, chiedo di non fare perdere tempo solo a quelli che sono solo curiosi e inconcludenti, ma sono sicuro non sarà il vostro caso, vi do l’indirizzo e se vi va ci vediamo domani sera a casa mia, ovviamente siete ospiti per la cena così ci facciamo due chiacchiere”
La sua voce e il suo tono mi sembrano rassicuranti e quindi comunico a Paola dove, come, e quando, “ah di già? Subito cosi? E va bene, ma per domani sera mi devo preparare in qualche modo particolare?” “ ma dai Paola hai un sacco di vestiti sexy nell’armadio che non metti mai, metti pure quello che vuoi, non credo serva un abbigliamento particolare ma decidi tè”
Il giorno dopo gia al mattino sono particolarmente agitato, invece la Paola fa le sue faccende come se fosse un giorno come un altro, o quanto meno, se è tesa non lo da a vedere, la giornata passa come se niente fosse e nessuno torna sull’argomento per capire se era il caso o no di intraprendere questa avventura, la sensazione era che il dado fosse tratto e che fosse inutile avere dei dubbi, oppure entrambi avevamo paura che a domanda l’altro decidesse di fare un passo indietro, invece anche al momento di prepararci per uscire entrambi ostentavamo sicurezza, io mi sono vestito con i miei jeans neri e un maglione con cerniera molto sportivo, mentre Paola si era preparata di tutto punto, una camicetta nera in pizzo abbastanza sbottonata da lasciare vedere le coppe del reggiseno in tessuto tipo raso, una gonna che le fasciava il sedere e le cosce fino a una spanna sopra il ginocchio, scarpe tacco 12, abbastanza inusuali per lei, ma che le stavano benissimo, il colpo d’occhio era di una donna molto affascinante e sexy.

“pronti per andare caro il mio marito” “pronti” rispondo io, e con una pacca sul culo la invito a uscire.
L’indirizzo ci porta in quel di Vicenza, nella periferia una serie di villette e alla fine identifichiamo il numero giusto, parcheggiamo la macchina davanti a una di queste e scendiamo, adesso si che comincia a denotarsi per entrambi un certo turbamento, ma con lei sotto braccio percorriamo il vialetto che ci porta davanti alla porta, ancora prima di suonare ci apre Davide “ciao vi stavo aspettando” la voce che avevo sentito al cell si sposa con la persona che mi trovo davanti, un uomo sulla cinquantina, assolutamente impeccabile nel vestire, camicia con cravatta, pantaloni eleganti che cadono bene su un paio di scarpe che sembrano di plastica da quanto sono lucide, sorriso accattivante, accidenti, mi dico, qua l’unico fuori luogo sono io con l’abbigliamento.

Ci saluta con una forte stretta di mano, molto cortesemente ci invita ad entrare in soggiorno, dopo avere posato il giacchino di Paola, per rompere il ghiaccio ci offre un aperitivo, uno “spriz” come si usa da queste parti, accettiamo volentieri.
Tutto della casa denota una certa classe, l’arredamento, le colorazioni delle pareti, i quadri, insomma deve essere una persona molto colta questo Davide, anche la libreria è piena zeppa di libri e, una volta accortosi della mia curiosità nel guardarmi attorno, mi svela che è un avvocato, e quei libri sono il retaggio di tutto il suo studiare.

La Paola sembra molto interessata, quasi soggiogata dalla personalità di questo uomo, al punto che una forma di timidezza sembra la abbia colpita, ma Davide ci sa fare e con qualche battuta smorza la tensione, e ci invita ad accomodarci a tavola, ottimo, non c’e’ di meglio che del buon cibo per fare due chiacchiere.
Ci sediamo intorno a un tavolo rotondo, e dal carrello a fianco Davide tira fuori del roast-beef già affettato, e un sacco di contorni freddi sperando che siano di nostro gradimento in quanto lui non poteva dedicarci troppo tempo per cucinare e quindi si era rivolto a una gastronomia vicina, era tutto molto buono e anche il vino aveva fatto la sua comparsa, li Davide aveva tirato fuori la sua cultura enologa, stappando prima un buon vino nero, e poi via via passando ai bianchi sempre presentati con dovizia di storia e particolari, la Paola sembrava apprezzare e si è buttata giù più di qualche bicchierino, sembrava molto allegra ad un certo punto, e Davide dopo averci fatti accomodare nel salotto per il caffè, una volta visto che ci eravamo abbastanza sciolti, cominciò a chiederci esattamente cosa cercavamo da questo mondo.

“questa è un ottima domanda” gli risposi, “da tempo abbiamo delle fantasie più o meno confessate o inconfessabili, quando ne parliamo o immaginiamo di metterne in pratica qualcuna ci eccitiamo da pazzi, e ci siamo chiesti se non fosse il caso di provare a metterle in pratica, al momento però siamo qui per un incontro conoscitivo e per capire noi per primi se ci potremmo riuscire” Davide guardando Paola che, ancora con il calice di vino in mano, ascoltava e annuiva gli disse “Paola, spesso mi capita di avere a che fare con donne che mi cercano, magari dopo avere letto uno dei tanti libri che vanno di moda ultimamente sul bdsm, molte donne scoprono da me il piacere di essere dominate, parlo di donne normalissime nella vita di tutti i giorni, madri di famiglia, donne più o meno in carriera, insomma le più insospettabili, è questo che mi attrae, vedere la trasformazione di una donna da una, fra virgolette, normale a una macchina da sesso, da una timida e pudica a una donna sboccata che in grado di proferire le peggiori oscenità, dall’altro però mi intriga molto di più “praticare” su coppie laddove il maschio sia disposto ad assistere passivamente a tale trasformazione, e comunque mi piace sottomettere anche lui, più psicologicamente che fisicamente, mi da una sensazione di potere, e per fare tutto ciò mi sono dovuto attrezzare con una stanza assolutamente strutturata per fare questi giochi, poi più tardi se siete curiosi ve la faccio vedere”.

Sia a me che a Paola le parole di questo signore che, secondo me abituato per il lavoro che svolgeva ad essere convincente, stava facendo salire una certa curiosità, Paola addirittura sembrava soggiogata dal tono profondo della sua voce, e alla fine decidemmo che prima di andarcene saremmo stati davvero interessati a vedere questa alcova di cui parlava abbastanza orgogliosamente.
Dopo un’altra oretta di chiacchiere, più che altro sul nostro lavoro e il suo, e vari aneddoti ma, con nostra delusione, non inerenti al motivo per cui ci eravamo incontrati, arrivò l’ora di andarcene, ma come promesso non prima di vedere la famosa stanza dei giochi, quindi Davide ci fece strada giù per la scala che porta al piano interrato, e tra il garage e la cantina una porta che una volta aperta ci porta in questa sala buia, Davide accende un paio di luci e davanti a noi si palesa una serie di marchingegni, un tavolo di legno rivestito in pelle rossa, una croce formata da due travi messi a forma di X con alle estremità vari anelli, sul lato una specie di inginocchiatoio con una sacco di cinghie per bloccare gli arti, addirittura su un angolo una gabbia rotonda con una porta apribile su cui faceva bella mostra un lucchetto, e sul muro una serie infinita di fruste, corde, maschere etc etc.

Davide ci guarda “allora che ne dite, vi piace la mia collezione?” ci dice questo con aria molto seria, Paola guarda me poi guarda lui e se ne esce con un “ non ci credo che ci siano donne disposte a farsi fare tutto questo, io francamente non sono per queste cose, sarei piuttosto per un rapporto più tradizionale, sono sincera, non mi sono neanche mai immaginata in queste situazioni”D. “come sarebbe a dire che non ci credi, anzi ti dirò di più, quando hanno provato questa esperienza fatico a sganciarmi da loro, io non sono per i rapporti ripetitivi, ma per farti capire quanto possono essere coinvolgenti queste situazioni, chi le ha provate fatica a rinunciarci in seguito, hai mai provato Paola ad essere immobilizzata?” questa gli rispondo io anticipandola “ credo di conoscere bene mia moglie, abbastanza per potere dire che lei non si farebbe mai legare è una cosa che la infastidisce da matti non avere il controllo” conoscevo abbastanza mia moglie anche da essere sicuro che queste parole avrebbero acceso in lei un motto di sfida, sapevo che anche se era vero non amava che io rimarcassi i suoi limiti di fronte ad altre persone, e di fatti..”cosa vuoi sapere te che ti fai le pippe mentali al pensiero che altri ti sbattano la moglie e poi ti ricordo che fino a 2 giorni fa tu eri il maritino perfettino e geloso e io la moglie integerrima quindi..” Davide da persona intelligente quale era si stava già sfregando le mani “ vedete? Alla fine nessuno conosce nessuno e nemmeno noi conosciamo i nostri limiti almeno finchè non proviamo ad oltrepassarli, quindi Paola ti faccio una proposta, che ne dici di provare a farti immobilizzare sulla croce? Così come sei, e se ti senti a disagio ti libero subito, considera che qui c’e’ tuo marito e quindi sei in una botte di ferro per quanto riguarda la tua sicurezza”.

“capirai che sicurezza con quello li” borbottando questo la Paola si era avvicinata alla croce e guardandomi con aria di sfida “dai forza che poi andiamo a casa, proviamo, tanto sono abituata alle croci” quasi con disprezzo indicandomi con una mano.
Davide si avvicinò con un’espressione molto professionale a Paola, e con le mani gli prese i polsi alzandoli verso l’alto e prima uno e dopo l’altro li strinse in delle polsiere di pelle agganciandole alle estremita della croce, poi abbassandosi prese una caviglia facendogli divaricare le gambe e la immobilizzo allo stesso modo idem per l’altra, alla fine lo spettacolo era molto eccitante, la Paola aveva le braccia larghe e alte al punto che la camicetta si alzava e lasciava intravedere l’ombelico, mentre le gambe messe nella stessa posizione verso il basso avevano costretto la gonna a risalire al punto di diventare un mini davvero striminzita, lei si guardava attorno come dire “tutto qui?” ma a quel punto Davide prese dallo scaffale una benda in raso nero, e bendò gli occhi di Paola, “allora ti senti a disagio?” disse Davide, “bè.. è una strana sensazione devo dire, è come se fossi sospesa in attesa di non so che cosa, direi piacevole ed eccitante” Davide rivolto verso di me fa un occhiolino e allungando una mano “bè… forse sei in attesa di questo ad esempio” gli appoggio la mano sulla pancia in quel momento scoperta dalla camicetta sollevata, e cominciò, con un movimento circolatorio, a sfiorarla, nel momento del contatto lei ebbe un sussulto, non parlava più, ma sembrava molto concentrata a captare qualsiasi movimento o rumore che arrivasse da quel buio imposto.

Visto che da Paola non era arrivata nessuna reazione Davide comincio a risalire con la mano sotto la camicetta, e piano piano a sbottonarla, arrivato all’ultimo bottoncino la camicetta si aprì lasciando in bella mostra i seni coperti da un bellissimo intimo, e io godevo di questa vista, il cazzo sotto i pantaloni mi stava diventando di marmo.
“Allora cosa mi dicevi Bruno? che tua moglie non si sarebbe lasciata legare? Guardala, secondo mè sta aspettando che gli tocchi un po’ le tette, lo vedi come è protesa?” aveva ragione, la Paola non parlava più, aveva lasciato cadere la testa su un fianco e muoveva impercettibilmente il bacino in modo sinuoso, a quel punto la mano di Davide cominciò a tastarle prima una tetta poi l’altra, fino a quando non decise di farle uscire dalle coppe del reggiseno, aveva i capezzoli dritti come chiodi, tanto che fu naturale per lui prenderne uno tra le dita e farlo roteare quasi fosse una piccola manopola di una vecchia radiolina, la Paola sempre passiva e io sempre più eccitato di fronte a quello spettacolo che si svolgeva in un silenzio quasi religioso tranne che per qualche piccolo sospiro da parte di lei.

Davide si staccò per un attimo lasciandola in attesa, e si vedeva che il respiro lasciava intendere una certa eccitazione da parte sua, e dopo un tempo, che a lei sicuramente sarà sembrato lungo, sapientemente gli appoggio una mano all’interno di una coscia, altro sussulto da parte di Paola, ma lentamente la mano saliva e con lei anche la gonna, fino ad arrivare al pube, a quel punto la mano risalendo un altro po’ con le dita si insinuò tra il bordo dell’elastico dello slippino per poi affondare tra la peluria, fino a raggiungerne l’intimità, la Paola a quel punto si lasciò scappare qualcosa di più di un sospiro, quasi gli cedettero le gambe dalla piacevole sorpresa di fare trovare a quelle dita una fica bagnatissima, e il bacino cominciò una lenta danza per approfittare di quel movimento della mano.

“Allora Bruno, lo vedi? Come ti dicevo ho una certa esperienza e conosco i miei polli, quando siete entrati da quella porta io già sapevo che sarei riuscito ad appendere tua moglie a questa croce, come adesso so che nessuno di voi due fermerà questo gioco, me lo dice la fica di Paola che sta sbavando come una troia e me lo dice il tuo cazzo che sta scoppiando dentro ai tuoi pantaloni, quindi adesso scordatevi di potere andare via e lasciatemi fare il mio lavoro, sono sicuro che non aspettate altro”
Aveva ragione, la Paola sospirava sempre più forte,e io non vedevo l’ara di potermi prendere il cazzo tra le mani per potermelo trastullare un po’.

Davide mi ordinò di spogliarmi completamente, lo feci subito, nel frattempo lui continuò il suo ditalino fino a fare esplodere Paola in un rumoroso orgasmo, a cui seguì una specie di silenzio assenso, “Vieni qui Bruno, renditi utile, dammi una mano a liberare tua moglie” obbedii, e mi diressi nudo con il cazzo in pieno “alzabandiera” verso la croce per sganciare la polsiera dalla mia parte, una volta liberata Paola quasi si accasciò su di me che la tenevo abbracciata , e mentre Davide armeggiava per liberargli le caviglie per un attimo guardandomi disse “che bello Bruno” rimettiamo in piedi dritta la Paola e Davide mi ordina ti togliergli la camicia il reggiseno la gonna e le mutandine inzuppate, di fatto rimane solo con le scarpe, lei si lascia fare e, sempre bendata, si fa portare in una specie di inginocchiatoio, dove praticamente è obbligata ad appoggiare le ginocchia su due cuscini rossi ma con due cinghie che gli bloccano le gambe tenendole ben larghe, il collo appoggiato su una specie di gogna dove viene bloccata la testa in mezzo e i polsi sui lati, in pratica messa a pecora con il sedere ben esposto come la schiena e sotto le tette ballonzolanti, lei si lasciava fare completamente soggiogata da questa situazione, “adesso vediamo un po’ fino a che punto avevo ragione, se tanto mi da tanto tu sei un cornuto nato e adesso vai a sederti li nell’angolo a menarti quel penoso cazzetto, mentre io voglio proprio vedere quanto è vacca questa donna” e detto questo gli piazzò un sonoro schiaffo sulla natica della Paola che non proferì parola, poi con una mano diede una “ravanata” molto rozza alle tette nonché due piccoli buffetti sui seni che in quella posizione ballonzolavano letteralmente.

La Paola subiva in silenzio ed era curioso da parte mia vederla in quella posizione con la figa completamente esposta e davvero immobilizzata come una bestia, con Davide che gli armeggiava intorno sempre vestito a puntino e che sapientemente sapeva dosare azioni e pause verso mia moglie sempre bendata e assolutamente passiva.
A quel punto Davide prese da un cassetto uno strano oggetto fatto a mo’ di microfono, ma quando lo accese comincio a ronzare, lo appoggiò sulla figa della Paola che a quel contatto comincio a dimenarsi come una pazza, ma più di tanto non poteva sottrarsi, lui lo orientava sapientemente ora tra le labbra della vagina e ora sulla clitoride, la Paola aveva delle convulsioni atroci, sembrava quasi soffrirse invece stava godendo come una pazza, con l’altra mano gli stava strizzando ora un capezzolo ora l’altro quasi fino a torturarli, ma lei sembrava non sentisse dolore tanto era il piacere, fino a che con un urlo prolungato inarcò la schiena per poi seguire con una decina di forti convulsioni, pazzesco… non avevo mai ne visto ne sentito mia moglie godere così, anzi lei quando godeva tendeva a soffocare le emozioni per non dare troppo a vedere un qualcosa che invece qui in questo contesto stava uscendo alla grande e senza falsi pudori.

“Se vuoi ci fermiamo qui oppure se credi…. Che mi dici Paola” levandogli la benda, “dico che non ho mai goduto tanto, e non voglio fermarmi, anzi, fammi quello che vuoi basta che mi fai godere, voglio godere come la più grande delle troie, era la mia fantasia e adesso sta diventando una realtà” D. “e a Bruno che hai da dire?” “chi se ne frega di Bruno, guardalo, li nudo con il cazzo in tiro che se lo sta menando, ti pare un uomo? E poi adesso che conosco le sue fantasie so che lui gode a farsi cornificare e quindi che corna siano , datti da fare”
Una sonora scudisciata colpì la Paola sulle natiche, non si era accorta che, mentre parlava, lui aveva preso in mano un frustino da cavallerizzo, “non rivolgerti mai più a me con quel tono, io non mi devo dare da fare, io faccio quello che voglio, io sono il tuo signore, anzi, il vostro signore” lei si era appena ripresa dalla sorpresa di quella frustata e quando se ne aspettava un’altra invece sentì il frustino che gli strisciava sulla schiena poi giù per le natiche per poi passare sotto alle tette, quando improvvisa una seconda sferzata arrivò, la Paola inarcò la testa e abbozzò un “non lo faccio più per favore basta,” a quel punto Davide appoggio l’attrezzo e con le mani cominciò ad accarezzare le natiche segnate, poi affondò la mano tra la peluria della sua figa e cominciò un massaggio quasi brutale, sempre più veloce come il respiro di Paola, ancora un altro urlo di piacere.

Io guardavo e mi segavo li in piedi in un angolo della stanza, dovevo stare attento a non sborrare, anche se era molto difficile davanti a quello spettacolo, ma quello che doveva ancora venire era ancora meglio perché a quel punto Davide si aprì la patta dei pantaloni per tirare fuori un cazzo veramente di ottime proporzioni, si posizionò davanti alla faccia di Paola e senza che dicesse niente lei aprì la bocca per accogliere quel grosso pezzo di carne, lei non poteva muoversi in quanto costretta ma lui praticamente la stava scopando in bocca, poi rivolto verso di me “ che ne dici cornuto di preparare la vacca per la monta e andare a leccare un po’ la figa di tua moglie che poi ci penso io ad allargartela” ubbidii subito e mi posizionai in ginocchio dietro di lei cominciando a leccare quasi istericamente una vagina fradicia da tutti gli umori rilasciati durante gli orgasmi precedenti, “tirati via adesso che ti faccio vedere come si procede alla monta, guarda tua moglie, non ti sembra una di quelle vacche costrette e immobilizzate per non sfuggire alla monta del toro?”
A quelle parole per poco non mi sborro adosso, e lui piazzandosi dietro senza nessuna difficoltà affondò il suo cazzo in un colpo unico fino alle interiora di Paola che si lasciò scappare un AAAAHHH….. per poi cominciare un andirivieni molto deciso, “guarda coglione come si monta una troia come tua moglie, è questo che gli piace, non vedeva l’ora, ma adesso la sistemo io, tu guarda e menatelo” 5 minuti di pompaggio e di nuovo la Paola esplose in un ennesimo orgasmo e ogni volta sembrava più potente del precedente.

Si tolse per prendere dallo scaffale uno strano aggeggio con una pompetta, era un fallo con una forma a punta a mo’ di cuneo, glie lo infilò nella figa e cominciò a gonfiarlo premendo sulla palla della polpetta, la Paola urlava sentendosi così allargata, ma si vedeva che provava anche molto piacere, tolse il cuneo che nel frattempo era diventato una palla, e quando uscì il rumore fu quasi quello di un tappo appena tolto, sembrava fosse finita li invece da dietro Davide comincio a penetrare Paola prima con un dito poi con due infine con tre, e facendo colare da sopra una specie di olio aggiunse anche il quarto dito cominciando a premere per farli entrare tutti, faceva roteare la mano per lubrificare bene l’entrata ma nel frattempo spingeva, la Paola sembrava impazzita e se ne usci con un “siiiiiiiiiiii sfondamiiiiii” a quel punto ritrasse la mano vi aggiunse anche il pollice e con la mano a mo di cuneo cominciò davvero a spingere, non ci credevo, era una scena irreale, mi stavano davvero sfondando la moglie, ma lei non si lamentava… anzi.

Dopo qualche interminabile momento tra le urla di piacere di Paola la mano entrò completamente con l’ennesimo squassante orgasmo di lei, questa volta condito con la fuoriuscita dalla figa di un abbondante liquido viscido, quasi come una pisciata ma non era urina.
Non contento, una volta estratta la mano, cominciò di nuovo con un dito a penetrare questa volta l’ano che si capiva non fosse avvezzo ad essere deflorato tanto era stretto, poi con 2 dita, al chè la Paola quasi lo supplicò di lasciarglielo stare in quanto era vergine, la risposta di Davide fu sprezzante “a bè allora sarà più divertente” tolte le dita previo un’abbondante lubrificazione comincio a premere la cappella verso il pertugio, entrò per pochi cm, con molteplici suppliche da parte di Paola, ma poi d’un tratto affondò il colpo quasi lasciando senza fiato Paola, che non sapeva se piangere o urlare, ma dopo pochi istanti il dolore si tramutò in piacere, un piacere intenso e perverso, tanto da cominciare di nuovo a godere e gridare “dai spaccami questo culo, sfonda questa grandissima troia, sono la tua troia, dai inculami” per 5 minuti continuò a incularla in maniera barbara, lei ebbe un nuovo e se possibile ancora più intenso orgasmo seguito anche da quello di lui che non si fece scrupolo di venirle in culo , dopo il quale Davide reputò che era giunto il tempo di liberarla, Paola si sollevò da quella posizione quasi rattrappita, sicuramente sfinita ma assolutamente beata dal piacere provato.

Le attenzioni di Davide a quel punto si rivolsero verso di me, “di un po’ Paola, ti sembra giusto che il cornuto di tuo marito se la cavi con così poco?” “ assolutamente no” rispose lei “ cose si potrebbe fargli fare?” D. “vieni qua cornuto” mi avvicinai a loro, mi fecero sdraiare sopra il tavolaccio, e immobilizzato come lo era prima Paola sulla croce solo che questa volta in posizione orizzontale, ordinò a lei di posizionarsi sopra di me a gambe larghe e di abbassarsi sopra la mia faccia, mi ritrovai con la figa oscenamente aperta proprio sulla mia bocca e da dietro vedevo un filo di sperma che colava dal buco del culo, “lecca coglione” queste parole vennero da Paola che sembrava assolutamente cambiata rispetto alla donna che avevo sempre conosciuto “ LECCA!” di nuovo, fu allora che cominciai a slinguare prima la figa grondante di ogni tipo di umore e sapore, per poi passare al culo e piano piano sentire anche il sapore acre della sborra del bull che era stata scaricata nelle profondità anali di Paola e che adesso da quella posizione piano piano stavano scendendo verso la mia faccia, a quel punto senza che nessuno ordinasse niente alla Paola di sua iniziativa si alzò e dalla mia posizione vedevo che con le dita si stava sgrillettando la fica, sempre più velocemente e inaspettatamente da sotto vidi partire un getto di liquido verso la mia faccia, mi stava pisciando addosso… e senza che nessuno glie lo ordinasse, era diventata esattamente la troia di cui parlava Daniele, e ne era compiaciuta, una volta finito si abbassò di nuovo per farsi leccare per bene la figa ancora grondante,ripulito tutto per bene scese dal tavolo e sempre senza parlare ma con uno sguardo di intesa con il bull si posizionò tra le mie gambe e prendendomi in mano il cazzo cominciò a menarmelo, ma con l’altra mano cominciò a penetrarmi l’ano con 2 dita, ci volle davvero poco per venire copiosamente, e a quel punto Paola togliendomi le dita dal culo mi disse “sei proprio un grandissimo e perverso porco!”.

Ci ricomponemmo e senza tanti ringraziamenti ci salutammo con Davide, quasi come non fosse successo niente, sembrava che tutti avessimo fretta a ritornare in noi stessi e alle nostre sane abitudini, e anche se c’era un senso di riconoscenza verso di lui nessuno di noi due voleva darlo a vedere, veramente strana come situazione, dopo i convenevoli ci avviammo verso la macchina e una volta saliti chiedo Paola “ allora ti sei divertita?” risposta quasi curiosa di lei “si dai persona interessante, molto colta, e poi anche la casa era bella, ma si… abbiamo passato una bella serata in compagnia” nessun accenno a tutto i resto, io di nuovo “intendevo divertita nella stanza..” di nuovo una risposta strana “stanza.. quale stanza? Non ho visto nessuna stanza, è stato bello parlare amabilmente con Davide ma non mi sembra ci sia altro..” da li ho capito la sua filosofia, avevamo aperto una parentesi nel nostro rapporto, bellissima parentesi, intensa, eccitante ma già richiusa, mi sembra un modo intelligente per gestire queste pulsioni senza poi dovere stare li a giudicarsi.

Come sempre le donne hanno ragione, solo che adesso mi metterò in attesa della prossima apertura…….

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