Le ballerine blu

Le ballerine blu

Stamattina avevo appuntamento dalla mia cliente e amica Cinzia per tagliare il prato della sua villetta.
Sono arrivato a casa sua alle 8, lei mi aspettava ed era già pronta per andare al lavoro in ufficio, la giornata si preannunciava calda, lei già abbronzantissima, indossava un abitino nero con maniche corte e vistosa scollatura. Ai piedi, sempre curatissimi con smalto rosso, portava un bellissimo paio di decolté rosse senza punta.

Mi sono subito messo all’opera e in poco tempo ho sbrigato il lavoro che Cinzia mi aveva chiesto di fare nel suo piccolo giardino. Fin dall’inizio avevo notato che sotto al portico appena fuori dalla porta d’ingresso c’era un paio di ballerine blu che Cinzia probabilmente aveva indossato ieri e aveva lasciato fuori dalla porta perché in casa usa mettere solo delle infradito rosa, tra l’altro molto carine. Quando passavo da lì e vedevo quelle scarpe non potevo fare a meno di osservarle attentamente e ogni volta il desiderio di fermarmi e toccarle aumentava.

Ero solo, lontano dagli sguardi di vicini o passanti, così dopo aver terminato il lavoro ed essermi lavato le mani non sono più riuscito a res****re a quella forza che mi attirava verso le ballerine blu. Mi sono avvicinato, mi sono inginocchiato davanti alle scarpe e mi sono fermato ad osservarle attentamente, poi ne ho presa una in mano, l’ho portata alla bocca e l’ho baciata sulla punta. Il mio pene immediatamente è diventato duro e spingeva nelle mutande.

Poi tenendola con entrambe le mani l’ho baciata all’interno, dove appoggia il piede. Si poteva vedere l’impronta lasciata dalle dita sulla soletta marrone e nel naso entrava un meraviglioso profumo. In pochi attimi ho perso il controllo inebriato dalla situazione. Ho iniziato a leccare avidamente il plantare cercando di raggiungere la parte anteriore dove c’era il segno delle dita. Il profumo immediatamente si è fatto più intenso, lo sentivo nel naso, sulle labbra e in bocca.

Che meravigliosa sensazione. Avevo ormai perso ogni freno, così ho abbassato i pantaloni e le mutande, e ho iniziato a far passare sulla cappella gonfia e lucida della mia verga la scarpa che avevo in mano. Ero eccitatissimo e questo delicato strofinio ha amplificato la mia voglia di godere. Il massaggio è continuato per qualche minuto, infilando il pene anche all’ interno della scarpa ancora umida della mia saliva. Non ce la facevo più e per l’eccitazione qualche gocciolina di liquido trasparente era già uscita dal forellino della mia turgidissima cappella.

Per qualche attimo mi sono riportato la scarpa alla bocca e ho ripreso a leccarla avidamente assaporando ancora il fantastico sapore dei piedi di Cinzia. Ero completamente fuori di me, trasportato dal sapore e dal profumo di quelle scarpe che appartenevano a questa donna che da anni presiedeva le mie fantasie erotiche. Ho appoggiato la ballerina a terra accanto all’altra, mi sono avvicinato e poi ho iniziato a masturbarmi immaginando che Cinzia fosse lì davanti a me e che stesse indossando le deliziose ballerine.

Sono stati sufficienti pochi attimi di stimolazione con la mano e dal mio pene durissimo è iniziato a fluire abbondante, il bianco e caldo liquido del piacere che a violenti schizzi andava a depositarsi sui piedi della ragazza e sulle sue scarpe, gemevo di piacere invocando “Oh, Cinzia, Cinzia”, quegli attimi intensi mi sono sembrati infiniti, mentre gocce di denso sperma continuavano a uscire e a darmi immenso piacere. Poi tutto ad un tratto, il brusco ritorno alla realtà, la ragazza si è smaterializzata e di lei sono rimaste solo le ballerine bagnate dalla mia sborra.

Su di una scarpa se ne erano depositate solo alcune gocce, mentre nell’interno dell’altra, dove era finita la maggior parte del mio liquido, si era formato un opaco e consistente laghetto nella parte anteriore, proprio in corrispondenza dell’impronta delle dita del piede di Cinzia. Per una grande donna un grande orgasmo. Il sogno era finito ma era stato estremamente reale e sconvolgente. Ora dovevo darmi da fare a ripulire tutto per bene, così che Cinzia al suo ritorno non si accorgesse di ciò che avevo fatto.

Stavo iniziando con un fazzoletto di carta a pulire le scarpe, ma la visione dell’abbondante sperma che fluttuava all’interno della scarpa mi ha bloccato, era un peccato ripulire quel segno di immenso godimento che avevo provato per lei. Così ho deciso di pulirle solo all’esterno e di lasciare all’interno tutto il mio liquido, immaginando che Cinzia avrebbe potuto indossare quelle scarpe e appoggiare i suoi deliziosi piedi nell’abbondante dose di sperma che io avevo versato in suo onore.

Così ho rimesso le scarpe nella posizione in cui le avevo trovate, le ho baciate ancora una volta e poi me ne sono andato lasciando a Cinzia il mio personale tributo ai sui fantastici piedi.

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